lunedì 6 aprile 2020

NATURA, AMORE, MITOLOGIA

Lirici greci #5




Cari lettori,
oggi, per “L’angolo della poesia”, nuova tappa del nostro percorso dedicato ai lirici greci! Siamo quasi alla fine del nostro breve approfondimento.

Abbiamo attraversato insieme la fase più arcaica (quiqui e qui) e quella classica (Alceo e Saffo). 


Oggi, invece, vi presento quattro poeti appartenenti ad un periodo successivo, nel corso del quale la poesia lirica, resa celebre dai grandi autori, ha fatto scuola ed è piuttosto diffusa. In questa fase, le tematiche protagoniste delle prime liriche, l’esortazione alla guerra e le tematiche sociali, spariscono quasi completamente a favore di altre, come la meraviglia di fronte alla natura, i problemi amorosi, le digressioni mitologiche.

Leggiamo insieme qualche estratto!



ANACREONTE


Anacreonte è un poeta che inserisce molti riferimenti mitologici all’interno delle sue poesie. 

Il primo dei tre frammenti è proprio un’invocazione a tutti gli dèi che proteggono l’amore, affinché il suo amato lo ricambi. 

Il secondo è un riferimento a quanto repentina possa essere la nascita di un sentimento. 

L’ultimo, infine, è un triste lamento dovuto all’arrivo della vecchiaia, tematica già presente nei frammenti di tanti poeti di epoca precedente.


2.

O signore, col quale Eros giovenco
e le Ninfe occhi azzurri
e Afrodite purpurea giocano, per le balze
alte dei monti ti aggiri:
vieni – ti supplico -
a noi, e gradita
ascolta la mia preghiera:
a Cleobulo dà buoni
consigli; egli accetti,
o Dioniso, il mio amore.



4.

Di nuovo, con un maglio grande Eros, come un fabbro,
mi colpì, e in un torrente gelido mi immerse.


6.

Ormai canute son le mie
tempie, e bianco è il capo:
la giovinezza amabile
non c’è più, e vecchi sono i denti:
della vita dolce non molto
è il tempo che resta.
Per questo, io piango
spesso, temendo il Tartaro.
Terribile è l’antro
di Ade: penosa
è la discesa; e per chi è andato giù
è destino non risalire.



ALCMANE


Tra i tre poeti odierni, Alcmane è quello che ama maggiormente descrivere la natura. 

I frammenti che vi propongo oggi presentano infatti descrizioni suggestive e studiati artifici retorici. Il n°4 è curiosamente somigliante ad uno dei brani di Anacreonte, e questa è un’importante prova del fatto che i poeti lirici, in questa fase, abbiano iniziato a ricalcare i medesimi modelli e ad influenzarsi tra di loro.



3.

Fanciulle dal canto di miele, dalla voce sacra, non più
le membra possono portarmi. Oh, fossi io un cerilo,
che sul fiore dell’onda, insieme alle alcioni viola,
con il cuore che non conosce paura,
un sacro uccello dal colore della porpora marina.


4.

Di nuovo Eros, a causa di Cipride,
dolce inondandomi, scalda il mio cuore.


5.

Dormono le cime dei monti, e le gole,
le balze e le forre;
la selva e gli animali che nutre la terra nera:
le fiere dei monti e la stirpe delle api,
e i pesci nelle profondità del mare agitato.
Dormono le stirpi degli uccelli, dalle ali distese.



STESICORO


Molti sono gli argomenti principali al centro della poesia di Stesicoro: una festa di campagna; alcune storie di carattere mitologico meno diffuse di altre; degli intrecci d’amore. 

Tra i suoi frammenti, si ritiene che una serie (quella indicata in lettere) sia parte di un unico poemetto andato perduto.


1.

Molte mele cidonie lanciavano verso il carro, al signore,
e molti ramoscelli di mirto,
e corone di rose, e morbidi serti di viole.


4.

Una volta Tindaro,
facendo sacrifici a tutti gli dèi, solo di Cipride
dai dolci doni si dimenticò. Irata allora con le figlie di Tindaro,
bigame e trigame le rese la dea,
e abbandona-mariti.


6.

A

Quasi di fronte
alla famosa Eritrea,
presso le sorgenti innumerevoli, dalle radici d’argento,
del fiume Tartesso, nella caverna di una roccia
ella partoriva.


B

Attraverso le onde del mare profondo giunsero
all’isola bellissima degli dei.
Qui, le Esperidi hanno case
tutte d’oro.



IBICO


Ho scelto di presentarvi due frammenti di Ibico. 

Il primo è un’esaltazione della primavera, stagione alla quale quasi tutti i poeti hanno dedicato almeno un componimento (qui ne parlo meglio). 

Il secondo, invece, è una riflessione dai toni elegiaci su come e quanto Eros (l’amore personificato) spinga l’uomo alla follia, tema già ampiamente trattato da Saffo.


2.

In primavera, i meli cidoni
irrorati dalle correnti dei fiumi,
- là dov’è il giardino incontaminato
delle Vergini – e i fiori della vite,
che crescono sotto i tralci ombrosi,
ricchi di gemme, germogliano. Per me Eros
in nessuna stagione si posa:
ma come il tracio Borea,
avvampante di folgore,
balza dal fianco di Cipride con brucianti
follie e tenebroso, intrepido,
custodisce con forza, saldamente,
il mio cuore.


3.

Di nuovo sotto le palpebre fosche
Eros mi lancia uno sguardo struggente,
e con multiformi malie mi getta
nelle reti inestricabili di Cipride.
Io tremo al suo venire,
come un cavallo aggiogato, vincitore negli agoni,
vicino a vecchiaia,
controvoglia scende nella gara con il carro veloce.




Le poesie che vi ho proposto oggi mi piacciono molto, e spero che le apprezziate anche voi. Siamo quasi alla fine del nostro percorso e mi auguro che sia stato non solo interessante, ma anche piacevole per tutti.
Grazie per la lettura, al prossimo post :-)

12 commenti :

  1. Questi tuoi post li trovo interessantissimi e le poesie e immagini che ci hai regalato sono davvero meravigliose. Grazie Silvia, buona settimana.
    sinforosa

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    1. Ciao Sinforosa! Contenta che i miei post di letteratura ti piacciano :-) Buona settimana anche a te!

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  2. Non conoscevo proprio quindi grazie per queste ghiotte informazioni

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  3. Cara Silvia, cose che ignoro, è sempre bello conoscere, grazie.
    Ciao e buona giornata con un forte e sentito abbraccio e pure il sorriso:-)
    Tomaso 

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    1. Ciao Tomaso! Noi blogger impariamo sempre qualcosa l'uno dall'altro, è una cosa reciproca e molto bella! Buona settimana anche a te :-)

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  4. Eheh, vedo che il tema amore (Eros) e vecchiaia, con la paura, ricorre!!
    Molto belli questi componimenti!

    Moz-

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    1. Ciao Moz! Sì, il binomio amore/morte (con la vecchiaia che fa da accompagnamento) è tipico della letteratura greca… e non solo! :-)

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    2. Ciao Silvia, le poesie da te pubblicate sono bellissime, ma la poesia è sopratutto pensiero e il pensiero e intraducibile.
      Consiglio ha chi possiede qualche conoscenza del Greco basta un livello scolastico, di provare a leggere queste meravigliose liriche nella lingua originale, magari con l'aiuto di un dizionario
      Un caro saluto, fulvio

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    3. Ciao Fulvio! Certo, se si ha la possibilità di leggere in lingua originale è ancora meglio! Io ormai è da un po' che non lo faccio… :-)

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  5. questo post è veramente interessante!

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