Consigli di lettura romance per la stagione calda
Cari
lettori,
per
la nostra rubrica “Letture...a tema”, oggi facciamo un bel
viaggio in tutte le sfumature del romance!
Chi
segue il blog regolarmente sa che il genere che leggo di più in
assoluto è il giallo, soprattutto quello nostrano. Tuttavia, mi
piace variare e dare spazio anche ad altri generi, dallo storico alle
biografie, dalle raccolte di racconti ai rosa.
Oggi
approfondiamo proprio le “sfumature” di quest’ultimo genere: vi
consiglio, infatti, cinque romanzi molto diversi tra loro, che però
hanno come minimo comun denominatore il romance.
Ho
scelto di parlarvene proprio ora che è luglio perché l’estate è
forse il momento dell’anno in cui ho più voglia di leggere un bel
romanzo rosa. Soprattutto se sono in spiaggia, preferisco fare una
pausa da inchieste, crimini e stazioni di polizia… e quale posto
migliore del mare per dedicarsi ad un po’ di romanticismo?
Ecco
i miei consigli per l’estate 2019!
Romance
nel senso di... ironia ed equivoci
L’amore
è sempre in ritardo, di Anna Premoli
La
protagonista di questa divertente commedia rosa è Alexandra Tyler,
una ragazza newyorkese di ventisette anni che, pur essendo cresciuta
in mezzo a letterati ed editori, ha sempre amato la scienza.
Per
questo motivo, dopo la laurea in Geologia, ella ha deciso di
proseguire la carriera accademica e sta per completare il suo
Dottorato con una Tesi sulle rocce montane del Colorado.
Alexandra
è una ragazza vivace, estroversa, sempre allegra, dotata del senso
pratico tipico degli scienziati. Nel corso degli anni di Università
ha collezionato diverse avventure sentimentali, ma non è riuscita a
legarsi a nessun uomo, e purtroppo sa anche il perché.
Fin da quando
era ragazzina, ella è innamorata di Norman Morrison, il migliore
amico del suo fratello maggiore Aidan. Egli ha nove anni in più di
lei ed è il suo opposto: rigido, sempre in completo elegante, un po’
troppo formale, riservato, silenzioso, un po’ “nerd della
letteratura” come tutti quelli che studiano/lavorano in campo
umanistico.
Norman
frequenta da sempre la casa dei genitori di Alexandra ed Aidan, ma
spesso l’atmosfera è tesa, perché la ragazza non riesce a
dimenticare i suoi timidi approcci da adolescente nei confronti
dell’uomo. È proprio quest’ultimo, appena prima della partenza
di Alexandra per il Colorado, a proporle una tregua, in nome dell’età
adulta ormai raggiunta da entrambi.
Alexandra
prova a considerare Norman solo un amico e per questo motivo, qualche
tempo dopo, la invita a raggiungerla in zona Aspen, insieme al
fratello ed ai genitori, per festeggiare il suo compleanno. A causa
di un piccolo problema familiare, però, egli si ritrova l’unico a
condividere con Alexandra un weekend in una baita in montagna. Questo
sarà solo l’inizio di una serie di equivoci che porterà entrambi
i protagonisti a riscoprire la bellezza del primo amore.
L’amore
è sempre in ritardo è in
realtà il sequel di un altro romanzo, È
solo una storia d’amore,
che ha per protagonista proprio il fratello maggiore Aidan. Io non
ero a conoscenza di questa serie ed ho letto solo questo libro senza
alcun problema, perché si tratta comunque di
storie indipendenti.
Avevo
già letto altri due romanzi della Premoli e confermo il mio piacere
nel trovarmi di fronte ad una scrittura scorrevole e spesso ironica.
Molte delle sue storie sono incentrate sull’idea degli “opposti
che si attraggono”, ma credo che in questo caso la scelta sia
particolarmente azzeccata, perché, se Norman insegna ad Alexandra a
mettere la testa sulle spalle, lei è solare e, giorno dopo giorno,
gli ha insegnato la gioia di vivere (anche se lui, nella migliore
delle tradizioni, ci ha messo anni per ammetterlo).
Purtroppo,
per esperienza diretta, penso che sia davvero difficile
re-innamorarsi da adulte del ragazzino che ti è piaciuto dai 9 ai 18
anni. Il più delle volte si cresce in maniera completamente diversa
ed è meglio lasciare determinate persone nel nostro passato, così
come ce le ricordiamo.
