giovedì 3 ottobre 2019

30 LEZIONI CHE HO IMPARATO IN 30 ANNI

Un TAG speciale per un'occasione importante



Cari lettori,
come vi ho detto nei preferiti di settembre, lo scorso sabato, 28 settembre, sono arrivata al fatidico traguardo dei 30 anni.

In occasione di questa data così importante mi piaceva l’idea di proporvi un post speciale nel quale aprirmi con voi un po’ più del solito e raccontarvi qualcosa di personale.
Come ormai sapete, questo blog si occupa di letture, poesia, letteratura e varie attività culturali (dal teatro all’arte, dal cinema alla musica). Le uniche digressioni un po’ personali sono inserite nella rubrica dei Preferiti, grazie alle “foto del mese”. 
Tuttavia, ho visto che sia quelle foto che alcuni miei post più personali sui social hanno avuto un discreto riscontro ed ho deciso di provare a scrivere qualcosa di diverso.

Per farlo mi sono ispirata ad una delle mie cantanti preferite, Taylor Swift, che è dell’89 come me e qualche mese fa ha pubblicato un articolo scritto da lei, dal titolo “30 cose che ho imparato in 30 anni”. L’idea mi è piaciuta e, proprio come faccio di solito con voi colleghi blogger, ho pensato di riproporre il TAG!


Vi lascio alla lettura...e spero che la apprezziate!




1. Terminare il percorso universitario, a dispetto di quello che potrebbe sembrare, non significa che non ti ritroverai mai più a studiare quello che ti piace. 

Quando ho iniziato a frequentare l’ultimo Anno Accademico della Specialistica, tra il 2012 ed il 2013, ho passato dei mesi un po’ difficili perché l’Università per me è stata ben più di un percorso di studi… è stato un importante pezzo di vita. Come tutti coloro che erano arrivati ad un certo punto del mio percorso, mi chiedevo che cosa sarebbe successo dopo. Quello che però mi chiedevo più spesso era: riuscirò davvero a “tenere con me” gli studi che ho amato tanto? Non è con l’Università perderò anche il mio attaccamento alle materie umanistiche e diventerò diversa da come sono?

A distanza di cinque anni e mezzo dalla mia discussione della Tesi, posso dire che la nostra passione non muore ma cambia colore, ed è così che ho intitolato il mio blog. Certo, l’Università forma dal punto di vista umanistico, ma dopo Triennale e Magistrale quel sapere è ormai dentro di me, e sono un’adulta che può esprimerlo come e quando vuole: nel lavoro, quando è possibile, ogni volta in modo e misura diversa; nella libera e consapevole frequentazione di luoghi culturali; nelle letture, che in qualche modo sono comunque “studi”; e, ovviamente, tramite il blog!


2. Aver passato degli anni a formarti nel campo che ami è una corazza contro le difficoltà lavorative. 

Credo che esista una serie di “frasi sciocche e superficiali” che ogni studente universitario, a seconda della Facoltà, si sente rivolgere. Chi ha studiato Lettere spesso sente ironizzare sul fatto che Litterae non dant panem e che sarebbe stato meglio fare un altro tipo di Facoltà, anche se – permettetemi di dirlo – in questo tempo di crisi mi sembra un discorso molto relativo (ne ho parlato meglio in un vecchio post). 

Dopo qualche anno e tante avventure del precariato (principalmente nel mondo della scuola ma non solo), posso dire che ho attraversato qualche momento difficile, ma non ho mai rimpianto la scelta degli studi. Un percorso universitario amato è come una coperta calda sulle spalle: ti restituisce calore, al di là dei contratti che finiscono dalla sera alla mattina, dei tanti “no”, delle situazioni in cui ti trovi davvero male e delle difficoltà pratiche di ogni giorno.


3. Non puoi dire “Questo è un lavoro pratico, io sono un tipo un po’ intellettuale, non lo so fare!”...finché non provi effettivamente a farlo. 

Quando ho scelto di andare a vivere da sola nella vecchia casa dei miei zii, parenti, amici e conoscenti si sono sprecati (spesso bonariamente, eh), con battute tipo : “Ti voglio vedere quando accadrà qualche guaio casalingo!” o “Eeh, tu sei tanto brava con i libri, ma con gli attrezzi...”.

