venerdì 17 aprile 2020

L'ANGOLO VINTAGE 2.0 - APRILE 2020





Cari lettori,
siamo al consueto appuntamento del 17 del mese con “L’angolo vintage”!

Oggi vi presento due romanzi di un autore del quale vi ho già parlato più volte, soprattutto in questoquesto post: Andrea Vitali.

Credo che ormai in tanti conosciate questo autore di spiritose “commedie gialle” ambientate nella Bellano del passato, soprattutto quelle che hanno per protagonista il maresciallo Maccadò, arruolato nella caserma del paese negli anni ‘30.

I due romanzi di cui vi parlo oggi, molto piacevoli e scorrevoli da leggere, riguardano invece altri misteri che si verificano in riva al lago.
Vediamoli meglio insieme!



Le mele di Kafka


Gli anni ‘50 volgono al termine a Bellano ed al centro di questa tragicommedia c'è Abramo Ferrascini, il ferramenta. Egli, a modo suo, è un grande sportivo: da anni, infatti, gioca a bocce. Non è particolarmente abile come giocatore singolo, ma in coppia con un accostatore è imbattibile. Quello che all’inizio era un innocente hobby diventa ben presto una fissazione, anche a causa del fanatismo del suo allenatore, Mario Stimolo, il gestore del Circolo dei Lavoratori, che ha perso il braccio destro tre anni prima dopo un incidente in fabbrica e, non potendo più giocare, non ha trovato altra soluzione se non trasmettere questa passione ad altri.

Abramo e Mario si sono allenati insieme duramente, ed ora stanno per conquistare un obiettivo lungamente atteso: la coppa di vincitore del Campionato provinciale, le cui semifinali si terranno a Cermenate la domenica successiva.

Pochi giorni prima dell’atteso evento, tuttavia, la moglie del Ferrascini, Rosalba, riceve una concitata telefonata dall’amatissima sorella che vive a Lucerna. È successa una terribile disgrazia: Eraldo, il cognato di Abramo, ha avuto un malore, ed i medici svizzeri hanno detto alla moglie che egli non ha che due o tre giorni di vita.


Il lettore si sbaglia, se si aspetta una reazione commossa del nostro protagonista: egli conosce a malapena il cognato ed è abbastanza indifferente di fronte ai tormenti della moglie. Il suo unico obiettivo è quello di riuscire a coordinare i due viaggi che lo attendono, in modo che un possibile funerale a Lucerna non comprometta la sua importantissima trasferta a Cermenate.


Le mele di Kafka è la storia di un surreale viaggio contro il tempo, la cronaca dell’assurdo tentativo del Ferrascini di riuscire sia a coronare il suo sogno di sportivo sia a non scontentare la moglie. 

Questo romanzo, scritto con lo stile leggero e piacevole al quale ormai Vitali ci ha abituato, è invece portatore di un messaggio di una certa gravità: tentando di rincorrere una nostra ossessione, un nostro piccolo interesse, un obiettivo di importanza relativa, rischiamo di trascurare ciò che realmente conta. Il romanzo è amaramente ironico e mette in luce in modo impietoso tutti gli improbabili calcoli che fa il protagonista, che si chiede se e quando il cognato morirà, augurandosi che per la dipartita abbia il “buon senso” di aspettare il lunedì, senza preoccuparsi minimamente della sua salute.

Il titolo, inoltre, fa riferimento ad un aneddoto relativo ad un soggiorno sul lago del noto scrittore. Anch’esso ha un valore di ironica denuncia, soprattutto nei confronti della superstizione, che a volte non è solo sciocca, ma anche e soprattutto pericolosa.



Dopo lunga e penosa malattia


È una cupa notte di Novembre a Bellano, città già di per sé piuttosto umida ed ora costretta a subire una pioggerellina insistente. Il dottor Carlo Lonati è a letto quando viene svegliato da una telefonata alle tre di notte. Egli, fedele ai doveri che comporta la sua professione, obbedisce subito al richiamo, anche perché conosce bene la famiglia che l’ha convocato. Si tratta della moglie e dei figli del notaio Luciano Galimberti, un suo amico e compagno di tante avventure. L’uomo ha avuto un infarto ed al dottore, una volta arrivato, non resta che constatarne tristemente il decesso.

Moglie e figli giurano e spergiurano che l’uomo è rimasto a casa tutta la sera e che è andato a letto dopo una frugale cenetta casalinga, ma ci sono due particolari che non convincono affatto il dottore. Il primo sono delle impronte di scarpe sull’ingresso, che di sicuro non possono corrispondere a quelle del figlio maschio. Il secondo, invece, è l’odore di fritto che sente chinandosi sul cadavere del suo vecchio amico: quello che rimane addosso se si resta per qualche ora in una piccola trattoria.


I dubbi in proposito della morte dell’amico si fanno sempre più insistenti il giorno successivo, quando legge il necrologio: in esso, infatti, si dice che il Galimberti è morto dopo lunga e penosa malattia (quando invece, prima dell’infarto, era il più sano degli uomini) e si ringrazia proprio lui, il dottore, per le amorevoli cure prestate. Il dottor Lonati decide di andare a chiedere spiegazioni alla famiglia su questo necrologio che contiene delle evidenti inesattezze, ma ottiene solo che la figlia femmina si schermisca, dicendo che si è trattato di uno scherzo di cattivo gusto e che presto ne farà scrivere un altro più adeguato.

