giovedì 25 luglio 2019

ESTATE IN ROSA

Consigli di lettura romance per la stagione calda




Cari lettori,
per la nostra rubrica “Letture...a tema”, oggi facciamo un bel viaggio in tutte le sfumature del romance!

Chi segue il blog regolarmente sa che il genere che leggo di più in assoluto è il giallo, soprattutto quello nostrano. Tuttavia, mi piace variare e dare spazio anche ad altri generi, dallo storico alle biografie, dalle raccolte di racconti ai rosa.

Oggi approfondiamo proprio le “sfumature” di quest’ultimo genere: vi consiglio, infatti, cinque romanzi molto diversi tra loro, che però hanno come minimo comun denominatore il romance.


Ho scelto di parlarvene proprio ora che è luglio perché l’estate è forse il momento dell’anno in cui ho più voglia di leggere un bel romanzo rosa. Soprattutto se sono in spiaggia, preferisco fare una pausa da inchieste, crimini e stazioni di polizia… e quale posto migliore del mare per dedicarsi ad un po’ di romanticismo?

Ecco i miei consigli per l’estate 2019!



Romance nel senso di... ironia ed equivoci

L’amore è sempre in ritardo, di Anna Premoli



La protagonista di questa divertente commedia rosa è Alexandra Tyler, una ragazza newyorkese di ventisette anni che, pur essendo cresciuta in mezzo a letterati ed editori, ha sempre amato la scienza. 
Per questo motivo, dopo la laurea in Geologia, ella ha deciso di proseguire la carriera accademica e sta per completare il suo Dottorato con una Tesi sulle rocce montane del Colorado.

Alexandra è una ragazza vivace, estroversa, sempre allegra, dotata del senso pratico tipico degli scienziati. Nel corso degli anni di Università ha collezionato diverse avventure sentimentali, ma non è riuscita a legarsi a nessun uomo, e purtroppo sa anche il perché. 

Fin da quando era ragazzina, ella è innamorata di Norman Morrison, il migliore amico del suo fratello maggiore Aidan. Egli ha nove anni in più di lei ed è il suo opposto: rigido, sempre in completo elegante, un po’ troppo formale, riservato, silenzioso, un po’ “nerd della letteratura” come tutti quelli che studiano/lavorano in campo umanistico.

Norman frequenta da sempre la casa dei genitori di Alexandra ed Aidan, ma spesso l’atmosfera è tesa, perché la ragazza non riesce a dimenticare i suoi timidi approcci da adolescente nei confronti dell’uomo. È proprio quest’ultimo, appena prima della partenza di Alexandra per il Colorado, a proporle una tregua, in nome dell’età adulta ormai raggiunta da entrambi.


Alexandra prova a considerare Norman solo un amico e per questo motivo, qualche tempo dopo, la invita a raggiungerla in zona Aspen, insieme al fratello ed ai genitori, per festeggiare il suo compleanno. A causa di un piccolo problema familiare, però, egli si ritrova l’unico a condividere con Alexandra un weekend in una baita in montagna. Questo sarà solo l’inizio di una serie di equivoci che porterà entrambi i protagonisti a riscoprire la bellezza del primo amore.


L’amore è sempre in ritardo è in realtà il sequel di un altro romanzo, È solo una storia d’amore, che ha per protagonista proprio il fratello maggiore Aidan. Io non ero a conoscenza di questa serie ed ho letto solo questo libro senza alcun problema, perché si tratta comunque di storie indipendenti. 

Avevo già letto altri due romanzi della Premoli e confermo il mio piacere nel trovarmi di fronte ad una scrittura scorrevole e spesso ironica. Molte delle sue storie sono incentrate sull’idea degli “opposti che si attraggono”, ma credo che in questo caso la scelta sia particolarmente azzeccata, perché, se Norman insegna ad Alexandra a mettere la testa sulle spalle, lei è solare e, giorno dopo giorno, gli ha insegnato la gioia di vivere (anche se lui, nella migliore delle tradizioni, ci ha messo anni per ammetterlo).


