martedì 17 gennaio 2023

L'ANGOLO VINTAGE 2.0 - GENNAIO 2023

 



Cari lettori,

anche nel 2023 la rubrica “L’angolo vintage” ci accompagnerà!

Non vi nascondo che l’ho sempre trovata una rubrica utile, oltre che interessante: la presenza di uno spazietto mensile in cui inserire libri letti e poi mai più recensiti, oppure romanzi che mancavano alla mia collezione di un autore di cui vi ho già parlato tante volte, è decisamente preziosa.


Oggi rispolvero per voi due letture gialle ambientate a Napoli, lette quando c’erano gli ultimi caldi e poi, purtroppo, lasciate a prendere polvere in attesa di recensione. Sono due misteri da leggere tutti d’un fiato, ambientati in una città che non smette mai di ispirare storie, con due protagoniste femminili volitive e sorprendenti. Il primo di questi due romanzi è stato scritto da un autore che, come sapete, amo molto; il secondo è invece il libro da cui è stata tratta una fiction che ho visto di recente.

Spero che queste letture incuriosiranno anche voi!



Una sirena a Settembre, di Maurizio De Giovanni


Per Mina Settembre, assistente sociale che lavora da qualche anno in un consultorio in cima ad uno scalcagnato palazzo dei Quartieri Spagnoli, sembra non esserci mai pace. Non solo il suo lavoro le propone nuove sfide e difficoltà quasi quotidianamente, ma anche la vita privata arranca, tra un ex marito che ormai ha trovato l’amore altrove ma non può fare a meno di controllare periodicamente cosa combina quell’imprudente della sua ex moglie ed il ginecologo del consultorio, Domenico “Mimmo” Gambardella, tanto innamorato di lei da disinteressarsi del fatto che lei lo tratti male.


Quello che potrebbe sembrare un periodo un po’ meno caotico del solito viene scosso da due fatti contemporanei e sospetti.


Innanzitutto, un’anziana signora viene scippata e riporta gravi lesioni che la conducono d’urgenza all’ospedale. Non ci sarebbe nulla di straordinario, purtroppo, ma l’inflessibile magistrato Claudio De Carolis (l’ex marito di Mina, appunto), estremamente ligio al dovere secondo i suoi estimatori e frustrato dalle sue mansioni di ordinaria amministrazione secondo i suoi detrattori, vuole vederci chiaro.


L’altro fatto avviene nel corso della trasmissione di attualità condotta da Susy, la presentatrice e giornalista che è la nuova compagna di Claudio. Il programma, che viene trasmesso su una tv locale napoletana, un giorno manda in onda un servizio scioccante: proprio nel cuore di Napoli, a poca distanza da dove lavora Mina, un bambino poverissimo, vestito di stracci, si contende alcuni miserevoli avanzi con dei cani. La visione di uno spettacolo così agghiacciante suscita una grande indignazione nei concittadini di Mina, che non possono fare a meno di chiedersi con rabbia: dove sono i servizi sociali? Perché non hanno fatto niente?


In breve, i due ex coniugi si sentono accerchiati. Lui dalla criminalità locale, che sostiene che nessuno scugnizzo sia autore di un trattamento tanto violento contro una persona anziana; lei dalla gente del quartiere, che l’accusa di non aver fatto il proprio lavoro nell’assistere un bimbo bisognoso e la sua famiglia.


Uscire da questi due gineprai promette di essere difficilissimo, ma il magistrato De Carolis ha dalla sua la più sgangherata compagine di carabinieri che si sia mai vista ed una compagna decisa a dimostrare che è bionda e bella ma non svampita (specie nel momento in cui viene scavalcata); l’assistente Mina Settembre, dalla sua, può contare sul sempre fedelissimo Gambardella (che da sosia di Kevin Costner è diventato gemello di Brad Pitt, la sua bellezza aumenta giorno dopo giorno), l’eccentrico portiere del palazzo del consultorio e tre amiche dei quartieri alti che non possono fare a meno di intromettersi. Con due squadre così, che cosa si vuole temere?