Ecco, appena un mese dopo il mio trasferimento definitivo, mi sono ritrovata, mio malgrado, con il mio pigiamino di Minni, a rimontare degli elementi laterali del garage che erano usciti dalle loro postazioni e caduti con un gran fracasso. Ok, ci ho messo oltre un’ora per sistemarne solo uno e poi è passato un mio vicino, per fortuna, ma è sempre un inizio, no?
Quest’anno, poi, un po’ per scelta un po’ per sfortuna, mi sono ritrovata a fare delle sistemazioni casalinghe piuttosto grosse, e, pur con l’aiuto di esperti, mi sono messa in gioco in prima persona. Non si può dire “non lo so fare”, finché non si prova!



4. Una famiglia unita è uno dei doni più grandi. 

Con il sopraggiungere dell’età adulta mi sono resa conto di quanto una famiglia unita ed affettuosa diventi sempre più importante. Se, come dicevo prima, un percorso universitario amato è una coperta, si può dire che una famiglia felice sia una tenda riscaldata che ti ripara da ogni tipo di metaforica “intemperia”. Questa è una delle mie più grandi fortune!


5. La danza moderna amatoriale (e perfino quella classica!) non ha età. 

Vi ho parlato tanto del mio amore per la danza, ma forse non vi ho detto che attualmente sono la più grande del gruppo. Quando avevo 21-22 anni, un po’ di mie coetanee avevano già abbandonato ed avevo qualche dubbio: proseguire o no insieme a ragazze più giovani? Ho scelto di andare avanti… ed è stata una decisione felicissima! 

Negli ultimi due anni abbiamo costituito un gruppo di “grandi” davvero eterogeneo, dai 13 anni ai 29/30 (io), ed essere così diverse per età e stili di vita è una grande ricchezza, non solo per la danza. Inoltre, nonostante classico e moderno abbiano i loro specifici giorni della settimana, spesso ci ritroviamo a ballare insieme, e questo ha dato modo a me, che ho una formazione moderna, di imparare anche dei passi di danza classica!


6. Se c’è qualcosa che mi ha insegnato chi oggi purtroppo non c’è più, è che nella vita non è mai troppo tardi...per niente! 

Prima di perdere mio nonno, le mie nonne e la mia prozia, pensavo che la mia vita fosse come un orologio che ticchettava: se avessi tardato a fare una determinata cosa, se avessi fallito in un certo momento della mia vita, il tempo che fugge mi avrebbe inseguito ed io non avrei più potuto avere opportunità. Allegro, eh? Talmente allegro che ho capito che mi sbagliavo soltanto dopo i lutti più pesanti della mia vita. 

Gli ultimi momenti dei miei nonni, ai quali penso sempre, mi hanno insegnato che la vita è preziosa anche fino all’ultimo. 

Il tempo non è una pendola che ci rincorre; al contrario, le stagioni della vita assistono l’uomo e gli portano nuovi frutti. Tutte, anche l’inverno.



7. Puoi benissimo donare il tuo cuore ad un nuovo animaletto domestico anche se perdere il tuo vecchio amico te lo ha spezzato. 

Quando nel 2009 è morto il mio Lucky, il meticcio più buono del mondo, per un bel po’ non ho voluto più saperne di cani. Li osservavo in strada, mi veniva voglia di coccolarli, già sapevo che forse ne avrei voluto uno nuovo, ma… ho avuto bisogno dei miei tempi. 
Poi, nel Natale del 2012, i miei zii hanno portato a casa Otto, che ben presto è diventato “un cane su due famiglie”… e gli ho subito voluto bene!


8. La vita da soli non è per niente da demonizzare, anzi! 

Da ragazza è facile cedere alla tentazione, ormai anacronistica, di pensare: se resto single non farò mai niente, sarò sola e triste. Crescendo, però, ti rendi conto che, al di là del fatto che ci sono anche famiglia ed amici, sei comunque un’adulta che può fare quello che desidera. Personalmente vado da sola al cinema, a teatro, per musei, nella casa al mare, a fare commissioni e giri nel circondario, al ristorante, e non mi sento a disagio, anzi, questo mi fa sentire libera. L’anno scorso ho perfino fatto un’esibizione di tango da sola… meglio di così!


9. Se qualcosa ti piace, ma non eccelli, puoi comunque provare a cimentarti: a sorpresa, potresti diventare discreta! 

Nel mio caso, questo vale sia per il canto (il coro della parrocchia mi ha insegnato parecchio) che per la cucina (e qui l’insegnante è stata principalmente mamma).