Almeno per una volta, però, questo libro ci
permette di sognare!
Romance
nel senso di… amore clandestino e grande Storia
L’amante
della regina vergine, di Philippa Gregory
Inghilterra,
1558. La regina Elisabetta I, figlia di Enrico VIII Tudor e di Anna
Bolena, viene incoronata, mentre, nel suo letto, Amy Robsart, moglie
di Lord Dudley, il suo favorito, la maledice nel sonno.
Se
noi ricordiamo questa sovrana come una delle più rilevanti del Regno
Unito, forse la più importante in assoluto, questo romanzo ci mostra
una verità molto più amara e difficile.
Nessun
libro scolastico di storia nomina Amy Robsart: ella compare solo in
dei trattati specifici. Eppure è stata proprio lei, nobildonna di
campagna, a sposare Lord Robert Dudley e, con il suo matrimonio, a
salvarne la reputazione. Egli, infatti, nel 1550 è un nobile
decaduto che ha rischiato di morire subito dopo che suo padre è
stato giustiziato per un complotto al fine di mettere sul trono Lady
Jane Gray.
Solo
otto anni dopo, grazie ad alcune circostanze politiche ed alla sua
sfrenata ambizione, Lord Robert Dudley è diventato il favorito di
Elisabetta I, che sale al trono dopo la morte della fragile
sorellastra Anna.
Mentre
la povera Amy, una persona dalla mentalità semplice ed un po’
antiquata, resta in qualche residenza di campagna, sempre più
trascurata e sofferente, tra Robert ed Elisabetta il legame si fa
sempre più stretto, prima dal punto di vista emotivo e poi anche da
quello fisico. I due hanno in comune un passato molto difficile
(entrambi sono stati ad un passo dall’esecuzione), ma questo non li
ferma dal coltivare una sfrenata ambizione. Il desiderio di Dudley di
diventare principe consorte è evidente e tutti a corte iniziano a
trattarlo come tale.
L’affaire
della Regina, però, è tutt’altro che privato. Sir Robert,
infatti, cerca di convincere Elisabetta a diventare il capo della
Chiesa, in modo da conceder(gli) il divorzio, ma questa scelta
porterebbe ad una guerra con la Scozia cattolica. L’equilibrio
della corona è appeso ad un filo ed un matrimonio con un principe di
Spagna o di Scozia renderebbe sicuro il potere di Elisabetta, ma
quest’ultima mostra più volte il desiderio di sposarsi con un uomo
comune (chissà chi) o non sposarsi affatto. Prima che questa storia
d’amore porti alla rovina il regno, però, gli avversari di Dudley,
capitanati dal capo dei consiglieri William Cecil, elaboreranno un
piano diabolico.
Questo
per me è il settimo appuntamento con Philippa Gregory, dopo la serie
di cinque romanzi dedicata alla Guerra delle Due Rose (recensita qui)
e il primo dei volumi della serie dei Tudor, Caterina, la prima
moglie (del quale parlo qui).
Questo
libro fa sempre parte della sezione “Tudor” e permette al lettore
di conoscere una sovrana la cui figura è fatta di (grandi) luci e
(grandissime) ombre. Non nascondo di aver provato maggior simpatia
per altri personaggi della Gregory, come Lady Jacquetta o Lady
Margareth, due delle protagoniste della serie sulla Guerra delle Due
Rose.
È difficile simpatizzare per Elisabetta e Sir Robert, che
calpesterebbero letteralmente chiunque per la loro brama di potere, e
la comprensibile paura di non essere all’altezza della giovane
regina, nonché il desiderio di rivalsa dell’uomo, non sono
giustificazioni sufficienti. L’unica persona con cui simpatizza
davvero il lettore è Amy, una persona buona che finisce per essere
una vittima.
Ma
se i personaggi sono discutibili, le capacità di scrittura della
Gregory sono indubbie, così come la sua capacità di farci fare un
viaggio nella grande Storia.
Una
lettura consigliata se vi appassiona il genere!
Romance
nel senso di… diario di una rinascita
Per
dieci minuti di Chiara Gamberale
Chiara
Gamberale è un’autrice nota per aver scritto diversi romanzi dal
tono romantico ed introspettivo, uno dei quali, Avrò cura di te,
in collaborazione con Massimo Gramellini.