Purtroppo, per esperienza diretta, penso che sia davvero difficile re-innamorarsi da adulte del ragazzino che ti è piaciuto dai 9 ai 18 anni. Il più delle volte si cresce in maniera completamente diversa ed è meglio lasciare determinate persone nel nostro passato, così come ce le ricordiamo. 
Almeno per una volta, però, questo libro ci permette di sognare!



Romance nel senso di… amore clandestino e grande Storia

L’amante della regina vergine, di Philippa Gregory



Inghilterra, 1558. La regina Elisabetta I, figlia di Enrico VIII Tudor e di Anna Bolena, viene incoronata, mentre, nel suo letto, Amy Robsart, moglie di Lord Dudley, il suo favorito, la maledice nel sonno.

Se noi ricordiamo questa sovrana come una delle più rilevanti del Regno Unito, forse la più importante in assoluto, questo romanzo ci mostra una verità molto più amara e difficile.


Nessun libro scolastico di storia nomina Amy Robsart: ella compare solo in dei trattati specifici. Eppure è stata proprio lei, nobildonna di campagna, a sposare Lord Robert Dudley e, con il suo matrimonio, a salvarne la reputazione. Egli, infatti, nel 1550 è un nobile decaduto che ha rischiato di morire subito dopo che suo padre è stato giustiziato per un complotto al fine di mettere sul trono Lady Jane Gray.

Solo otto anni dopo, grazie ad alcune circostanze politiche ed alla sua sfrenata ambizione, Lord Robert Dudley è diventato il favorito di Elisabetta I, che sale al trono dopo la morte della fragile sorellastra Anna.

Mentre la povera Amy, una persona dalla mentalità semplice ed un po’ antiquata, resta in qualche residenza di campagna, sempre più trascurata e sofferente, tra Robert ed Elisabetta il legame si fa sempre più stretto, prima dal punto di vista emotivo e poi anche da quello fisico. I due hanno in comune un passato molto difficile (entrambi sono stati ad un passo dall’esecuzione), ma questo non li ferma dal coltivare una sfrenata ambizione. Il desiderio di Dudley di diventare principe consorte è evidente e tutti a corte iniziano a trattarlo come tale. 


L’affaire della Regina, però, è tutt’altro che privato. Sir Robert, infatti, cerca di convincere Elisabetta a diventare il capo della Chiesa, in modo da conceder(gli) il divorzio, ma questa scelta porterebbe ad una guerra con la Scozia cattolica. L’equilibrio della corona è appeso ad un filo ed un matrimonio con un principe di Spagna o di Scozia renderebbe sicuro il potere di Elisabetta, ma quest’ultima mostra più volte il desiderio di sposarsi con un uomo comune (chissà chi) o non sposarsi affatto. Prima che questa storia d’amore porti alla rovina il regno, però, gli avversari di Dudley, capitanati dal capo dei consiglieri William Cecil, elaboreranno un piano diabolico.


Questo per me è il settimo appuntamento con Philippa Gregory, dopo la serie di cinque romanzi dedicata alla Guerra delle Due Rose (recensita qui) e il primo dei volumi della serie dei Tudor, Caterina, la prima moglie (del quale parlo qui).


Questo libro fa sempre parte della sezione “Tudor” e permette al lettore di conoscere una sovrana la cui figura è fatta di (grandi) luci e (grandissime) ombre. Non nascondo di aver provato maggior simpatia per altri personaggi della Gregory, come Lady Jacquetta o Lady Margareth, due delle protagoniste della serie sulla Guerra delle Due Rose. 

È difficile simpatizzare per Elisabetta e Sir Robert, che calpesterebbero letteralmente chiunque per la loro brama di potere, e la comprensibile paura di non essere all’altezza della giovane regina, nonché il desiderio di rivalsa dell’uomo, non sono giustificazioni sufficienti. L’unica persona con cui simpatizza davvero il lettore è Amy, una persona buona che finisce per essere una vittima.

Ma se i personaggi sono discutibili, le capacità di scrittura della Gregory sono indubbie, così come la sua capacità di farci fare un viaggio nella grande Storia.
Una lettura consigliata se vi appassiona il genere!