10. Certo, l’età adulta comporta tanti impegni. Ma se un’amica è davvero tale, trova il tempo per te. 

L'ho capito quando una delle mie più care amiche mi ha annunciato che sarebbe andata a lavorare ed a vivere in Inghilterra. Dopo tre anni, nonostante il suo poco tempo a disposizione per tornare in Italia, lei è ancora una delle persone con cui mi confido di più e, nonostante tutto, è molto presente nella mia vita. 
Inutile dire che, dall’altro lato della medaglia, questo mi ha fatto vedere con ben altri occhi chi dice di essermi amica, abita nei dintorni ed in sei mesi non ha tempo nemmeno per un cappuccio e brioche una, dicasi una domenica mattina. Ma ho scelto di concentrarmi su chi c’è, anche da lontano!


11. Gli ormai oltre quattro anni da blogger mi hanno insegnato a spaziare tra i generi in materia di cinema, teatro, arte, musica...e soprattutto libri. 

Cinque anni fa non mi sarei mai immaginata a leggere un thriller, a guardare un film un po’ filosofico da cinefili o a visitare una mostra di artisti concettuali, ma è successo. Nell’intento di rendere il blog il più possibile piacevole ed istruttivo per voi lettori, ho finito per educare me stessa… e non vedo l’ora di continuare ad imparare!


12. Niente fa arrabbiare le persone manipolatrici quanto qualcuno che pensa con la propria testa. Nel dubbio, hai ragione tu, vai avanti! 

Se ripenso agli anni della scuola ed a tutte le volte che qualcuno mi ha fatto sentire diversa, in prima battuta mi chiedo: cos’avevo che non andava? Ero la più comune delle adolescenti, facevo ciò che facevano tutti… Poi, però, mi rendo conto che ciò che mi rendeva diversa era la caparbietà con cui facevo le mie piccole cose di ogni giorno, come e quando volevo. Non mi facevo comandare dalle cosiddette “leader”, e devo dire che questo mi ha causato un po’ di difficoltà, ma mi ha anche dato grande libertà. Purtroppo, devo ammettere con rammarico che non sempre il mondo degli adulti è più maturo di quello degli adolescenti.



13. Non c’è niente di male nell’essere femminili e prendersi cura di se stesse. 

Come vi racconterò in un altro “punto”, anni fa ho frequentato una compagnia di persone un po’ troppo all’antica, che riservavano commenti al vetriolo a noi ragazze ogni volta che ci presentavamo in modo un po’ diverso dal solito. Non scorderò mai certi commenti per una banale maglietta rosa, per i capelli raccolti invece che sciolti, per quelle volte che (sacrilegio!) osavo truccarmi.

Tuttavia, una volta libera da questa influenza negativa, mi sono accorta che essere femminile e curata fa bene a me stessa ed è anche divertente. Lo shopping, la bellezza, il trucco possono essere benissimo delle passioni senza diventare delle ossessioni.


14. Spesso “uscire dalla comfort zone” significa semplicemente “fare piccole scelte diverse dal tuo solito, a cui non avevi mai pensato”. 

Secondo me si dà troppa importanza alle “grandi sfide”, come superare una propria fobia, andare dall’altra parte del mondo, cambiare vita decidendo di condividerla con qualcuno. Sono scelte importanti ed io ammiro chi lo fa, però credo che il cambiamento parta dalle piccole cose. 

Andare ad una cena con le ragazze della zumba che non conosci bene, riorganizzare la tua casetta in un modo che non ti era mai venuto in mente ma è più logico, provare ad acquistare un bikini con le coppe quando sei affezionata a fasce e triangoli, finire per caso in una fiera vicino al tuo paese che non avevi mai visitato, occuparti per un po’ di due coniglietti anche se sei un tipo da cani… sembrano sciocchezze, ma per me non lo sono per niente. Sono dei “primi passi” di una certa importanza!


15. L’invidia spesso non è causata da quello che hai, ma da come lo vivi. 

Quando un paio di anni fa ho attraversato un momento difficile, mi sono resa conto che alcune persone che credevo amiche hanno “sparato sulla Croce Rossa” riempiendomi di cattiverie. 

Una persona a me vicina mi ha fatto notare che si trattava di atteggiamenti invidiosi. Sulle prime mi sono detta: ma queste persone hanno molto di più in questo momento, perché dovrebbero invidiare me? 

