lunedì 27 novembre 2023

GRADITI RITORNI NOIR

 Due romanzi di Giancarlo De Cataldo e Maurizio De Giovanni




Cari lettori,

per le nostre “Letture… a tema”, oggi ci dedichiamo alla Casa Editrice Einaudi, al genere noir ed a due autori che avete visto spesso su questi schermi, Giancarlo De Cataldo e Maurizio De Giovanni.


Il primo è autore di svariati romanzi – come quello che ha per protagonista una ragazza chiamata da tutti La Svedese – e serie, la più recente delle quali ha per protagonista il PM Manrico Spinori, un nobile decaduto con una madre ludopatica ed una grande passione per la lirica, che gli è utile anche nella risoluzione dei casi.


Il secondo, già molto noto per le serie del commissario Ricciardi, dei Bastardi di Pizzofalcone e di Mina Settembre, di recente ha scritto alcuni romanzi che hanno per protagonista Sara, un’agente dei Servizi in pensione costretta a tornare sul campo da una serie di circostanze familiari e personali.


Negli ultimi mesi, sia Manrico Spinori che Sara Morozzi sono tornati in libreria! Personalmente, come spesso faccio, ho ordinato le novità in biblioteca, pensando che sarei stata in fondo ad una lunga lista… ed invece questi due personaggi mi hanno sorpreso, arrivando in coppia!


Oggi ve li racconto meglio…



Colpo di ritorno, di Giancarlo De Cataldo


Una morte trasteverina sconvolge la Roma bene: si tratta del mago Narouz, o meglio di Capomagli Giuseppe, un tempo pasticcere ed ora “operatore dell’occulto”, e non certo per poveri disperati. Tra la sua clientela c’erano ricconi con il vizio del gioco, attori e personaggi della tv, persino politici. Tutte persone disposte a pagare migliaia di euro per una seduta di un’ora e qualche discutibile amuleto.


Manrico Spinori, che già deve convivere con la madre ludopatica, la signora Elena, che ogni tanto tenta ancora la fuga verso il casinò con le ormai magre finanze di famiglia, e non ne può più di numeri del lotto e amuleti che portino fortuna, si ritrova costretto ad occuparsi del caso. I suoi superiori conoscono la sua proverbiale discrezione e riservatezza e non affiderebbero una morte così imbarazzante a nessun altro.


Narouz, che più che un mago era un confessore degli scabrosi segreti della Roma ricca, si è portato nella tomba segreti che ora i facoltosi clienti si guardano bene dal rivelare.


Manrico ha davanti a sé molte possibili piste, nessuna delle quali lo convince veramente, e nemmeno la sua passione per la lirica gli è d’aiuto come spera. Di solito, ripensare con la mente a tutte le opere ed operette che conosce gli serve molto per le indagini: c’è sempre una scena, un immagine, il gesto o la frase di un personaggio che assomigliano molto a quello di cui si sta occupando, e lo conducono verso la soluzione del caso. Questa volta, però, Manrico non sa davvero dire se Narouz sia stato ucciso per soldi o per passione, per uno scabroso segreto del passato o per un futuro che aveva promesso illudendo qualcuno.


Anche la vita privata di Manrico è in grande confusione: Maria Giulia, la donna con cui ha da mesi un’altalenante relazione, continua ad avere tutta la sua vita a Milano, tra lavoro e figlie, e viene a Roma solo per condividere weekend o momenti particolari – come l’opera – con lui. La confidenza si rinsalda di giorno in giorno, ma nessuno dei due può o vuole fare un cambio di vita. In più, il giovane medico legale con cui egli ha avuto una breve storia continua a cercarlo.


Non solo Manrico, ma anche una delle sue più fidate collaboratrici, l’ispettrice Deborah Cianchetti, è in crisi personale. Ella pensa di essere incinta, e non si sente propriamente un tipo materno. Il suo lato più fragile, però, la aiuterà a collaborare meglio con il suo capo, con cui si è sempre scontrata a causa della grande diversità di vedute.



Colpo di ritorno è un caso che ben si accorda con gli altri precedentemente risolti da Manrico: anche stavolta abbiamo a che fare con morti imbarazzanti e verità nascoste che potrebbero sconvolgere la società bene di Roma. La parte gialla/noir è sempre ben orchestrata e scritta magistralmente. Credo che tutti noi conosciamo alcune vicende di cronaca di rilevanza nazionale legate ad alcuni “maghi famosi” che ovviamente si sono rivelati solo dei truffatori molto abili. Sono rimasta però sconcertata dalle cifre che a quanto pare possono chiedere questi personaggi (e non penso che l’autore abbia inventato proprio niente, è un magistrato e sa di che parla) e dalla quantità di gente disposta a credere alle loro fandonie… anche persone di classe sociale agiata e con un livello di istruzione elevata. Davvero desolante, e dire che prima di leggere questo libro pensavo che ormai la magia fosse “passata di moda”…



Le pagine in cui la vita privata di Manrico e dei suoi collaboratori è posta al centro dell’attenzione, invece, mi sono sembrate un po’ meno sorprendenti. Ora, noi lettori abbiamo capito che Manrico è il classico donnaiolo in crisi di mezza età, ma non è possibile che un uomo così determinato sul lavoro si riveli poi così indeciso nella vita privata. La new entry di questo romanzo – che ci mancava, eh – è la nostalgia per l’ex moglie Adelaide (tutti questi divorziati che cercano disperatamente di “rifarsi una vita” poi diventano regolarmente nostalgici…). Maria Giulia non mi sembra un granché affidabile, e possibile che il medico legale Dubois, così giovane e carina, non abbia nessun altro con cui consolarsi? Insomma, gira e rigira, a me sembra che il nostro protagonista finisca per sentirsi sempre solo.


