Cari
lettori,
nuovo
appuntamento del 17 del mese con “L’angolo vintage”!
Oggi
vi propongo due romanzi della Sellerio, casa editrice di cui, come
ormai saprete, sono fedele lettrice. Questi due libri, tuttavia, non
appartengono alle serie che tanti di noi (me compresa) conoscono ed
amano, come Montalbano, Rocco Schiavone, i vecchietti del BarLume.
Il
primo è di Gaetano Savatteri, creatore del personaggio di Saverio
Lamanna, giornalista rimasto disoccupato e costretto a tornare in
Sicilia, nella casa dove ha perso la madre. I protagonisti di questa
storia, però, sono di altro genere.
Il
secondo, invece, è di Giorgio Fontana, un giovane autore del quale,
fino ad ora, non avevo ancora avuto il piacere di leggere niente.
Era
da un po’ che pensavo di parlarvi di questi romanzi, e la rubrica
“L’angolo vintage” mi ha dato finalmente l’occasione di
farlo!
Uno
per tutti, di Gaetano Savatteri
Questo
romanzo è ambientato quasi “a casa mia”: i protagonisti,
infatti, sono nati e cresciuti nell’hinterland milanese, a
Pioltello, nel quartiere satellite, e, in alcune occasioni, passano
per Cernusco sul Naviglio (il mio paese).
Giorgio
Cannistraro, detto Giò, ha passato i cinquanta, ma ricorda bene quei
tempi: la prima infanzia nel Sud Italia, i tanti concorsi per maestro
elementare nella provincia di Milano, il nuovo posto di lavoro del
padre, il viaggio in treno, la valigia piena di speranze, il
trasferimento in un anonimo quartiere di periferia. Durante i lunghi
anni passati in un grande condominio del Satellite, egli è riuscito
a divertirsi soltanto grazie all’inseparabile amico Gil.
È
proprio quest’ultimo a chiedere a Giorgio ed ai loro vecchi amici
di rivedersi per una sorta di rimpatriata, che però sembra celare
un’amara sorpresa.
Gil,
in questi anni, ha avuto molte difficoltà, persino dei precedenti
penali, ed annuncia agli amici che il giorno dopo si presenterà in
questura per costituirsi e risparmiare un lungo processo alla
compagna ed al figlio di lei, che egli considera come suo. Nel corso
di una lunga serata, che poi diventa notte, il vecchio gruppo di
amici (Giò, Gil, Vinz, Bertuccio, Pendolino) riporta alla luce il
passato e chiude i conti rimasti in sospeso.
Sulla
quarta di copertina del romanzo, i protagonisti sono stati paragonati
a dei “ragazzi della Via Pàl”, probabilmente perché, come
nell’arcinoto classico, anche loro vivono le loro avventure tra le
strade di un isolato povero, in questo caso la periferia di
Pioltello, paese che presenta ancora oggi tanti palazzoni e quartieri
dormitorio.
Se da bambini, però, i protagonisti erano proprio legati
tra loro come i ragazzi della via Pàl, Giorgio ed i suoi amici, dopo
tanti anni, si studiano con diffidenza, quasi con ostilità. Ed in
effetti c’è un segreto che ha interrotto bruscamente il loro
sodalizio e che Gil vuole affrontare prima di finire in prigione…
Pur
non presentando la leggerezza e la pungente ironia che caratterizzano
la serie di Saverio Lamanna, questo romanzo presenta comunque alcune
caratteristiche distintive della scrittura di Gaetano Savatteri, come i tanti
riferimenti alla letteratura ed alla cinematografia. La bellissima
Màkari ha qui lasciato il posto all’hinterland milanese, che però,
in un certo senso, vi rimarrà nel cuore (e non lo dico solo perché
è “casa mia”).
Per
legge superiore, Giorgio Fontana
Dopo
aver recensito due romanzi di Gianrico Carofiglio in un “Angolo
vintage” di qualche mese fa, mi ritrovo nuovamente a segnalarvi una
storia ambientata nel contesto della Magistratura.
Roberto Doni è uno dei più importanti sostituti procuratori di Milano,
un uomo di sessant’anni che appartiene in tutto e per tutto alla
classe sociale alto-borghese: ottimi guadagni, una moglie in carriera
come lui, serate a base di buon vino e take away della gastronomia
più costosa della città, una casa ricca di mobili di pregio e
riproduzioni di quadri di La Tour, una figlia ricercatrice
all’Università che ha scelto di vivere negli Stati Uniti e si fa
sentire meno di quanto lui vorrebbe. Egli si considera un moderato
conservatore e difficilmente intraprende battaglie a favore delle
classi sociali più basse, considerando, anzi, opportunisti i
colleghi che vi prendono parte.
