Quattro romanzi di Massimo Carlotto
Cari
lettori,
nuovo
appuntamento con le nostre “Letture...per autori”!
Il
protagonista di oggi è Massimo Carlotto, uno scrittore di cui vi ho
già parlato due volte, la prima in occasione della Festa del Papà
(essendo uno dei preferiti di mio padre), sia in uno degli
appuntamenti mensili dedicati all’Angolo Vintage.
I
libri di questo autore, tuttavia, non mancano mai, soprattutto nel
corso dell’estate, quando sono al mare con la mia famiglia, ed è
per questo motivo che oggi vi presento ben quattro romanzi di questo
autore (anche se, come vedrete, uno di essi è più che altro un
lungo racconto).
Oggi
li vedremo insieme nel dettaglio!
IL
CORRIERE COLOMBIANO
Questo
romanzo è uno dei capitoli della serie dell’Alligatore, alias
Marco Buratti, il cosiddetto “detective senza licenza” che,
insieme agli amici Max la Memoria e Beniamino Rossini, aiuta le
persone in difficoltà muovendosi ben oltre i confini della Legge.
In
questo momento della sua vita, però, l’Alligatore sta vivendo una
profonda crisi. Egli ripensa con un certo rimpianto alla sua ex
carriera da cantante di blues, interrotta sia perché alcool e
sigarette non hanno certo aiutato la sua voce, sia perché,
soprattutto, è finito in prigione durante gli anni degli scontri
politici.
Come
l’amico Rossini gli ha fatto notare più volte, egli è rimasto
scottato dall’esperienza e non riesce più a riprendersi,
soprattutto perché pensava che questa pessima vicenda gli avesse
almeno insegnato qualcosa sul mondo del crimine, ed invece è
costretto a rendersi conto che anche in quel campo le regole sono
cambiate.
Ne
ha la conferma quando a lui ed ai suoi amici viene chiesto di
difendere un ex rapinatore che è stato incastrato in una storia di
droga, nella quale egli giura e spergiura di non essere coinvolto.
Il
testimone chiave potrebbe essere un corriere colombiano che è stato
fermato in aeroporto dalla polizia con la pancia piena di refurtiva e
che ha indicato come suo contatto italiano proprio l’uomo accusato.
In
effetti il ragazzo è stato persuaso dai corpi speciali di polizia a
denunciare l’uomo sbagliato, ma è anche un “pesce piccolo”, il
in fuga nipote della Tìa, una pericolosissima narcotrafficante
colombiana di mezza età. Inutile dire che la donna è già in
viaggio per recuperare il “nipote traditore”… e non è per
niente ben intenzionata.
Il
corriere colombiano è un
romanzo che cerca di ridare giustizia ad un amico di Massimo
Carlotto, vittima di un errore giudiziario. L’autore, infatti, ha
passato molti anni in prigione per un delitto per il quale alla fine
è stato assolto, ed è stato in quel contesto che ha conosciuto
molti dei personaggi che hanno ispirato i suoi romanzi.
In
questo, in particolare, viene sottolineata l’evidente differenza
tra il “sottobosco criminale” (fatto di locali notturni,
narcotrafficanti, delinquenti comuni) nel quale si muovono i tre
protagonisti ed i poteri forti che sono indubbiamente i veri
burattinai di tutta la vicenda.
ARRIVEDERCI
AMORE, CIAO
Chi
come me ha letto, oltre a Il corriere colombiano, qualche
altro capitolo della serie dell’Alligatore, conoscerà di sicuro
quello che è il più temibile nemico del trio di protagonisti:
Giorgio Pellegrini.
Arrivederci
amore, ciao è la sua
storia, il racconto di un ragazzo, poi
diventato uomo, che non ha concepito altro che la violenza nella
propria vita.
Ancora
molto giovane, egli inizia a militare in alcuni gruppi di estremisti
politici e, quando l’aria
si fa troppo calda, fugge in Cile, dove commette i suoi primi
delitti.
Tornato
in Italia a trent’anni, egli decide di rifarsi progressivamente una
vita e di aprire un’onesta attività che gli consenta, sottobanco,
di diventare uno dei criminali più potenti del Nord Est italiano.
Egli
parte dalla delinquenza comune, con rapine in banca e sfruttamento
della prostituzione, ma ben presto, grazie a queste “attività”,
riesce a conoscere dei personaggi in vista che, al di là
dell’apparenza benestante, celano
dei segreti...come minimo imbarazzanti.