Poche
persone, però, sanno che è stata anche a lungo curatrice di una
rubrica su un settimanale. Essa si occupava sia di gastronomia che di
famiglia, in modo del tutto originale. La Gamberale, infatti,
dimostrando a mio parere tanta ironia ed apertura mentale, si
“infiltrava” di volta in volta al pranzo domenicale di qualche
famiglia, da quelle tradizionali a quelle allargate, da quelle
formate e cresciute a Roma a quelle provenienti da tutti gli angoli
del mondo.
Questo
romanzo autobiografico, che è più che altro un diario, ha inizio
nel momento in cui Chiara perde la sua rubrica, perché viene
rimpiazzata dalla vincitrice dell’ultimo Grande Fratello, che, con
ogni probabilità, parlerà delle sue improbabili tresche
sentimentali. Nello stesso momento, un evento ancora più importante
dà lo scossone definitivo alla sua vita: suo marito, nonché suo
compagno di vita dal liceo, le chiede il divorzio senza nemmeno
aspettare il suo ritorno da un viaggio di lavoro.
Chiara
si sente come se non le fosse rimasto più nulla: ha soltanto una
casa in centro che ha voluto il marito e che non sente affatto sua,
un’idea per un nuovo romanzo che però al momento resta in un
cassetto ed i familiari insieme agli amici più cari che però sono
tutti in provincia e non può vedere sempre.
Dopo
qualche mese di solitudine, arriva Dicembre, il mese di Natale, una
festa che lei ha sempre detestato e che, di comune accordo con il
marito, evitava, rifugiandosi negli angoli di mondo più lontani. È
consapevole che quest’anno non potrà fare lo stesso, anche perché,
qualora trovasse il coraggio di partire da sola, ogni dettaglio di un
qualsiasi esotico viaggio le ricorderebbe il marito.
Per questo motivo ella accetta una sfida che le propone il suo psicoterapeuta: ogni giorno, per soli dieci minuti, farà qualcosa di completamente nuovo, che non ha mai fatto prima.
Per questo motivo ella accetta una sfida che le propone il suo psicoterapeuta: ogni giorno, per soli dieci minuti, farà qualcosa di completamente nuovo, che non ha mai fatto prima.
All’inizio
Chiara pensa che sarà davvero difficile trovare qualcosa di inedito
per ben trentun giorni, ma ci mette poco a rendersi conto che ci sono
moltissime piccole cose che, per qualche inspiegabile motivo, non ha
mai fatto. È solo l’inizio di un percorso che la porterà a
scrivere il suo nuovo romanzo (Due etti d’amore, grazie, uno
dei suoi migliori, a mio parere), a comprendere quali siano le sue
nuove priorità, ad iniziare nuove ed inaspettate avventure.
Ciò
che ho maggiormente apprezzato di questa storia è il fatto che essa
illustri con chiarezza e profondità al tempo stesso una questione
sulla quale ultimamente mi è capitato di riflettere.
Negli ultimi mesi, infatti, ho pensato parecchio all’idea di comfort zone e mi sono resa conto che quasi sempre le persone, a mio parere, fanno un errore, anche in buona fede, nel consigliare i loro cari che non vorrebbero mai uscirne. Spesso, infatti, capita di spingere le persone a compiere atti di un certo peso, come un cambiamento di casa o di lavoro, oppure un viaggio in paesi lontani.
Negli ultimi mesi, infatti, ho pensato parecchio all’idea di comfort zone e mi sono resa conto che quasi sempre le persone, a mio parere, fanno un errore, anche in buona fede, nel consigliare i loro cari che non vorrebbero mai uscirne. Spesso, infatti, capita di spingere le persone a compiere atti di un certo peso, come un cambiamento di casa o di lavoro, oppure un viaggio in paesi lontani.
Personalmente
invece credo che queste “grandi imprese” siano solo l’ultima
tappa di un lungo percorso. Tutti noi, come Chiara, se ci sentiamo un
po’ troppo legati alla nostra comfort zone, dovremmo partire
da quelle piccole cose che in effetti, pensandoci, non ci creerebbero
ansia e preoccupazioni, magari ci piacerebbero anche...ma non abbiamo
mai fatto, chissà perché.
Piccole cose, come quelle che fa lei, dal
provare un nuovo trattamento dall’estetista al cucinare nuovi
piatti, dal tentativo di apprezzare l’arte contemporanea
all’organizzazione di una festa nella propria casa nuova.
Vale la
pena tentare, no?
