giovedì 5 marzo 2020

ALCEO

Lirici greci  #4




Cari lettori,
nuovo appuntamento con “L’angolo della poesia” e con il nostro viaggio alla scoperta delle poesie liriche greche!


Il post odierno è dedicato ad Alceo, uno dei due poeti lirici più prolifici di tutta la letteratura greca. L’altra è stata Saffo, alla quale ho dedicato un post di San Valentino di qualche tempo fa.

Alceo però, a differenza di Saffo, piuttosto che concentrarsi sulla tematica amorosa, preferisce parlare di politica, interessi comuni, piaceri (primo tra tutti il vino).
Vediamo insieme qualche sua lirica!



1.

L’invito a festeggiare la gioventù

Bevi e inébriati con me, Melanippo. Che pensi?…
Una volta varcato l’Acheronte vorticoso
non tornerai più a vedere la luce pura
del sole. Suvvia, non nutrire speranze grandi.
Anche Sisifo, il figlio di Eolo,
di tutti il più scaltro, pensava di vincere la morte.
Pur molto accorto, ma soggetto al destino,
due volte varcò il vorticoso Acheronte
e una pena grande diede a lui da soffrire sotto la terra nera
il re Cronide. Ma a queste cose non pensare.
Finché siamo giovani, ora più che mai dobbiamo
sopportare le pene che il dio ci dà.



3.

Le difficoltà politiche

Addoloràti per le nostre sventure,
i Lidi, o padre Zeus, diedero a noi
duemila stateri, se mai potessimo venire
alla sacra città.

Eppure, nessun favore hanno avuto da noi,
e neppure ci conoscono. Ma lui, come volpe
astuta, dopo aver predetto un esito facile,
sperava di sfuggire...



5.

La preparazione prima della battaglia

La grande stanza luccica
di bronzo; la sala è adorna per Ares
di elmi lucenti, sui quali ondeggiano
bianchi cimieri equini,
ornamento per la testa d’eroi.
Schinieri di bronzo, splendenti,
tutt’intorno disposti, difesa dal forte
dardo, nascondono i chiodi.
E corazze di lino nuovo:
scudi concavi giù deposti:
e accanto, lame calcidesi;
e accanto, molte cinture e tuniche corte.
Tutto questo non possiamo noi dimenticare
una volta cominciata quest’impresa.



6.

La vita come una barca in tempesta

Non comprendo lo scontro dei venti:
da una parte rotola l’onda
e dall’altra; e noi nel mezzo
siamo trascinati con la nave nera,

spossati molto dalla grande tempesta.
L’acqua già invade la base dell’albero:
la vela è tutta trasparente
per i grandi squarci:

le sartìe cedono, e i timoni
che resistano almeno le scotte

strette alle funi: questo solo potrebbe
salvarmi. Il carico è tutto fuori disperso



8.

Il vino come consolazione

Non dobbiamo abbandonare l’animo alle sventure:
nessun vantaggio trarremo a tormentarci.
La migliore medicina, o Bicchi,
è procurarci il vino e ubriacarci.


9.

L’inverno ed i suoi piaceri

Zeus piove. Dal cielo un grande
temporale. Sono gelati i corsi dei fiumi.
Scaccia via quest’inverno, attizzando il fuoco,
e mescendo senza risparmio vino
dolce; e intorno alle tempie
cingi fasce morbide di lana.



12.

L’estate

Inumidisci i polmoni di vino. La Costellazione compie il suo giro.
La stagione è soffocante. Tutto ha sete per la calura.
Dai rami echeggia dolce la cicala.
Fiorisce il cardo. Ora, le donne sono più impure,
e i maschi smunti: la testa e le ginocchia
Sirio brucia…



13.

L’inizio della festa

Intorno al collo qualcuno ci ponga
corone intrecciate di aneto,
e sul petto a noi versi
dolce profumo.




Conoscete questo autore? Quale preferite tra le sue poesie?
Forse qualcuna di esse, rispetto ad altre che vi ho proposto, è un po’ più nota!
Fatemi sapere anche se vi sta piacendo questo “angolo della poesia” dedicato alla classicità.
Grazie per la lettura, al prossimo post :-)

6 commenti :

  1. Cara Silvia, come sempre i tuoi post sono sempre interessanti.
    Ciao e buona giornata con un forte abbraccio e un sorriso:-)
    Tomaso 

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    1. Ciao Tomaso! Io sono sempre contenta di interessarvi! Buon pomeriggio :-)

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  2. "Io già sento primavera che s'avvicina coi suoi fiori versatemi presto una tazza di vino dolcissimo".
    ti lascio con questa frase del nostro poeta a tema primaverile, perché la primavera che arriverà in questo mese sia portatrice di buone notizie per tutti e ciascuno.
    Le poesie che hai postato sono molto belle, in modo particolare mi piacciono la n. 1, la 6 e la 13. Ciao Silvia, buon pomeriggio.
    sinforosa

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    1. Ciao Sinforosa! Che bel verso hai condiviso :-) Speriamo che per tutti noi sia una Primavera di speranza e di lento ritorno alla normalità. La poesia n°6 è una sorta di "topos letterario"... l'idea della vita come una barca in tempesta, poi ripresa da Virgilio, da Dante ed altri ancora. Buon pomeriggio anche a te!

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