E la squadra tutta al femminile con cui Manrico collabora sul lavoro era un po’ più interessante prima, ma ora sta vivendo vicende un po’ stereotipate: la tamarrona di periferia con fidanzato uguale a lei che fa tanto la dura ma poi scopre il desiderio di maternità, la ragazza intelligente e riservata che sta insieme ad un professore più anziano ed ovviamente cinefilo, la donna di famiglia il cui marito l’ha tradita per poi pentirsi tre secondi dopo (ritrovandosi buttato fuori dalle comodità di casa…).


Insomma, promuovo ancora una volta la storia, ma per il prossimo romanzo mi aspetterei qualche guizzo in più dal punto di vista privato. Almeno che il nostro magistrato si decida a fare una scelta di campo!



Sorelle – Una storia di Sara, di Maurizio De Giovanni


Sara Morozzi e Teresa Pandolfi sono state più che colleghe, più che amiche: vere e proprie sorelle. Giovani apprendiste presso un’importante Unità dei Servizi, coinquiline, insieme 24 ore su 24, ne hanno viste tante insieme. La morte di Marco, il fidanzato poliziotto di Teresa. La decisione di Sara di lasciare marito e figlio perché innamorata di Massimiliano, il loro capo. Le delicatissime indagini in cui entrambe sono state coinvolte.


Decenni dopo, Teresa Pandolfi è a capo della loro vecchia Unità, non si è più innamorata e vive da sola, dedicandosi interamente alla carriera. Sara invece si è ritirata da anni, prima per assistere Massimiliano che stava morendo di cancro, poi per cercare la pace insieme a sua nuora Viola – purtroppo rimasta vedova di suo figlio – e del nipotino, chiamato come il suo grande amore perduto. Il passato, però, ha bussato già tante volte alla sua porta, ed il peggio deve ancora arrivare.


Teresa è scomparsa. Casa sua ha ancora la porta finestra semi aperta, com’era sua abitudine durante la corsetta mattutina. Mentre faceva jogging, qualcuno l’ha portata via. Nessuno sa dove sia, ma Teresa è nascosta in un capannone abbandonato, piena fino agli occhi di sedativi. L’unica voce che sente è quella del suo grande amore Marco, che, anche dall’Aldilà, le ricorda l’addestramento e la vigilanza costante.


La prima ad accorgersi della scomparsa è Sara, la sua sorella per scelta. Insieme ad Andrea Catapano, vecchio amico di entrambi che si è a sua volta ritirato dai Servizi, comprende che c’è qualcosa che non va, e che la sparizione è probabilmente legata all’ultima indagine non autorizzata di cui si sono occupati tutti e tre (raccontata in questo romanzo).


Sara ed Andrea mettono insieme la squadra più stravagante che si può immaginare: loro due, che sono stati tanto sul campo ma ormai si sentono un po’ obsoleti; il poliziotto Davide Pardo, amico di Sara e “aspirante papà” del piccolo Massimiliano, sempre accompagnato dal fedele – e molesto – Bovaro del Bernese Boris,; Viola, che sta pian piano tornando al lavoro dopo un periodo di disoccupazione e maternità ed è un'abile fotografa.


Mentre la squadra-famiglia di Sara si muove con circospezione per provare a comprendere che cosa è successo a Teresa, altri personaggi fanno i loro giochi. Il Dottore, un personaggio enigmatico che ha a che fare con il passato delle due Sorelle ed ha ottenuto un posto di prestigio nei Servizi dopo essere stato rivale di Massimiliano. L’Avvocato, un tramite rispettabile tra i Servizi e dei non meglio precisati “clienti”. Il Giardiniere, un uomo che vive isolato ma circondato da uomini armati fino ai denti. Un misterioso cardinale che mette a disposizione un convento sui monti affinché altri possano mettervi dei prigionieri molto speciali.


Un gioco molto più grande di Teresa e molto più pericoloso di quanto Sara ed Andrea possano immaginare. Paradossalmente, la chiave risolutiva potrebbe arrivare da ciò che hanno lasciato Marco e Massimiliano, due uomini che non ci sono più ma che le nostre Sorelle non hanno mai potuto dimenticare.



Tutti i romanzi di Sara sono coinvolgenti e scorrono via fin troppo in fretta, nel tentativo del lettore di scoprire che cosa si nasconde dietro il mistero che viene raccontato ogni volta… ma Sorelle ancora di più. È una corsa contro il tempo per salvare una donna che – il lettore l’ha capito subito – è una presenza fondamentale nella vita della protagonista, anche se ella ha minimizzato in più occasioni. È un tuffo nel dossier pieno di segreti che Massimiliano ha creato prima della sua morte, ordinando a Sara di distruggerlo, ordine che ovviamente non è stato eseguito, ogni volta per un motivo diverso. È anche un’azione congiunta di una delle famiglie più inusuali in cui un lettore possa imbattersi.


Tra intrighi e ricordi di un passato doloroso, però, c’è anche una domanda che il lettore non può fare a meno di porsi: succederà, prima o poi, qualcosa tra Viola e Pardo? Ormai sono una famiglia di fatto, si beccano pure come Sandra e Raimondo…


Ho apprezzato anche il personaggio di Nico, chirurgo che ha salvato la vita al piccolo Massimiliano e che è sempre più vicino a Sara. Nulla è come sembra per questo personaggio, e penso che ci sorprenderà ancora.


Sono curiosa di sapere come proseguirà la serie!





Queste sono state le mie letture noir dell’ultimo periodo, e, come avrete visto, questi autori non mi deludono mai! Voi che ne dite?

Li conoscete? Avete letto qualcosa di loro?

Fatemi sapere!

Grazie per la lettura, al prossimo post :-)


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