Poi ho ripensato ad alcune delle nostre conversazioni e mi sono resa conto che queste persone si indispettivano (e talvolta si stizzivano proprio) quando comprendevano che, nonostante il mio problema, io continuavo a parlare a ruota di piccole e grandi cose positive o di attività che mi piacevano. Mi sono accorta che quello che faceva loro rabbia era l’ottimismo che cercavo di avere. 

Ho un consiglio da dare a tutti voi: se sentite frasi tipo “Eh, sì, queste cose saranno anche belle, ma non sono importanti...non hai ancora risolto il tuo problema, eh? Se ti occupi di quelle altre cose rimandi solo la questione!” non credeteci nemmeno per un secondo. Non state rimandando o sottovalutando niente, il problema è nella vostra testa e nel vostro cuore ogni minuto, lo so per esperienza. Tutto ciò che fate per vivere bene comunque è un regalo della vita e ve lo meritate. Quello che non vi meritate sono le persone così.



16. Se con una persona i rapporti si sono conclusi, è inutile continuare ad inseguirla o ad idealizzarla. 

Come già detto prima, chi vuole esserci… semplicemente c’è. Ho perso un po’ troppo tempo a dare “opportunità” a chi si era dato alla macchia già da tempo, o a rimpiangere momenti belli con persone che purtroppo erano radicalmente cambiate. So che è una frase fatta, ma è davvero meglio avere pochi amici sinceri.


17. Amare i bambini e voler essere madre… sono due cose diverse. 

A volte è capitato che alcune persone, di fronte alla mia confessione “Non mi sento pronta a diventare madre”, mi abbiano risposto: “Ma come? Hai fatto tanti anni di volontariato con i bambini, hai lavorato nella scuola primaria… si vede che sei paziente e ti piacciono i piccoli!” 

A queste persone io vorrei spiegare che proprio queste esperienze mi hanno insegnato che essere madre è qualcosa di completamente diverso. Non si tratta di un passo in più rispetto a quello che ho fatto, come spesso mi dicono, ma di tanti passi in più. Ed io, ora come ora, non credo di poterli fare. Parlando hic et nunc, ovviamente.


18. La presa in giro non è sinonimo di amicizia...tantomeno d'amore. 

Quante volte ce lo siamo sentito dire, soprattutto noi ragazze? "Se ti prende in giro, è perché gli piaci". Da bambina te lo dicono persino le maestre, da adolescente è uno dei ritornelli che si sentono nel bagno della scuola. 

Arrivata a 30 anni, posso dire con certezza che questa frase ha fatto più danni del buco dell'ozono. Bisogna distinguere, perché un conto è l'ironia, un altro è farsi beffe di una persona. 

Le persone divertenti, che fanno tante battute, esistono (per fortuna!), ma ridono CON te e ti rispettano. Chi ride DI te, mettendoti in imbarazzo di fronte ad altri, parlando di te mentre tu sei ad un metro come se non esistessi, usando parole pesanti, è da allontanare e basta. E sì, magari se è un ragazzo ha una sorta di interesse per te, ma è un desiderio senza rispetto, che vale meno di niente. Credo, in alcuni periodi della mia vita, di aver tollerato troppo certi atteggiamenti, sia in amicizia che in amore. Da quando, però, ho smesso di cercare l'approvazione di certa gente, sto mille volte meglio.



19. Confidarsi con un’amica e consigliarla è ben diverso dal riversarle addosso negatività e frustrazione. Circondarsi di persone positive è fondamentale! 

Le persone che ad oggi considero le mie vere amiche mi hanno insegnato che confidarsi è innanzitutto un momento di sollievo e di aiuto reciproco. Alla larga da quelle persone che, se non riescono ad andare in ferie, ti fanno sentire in colpa per la tua vacanza; che, se hanno problemi in famiglia, ti dicono fai questa cosa o litigherai con i tuoi genitori; che, se sono rimaste single, ti fanno presente che ormai sei sola da troppo. 
Insomma, basta negatività!


20. Frequentare ambienti fisicamente e mentalmente chiusi è come essere Alice che gira a vuoto il Paese delle Meraviglie. 

Come già detto, questo è un TAG rubato a Taylor Swift, quindi mi sembra più che giusto dedicare un punto ad una sua canzone. Un suo brano, Wonderland, parla di una relazione in cui ci si è buttati, un po’ per entusiasmo un po’ per paura di restare soli, cadendo nella Buca del Coniglio. All’inizio sembra tutto nuovo ed eccitante, ma la protagonista si dice che avrebbe dovuto dormire con un occhio aperto la notte.