Romance
nel senso di… letteratura, istruzione, grandi sogni condivisi
Dieci
e lode di Sveva Casati Modignani
I
due protagonisti di questa romantica storia sono Lorenzo e Fiamma,
due quarantenni divorziati che abitano e lavorano a Milano.
Lui
è un professore che dopo un’esperienza non troppo soddisfacente
come insegnante di Filosofia in un prestigioso liceo ha deciso di
sfruttare la sua seconda laurea ed ora è il titolare della cattedra
di Geografia Economica presso il professionale Annibale Scalzi, un
istituto frequentato prevalentemente da ragazzi che hanno difficoltà
a studiare e rischiano di prendere una cattiva strada.
Lei
è ormai da tanti anni al timone della Casa Editrice indipendente Il
Meleto, fondata insieme all’amico di sempre Alberto, purtroppo
deceduto in seguito ad un brutto incidente automobilistico.
I
due si sono incontrati proprio grazie ad un libro, un trattato dal
titolo La scuola intelligente che Lorenzo ha inviato alla Casa
Editrice di Fiamma e che la donna ha pubblicato e promosso,
ritenendolo un ottimo lavoro.
Nel
passato di entrambi ci sono matrimoni difficili con persone che non
li hanno davvero compresi, delusioni lavorative, tanta tenacia,
desiderio di affermarsi e di seguire i propri sogni.
Fiamma è resa
felice ogni giorno dal suo amato papà e dalle figlie adolescenti,
mentre tra gli affetti di Lorenzo ci sono la madre, il fratello, la
domestica Minni ed i custodi della casa al lago. Tutti e due, infine,
hanno una “famiglia allargata” di cui occuparsi: gli autori per
lei, gli studenti per lui.
Sapete
bene quanto io ami i romanzi di Sveva Casati Modignani, ai quali ho
dedicato più di un post. In ognuno dei suoi libri, oltre,
ovviamente, a raccontare l’intreccio romantico, ella esplora un
settore professionale differente. Alcuni sono più classici, come la
ristorazione (Qualcosa di buono, La vigna di Angelica),
l’editoria (questo romanzo e Il cigno nero), la medicina
(Disperatamente Giulia). Altri, come la lavorazione del
corallo (Palazzo Sogliano) o l’ingegneria aerea (Come
stelle cadenti), sono invece più insoliti, e trattati in maniera
davvero interessante.
Nel
caso di Dieci e lode, devo dire che ho sinceramente apprezzato
il modo in cui ha raccontato l’universo dell’insegnamento, spesso
bistrattato, considerato a torto uno dei più semplici, oggetto di
considerazioni che forse potevano essere valide negli anni ‘80.
L’autrice mostra invece di essere molto informata sui recenti
sviluppi di questo difficile ambito lavorativo, e ciò mi ha fatto
amare il libro ancora di più.
Romance
nel senso di...amori difficili e misteri internazionali
La
lettera d’amore, di Lucinda Riley
Joanna
è una giovane reporter del Morning Mail di Londra che, dopo mesi e
mesi di gavetta passati scrivendo articoli di gossip spicciolo, è
riuscita finalmente a passare alla cronaca, anche se mondana.
Uno
dei suoi primi incarichi importanti è un articolo riguardante il
funerale di Sir James Harrison, un famosissimo attore che da anni si
era ritirato a vita privata.
Durante
il funerale, però, Joanna si imbatte in Rose, una signora molto
anziana e stanca, che, nel vedere un misterioso uomo in carrozzella
tra i partecipanti alla funzione, trasale e le chiede di essere
accompagnata a casa. La ragazza conduce l’anziana signora fino ad
un appartamento fatiscente e poi torna al funerale, convinta che il
piccolo incidente sia chiuso.
Pochi
giorni dopo, però, Joanna riceve proprio da Rose una misteriosa
lettera, accompagnata da un biglietto della signora, che le chiede di
nascondere il carteggio, perché potrebbe essere molto pericoloso,
ma, nelle mani giuste, potrebbe essere anche un eccezionale scoop.
Joanna apre la lettera e sulle prime le sembra un’innocua missiva
d’amore, ma l’identità di mittente e destinatario è molto
confusa, perché ci sono soltanto dei soprannomi.
Da brava
giornalista, la ragazza tenta subito di risalire alla fonte, ma si
accorge drammaticamente che è troppo tardi: Rose è morta, la sua
casa è stata svuotata, persino il suo corpo è irreperibile.
