Due romanzi di Felicia Kingsley e Ali McNamara
Cari lettori,
bentornati al primo appuntamento post ferie con le nostre “Letture… a tema”!
Penso che ormai mi conosciate piuttosto bene e che quindi sappiate che per me la stagione più calda “chiama” i romance, genere che leggo comunque tutto l’anno ma che trovo più piacevole proprio durante i mesi caldi. Forse le storie d’amore mi consentono di evadere più di altre, e il periodo estivo è perfetto, visto che il mese di giugno solitamente sono proprio stanca ed i mesi di luglio e agosto passo la maggior parte del tempo in un “altrove” marittimo che riesce sempre nella mirabile impresa di essere sia un angolo di conforto che un luogo che fa allargare i miei orizzonti.
Fatto sta che oggi, tra le varie letture di cui dovrei ancora parlarvi, ho scelto di raccontarvi due romance letti proprio sotto l’ombrellone, anche perché li ho trovati alla biblioteca di Varazze. Specifico che di solito è un luogo che frequento molto di più e che invece quest’anno, tra romanzi regalati e prestati, letture sul Kindle e buoni sconto Mondadori di cui usufruire, mi sono limitata praticamente a questi due titoli. È un peccato perché è un posto che solitamente mi piace parecchio, perché è piccola ma fornita… quest’anno però avevamo la casetta davvero piena di libri, e va bene così.
I due protagonisti di oggi sono un fake marriage/enemies to lovers nato dalla penna di un’amatissima autrice italiana e la conclusione di una trilogia inglese che io ho comunque letto a mo’ di stand alone. Quando leggerete i titoli vi accorgerete di un altro motivo per cui amo tanto le biblioteche: permettono l’esperienza di lettura di quei romanzi che qualche anno fa erano al centro dell’attenzione editoriale – e dei conseguenti processi di marketing – e che ora sono immediatamente disponibili, soppiantati da altro (spesso anche dei medesimi autori). Credo di avervi già parlato di quanto per me a volte sia utile ed importante leggere romanzi che avevano fatto grande hype… nel momento in cui esso si è affievolito. Vediamoli meglio insieme!
Matrimonio di convenienza, di Felicia Kingsley
In una Londra periferica e popolare, ben lontana dai fasti della city, vive Jemma, una ventiseienne che vede il mondo a colori esattamente come sua madre e suo padre, hippies nostalgici degli anni ‘70 che vivono di lezioni di yoga e di programmi radiofonici dal sapore vintage. Jemma vive nella cantina del palazzo dei genitori, si arrangia con abiti da pochi euro e uscite con gli amici tra pub e fast food, e guadagna modestamente facendo da truccatrice per un teatro un po’ scalcinato.
Un giorno, però, ella viene convocata da un amico avvocato e scopre di aver ereditato un’enorme fortuna dalla nonna materna, la donna che aveva cacciato di casa sua madre dopo il fidanzamento con suo padre. L’eredità è favolosa e le consentirebbe di vivere da regina, ma è vincolata da una clausola davvero crudele: Jemma dovrà sposare un nobile. Dove trovarlo?
L’amico avvocato avrebbe pensato anche a questo. Tra i suoi clienti c’è Ashford, giovane Duca di Burlingham, di recente rimasto orfano di padre. Purtroppo l’anziano genitore, prima di morire, ha pensato bene di affidare il suo patrimonio a consulenti che hanno fatto investimenti troppo fantasiosi… e si sono rivelati più che rischiosi. Ashford rischia di perdere tutto per ripagare i debiti fatti dall’incauto padre e da chi lo ha malamente assistito, ed in particolare è a rischio la residenza di famiglia: un castello da favola con tanto di parco.
Un matrimonio di convenienza tra Jemma e Ashford potrebbe risolvere tutto: lei potrebbe entrare in possesso dell’eredità e lui potrebbe usarne una parte limitata per non perdere nessun bene di famiglia. I due già al primo incontro non si piacciono – lui scambia lei per la cameriera e lei trova lui un vero snob – e rispondono con un no secco. Poi, però, Jemma perde il suo lavoro e Ashford trova la madre vedova in pieno delirio, ignara del grosso problema familiare ed addirittura convinta che la regina Elisabetta le farà visita di lì a poco.
Ricontattato in fretta e furia l’amico comune, Jemma e Ashford si sposano di nascosto in municipio. L’intenzione sarebbe quella di far finta di niente e vivere vite separate, ma il pettegolezzo di un’impiegata fa finire tutto sui giornali e così… a Jemma tocca un bel trasferimento nelle campagne inglesi, e ad Ashford un’ospite non proprio gradita.