Romance nel senso di… diario di una rinascita

Per dieci minuti di Chiara Gamberale



Chiara Gamberale è un’autrice nota per aver scritto diversi romanzi dal tono romantico ed introspettivo, uno dei quali, Avrò cura di te, in collaborazione con Massimo Gramellini.

Poche persone, però, sanno che è stata anche a lungo curatrice di una rubrica su un settimanale. Essa si occupava sia di gastronomia che di famiglia, in modo del tutto originale. La Gamberale, infatti, dimostrando a mio parere tanta ironia ed apertura mentale, si “infiltrava” di volta in volta al pranzo domenicale di qualche famiglia, da quelle tradizionali a quelle allargate, da quelle formate e cresciute a Roma a quelle provenienti da tutti gli angoli del mondo.


Questo romanzo autobiografico, che è più che altro un diario, ha inizio nel momento in cui Chiara perde la sua rubrica, perché viene rimpiazzata dalla vincitrice dell’ultimo Grande Fratello, che, con ogni probabilità, parlerà delle sue improbabili tresche sentimentali. Nello stesso momento, un evento ancora più importante dà lo scossone definitivo alla sua vita: suo marito, nonché suo compagno di vita dal liceo, le chiede il divorzio senza nemmeno aspettare il suo ritorno da un viaggio di lavoro.

Chiara si sente come se non le fosse rimasto più nulla: ha soltanto una casa in centro che ha voluto il marito e che non sente affatto sua, un’idea per un nuovo romanzo che però al momento resta in un cassetto ed i familiari insieme agli amici più cari che però sono tutti in provincia e non può vedere sempre.


Dopo qualche mese di solitudine, arriva Dicembre, il mese di Natale, una festa che lei ha sempre detestato e che, di comune accordo con il marito, evitava, rifugiandosi negli angoli di mondo più lontani. È consapevole che quest’anno non potrà fare lo stesso, anche perché, qualora trovasse il coraggio di partire da sola, ogni dettaglio di un qualsiasi esotico viaggio le ricorderebbe il marito. 
Per questo motivo ella accetta una sfida che le propone il suo psicoterapeuta: ogni giorno, per soli dieci minuti, farà qualcosa di completamente nuovo, che non ha mai fatto prima.

All’inizio Chiara pensa che sarà davvero difficile trovare qualcosa di inedito per ben trentun giorni, ma ci mette poco a rendersi conto che ci sono moltissime piccole cose che, per qualche inspiegabile motivo, non ha mai fatto. È solo l’inizio di un percorso che la porterà a scrivere il suo nuovo romanzo (Due etti d’amore, grazie, uno dei suoi migliori, a mio parere), a comprendere quali siano le sue nuove priorità, ad iniziare nuove ed inaspettate avventure.


Ciò che ho maggiormente apprezzato di questa storia è il fatto che essa illustri con chiarezza e profondità al tempo stesso una questione sulla quale ultimamente mi è capitato di riflettere. 

Negli ultimi mesi, infatti, ho pensato parecchio all’idea di comfort zone e mi sono resa conto che quasi sempre le persone, a mio parere, fanno un errore, anche in buona fede, nel consigliare i loro cari che non vorrebbero mai uscirne. Spesso, infatti, capita di spingere le persone a compiere atti di un certo peso, come un cambiamento di casa o di lavoro, oppure un viaggio in paesi lontani.

Personalmente invece credo che queste “grandi imprese” siano solo l’ultima tappa di un lungo percorso. Tutti noi, come Chiara, se ci sentiamo un po’ troppo legati alla nostra comfort zone, dovremmo partire da quelle piccole cose che in effetti, pensandoci, non ci creerebbero ansia e preoccupazioni, magari ci piacerebbero anche...ma non abbiamo mai fatto, chissà perché. 
Piccole cose, come quelle che fa lei, dal provare un nuovo trattamento dall’estetista al cucinare nuovi piatti, dal tentativo di apprezzare l’arte contemporanea all’organizzazione di una festa nella propria casa nuova. 
Vale la pena tentare, no?



Romance nel senso di… letteratura, istruzione, grandi sogni condivisi

Dieci e lode di Sveva Casati Modignani



I due protagonisti di questa romantica storia sono Lorenzo e Fiamma, due quarantenni divorziati che abitano e lavorano a Milano.