In
particolare, gli sarà utile la conoscenza di un avvocato desideroso
di entrare in politica, che lo aiuterà a ricostruirsi un’immagine
immacolata tramite il sempre florido settore della ristorazione.
Ogni
capitolo di Arrivederci amore, ciao porta
il nome di una donna, perché la caratteristica veramente letale di
Giorgio Pellegrini è la capacità di manipolare l’altro sesso. Per
ogni fase della sua vita c’è una sventurata di sesso femminile che
egli sfrutta finché gli è utile, e poi, nel migliore dei casi,
porta alla pazzia.
Non
si tratta sicuramente di una lettura facile, anzi, il libro è spesso
crudo, violento, difficile da proseguire.
Per
intenderci, Giorgio Pellegrini mi ha ricordato molto il “cattivo”
di Harry Potter, Voldemort, con il quale ha molti tratti in comune:
la brama sfrenata di potere, le “molte vite” (reali o
metaforiche), la capacità di manipolare gli altri, il fascino che
trae in inganno (ovviamente, per Voldemort questo valeva quando era
ancora il bel Tom Riddle e non aveva ancora perso capelli e naso).
Senza
dubbio un libro da leggere per chi vuole saperne di più
sull’avversario dell’Alligatore!
IL
MONDO NON MI DEVE NULLA
Questo
originale racconto è ambientato a Rimini, in un periodo di bassa
stagione.
Una
sera come tante, Adelmo sta percorrendo uno dei viali principali
della città. È un uomo che ha passato i quarant’anni, ha perso il
lavoro come operaio e non sa più come reinventarsi. Su “consiglio”
della compagna Carlina, che di mestiere fa le pulizie e non manca di
ricordargli i loro problemi economici, si è reinventato come “topo
d’appartamento”, ma è una persona sostanzialmente buona e
detesta il male che fa alla gente.
Quella
notte, però, egli vede una finestra aperta su una camera buia, ed
immagina che qualcuno l’abbia dimenticata prima di uscire. Non
appena, però, egli entra in salotto ed inizia a trafficare con gli
argenti, ode una voce sarcastica che lo critica e lo fa sobbalzare.
Si rende conto con sgomento che in camera con lui c’è una donna
ancora bella, anche se non più giovanissima, abbigliata
elegantemente e per nulla spaventata dalla sua presenza.
Ella
è Lise, una donna tedesca che ha lavorato per anni come croupier
sulle barche da crociera, svuotando le tasche di qualche “pollo”
che credeva di poter approfittare della sua vacanza per tentare la
fortuna.
Lise
non ha fatto entrare Adelmo per caso, anzi, non aspettava altro. Da
tempo ha concepito un piano che sembra folle: reclutare un disperato
per farsi uccidere in cambio di soldi. Ella dichiara al sempre più
sbalordito ladro che non ha la disperazione sufficiente per togliersi
la vita da sé, ma non ha nemmeno il coraggio di continuare a vivere.
Ciò che la spaventa di più è il fatto che il mondo non le deva
nulla: siccome ha passato la vita a truffare il prossimo con il
benestare dei suoi superiori, e non si è mai tirata indietro, anzi,
ha tenuto da parte anche qualcosa per se stessa, è sicura che, ora
che si è ritirata, gli ultimi anni della sua vita non le doneranno
nulla di positivo, e forse il male che ha fatto le verrà restituito.
In
circa cento pagine di racconto, Massimo Carlotto presenta un dialogo,
in apparenza surreale ma in realtà molto più verosimile di tanti
altri, tra due persone ugualmente disperate, anche se per motivi
diversi.
Come
ormai avrete capito, stiamo parlando di un autore che difficilmente
scrive d’amore. Le brevi e piuttosto aride frequentazioni
dell’Alligatore, lo sfortunato amore di Beniamino Rossini e le
tremende macchinazioni di Giorgio Pellegrini sono degli esempi di
quanto la tematica amorosa sia per lui subalterna, e spesso connotata
da violenza ed infelicità. Questa storia, per quanto sia tutt’altro
che allegra, svia leggermente dal suo consueto modo di raccontare le
relazioni.
Breve ma intenso!