Io credo che anche frequentare degli ambienti un po’ troppo chiusi, come mi è capitato per un periodo, susciti sensazioni simili. Credo di esserci rimasta più del dovuto perché l’età che avevo mi spingeva comunque a cercare un gruppo con cui fare serate o vacanze, ma non mi sono mai fidata del tutto. 

Inoltre, come saggiamente recita la canzone, abbiamo trovato il Paese delle Meraviglie… e la vita non era mai peggiore, ma nemmeno mai migliore. Insomma, era come restare in un cortile chiuso dalle alte mura, che proteggeva ma impediva di vedere come e quanto il mondo al di fuori stesse andando avanti.


21. Se sei una ragazza giovane che dimostra meno della sua età ed ha un atteggiamento gentile...sei solo questo! Non sei infantile e non sei una fessa da intortare. 

Gente che mi voleva far alzare in treno anche se avevo il posto prenotato, che ha cercato di convincermi a prendere il prosciutto anche per loro al supermercato perché non aveva voglia di fare la coda, che è venuta al mare la domenica e voleva scalzarmi dall’ombrellone stagionale di famiglia perché ero sola, che dava per scontato di potermi passare davanti dal dottore perché visto che sei giovane non puoi stare male davvero, no? 
Io vorrei fare presente a tutte queste care personcine che proprio perché sono una ragazza che sembra più giovane della sua età e fa alcune cose da sola ho dovuto imparare a difendermi da chi mi vuole intortare molto, ma molto presto.



22. Guidare sotto sotto mi piace!… con cautela. 

Anche la mia guida, così come le mie abilità pratiche, è stata spesso oggetto di spassose battute. Dopo undici, anzi, quasi dodici anni di patente, devo ammettere che sono affezionata alla mia Fiesta del 2005 (che spero non mi abbandoni troppo presto) e che, ok, non sono una grande autista, ma faccio i miei piccoli giri in modo indipendente, e questo per me va già più che bene.


23. Niente rovina di più la nostra quotidianità quanto ossessionarci su quello che manca nella nostra vita. È opportuno ricordarci periodicamente di tutto ciò che abbiamo di bello e che è tutt’altro che scontato. 

Uno degli ultimi pomeriggi che ero a Varazze prima di tornare a casa, mi sentivo preda di una sensazione che tutti voi, credo, conoscerete bene: la malinconia da fine ferie. 
Poi ho aperto Facebook ed ho visto che un’amica aveva condiviso il post di una ragazza della mia età che si stava curando un cancro e raccontava con dolore il cambiamento del suo aspetto e la perdita dei suoi capelli. All’improvviso mi sono sentita sciocca e superficiale. Di che cosa mi stavo lamentando, esattamente? Della fine di una bellissima vacanza?


24. C’è bisogno che qualcosa “vada storto” nella tua vita. Non sembra, ma hai qualcos’altro da guadagnarci. 

Di fatto, ho già espresso questo concetto in altri punti, ma mi sembra giusto ribadirlo. Se tutto ti va liscio troppo a lungo, rischi di concentrarti sempre più su te stessa e di fare una tragedia di un piccolo intoppo. 
Quando invece qualcosa non va come vorresti, sul momento sembra dura… poi, però, ti rendi conto che sei più paziente, che ti sei fatta più furba e che ti godi molto di più tutto quello che ti succede di bello. Purtroppo a volte hai anche maggiori dubbi ed insicurezze che derivano dall’essere stata “scottata”, ma il tempo e le nuove esperienze positive curano anche queste “ferite”.



25. Mai, mai, mai fidarsi di promesse reiterate se non si vede qualcosa di concreto. C’è il concreto rischio che quella persona sia opportunista. 

Promettere è facile, mantenere un po’ meno. Illudere, usare e buttare le persone sembra andare sempre più per la maggiore. Purtroppo, alle volte, chi sa di avere una sorta di controllo su di voi, anche solo metaforicamente perché gli/le volete bene, se ne approfitta e vi promette un “obiettivo” o una “ricompensa” che, misteriosamente, si allontana sempre di più.

L’affetto, però, non è una conquista! Non si compra e non si merita, e questa per me è stata una delle più dure lezioni. Dopo un certo lasso di tempo (ed in certe situazioni purtroppo è sempre troppo tardi) è obbligatorio tirare fuori quel pugno di ferro che teniamo nascosto nella cantina del nostro cuore e pretendere i fatti anche dall’altro. Altrimenti, si volta pagina!