Tutta la storia è narrata ad un anonimo avventore (forse alter ego dello scrittore stesso) dalla Signora, un’anziana donna napoletana che riceve i suoi ospiti in un cortile chiuso, mentre passa pomodori e taglia melanzane, e racconta le sue storie. La Signora (una sorta di omaggio in carta e inchiostro alla madre dell’autore, recentemente scomparsa) ammonisce il suo interlocutore e tutti noi: in questa storia ci sono tante Sirene, che distraggono, incantano con le loro voci ammaliatrici… e non dicono la verità.



Una Sirena a Settembre è l’ultimo (almeno per ora) dei tre romanzi – con aggiunta di due racconti sparsi in raccolte Sellerio – che hanno per protagonista l’assistente sociale Mina Settembre, resa super conosciuta dall’interpretazione di Serena Rossi per l’omonima fiction di Rai 1. Lo avevo già scritto altrove, ma lo riscrivo: ho guardato volentieri la serie, ma rispetto ai romanzi è da considerare un’altra cosa. Il soggetto è “liberamente tratto”, ed infatti in due serie di fiction la vita sentimentale della protagonista e quella delle sue amiche (due invece di tre) hanno già avuto una lunga serie di colpi di scena. Nei libri la vita privata di Mina è un po’ più in stallo, come a volte può accadere nella vita vera: da un lato un ex sereno dal punto di vista privato ma preoccupato da quello lavorativo, da un altro un collega a cui interesserebbe maggiormente conoscere la versione di Mina “fuori servizio”. Un po’ paradossale, detto così, ma esilarante da leggere sulla carta.


Il che ci porta dritti ad un indiscutibile punto di forza di questa serie: rispetto ai romanzi, la fiction, per quanto leggera, tende talvolta a scivolare nel melò, nel dramma sentimentale. I libri invece svelano tutta la vena comica dell’autore – io ho seguito alcune sue presentazioni in libreria e posso assicurarvi che c’è davvero da ridere, anche se lui dice che va contro la sua immagine di giallista - , vena trattenuta in altre serie per motivi di narrazione e genere, e qui lasciata correre liberamente. L’inflessibile De Carolis che diventa una iena con il suo Maresciallo da barzelletta, l’ostinazione di Mina nel maltrattare Mimmo ogni volta che se lo trova di fronte più bello del giorno prima, la terribile signora Settembre che si diverte nel tormentare il suo prossimo (soprattutto la figlia), i delicati equilibri tra Claudio e Susy che rischiano di essere compromessi dal fantasma di Mina: tutto rende la lettura davvero piacevole e divertente, persino quando non ci sarebbe per niente da ridere.


Già, perché in questa serie Maurizio De Giovanni si discosta in parte dal giallo tout court e racconta indagini più ordinarie e casi sociali, finendo per narrare una quotidianità tragicomica che, più che Napoli in sé, ricorda un po’ tutta l’Italia.


Che dire, sicuramente non mi spiacerebbe una terza serie della fiction, ma leggerei più volentieri un’altra avventura di Mina!



Blanca, di Patrizia Rinaldi


Siamo di nuovo a Napoli, questa volta a Pozzuoli. È un periodo di fiacca per la Questura, ed ai due poliziotti più alti in grado, il vicequestore Martusciello e l’ispettore Liguori, non resta che occuparsi delle loro vite private.


Martusciello, che ha origini popolari e ne va fiero, è preoccupato per la figlia, che sta provando a seguire le sue orme, ma è tornata a casa con novità importanti sia dal punto di vista lavorativo che privato. Le sue preoccupazioni non sono condivise dalla moglie, che cerca di fare da intermediaria tra i due fuochi e di ricordare al marito, in modalità “padre apprensivo”, che la figlia è sufficientemente cresciuta da poter camminare con le sue gambe.


Liguori, invece, ha origini nobiliari e colte che ogni tanto gli fruttano una presa in giro da parte dei colleghi, ed alle quali non tiene più di tanto. Da tempo ha una relazione con Marinella Di Somma, la madre single di un ragazzino irrequieto al quale cerca di fare da figura paterna.


Il ritrovamento di una donna uccisa in un luogo isolato, Margherita, è come la tessera che fa crollare tutti gli altri pezzi del domino. Non solo l’omicidio si preannuncia come misterioso e complicato, ma altri reati avvengono a distanza di pochi giorni. Un giovane viene rapito senza alcun preavviso né motivazione apparente, e, con sommo shock di Liguori, anche il figlio di Marinella sparisce da un giorno all’altro.


