martedì 17 marzo 2020

L'ANGOLO VINTAGE 2.0 - MARZO 2020





Cari lettori,
nuovo appuntamento del 17 del mese con “L’angolo vintage”!

Oggi vi propongo due romanzi della Sellerio, casa editrice di cui, come ormai saprete, sono fedele lettrice. Questi due libri, tuttavia, non appartengono alle serie che tanti di noi (me compresa) conoscono ed amano, come Montalbano, Rocco Schiavone, i vecchietti del BarLume.


Il primo è di Gaetano Savatteri, creatore del personaggio di Saverio Lamanna, giornalista rimasto disoccupato e costretto a tornare in Sicilia, nella casa dove ha perso la madre. I protagonisti di questa storia, però, sono di altro genere.

Il secondo, invece, è di Giorgio Fontana, un giovane autore del quale, fino ad ora, non avevo ancora avuto il piacere di leggere niente.


Era da un po’ che pensavo di parlarvi di questi romanzi, e la rubrica “L’angolo vintage” mi ha dato finalmente l’occasione di farlo!



Uno per tutti, di Gaetano Savatteri


Questo romanzo è ambientato quasi “a casa mia”: i protagonisti, infatti, sono nati e cresciuti nell’hinterland milanese, a Pioltello, nel quartiere satellite, e, in alcune occasioni, passano per Cernusco sul Naviglio (il mio paese).

Giorgio Cannistraro, detto Giò, ha passato i cinquanta, ma ricorda bene quei tempi: la prima infanzia nel Sud Italia, i tanti concorsi per maestro elementare nella provincia di Milano, il nuovo posto di lavoro del padre, il viaggio in treno, la valigia piena di speranze, il trasferimento in un anonimo quartiere di periferia. Durante i lunghi anni passati in un grande condominio del Satellite, egli è riuscito a divertirsi soltanto grazie all’inseparabile amico Gil.
È proprio quest’ultimo a chiedere a Giorgio ed ai loro vecchi amici di rivedersi per una sorta di rimpatriata, che però sembra celare un’amara sorpresa.

Gil, in questi anni, ha avuto molte difficoltà, persino dei precedenti penali, ed annuncia agli amici che il giorno dopo si presenterà in questura per costituirsi e risparmiare un lungo processo alla compagna ed al figlio di lei, che egli considera come suo. Nel corso di una lunga serata, che poi diventa notte, il vecchio gruppo di amici (Giò, Gil, Vinz, Bertuccio, Pendolino) riporta alla luce il passato e chiude i conti rimasti in sospeso.


Sulla quarta di copertina del romanzo, i protagonisti sono stati paragonati a dei “ragazzi della Via Pàl”, probabilmente perché, come nell’arcinoto classico, anche loro vivono le loro avventure tra le strade di un isolato povero, in questo caso la periferia di Pioltello, paese che presenta ancora oggi tanti palazzoni e quartieri dormitorio. 
Se da bambini, però, i protagonisti erano proprio legati tra loro come i ragazzi della via Pàl, Giorgio ed i suoi amici, dopo tanti anni, si studiano con diffidenza, quasi con ostilità. Ed in effetti c’è un segreto che ha interrotto bruscamente il loro sodalizio e che Gil vuole affrontare prima di finire in prigione…


Pur non presentando la leggerezza e la pungente ironia che caratterizzano la serie di Saverio Lamanna, questo romanzo presenta comunque alcune caratteristiche distintive della scrittura di Gaetano Savatteri, come i tanti riferimenti alla letteratura ed alla cinematografia. La bellissima Màkari ha qui lasciato il posto all’hinterland milanese, che però, in un certo senso, vi rimarrà nel cuore (e non lo dico solo perché è “casa mia”).



Per legge superiore, Giorgio Fontana


Dopo aver recensito due romanzi di Gianrico Carofiglio in un “Angolo vintage” di qualche mese fa, mi ritrovo nuovamente a segnalarvi una storia ambientata nel contesto della Magistratura.

Roberto Doni è uno dei più importanti sostituti procuratori di Milano, un uomo di sessant’anni che appartiene in tutto e per tutto alla classe sociale alto-borghese: ottimi guadagni, una moglie in carriera come lui, serate a base di buon vino e take away della gastronomia più costosa della città, una casa ricca di mobili di pregio e riproduzioni di quadri di La Tour, una figlia ricercatrice all’Università che ha scelto di vivere negli Stati Uniti e si fa sentire meno di quanto lui vorrebbe. Egli si considera un moderato conservatore e difficilmente intraprende battaglie a favore delle classi sociali più basse, considerando, anzi, opportunisti i colleghi che vi prendono parte.