26. Non ci si può sottrarre ad alcune scelte quando si tratta della nostra salute, anche se si tratta di piccoli cambiamenti che ci fanno sentire un po’ complessati, possono causare un po’ di dolore fisico e di sicuro non sono economici. 

Quest’anno ho preso due importanti decisioni per la mia salute: ho messo un impianto per un dente finto ed ho tolto due nei al mento che mi stavano dando un po’ troppi problemi. 
Forse perché sono una ragazza nella media, non sono mai stata troppo critica nei confronti del mio aspetto fisico, ma queste scelte, forse per la prima volta nella mia vita, mi hanno portato a dirmi con una certa preoccupazione: il mio viso cambierà! Di poco, ma per sempre! Ne sarò felice? O mi pentirò? Pur di non cambiare il mio aspetto, sarei stata disposta a tenermi quel buco nei denti che mi portavo dietro dal 2001 e che avevo praticamente battezzato, o a prendere ancora per anni pomate ed antibiotici sempre meno efficaci per i miei nei. Devo ammettere che per la questione “dentino” mi sono convinta prima, mentre l’altra mi ha fatto pensare di più.

Alla fine, dopo qualche puntata da medici e dentisti più frequente del solito ed un po’ di sopportabile dolore, mi guardo allo specchio, sorrido con tutti i denti, metto la mia protezione alta sul viso per gli ultimi caldi autunnali e penso che non è cambiato quasi nulla, a parte il fatto che sono più in salute.


27. Non stirare i ricci se sei così al naturale è la scelta estetica migliore di sempre! 

Da bambina i miei capelli erano lisci come spaghetti. Con la pubertà i capelli hanno iniziato a gonfiarsi ed a diventare ingestibili. Il dermatologo, al tempo, mi aveva detto: con l’adolescenza, stai cambiando. I tuoi capelli definitivi, da adulta, saranno ricci. 

A questo punto mi sono trovata di fronte ad un bivio che, si sa, per una tredicenne è fondamentale: stirare regolarmente i capelli e convincerli a tornare lisci oppure assecondarli e iniziare una cura di prodotti per capelli ricci, sperando in un miglioramento della situazione “capelli esplosi”. Forse un po’ per pigrizia, forse perché non mi andava di bruciarmi i capelli, ho scelto la seconda opzione, e devo dire che mi piaccio così.



28. Essere “sanamente egoisti” è un traguardo. 

Soprattutto noi ragazze siamo spesso spinte dalla società a spenderci per gli altri: una brava donna è quella che si dà da fare per il prossimo, specie per la famiglia. Chi fa altre scelte è egoista ed è una strega.

Diventare adulte serene e consapevoli significa invece imparare, con il tempo, ad ascoltare le nostre sensazioni: a non andare in posti che non ci interessano, a coltivare qualche progetto che fa storcere il naso agli altri, a farci qualche piccolo (se è il caso anche grande) regalo perché ce lo meritiamo, a passare dell’utile e necessario tempo con noi stessi. 

Specie nei momenti in cui ci si sente circondati da persone non sincere, è necessario mettere al primo posto se stessi. La nostra salute fisica e mentale ne gioverà, ed in più vedremo chi tiene veramente a noi e chi invece teneva soltanto alla nostra disponibilità.


29. Se ci si concentra su una “lista di obiettivi” da raggiungere a tutti i costi, che poi sono soltanto le aspettative della società, si perde la strada della felicità. 

Chi l’ha detto che “dobbiamo” arrivare a determinati traguardi, a tutti i costi? Casa, carriera, relazioni, famiglia… sembra esserci uno standard da raggiungere a tutti i costi in ogni ambito. Spesso, però, la vita va semplicemente in un’altra direzione, ed a volte, sorprendentemente, questi imprevisti non tolgono nulla alla nostra felicità, anzi. 

Mi è capitato spesso di stranirmi perché, di fronte alla mia affermazione No, non sono sposata, e niente figli, per ora, vi sembrerà assurdo, ma più di una volta la risposta è stata Eh, ma prima o poi dovrai… Dai, seriamente?

Eh, ma prima o poi dovrai” me lo dici se entri a casa mia, vedi il box doccia che è franato (è successo davvero, purtroppo) e mi fai notare che sarebbe il caso di sostituirlo. Non per queste scelte di vita.


30. Imparare a godersi la vita è un mestiere molto serio. Ed io sono ad un buon punto rispetto a qualche anno fa, ma ho ancora della strada da fare. 