Lui è un professore che dopo un’esperienza non troppo soddisfacente come insegnante di Filosofia in un prestigioso liceo ha deciso di sfruttare la sua seconda laurea ed ora è il titolare della cattedra di Geografia Economica presso il professionale Annibale Scalzi, un istituto frequentato prevalentemente da ragazzi che hanno difficoltà a studiare e rischiano di prendere una cattiva strada.


Lei è ormai da tanti anni al timone della Casa Editrice indipendente Il Meleto, fondata insieme all’amico di sempre Alberto, purtroppo deceduto in seguito ad un brutto incidente automobilistico.


I due si sono incontrati proprio grazie ad un libro, un trattato dal titolo La scuola intelligente che Lorenzo ha inviato alla Casa Editrice di Fiamma e che la donna ha pubblicato e promosso, ritenendolo un ottimo lavoro.

Nel passato di entrambi ci sono matrimoni difficili con persone che non li hanno davvero compresi, delusioni lavorative, tanta tenacia, desiderio di affermarsi e di seguire i propri sogni. 
Fiamma è resa felice ogni giorno dal suo amato papà e dalle figlie adolescenti, mentre tra gli affetti di Lorenzo ci sono la madre, il fratello, la domestica Minni ed i custodi della casa al lago. Tutti e due, infine, hanno una “famiglia allargata” di cui occuparsi: gli autori per lei, gli studenti per lui.


Sapete bene quanto io ami i romanzi di Sveva Casati Modignani, ai quali ho dedicato più di un post. In ognuno dei suoi libri, oltre, ovviamente, a raccontare l’intreccio romantico, ella esplora un settore professionale differente. Alcuni sono più classici, come la ristorazione (Qualcosa di buono, La vigna di Angelica), l’editoria (questo romanzo e Il cigno nero), la medicina (Disperatamente Giulia). Altri, come la lavorazione del corallo (Palazzo Sogliano) o l’ingegneria aerea (Come stelle cadenti), sono invece più insoliti, e trattati in maniera davvero interessante.

Nel caso di Dieci e lode, devo dire che ho sinceramente apprezzato il modo in cui ha raccontato l’universo dell’insegnamento, spesso bistrattato, considerato a torto uno dei più semplici, oggetto di considerazioni che forse potevano essere valide negli anni ‘80. L’autrice mostra invece di essere molto informata sui recenti sviluppi di questo difficile ambito lavorativo, e ciò mi ha fatto amare il libro ancora di più.



Romance nel senso di...amori difficili e misteri internazionali

La lettera d’amore, di Lucinda Riley



Joanna è una giovane reporter del Morning Mail di Londra che, dopo mesi e mesi di gavetta passati scrivendo articoli di gossip spicciolo, è riuscita finalmente a passare alla cronaca, anche se mondana. 

Uno dei suoi primi incarichi importanti è un articolo riguardante il funerale di Sir James Harrison, un famosissimo attore che da anni si era ritirato a vita privata.
Durante il funerale, però, Joanna si imbatte in Rose, una signora molto anziana e stanca, che, nel vedere un misterioso uomo in carrozzella tra i partecipanti alla funzione, trasale e le chiede di essere accompagnata a casa. La ragazza conduce l’anziana signora fino ad un appartamento fatiscente e poi torna al funerale, convinta che il piccolo incidente sia chiuso.

Pochi giorni dopo, però, Joanna riceve proprio da Rose una misteriosa lettera, accompagnata da un biglietto della signora, che le chiede di nascondere il carteggio, perché potrebbe essere molto pericoloso, ma, nelle mani giuste, potrebbe essere anche un eccezionale scoop. Joanna apre la lettera e sulle prime le sembra un’innocua missiva d’amore, ma l’identità di mittente e destinatario è molto confusa, perché ci sono soltanto dei soprannomi. 
Da brava giornalista, la ragazza tenta subito di risalire alla fonte, ma si accorge drammaticamente che è troppo tardi: Rose è morta, la sua casa è stata svuotata, persino il suo corpo è irreperibile.


