Una bellissima mostra a Palazzo Reale
Cari
lettori,
primo
appuntamento con la rubrica “Consigli artistici” dopo le vacanze
estive!
Oggi
torniamo insieme a Palazzo Reale, che, come sapete, è uno dei miei
luoghi milanesi del cuore, e vi racconto una mostra che non ero
riuscita a vedere nel corso dell’estate, ma che, complice il mio compleanno, ho potuto recuperare durante uno degli ultimissimi
weekend di esposizione.
Purtroppo
la mostra ha appena chiuso, ma ho ritenuto comunque opportuno
scrivere un post su di essa, sia perché le opere dei Preraffaelliti,
al di là di questa esposizione, sono sparse nei musei d’Italia e
d’Europa, sia per farvi conoscere meglio questa corrente artistica.
Spero che apprezzerete ugualmente la mia recensione!
Un
vero “unicum” artistico
I
Preraffaelliti sono un gruppo di artisti inglesi che, nel corso della
prima metà dell’Ottocento, si sono riuniti in una confraternita,
decisi a far conoscere alla nazione e, perché no, all’Europa, il
loro personalissimo modo di dipingere.
La
Confraternita si è sciolta nel 1853, ma gli artisti Preraffaelliti
sono stati ancora molto attivi tra gli anni ‘60 e gli anni ‘80
del 1800, ed addirittura delle tavole cronologiche all’interno
della mostra indicano come termine dell’influenza preraffaellita il
1914 (e l’inizio della Prima Guerra Mondiale).
Ciò
che rende così originale questo gruppo di pittori è il fatto che le
loro opere siano una commistione di tanti stili pittorici diversi,
provenienti da epoche differenti, il che li rende, di fatto, un
unicum all’interno del panorama artistico europeo.
Essi
si collocano in epoca vittoriana, quindi, da un punto di vista
cronologico, sono a metà strada tra l’arte moderna e quella
contemporanea. Sono indubbiamente influenzati dal modo di dipingere
di entrambe, in particolare dal Rinascimento (le proporzioni, la
bellezza della figura femminile, l’omaggio a Firenze di una
particolare tela) e l’impressionismo (certe vedute paesaggistiche,
i colori).
Allo
stesso tempo, però, come rivela la stessa parola “pre-raffaelliti”,
gli aspetti più importanti della loro pittura, come il tratto, la
scelta dei soggetti, le tematiche, la figura umana, sono ispirati al
periodo che precede l’arrivo di Raffaello, ovvero il basso
Medioevo.
Il
visitatore non può fare a meno di restare meravigliato di fronte ad
una simile varietà di stili e temi!
Lo
stretto rapporto con la letteratura
I
Preraffaelliti sono tra le correnti artistiche preferite di tanti
studiosi di poesia e letteratura, perché molte delle loro tele sono
un omaggio ad opere immortali.
Una
tela molto conosciuta, per esempio, è Ofelia di John Everett
Millais. Il dipinto ritrae la sfortunata fanciulla che, dopo essere
stata maltrattata e rifiutata da Amleto, si lascia andare in un fiume
pieno di fiori, trovando la morte per annegamento.
Anche
Claudio e Isabel di William Holman Hunt è un omaggio a
Shakespeare, ed in particolare alla commedia nera Misura per
misura. In questa tela, fratello e sorella, vessati dal crudele
Angelo, riflettono sul loro triste destino.
Un’altra
sezione della mostra, appartenente ad una fase successiva della
pittura pre-raffaellita, presenta trasposizioni di opere di
letteratura medievale: le leggende di Re Artù, le nozze di San
Giorgio, il Roman de la Rose (un poemetto piuttosto
licenzioso).
Non manca l’omaggio a Dante, con un dipinto che mostra
l’incontro tra il Poeta, Virgilio e la coppia di infelici amanti
Paolo e Francesca.
La
figura femminile
Come
ha giustamente sottolineato una mia amica prima di entrare alla
mostra, una delle particolarità per la quale saranno sempre
ricordati i Preraffaelliti è il loro modo di dipingere la donna:
eterea, dai lineamenti delicati, con la pelle bianca e, soprattutto,
dei lunghi capelli rossi.