Vi riporto un post che ho pubblicato a gennaio, in occasione della #10yearschallenge:

Eccomi qui nel 2009. (…) Ero una ragazza seria, sempre impegnata, parecchio determinata quando si trattava di doveri... ma poi non mi premiavo mai! Portavo a casa molti più successi di quanto faccia ora, ma non mi dicevo mai "brava". (...)
La lezione più grande che ho imparato in questo decennio è che la vita va goduta comunque. Non c'è difficoltà o problema così grande da dover compromettere la salute fisica e mentale, da farti perdere la serenità, da doverti obbligare a prendertela con te stessa. Adesso credo che imparare a divertirsi ed a godersi la vita sia un proposito molto molto serio, che richiede dell'impegno quotidiano. Fare ciò che si ama ed allontanare persone e situazioni negative sono state per me le chiavi per superare circostanze davvero brutte."
"Ci sono così tanti sogni a cui abbiamo rinunciato, ma dai un'occhiata a tutto quello che abbiamo."




Io ho scritto pure troppo, quindi ora tocca a voi!
Non vi faccio delle domande dirette perché so di avere toccato degli argomenti personali. Se però questo post vi ha suscitato qualche riflessione, scrivetele pure senza problemi. 

Io inizio con un GRAZIE per ognuno di voi, perché siete stati proprio voi lettori, con il vostro assiduo sostegno, i vostri garbati commenti, la vostra simpatia nel coinvolgermi nella blogosfera, a far sì che io mi sentissi abbastanza tranquilla per parlarvi di me.

Grazie per la lettura e al prossimo post :-)

24 commenti :

  1. Ciao Silvia! Tanti auguri per i tuoi 30 anni!
    Ti ringrazio per questo post, mi è piaciuto molto leggerlo e soprattutto ho scoperto di avere tanti punti in comune con te.
    Ti auguro di vivere sempre serena e felice.
    Un abbraccio! ❤️

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    1. Ciao Diletta, grazie per gli auguri! Mi fa piacere che abbiamo tanti punti in comune :-)
      Ricambio l'abbraccio!

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  2. Cara Silvia, tanti e tanti auguri per i tuoi 30 anni, cerca di seguire me!
    Sai che se dio vorrà l'anno prossimo saranno 90, un traguardo che mi fa contento.
    Ciao e buona giornata con un forte abbraccio e un sorriso:-)
    Tomaso

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    1. Ciao Tomaso! Il mio traguardo è importante, ma il tuo sarà pazzesco!! Intanto, complimenti per i tuoi 89...e ti auguro una bellissima annata! Buona giornata :-)

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  3. Amare i bambini non significa voler diventare madre, hai ragione.
    L'importante è il contrario, cioè che chi sceglie di essere genitore ami e rispetti i suoi figli.
    Per il resto, condivido molti punti del tuo post.
    In particolare mi tocca quello sull'invidia.
    Ho conosciuto gente che è riuscita a provare invidia per il fatto che avessi un nuovo lavoro a pochi mesi dalla perdita di mio padre, pur sapendo quanto fossi dilaniata nel corpo e nell'anima.
    Ma parliamo di persone deficienti, che ho allontanato senza via di scampo.

    Continua a goderti sempre la vita.
    Un abbraccio

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    1. Ciao Claudia! Concordo con te su quello che hai detto di genitori e figli: se si sceglie di diventare madri/padri, si deve essere capaci di amore sincero.
      Quanto all'invidia, io credo che quello che faceva rabbia a quelle persone era proprio il fatto che nonostante il tuo gravissimo lutto tu stavi reagendo (ed avevi scelto di partire da un nuovo lavoro). Comunque non hai perso niente ad allontanarli!

      Ricambio l'abbraccio :-)

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  4. Che dire? Tante cose non le posso sapere e conoscere, nel senso che sono un uomo e che soprattutto molte situazioni non ho vissute e forse mai vivrò, però so che sei una bella persona e questo mi è bastato scoprire, anche se sapevo già che lo eri ;)

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    1. Ciao Pietro, grazie mille per le belle parole! Io sono contentissima di aver conosciuto persone come te tramite la "grande famiglia" di Blogspot!