All’inizio sembra tutto un incubo: il galateo, le occasioni formali, la terribile suocera. Poi, però, Jemma, tristemente abituata a frequentazioni con uomini incontrati ai suoi corsi di ballo, inaffidabili e spesso già sposati, inizia ad apprezzare la solidità e la serietà di Ashford. E Ashford, che prima di conoscere Jemma doveva sempre inventarsene una per sfuggire alla corte invadente dei “trapani vestiti Chanel”, come li definiva lui, della nobiltà inglese… scopre i pregi inaspettati di una donna davvero diversa dai suoi soliti giri.
Il mio rapporto con i romanzi di Felicia Kingsley è sempre stato un po’ travagliato, fatto di alti e bassi. So che è un’autrice molto amata, che il BookTok ha contribuito parecchio ad aumentare la sua già crescente fama e che ha una fedelissima fan base. Io però devo dirvi la verità, e cioè che ho letto quattro romanzi suoi e che la mia opinione è stata diversa ogni volta.
Due cuori in affitto mi è piaciuto, soprattutto dal punto di vista dei personaggi e della loro caratterizzazione, ma ho trovato alcune scene un po’ irrealistiche (Link recensione). Non è un paese per single mi aveva lasciato un po’ perplessa per via dell’idea di base, un retelling di Orgoglio e pregiudizio, ed invece mi ha sorpreso in positivo (Link recensione). Il mio regalo inaspettato, infine, è stata una gigantesca delusione che mi ha spinto a mettere in pausa per un po’ le letture dell’autrice (Link recensione).
Matrimonio di convenienza… per me è il migliore, finora. Forse perché è una delle sue primissime storie, e le successive sono risultate un po’ più “costruite” per via del successo. Forse perché, insieme a due protagonisti agli antipodi ma non cliché, ce ne sono tanti secondari super divertenti. Forse per le scene esilaranti e il linguaggio ironico. Forse perché è una storia divertente e sexy che però non spinge per forza nella direzione dello spicy (e qui si potrebbe aprire una parentesi infinita sul perché e per come questo elemento sia diventato un passaggio quasi obbligato per il mondo romance negli ultimi anni).
Fatto sta che mi è molto piaciuto, che l’ho trovata una storia in cui l’autrice ha espresso al meglio il suo talento. È un romance “da ombrellone” a tutti gli effetti ma è scritto più che bene, anche rispetto ad altri della Kingsley. Lo consiglio anche se ormai tanti di voi non potranno più portarselo in ferie…
Colazione a Notting Hill, di Ali McNamara
Scarlett O’ Brian, ex ragazza di Notting Hill da sempre appassionata di musica e cinema, ha fatto tanta strada da quando ha incontrato il fidanzato Sean in una libreria, proprio come accade nel suo film del cuore.
Innanzitutto, ora ella vive tra Londra e New York, dividendosi tra due lavori che le piacciono molto. In Inghilterra gestisce con il padre la vendita e la distribuzione di quei macchinari che forniscono popcorn nei cinema; in America collabora con la fondazione che aiuta a ritrovare persone di famiglia che si sono perse a causa del tempo o del destino avverso. Le persone con cui gestisce la fondazione l’hanno già aiutata, in passato, a ritrovare sia la madre che il fratello.
Una vita sospesa tra due universi, insomma. Luoghi del cuore e persone molto amate, ma non c’è un attimo di pace, non ora, poi, che Scarlett sta finalmente per sposare Sean. L’organizzazione del matrimonio si rivela davvero complessa ed il tempo per occuparsene si riduce drasticamente quando la fondazione a New York acquista una nuova collaboratrice, la diva Gabriella Romero, detta Gabi, che vorrebbe partecipare ai finanziamenti, ma anche ritrovare una prozia perduta.
In più, l’amico Oscar si sposa a sua volta, l’amica del cuore Maddie mostra di avere delle grosse difficoltà personali e il testimone di Sean, Alex, si rivela piuttosto ambiguo. Riuscirà Scarlett ad avere il suo lieto fine?
Prima precisazione: ero convinta che Colazione a Notting Hill fosse il primo romanzo della trilogia di Ali McNamara che aveva riscosso un discreto successo ormai circa dieci anni fa (più o meno quando ho aperto il blog… non ce la faccio, troppi ricordi!). A mia discolpa devo dire che i dati mobili non prendevano in biblioteca. Comunque, poco importa: il punto è che invece si tratta del terzo volume, e quindi di una storia in cui, bene o male, tutti i nodi vengono al pettine. Certo c’è un antagonista di turno ed alcuni ultimi impedimenti, ma è chiaro che si viaggi spediti verso un lieto fine tanto atteso.