LE
VENDICATRICI – EVA
scritto
a quattro mani con Marco Videtta
Premessa:
questo romanzo è il secondo di una serie di quattro, Le
vendicatrici, che ha per protagoniste altrettante donne,
costrette, loro malgrado, ad avere a che fare con situazioni più
grandi di loro.
Questo
capitolo è dedicato ad Eva D’Angelo, una romana DOC che vive nella
capitale e gestisce ormai da anni la profumeria Vanità. Le
altre tre “vendicatrici” sono le due dipendenti di Eva, la
siberiana Ksenia e la colombiana Luz, e Sara, una donna misteriosa
che ha contatti con la polizia ed i Servizi.
Alla
fine del primo romanzo (quello di Ksenia, che io devo ancora leggere)
Eva ha lasciato il marito Renzo, ma quando egli, inspiegabilmente,
torna, ella non gli sa dire di no, perché lo ha sempre amato.
Una
mattina, però, andando in profumeria, ella viene aggredita da un
gruppo di donne vestite con foggia rom, appartenenti al clan dei
Mascherano, una delle più pericolose associazioni mafiose della
capitale. Le donne la buttano a terra e una di loro, Melody, la
pupilla di zio Serse, il capo, la sfregia sulla guancia con un
coltello.
Mentre
Eva è in ospedale, Ksenia e Luz vengono a sapere che la ragazza che
l’ha aggredita è stata l’amante di Renzo ed ha convinto zio
Serse a farlo entrare nella “famiglia”. Le due cercano di
convincere Eva a lasciar perdere definitivamente l’uomo, ma ella
non può fare a meno di essere reticente con il gentile e determinato
commissario che si occupa della sua aggressione.
Nel
frattempo, Renzo, che ha fatto un grave sgarro alla famiglia
Mascherano, per consiglio di terzi trova un momentaneo rifugio presso
Sara, ma cerca piuttosto stupidamente di circuire la donna, e
quest’ultima, già in crisi per via della sua dipendenza
dall’alcool, lo caccia via in malo modo.
Pochi
giorni dopo, il cadavere di Renzo viene trovato dalla polizia, in
periferia e con il volto irriconoscibile. Ed è quando Eva vede le
condizioni in cui è stato ridotto il suo ex marito - un uomo che,
nonostante tutti i torti che le ha fatto, ella ha molto amato – che
decide di indossare la sua maschera di “vendicatrice” insieme
alle sue tre alleate.
Questo
è il primo romanzo del ciclo de Le vendicatrici che mi capita
di leggere, ed è stata una bella sorpresa. Le tematiche di Massimo
Carlotto – criminalità organizzata, scene da thriller, situazioni
di frontiera – ci sono tutte, ma sono declinate in una veste
insolitamente al femminile. Eva, tra le quattro, è la più
estroversa e verace, e la sua storia mescola in modo davvero
originale amore, desiderio di fuggire da realtà difficili e
determinazione nel fare giustizia.
Sono
curiosa di scoprire che cosa mi riserveranno le altre tre
protagoniste della storia!
Ormai
avrete capito che questo autore mi piace molto, perciò non aggiungo
altro ed attendo con grande curiosità i vostri commenti.
Avete
letto questi romanzi? Vi incuriosiscono?
Quale
vi è piaciuto di più?
...sto
riuscendo a farvi conoscere questo autore? Negli scorsi due post un
po’ di persone mi hanno detto di essere rimaste incuriosite dai
romanzi che avevo presentato! Fatemi sapere…
Grazie
per la lettura, al prossimo post :-)
Ti consiglio allora anche il film Arrivederci amore, ciao.
RispondiEliminaNon ha connessioni con altre opere o personaggi di Massimo Carlotto ma è davvero un piccolo gioiello noir.
Moz-
Ciao Moz! Sicuramente prima o poi vedrò anche il film! E nel 2020 ci sarà una serie tv dedicata proprio all'Alligatore!
EliminaYes lo so... e sono già pronto^^
EliminaMoz-
La trama del racconto mi ha colpito molto.
RispondiEliminaSpero che il protagonista convinca la donna a restare in vita, magari al suo fianco.
Ma so che non potrai svelarmi il finale..... 😉
Ciao Claudia! Credo che questo racconto ti sorprenderà :-)
EliminaFammi sapere, semmai, se ti è piaciuto!
Hi! I'm sorry, I don't speak your Language :-(
RispondiEliminadevo assolutamente recuperarlo!
RispondiEliminaFammi sapere che ne pensi, allora :-)
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