Un giorno, però, una giovane giornalista freelance lo contatta in riferimento ad un caso di cui si sta occupando, che fino a quel momento era di semplice routine: sostenere in appello l’accusa di un muratore tunisino, accusato di aver aggredito una giovane coppia di buona famiglia dalle parti di via Padova. La giornalista ritiene di avere delle prove dell’innocenza di quest’uomo, e propone a Doni di chiedere l’assoluzione.

Quest’ultimo, stupefatto, le chiede perché ella non si sia rivolta all’avvocato che si occupa della difesa. La risposta della ragazza è sorprendente: ella ammette di averci provato, ma, purtroppo, si è trovata di fronte ad un ostinato idealista, che vuole tramutare la storia del muratore in un caso di “lotta di classe”. Non le è rimasta altra scelta, dunque, se non rivolgersi all’accusa, cioè proprio a Doni, che ha idee sulla magistratura e sulla politica radicalmente opposte a quelle del collega, e che quindi, proprio per questo, forse sarà più oggettivo.

Doni all’inizio è scettico, ma la determinazione della giovane giornalista, che in qualche modo gli ricorda la figlia, lo colpisce, e decide di provare, insieme a lei, a ricostruire i fatti della vicenda, che, nel corso delle precedenti settimane, sono state distorte dai giornali e dall’opinione pubblica.


Ho fatto un po’ di fatica ad accostarmi al personaggio di Roberto Doni: se incontrassi un suo omologo in carne ed ossa, forse mi sarebbe antipatico. È difficile, leggendo i primi capitoli del romanzo, non pensare a lui come un privilegiato, che recita la parte del conservatore e disprezza le lotte a favore degli “ultimi” solo perché non sa cosa vuol dire essere in difficoltà e trova routinario uscire da un negozio esclusivo dopo aver speso cento euro in affettati, formaggi e sottaceti. Proprio per questo motivo, però, devo ammettere che l’aspetto più interessante di questo romanzo è proprio la “conversione” di Doni, che, pagina dopo pagina, comprende che può essere giusto e necessario intraprendere una battaglia contro tutto quello in cui abitualmente si crede, se di mezzo ci sono un innocente ed una grande ingiustizia.

Ho anche apprezzato lo stile dell’autore, scorrevole ed introspettivo allo stesso tempo. Piacevoli anche le riflessioni sull’arte contemporanea. Di sicuro leggerò ancora qualcosa di suo!




Come sempre, vi invito a leggere anche i post delle “colleghe blogger” che questo mese hanno partecipato alla rubrica! Trovate i nomi nel solito banner ad inizio post.
Fatemi sapere se conoscete gli autori, se avete letto questi romanzi, se potrebbero interessarvi. Aspetto un vostro commento!
Grazie per la lettura, al prossimo post :-)

16 commenti :

  1. Siamo così vicine io e te e ancora non ci siamo incontrate! Prima o poi ci riusciamo.

    Non conosco nessuno dei due libri ma è il primo che mi attira di più

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    1. Ciao! Vedrai che finita questa emergenza finalmente ci incontreremo! Il romanzo di Savatteri racconta proprio le nostre zone :-)

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  2. Penso sia ancora più bello quando un libro racconti di luoghi e posti che conosci bene perché è come se ti sentissi ancora più dentro il libro.
    Non è proprio il mio genere ma sono contenta ti siano piaciuti

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    1. Ciao Susy! ...è vero, è bellissimo riconoscere luoghi, strade, persino abitudini della zona dove vivi!

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  3. Cara Silvia, capisco trovare dei libri che ti portano dei vecchi ricordi è bello.
    Ciao e buona giornata con un forte abbraccio e un sorriso:-)
    Tomaso

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    1. Ciao Tomaso! ...è vero, c'è proprio bisogno, ogni tanto, di ripensare a qualche bel ricordo un po' vecchiotto! Buona giornata anche a te :-)

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  4. Non li conoscevo, come sempre grazie, mi proponi titoli diversi. La mia lista si allunga!

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  5. Non conoscevo questi libri e sembrano entrambi interessanti. A me piace leggere storie ambientate in luoghi che conosco perché mi coinvolgono maggiormente

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    1. Ciao Erica! Anche a me piace "stare vicino a casa", ogni tanto… tra tanti romanzi che invece ti portano in giro per il mondo!

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  6. Il primo autore non lo conosco, del secondo lessi Morte di un uomo felice, che mi piacque: quello che hai letto tu non lo conoscevo, per cui... prendo appunti ;)

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    1. Ciao Angela! Per me è stato il primo libro di Giorgio Fontana… e credo che ne leggerò altri!

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  7. Come ogni volta tu riesci a scovare dei libri per me sconosciuti!

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  8. Sembrano romanzi interessanti, soprattutto il secondo!

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