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  5. Auguronissimi :)
    Veniamo a noi: d'accordo con te sui punti 3 (lavori e lavoretti pratici: alla fine spesso sono cazzatelle, e ti dirò, sono anche soddisfacenti!); 4 (la famiglia: un nucleo di vera FORZA); 6 (il tempo: non è mai troppo tardi per niente!).
    Anche il punto 19 (la gente positiva rende positivi anche noi, così come luoghi aperti mentalmente per non essere Alice a vuoto).
    Nel punto 24 dici bene, le cose che vanno storte ci insegnano comunque qualcosa, e a ben vedere ci aprono altre opportunità. Ma non spero mai che qualcosa vada storto :D
    Sull'animale (punto 7): non mi piacerebbe se fosse una "sostituzione". Se deve arrivarne un altro, arriva. Io però non lo cerco.
    W la vita da single (o da accompagnato, ma che vive da solo) e l'egoismo :D

    Moz-

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    1. Ciao Moz! Noto che sei d'accordo con me su un bel po' di punti, e mi fa piacere. Credo che nessuno di noi si auguri che qualcosa vada storto, ahah :-) Però, per esempio, proprio ieri è andato storto il mio ascensore (con me dentro), e se dobbiamo vedere il lato positivo, beh, ho sempre creduto che sarebbe stata una situazione da panico per me, ma, anche grazie ai miei vicini, sono riuscita a stare tranquilla :-) Quindi l'insegnamento potrebbe essere… avere più fiducia in se stessi!
      Quanto agli animaletti domestici, Otto è arrivato un po' a caso, però meglio così!

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    2. Certo, certo: saper sfruttare il buono nel male... è un'ottima attitudine^^

      Moz-

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  6. Cara Silvia, ho letto con attenzione questi tuoi numerosi punti di riflessione. I tuoi genitori hanno fatto davvero un lavoro eccellente con te e come dici bene al punto 4 la famiglia è la base per poter poi affrontare-vivere-con-consapevolezza-scegliere le vie migliori per una vita bella e buona. Complimenti a te, giovane donna, e ancora auguri per i tuoi trent'anni.
    sinforosa

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    1. Ciao Sinforosa! Che dire, riferirò questi complimenti ai miei, saranno super contenti! Grazie mille per gli auguri e per le belle parole che mi riservi ogni volta!

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  7. Ciao Silvia, conoscendoti di persona so come la pensi su quasi tutti punti (e mi trovi d'accordo con te, a parte il punto 22, purtroppo per me)! Sul 21 ti capisco benissimo, sul 27 siamo al contrario, dato che i miei capelli sono spaghetti ;-)
    Bello questo post più personale, trovo i tuoi pensieri davvero profondi, con ottimi spunti di riflessione anche per chi legge :-)

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    1. Ciao Fra! Spero che a poco a poco acquisterai fiducia nella guida! Grazie per le belle parole, spero che i punti di riflessione servano a far pensare qualcun altro!

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  8. Ciao 👋😊 concordo con te su diversi punti: bisogna provare le cose prima di dire “non lo so fare”, la famiglia unita è importantissima, se qualcosa ti piace, ma non eccelli, puoi comunque provare a cimentarti, non stirare i capelli ricci (io ho i capelli lisci ma spesso, in casa, li lego in trecce per farli diventare mossi).
    P.S. Sul blog ho risposto alle domande del Tag d'autunno ➡ http://gattaracinefila.blogspot.com/2019/10/tag-dautunno.html! 😊

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    1. Ciao Vanessa! Bella la tua versione del mio TAG :-)
      Sono contenta che su tante cose la pensiamo allo stesso modo!

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  9. che bel post, silvia, ci permette di conoscerti ancora meglio!
    crescendo acquisiamo consapevolezze che non pensavamo, solo qualche anno prima, di poter mai raggiungere! la vita, con le sue continue sfide, sa come metterci alla prova...ma anche come sorprenderci positivamente!
    un abbraccio! :)

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    1. Ciao Angela! Concordo pienamente con te...impariamo ogni giorno dai nostri errori e dalle continue sfide della vita! Ricambio l'abbraccio :-)

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  10. Che bello questo post Silvia, c'è tanto di te ed è molto bello così ti conosciamo ancora meglio

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    1. Ciao Susy! Anche io sono molto contenta di aver conosciuto persone come te grazie al mondo del blog :-)

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  11. Silvia questo è uno dei post più belli che io abbia letto, sei preziosa. Condivido moltissimi dei tuoi punti e mi fa bene ricordare queste cose ogni tanto. Hai perfettamente ragione, grazie

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    1. Ciao Chiara! Grazie mille per le belle parole, davvero! :-)

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  12. Leggo dall'hotel spa montegrotto https://www.termepreistoriche.it/

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