Tutto
quello che sa è che il carteggio proibito ha a che fare con Sir
James Harrison, i cui unici eredi sono i nipoti: Zoe, attrice
debuttante e madre single, gentile ed intelligente, con la quale fa
subito amicizia; Marcus, l’irresponsabile fratello, che tenta senza
successo di essere un produttore cinematografico ma finisce sempre
per sperperare i suoi soldi in progetti fallimentari, alcool e
divertimento.
Suo
alleato nell’inchiesta è Simon, il suo migliore amico, che lei
ritiene un semplice impiegato in un ufficio pubblico, ma è in realtà
un membro di spicco dei Servizi britannici.
Quando
anche l’appartamento di Joanna viene messo a soqquadro, e sia a lei
che a Simon risulta evidente che i vandali erano alla ricerca della
lettera, la ragazza inizia a comprendere di essere stata trascinata
in una storia altamente pericolosa.
Tra
segreti mai rivelati e rivelazioni rilasciate sul letto di morte,
fughe in Irlanda per scoprire il passato di Sir James Harrison e
vecchie case di famiglia in campagna dove Zoe può vivere il suo
amore proibito, a poco a poco si insinua in Joanna il dubbio che lo
scandalo che è stato insabbiato anni prima riguardi proprio la
famiglia reale inglese.
Dopo
più di anno, finalmente sono riuscita a leggere un nuovo romanzo di
Lucinda Riley, un’autrice che avevo già apprezzato molto più
volte. Questa storia è un misto di romance ed azione che, nonostante
la lunghezza, si legge davvero d’un fiato.
Personalmente trovo che
gli intrecci raccontati da questa scrittrice lascino sempre il
lettore con il fiato sospeso. Le sue protagoniste, poi, sono donne
romantiche e coraggiose che spesso si ritrovano a prendere importanti
decisioni per se stesse e per gli altri, ed affrontano con
determinazione degli incredibili ostacoli.
Ecco
le mie scelte “in rosa”!
Avete
letto questi romanzi? Quale vi è piaciuto di più?
Conoscete
queste autrici? Ce n’è qualcuna che vi incuriosisce maggiormente?
Aspetto,
come sempre, un vostro parere!
Grazie
per la lettura, al prossimo post :-)
Sembrano uno più affascinante dell'altro, grazie per le segnalazioni. Buon pomeriggio.
RispondiEliminasinforosa
Ciao Sinforosa! A me sono piaciuti tutti :-) Buon pomeriggio anche a te!
EliminaCiao Silvia, dei libri citati ho letto solo "Dieci e lode", della Premoli ho letto molti romanzi ma poi l'ho abbandonata perchè i suoi libri mi sembravano un po' tutti uguali, mentre mi ispira moltissimo quello della Riley :-)
RispondiEliminaCiao! Per ora sono al terzo libro della Premoli e devo dire che per ora non sono ancora stufa, anzi :-)
EliminaQuello della Riley secondo me ti piacerebbe moltissimo!
Tranne quello di Sveva Casati li conosco tutti e condivido perfettamente le tue scelte
RispondiEliminaCiao Susy! Credo che anche Dieci e lode ti potrebbe piacere!
EliminaSono quasi tutte autrici di cui ho letto almeno un libro (tra esse, la Riley è la mia preferita). Mi manca philippa Gregory, credo mi piacerebbe perché è proprio il romanzo storico ad attrarmi.
RispondiEliminaCiao Angela! Per me la Gregory è stata una bellissima scoperta… ed anche la Riley, senza dubbio!!
EliminaNon è il mio genere, ma se proprio dovessi scegliere, opterei per la Gamberale. Ironica e ficcante :)
RispondiEliminaMoz-
Ciao Moz! Credo che il libro della Gamberale ti piacerebbe...hai scelto due aggettivi giusti per descriverla!
EliminaCiao Silvia, io sono un'appassionata di thriller e il romance non rientra tra le mie letture preferite. Vedo, però, che hai scelto bei libri. Ho letto qualcosa di Sveva Casati Modigliani e della Gamberale :)
RispondiEliminaCiao! Io, al contrario, non ho letto molti thriller, anche se ogni tanto vorrei leggerne qualcuna in più. Sono contenta che le mie scelte ti siano comunque piaciute!
Eliminache bei consigli, ho letto solo la Premoli
RispondiEliminaCiao Chiara! So che la Premoli è molto popolare :-)
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