Tutto quello che sa è che il carteggio proibito ha a che fare con Sir James Harrison, i cui unici eredi sono i nipoti: Zoe, attrice debuttante e madre single, gentile ed intelligente, con la quale fa subito amicizia; Marcus, l’irresponsabile fratello, che tenta senza successo di essere un produttore cinematografico ma finisce sempre per sperperare i suoi soldi in progetti fallimentari, alcool e divertimento.

Suo alleato nell’inchiesta è Simon, il suo migliore amico, che lei ritiene un semplice impiegato in un ufficio pubblico, ma è in realtà un membro di spicco dei Servizi britannici.

Quando anche l’appartamento di Joanna viene messo a soqquadro, e sia a lei che a Simon risulta evidente che i vandali erano alla ricerca della lettera, la ragazza inizia a comprendere di essere stata trascinata in una storia altamente pericolosa.

Tra segreti mai rivelati e rivelazioni rilasciate sul letto di morte, fughe in Irlanda per scoprire il passato di Sir James Harrison e vecchie case di famiglia in campagna dove Zoe può vivere il suo amore proibito, a poco a poco si insinua in Joanna il dubbio che lo scandalo che è stato insabbiato anni prima riguardi proprio la famiglia reale inglese.


Dopo più di anno, finalmente sono riuscita a leggere un nuovo romanzo di Lucinda Riley, un’autrice che avevo già apprezzato molto più volte. Questa storia è un misto di romance ed azione che, nonostante la lunghezza, si legge davvero d’un fiato. 

Personalmente trovo che gli intrecci raccontati da questa scrittrice lascino sempre il lettore con il fiato sospeso. Le sue protagoniste, poi, sono donne romantiche e coraggiose che spesso si ritrovano a prendere importanti decisioni per se stesse e per gli altri, ed affrontano con determinazione degli incredibili ostacoli.




Ecco le mie scelte “in rosa”!
Avete letto questi romanzi? Quale vi è piaciuto di più?
Conoscete queste autrici? Ce n’è qualcuna che vi incuriosisce maggiormente?
Aspetto, come sempre, un vostro parere!
Grazie per la lettura, al prossimo post :-)


14 commenti :

  1. Sembrano uno più affascinante dell'altro, grazie per le segnalazioni. Buon pomeriggio.
    sinforosa

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    1. Ciao Sinforosa! A me sono piaciuti tutti :-) Buon pomeriggio anche a te!

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  2. Ciao Silvia, dei libri citati ho letto solo "Dieci e lode", della Premoli ho letto molti romanzi ma poi l'ho abbandonata perchè i suoi libri mi sembravano un po' tutti uguali, mentre mi ispira moltissimo quello della Riley :-)

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    1. Ciao! Per ora sono al terzo libro della Premoli e devo dire che per ora non sono ancora stufa, anzi :-)
      Quello della Riley secondo me ti piacerebbe moltissimo!

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  3. Tranne quello di Sveva Casati li conosco tutti e condivido perfettamente le tue scelte

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    1. Ciao Susy! Credo che anche Dieci e lode ti potrebbe piacere!

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  4. Sono quasi tutte autrici di cui ho letto almeno un libro (tra esse, la Riley è la mia preferita). Mi manca philippa Gregory, credo mi piacerebbe perché è proprio il romanzo storico ad attrarmi.

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    1. Ciao Angela! Per me la Gregory è stata una bellissima scoperta… ed anche la Riley, senza dubbio!!

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  5. Non è il mio genere, ma se proprio dovessi scegliere, opterei per la Gamberale. Ironica e ficcante :)

    Moz-

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    1. Ciao Moz! Credo che il libro della Gamberale ti piacerebbe...hai scelto due aggettivi giusti per descriverla!

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  6. Ciao Silvia, io sono un'appassionata di thriller e il romance non rientra tra le mie letture preferite. Vedo, però, che hai scelto bei libri. Ho letto qualcosa di Sveva Casati Modigliani e della Gamberale :)

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    1. Ciao! Io, al contrario, non ho letto molti thriller, anche se ogni tanto vorrei leggerne qualcuna in più. Sono contenta che le mie scelte ti siano comunque piaciute!

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  7. che bei consigli, ho letto solo la Premoli

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