È una storia leggera e piacevole e non ho avuto problemi a leggerla a mo’ di stand alone, però adesso mi piacerebbe sapere come Scarlett ha conosciuto Sean, come si sono innamorati, come ha incontrato o ritrovato gli altri protagonisti. Penso che probabilmente riuscirò a reperire i primi due volumi da qualche parte, ma vi farò sapere!
Seconda precisazione: ripercorrere insieme la trama è per me un momento sempre importante, prima di esprimere pensieri personali e altre valutazioni. In questo caso, però, io lo trovo doveroso, perché ciò che è riportato sulla quarta di copertina è proprio fuorviante. Notando questa discrepanza ho ricordato un problema che in quegli anni (circa tra il 2010 e il 2016/17 massimo) affliggeva i romance – e ne parlavamo anche tra amiche e/o appassionate - : qualunque fosse l’effettivo contenuto del romanzo, sulla trama in quarta di copertina veniva riportato uno dei due modelli “di punta” di quegli anni. Il che, in parole povere, significava: o Cinquanta sfumature di grigio, o un mix tra Il diavolo veste Prada e I love shopping.
Nel caso di Colazione a Notting Hill è stata scelta la seconda opzione. Scarlett viene presentata come una globetrotter che si divide tra due aziende di prestigio: si tratta invece di un’ex ragazza di provincia che ha avuto una vita famigliare travagliata e cerca praticamente con una mano di aiutare il padre e con l’altra di collaborare con chi le ha fatto ritrovare la madre. Un monumento di generosità, altro che lanciatissima donna in carriera. Gabriella Romero è venduta come la Miranda Priestley della situazione: in realtà, non solo il cattivo della storia è un altro, ma Gabi stessa è tutt’altro che diva e si rivela una vera amica. Non parliamo poi fatto che si alluda a un “pentimento” di Scarlett nello stare sotto i riflettori, visto che c’è più di un esilarante siparietto che la vede protagonista di incontri con alcune celebrità… ed a me è sembrata tutt’altro che pentita.
Insomma, recensendo l’altro romanzo vi ho parlato di un effetto negativo del grande successo del romance sul BookTok (la pervasività dello spicy), qui vi parlo di un indubbio pregio: visto che il rosa vende, finalmente tanti tropes e sottogeneri sono stati sdoganati e ogni storia romance, in questi ultimi anni, è stata presentata per quella che è.
Terza e ultima precisazione, proprio per fare la rompiscatole fino alla fine. Avrete intuito che mi è piaciuto tutto, dalle coppie presentate all’ambientazione, dai momenti mistery a quelli comici. Se proprio devo annotare qualcosa che non mi è piaciuto è l’atteggiamento consumista nell’organizzare i matrimoni di Scarlett e di Oscar. Ho trovato davvero eccessivo che persone adulte facessero “i capricci” per cerimonie che forse dovrebbero essere prese più sul serio e invece ad un certo punto rischiavano di trasformarsi in costosissime carnevalate. Però vi chiedo di prendere questa mia osservazione con le pinze, perché mi sono resa conto che le mie esperienze lavorative negli ultimi anni hanno cambiato tanto il mio modo di ragionare, sia dal punto di vista familiare che quello economico… rendendomi molto più grata di quello che ho, ma anche più insofferente ai capricci danarosi. Valutate voi…
Vi farò sapere se riesco a ritrovare i due volumi precedenti!
Questi sono i miei due romance di fine estate!
Che ne pensate? Conoscete le autrici? Vi piacciono? Avete letto questi due libri?
Fatemi sapere un po’!
Grazie per la lettura, al prossimo post :-)
Ciao Silvia, anch'io ho letto questi due romanzi, sebbene un po' di tempo fa, ed entrambi mi sono piaciuti :-) Ti consiglio di recuperare anche i primi due volumi della trilogia di Ali McNamara... ne vale davvero la pena ;-)
RispondiEliminaCiao! Sì, immaginavo che tu li avessi letti, forse ne avevamo anche parlato! Mi guarderò in giro per i primi due romanzi di Ali McNamara, probabilmente non sono più tra le novità in libreria, ma saranno prenotabili in biblioteca...
EliminaIl primo libro che ci presenti lo metto in nota, grazie. Di Ali McNamara ho letto Colazione da Darcey, Innamorarsi a Notting Hill, Il piccolo negozio in riva al mare. Mi sono piaciuti. Dovrò leggere anche gli altri.
RispondiEliminaSaluti belli.
sinforosa
Colazione da Darcy mi era piaciuto :-) Se leggi uno di questi due libri, fammi sapere poi che ne pensi!
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