Il dottor Lonati sa bene che il Galimberti non è sempre stato fedele alla moglie, che avcva una serie di segreti, che spesso è stato suo compagno di bagordi: le prove che quella sera egli fosse uscito, insieme ai tentativi della famiglia di insistere sulla morte per malattia, fanno nascere in lui il dubbio che l’uomo non se ne sia andato per cause naturali.


Dopo lunga e penosa malattia è forse il primo romanzo in cui Andrea Vitali abbandona il suo usuale “giallognolo”, com’è solito chiamarlo alle presentazioni, ovvero il mistero/pettegolezzo/equivoco di paese, per lasciare spazio ad un giallo vero e proprio, con un delitto su cui far luce. 

Forse non a caso il detective di questa storia è un dottore: non dimentichiamo che Vitali stesso, per anni, ha esercitato la professione di medico di base, che, secondo me, gli è stata utilissima per conoscere e comprendere bene le dinamiche di un paese di provincia. Sono sicura che la conoscenza di tanti bellanesi e dei loro piccoli e grandi problemi quotidiani sia stata e continui ad essere una fonte d’ispirazione per lui. 
Come negli altri suoi romanzi, non tutto è come sembra… perciò conviene prestare una grande attenzione!




Fatemi sapere che cosa ne pensate!
Conoscete questo autore? Avete letto questi romanzi?
Vi sto incuriosendo? O convincendo a fare una gita a Bellano?
A me purtroppo manca ancora…
Come sempre, vi invito a leggere anche i post delle mie amiche blogger che partecipano alla rubrica questo mese. Trovate i nomi nel consueto banner in alto.
Grazie per la lettura, al prossimo post :-)

22 commenti :

  1. Cara Silvia, leggendo attentamente credo che entrambi siano molto belli.
    Ciao e buona giornata con un abbraccio forte con un sorriso:-)
    Tomaso

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    1. Ciao Tomaso! Sì, sono due belle letture… ma, in generale, Andrea Vitali non mi ha mai deluso! Buona giornata anche a te :-)

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  2. Ciao Silvia. Come sempre scrivi delle belle recensioni che invogliano alla lettura. Ho conosciuto Vitali durante alcuni incontri letterari ed è stato molto piacevole sentirlo.

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    1. Ciao! Anche io ho partecipato ad alcune sue presentazioni… è sempre piacevole e divertente! E nei suoi romanzi c'è tutta la sua ironia :-)

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  3. Di Andrea Vitali ho letto solo un libro che non mi aveva convinto a fondo. Comunque voglio dargli una seconda possibilità.

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    1. Ciao! Di che libro si trattava? Spero che comunque ti capiterà di leggere qualcos'altro di suo :-)

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  4. Conosci sempre libri di cui non sapevo nemmeno della loro esistenza, come questi due, ed è piacevole ogni volta attraverso le tue parole scoprire storie nuove anche se sono lontane dalla mia confort zone

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    1. Ciao Susy! Il punto è che ci sono talmente tanti libri, e per tutti i gusti, che visitando i blog altrui si conosce qualcosa di nuovo! Spero che darai un'opportunità a questo autore :-)

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  5. Non conocevo.
    Mi incuriosirebbe di più il primo, quello del giocatore di bocce (mi stupisce come la copertina posizioni il nome dell'autore così in grande..., anche rispetto al titolo :o)

    Moz-

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    1. Ciao Moz! In effetti ho notato anche io il nome dell'autore molto in grande… boh! Potrebbe dipendere dal fatto che Andrea Vitali è piuttosto popolare ed anche molto prolifico nella sua scrittura, quindi una persona, anche se non conosce il romanzo in sé, si fida perché è opera sua… almeno, credo che potrebbe essere così!

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  6. Ammetto con vergogna di avere Vitali in lista da una vita ma di non aver letto ancora nulla di suo. Prima o poi recupererò...

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  7. Andrea Vitali è uno di quegli scrittori che mi procurano immediatamente il buon umore. Ho letto parecchi dei suoi libri e ognuno di essi è un piacere.

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    1. Ciao! Anche a me mette spesso allegria :-) Alcune pagine sono davvero divertenti! Le sue presentazioni sono sempre un piacere!

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  8. Ultimamente ho scaricato un ebook di vitali messo in dono in questo periodo da Il libraio; devo leggerlo, è un autore molto piacevole, anche se questi due libri non li conosco, ne ho letto un altro e lo trovai godibile :)

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    1. Ciao Angela! Se ti riferisci a "Una finestra vistalago", l'ho letto anche io… e credo che ne parlerò presto! :-) Fammi sapere poi che cosa ne pensi!

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  9. Silvia adoro leggere le tue recensioni anche di libri che non fanno tanto per me.

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    1. Ciao Chiara! Sono comunque contenta di averti interessata :-)

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  10. Mi piace Vitali, scrive un po' troppo si fa fatica a stargli dietro ahahah
    Segno i due libri, buona domenica!

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    1. Ciao Mariella! Hai ragione, è molto prolifico :-) Io ormai posso dire di averne letti tanti suoi, anche se di certo non tutti! Buona domenica sera :-)

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  11. Ho letto poco di Vitali, ma sa essere un autore che intrattiene con garbo ed acume il lettore. Terrò a mente, grazie!

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    1. Ciao! Spero che allora approfondirai la lettura di questo autore!

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