È allora che arriva un nuovo elemento per la squadra: Blanca Occhiuzzi, una donna ipovedente, esperta in codici di decodificazione e nell’utilizzare in modo sopraffino tutti i sensi che non siano la vista. Blanca entra a far parte della squadra di Martusciello e di Liguori, mettendosi in mezzo tra i due litiganti, ed indirizza le indagini verso la famiglia di Marinella Di Somma, ed in particolare verso la fabbrica che essi possiedono. Gli eventi che sono accaduti nel giro di pochi giorni sono denominati da un fil rouge comune: non resta che trovarlo.



Ho pensato di accostare Blanca nel medesimo post di Una Sirena a Settembre perché trovo che questi due romanzi abbiano dei punti in comune. Anche Blanca (interpretata da Maria Chiara Giannetta) è stata protagonista di una fiction omonima circa un anno fa, ed anche in questo caso si è trattata di una visione piacevole ma il romanzo è qualcosa di diverso. Letto il libro a posteriori, poi, le differenze sono ancora più evidenti.


Innanzitutto, il romanzo ha un’ambientazione napoletana, ma la fiction è stata spostata in Liguria. Questa differenza, che è la più evidente, mi è però parsa, a conti fatti, la più ragionevole tra tutte: Napoli ultimamente è stata spesso protagonista del piccolo schermo, e dare spazio ad un’altra regione – la Liguria, poi, è la mia seconda casa – può essere una buona idea per tanti motivi.


Sono altri gli aspetti che secondo me la fiction ha rimaneggiato in modo un po’ più pesante e che sarebbe valsa la pena di mantenere più simili al romanzo.


Innanzitutto, proprio come nel caso di Mina Settembre (anche se in modo meno marcato e con toni più riservati), c’è una vena ironica nella narrazione del romanzo, che però, nel caso della fiction Blanca, si è perso quasi completamente: mi è sembrato che il “drammone” fosse il tono prevalente dalla prima all’ultima puntata. Non sarebbe stato male, sinceramente, conservare le riflessioni ironiche del romanzo, invece di “vincere facile” facendo piangere il pubblico con tragedie familiari del passato che spuntano da tutte le parti (e che nel libro, bene che vada, sono solo accennate e comunque sono più delle fatalità che dei veri e propri colpi di scena, oppure non ci sono proprio).


Poi, perché far nascere a tutti i costi una contrastata storia d’amore tra Blanca e Liguori? Qui non si va oltre una certa simpatia, anche perché l’ispettore risulta piuttosto preso da Marinella e preoccupato per suo figlio. Forse, e dico forse, nel 2023 (anche se la fiction in effetti è di fine 2021) la Rai potrebbe sbilanciarsi, fare qualcosa di coraggioso e inserire una protagonista femminile che non abbia la vita sentimentale come centro della sua vita. Così, tanto per provare ad essere spavaldi e moderni!


Scherzi a parte, il romanzo mi è piaciuto, anzi, mi ha fatto rivalutare alcuni personaggi della fiction che avevo trovato un po’ nì. Quanto a quest’ultima, nel complesso la prima serie non è male, ma avrei riserve su una eventuale seconda. Tutto quello che nel romanzo era accennato è stato abbondantemente esplorato: proseguire con una sceneggiatura originale, conoscendo i polli, rischierebbe di far sprofondare ancora di più la storia nel dramma.




Ecco il mio primo “Angolo vintage” del 2023!

Ho cercato di portarvi un po’ di sole, sia con l’ambientazione partenopea che con le mie riflessioni tardive su due letture settembrine. So che ci attendono ancora parecchio freddo e buio, ma armiamoci di pazienza!

Mi raccomando, non scordatevi di dare un’occhiata ai post delle altre partecipanti alla rubrica. E fatemi sapere che cosa ne pensate dei libri e delle relative fiction!

Grazie per la lettura, al prossimo post :-)


4 commenti :

  1. Entrambi mai letti. De Giovanni ne parlano molto bene, l'altra non la conosco pre nulla.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao! Fammi sapere se prima o poi leggerai qualcosa di loro, allora :-)

      Elimina
  2. de Giovanni mi piace molto anche se è un po' che non lo leggo. l'altro invece mi è totalmente sconosciuto

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao! Se ti piace De Giovanni credo che ti piacerà anche questo!

      Elimina