Un
giorno, però, una giovane giornalista freelance lo contatta in
riferimento ad un caso di cui si sta occupando, che fino a quel
momento era di semplice routine: sostenere in appello l’accusa di
un muratore tunisino, accusato di aver aggredito una giovane coppia
di buona famiglia dalle parti di via Padova. La giornalista ritiene
di avere delle prove dell’innocenza di quest’uomo, e propone a
Doni di chiedere l’assoluzione.
Quest’ultimo,
stupefatto, le chiede perché ella non si sia rivolta all’avvocato
che si occupa della difesa. La risposta della ragazza è
sorprendente: ella ammette di averci provato, ma, purtroppo, si è
trovata di fronte ad un ostinato idealista, che vuole tramutare la
storia del muratore in un caso di “lotta di classe”. Non le è
rimasta altra scelta, dunque, se non rivolgersi all’accusa, cioè
proprio a Doni, che ha idee sulla magistratura e sulla politica
radicalmente opposte a quelle del collega, e che quindi, proprio per
questo, forse sarà più oggettivo.
Doni
all’inizio è scettico, ma la determinazione della giovane
giornalista, che in qualche modo gli ricorda la figlia, lo colpisce,
e decide di provare, insieme a lei, a ricostruire i fatti della
vicenda, che, nel corso delle precedenti settimane, sono state
distorte dai giornali e dall’opinione pubblica.
Ho
fatto un po’ di fatica ad accostarmi al personaggio di Roberto
Doni: se incontrassi un suo omologo in carne ed ossa, forse mi
sarebbe antipatico. È difficile, leggendo i primi capitoli del
romanzo, non pensare a lui come un privilegiato, che recita la parte
del conservatore e disprezza le lotte a favore degli “ultimi”
solo perché non sa cosa vuol dire essere in difficoltà e trova
routinario uscire da un negozio esclusivo dopo aver speso cento euro
in affettati, formaggi e sottaceti. Proprio per questo motivo, però,
devo ammettere che l’aspetto più interessante di questo romanzo è
proprio la “conversione” di Doni, che, pagina dopo pagina,
comprende che può essere giusto e necessario intraprendere una
battaglia contro tutto quello in cui abitualmente si crede, se di
mezzo ci sono un innocente ed una grande ingiustizia.
Ho
anche apprezzato lo stile dell’autore, scorrevole ed introspettivo
allo stesso tempo. Piacevoli anche le riflessioni sull’arte
contemporanea. Di sicuro leggerò ancora qualcosa di suo!
Come
sempre, vi invito a leggere anche i post delle “colleghe blogger”
che questo mese hanno partecipato alla rubrica! Trovate i nomi nel
solito banner ad inizio post.
Fatemi
sapere se conoscete gli autori, se avete letto questi romanzi, se
potrebbero interessarvi. Aspetto un vostro commento!
Grazie
per la lettura, al prossimo post :-)
Siamo così vicine io e te e ancora non ci siamo incontrate! Prima o poi ci riusciamo.
RispondiEliminaNon conosco nessuno dei due libri ma è il primo che mi attira di più
Ciao! Vedrai che finita questa emergenza finalmente ci incontreremo! Il romanzo di Savatteri racconta proprio le nostre zone :-)
EliminaPenso sia ancora più bello quando un libro racconti di luoghi e posti che conosci bene perché è come se ti sentissi ancora più dentro il libro.
RispondiEliminaNon è proprio il mio genere ma sono contenta ti siano piaciuti
Ciao Susy! ...è vero, è bellissimo riconoscere luoghi, strade, persino abitudini della zona dove vivi!
EliminaCara Silvia, capisco trovare dei libri che ti portano dei vecchi ricordi è bello.
RispondiEliminaCiao e buona giornata con un forte abbraccio e un sorriso:-)
Tomaso
Ciao Tomaso! ...è vero, c'è proprio bisogno, ogni tanto, di ripensare a qualche bel ricordo un po' vecchiotto! Buona giornata anche a te :-)
EliminaNon li conoscevo, come sempre grazie, mi proponi titoli diversi. La mia lista si allunga!
RispondiEliminaCiao Chiara! Sono contenta di averti interessata :-)
EliminaNon conoscevo questi libri e sembrano entrambi interessanti. A me piace leggere storie ambientate in luoghi che conosco perché mi coinvolgono maggiormente
RispondiEliminaCiao Erica! Anche a me piace "stare vicino a casa", ogni tanto… tra tanti romanzi che invece ti portano in giro per il mondo!
EliminaIl primo autore non lo conosco, del secondo lessi Morte di un uomo felice, che mi piacque: quello che hai letto tu non lo conoscevo, per cui... prendo appunti ;)
RispondiEliminaCiao Angela! Per me è stato il primo libro di Giorgio Fontana… e credo che ne leggerò altri!
EliminaCome ogni volta tu riesci a scovare dei libri per me sconosciuti!
RispondiEliminaCiao! Contenta di averti interessato :-)
EliminaSembrano romanzi interessanti, soprattutto il secondo!
RispondiEliminaCiao! Allora spero che ti piaceranno :-)
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