In
questo senso, uno dei capolavori della mostra è Beata Beatrix di
Dante Gabriel Rossetti. Si tratta, ancora una volta, di un dipinto
d’ispirazione letteraria: la Vita Nova di Dante, un
volumetto che raccoglieva poesie e pensieri in prosa dedicati
all’amata Beatrice, musa delle sue opere. Rossetti dipinge Beatrice
prendendo come modella l’amata moglie Elizabeth Siddal, morta
qualche anno prima per un’overdose di laudano (l’uccellino rosso
sul polso simboleggia la sua prematura scomparsa).
Il
concetto di donna angelicata, molto comune nel basso Medioevo
e molto caro ai Preraffaelliti, è ben espresso anche in una tela che
rappresenta Sant’Agnese mentre è in carcere e riceve la visita di
un angelo, che le porta una veste bianca e le annuncia l’imminente
martirio.
Non mancano tuttavia dipinti in cui la donna è vista come più sicura di sé
e più moderna. La ricca Monna Vanna (scelta per la locandina della mostra), la spregiudicata
Lucrezia Borgia e la dama colpita da maledizione che va in
cerca di Lancillotto (il primo quadro in alto) ne sono tre esempi perfetti.
I
meravigliosi paesaggi e l’attenzione per il dettaglio
Una
sezione della mostra che ha colpito molto sia me che le mie amiche è
quella dedicata alla natura.
Un
primo aspetto che ci ha conquistato è la varietà dei soggetti
ritratti: una veduta campagnola che ricorda un po’ Monet, una casa
“stregata” perché abbandonata in mezzo al bosco, Regent’s Park
nello splendore di un maggio assolato (in foto), una panoramica di Gerusalemme
tra il magnifico tempio ed i pascoli intorno alla città vecchia, un
mare azzurro ed incantevole.
Il secondo non riguarda solo questa sezione, bensì l’intera mostra:
la cura dei dettagli. Il visitatore, infatti, può trovare quasi in
ogni sala dall’esposizione disegni, studi di particolari, schizzi
preparatori. Persino fiori e piante sono ritratti con una precisione
quasi botanica. Questa, forse, è la particolarità che, più di
tutte, allontana i Preraffaelliti da altre correnti artistiche del
loro tempo.
Abbiamo
concluso questa nostra “visita virtuale” e, come al solito,
aspetto i vostri pareri! Siete riusciti a vedere questa mostra?
Conoscete
qualcuna di queste tele (alcune sono piuttosto celebri)?
Avete
visto qualche altra esposizione dedicata ai Preraffaelliti in giro
per l’Italia o per l’Europa?
Fatemi
sapere!
Grazie
per la lettura, al prossimo post :-)
Ciao Silvia, come sai, anch'io ho visitato la mostra, e sono stata molto soddisfatta di averla vista! I quadri dei preraffaelliti mi piacciono molto in più, oltre ad ammirare i bellissimi quadri, ho potuto approfondire maggiormente la loro conoscenza! Anch'io sono rimasta maggiormente colpita dalla sezione dedicata ai paesaggi, tra i quadri che non hai citato mi ha colpito molto quello grande che raffigurava il canale della Manica :-)
RispondiEliminaMolto preciso e dettagliato il tuo tour virtuale!
Ciao Fra! Sai che anche a Mara è piaciuto quel quadro del Canale della Manica? Siamo rimaste tutte stupite! Abbiamo cercato anche la cartolina al bookshop, ma non l'abbiamo trovata...
EliminaCara Silvia, veramente un bellissimo servizio di questa importante mostra.
RispondiEliminaCiao e buona giornata con un forte abbraccio e un sorriso:-)
Tomaso
Ciao Tomaso, sono contenta che ti sia piaciuto il mio post! Buona giornata :-)
EliminaUna mostra davvero bella e che avrebbe meritato di essere vista. Grazie per avercela raccontata.
RispondiEliminasinforosa
Ciao Sinforosa! Sono davvero contenta di essere riuscita a vederla "last minute"! Grazie a te per la lettura costante :-)
EliminaChe meraviglia! Rossetti è tra i miei preferiti.
RispondiEliminaCiao! Anche a me sono piaciuti tanto i suoi quadri :-)
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