Lirici greci #1
Cari
lettori,
per
la nostra rubrica “L’angolo della poesia”, oggi sono davvero
felice di iniziare insieme a voi un nuovo progetto di tipo
letterario.
Al
centro dell’attenzione ci sono i miei amatissimi classici, e, in
particolare, i poeti lirici greci. Questo genere poetico si distingue
nettamente dall’epica (l’Iliade e l’Odissea) e dall’elegia
(poemetti dall’atmosfera malinconica e dall’argomento romantico),
in quanto il suo intento è sempre quello di esprimere il pensiero
personale dell’autore. Inoltre, la parola “lirica” fa
riferimento alla lira, lo strumento musicale che solitamente
accompagnava la declamazione di queste poesie.
Qualche
tempo fa ho dedicato un post a Saffo, la poetessa diventata famosa
per le sue liriche d’amore nei confronti di altre donne.
In
questo post e nei successivi spero di presentarvi buona parte dei
poeti lirici più importanti, suddividendoli per autori e tematiche.
Oggi
vorrei iniziare parlandovi dei primissimi frammenti di poeti lirici
che siano mai stati rinvenuti. Come vedrete voi stessi proseguendo la
lettura di questo post, gli argomenti che hanno reso la lirica un
genere celebre e così importante per la cultura occidentale
(l’amore, i piaceri della vita, le riflessioni introspettive) sono
arrivati qualche secolo dopo rispetto a questi reperti.
La
prima tematica centrale della lirica è infatti l’esortazione alla
guerra, anche se declinata in modi diversi. Vediamo insieme quali!
CALLINO
Questo
è il primissimo frammento di poesia lirica di tutta la letteratura
greca. Callino è vissuto nel VII secolo a.C. e per alcuni critici
rientra ancora tra i poeti elegiaci.
Questo
breve brano che è arrivato fino a noi è la versione letteraria di
uno dei classici discorsi che i generali facevano ai loro soldati
prima della battaglia. Sono presenti tutte le tecniche retoriche
dell’Iliade, come il grande onore di far vincere la propria
patria, la triste prospettiva di una morte in casa, la ricompensa di
una gloria eterna.
Tuttavia,
il taglio più personale di tante affermazioni ed alcune scelte
stilistiche lo pongono su un piano diverso rispetto al poema epico.
1.
Fino
a quando sarete oziosi? Quando avrete un animo forte,
o
giovani? Non provate vergogna, così neghittosi,
dei
vostri vicini? Stare seduti in tempo di pace
voi
sembrate, ma la guerra possiede l’intero paese.
*
* *
Mentre
muore, ognuno per l’ultima volta scagli la lancia.
È
cosa onorevole e splendida per l’uomo combattere
contro
i nemici, difendendo la terra, i figli e la moglie
legittima;
allora la morte verrà, quando le Parche
l’abbian
filata. Brandendo in alto la lancia,
avanzi
ognuno diritto, e sotto lo scudo raccolga
il
suo cuore valoroso, non appena s’accenda la mischia.
Che
un uomo sfugga alla morte non è concesso dal fato,
neppure
se è prole di antenati immortali.
Spesso,
chi fugge la lotta e lo strepito dei dardi
ritorna,
e in casa lo coglie destino di morte.
Ma
costui non è caro al popolo né desiderabile mai;
l’altro,
umili e potenti lo piangono se qualcosa gli accade.
Tutto
il popolo ha rimpianto dell’uomo valoroso
quando
muore, ma se vive è degno dei semidèi;
nei
loro occhi lo vedono quasi fosse una torre:
da
solo egli compie imprese degne di molti.
TIRTEO
Tirteo
pone al centro della sua narrazione le stesse tematiche di Callino,
ma è molto più lontano dalla tradizione epica e rende i suoi versi
molto più personali.
Questi
brani presentano infatti dei piccoli quadretti idilliaci, degli
intermezzi drammatici, delle immagini di rara delicatezza. Per questo
motivo Tirteo può essere considerato uno dei precursori dei più
grandi lirici greci.
1.
Per
un uomo valoroso è bello cadere morto
combattendo
in prima fila per la patria;
abbandonare
la propria città e i fertili campi
e
vagare mendico, è di tutte la sorte più misera,
con
la madre errando e con il vecchio padre,
con
i figli piccoli e la moglie.
Sarà
odioso alla gente presso cui giunge,
cedendo
al bisogno e alla detestata povertà:
disonora
la stirpe, smentisce il florido aspetto;
disprezzo
e sventura lo seguono.
Se,
così, dell’uomo randagio non vi è cura,
né
rispetto, neppure in futuro per la sua stirpe,
con
coraggio per questa terra combattiamo, e per i figli
andiamo
a morire, senza più risparmiare la vita.
2.
Al
nostro re Teopompo, caro agli dèi,
per
merito del quale conquistammo Messene, dalle ampie contrade
*
* *
Messene,
luogo bello per arare, bello per piantare
*
* *
intorno
ad essa combatterono per diciannove anni,
sempre,
senza interruzione, con animo coraggioso,
i
guerrieri, padri dei nostri padri.
E
nel ventesimo anno, lasciati i pingui campi,
quelli
fuggivano dalle alte cime dell’Itome.
ARCHILOCO
Archiloco
è un autore successivo rispetto a Callino e Tirteo, e la differenza
rispetto agli altri due è evidente.
Innanzitutto, egli non scrive
soltanto di guerra e di potere, ma anche di altre tematiche che spero
affronteremo presto in altri post. Inoltre, in tanti frammenti egli
fa delle riflessioni decisamente ironiche sulla guerra, che finiscono
per “smitizzare” questo tema e dargli una dimensione molto più
umana, nel bene e nel male.
1.
Io
sono scudiero di Enialio signore,
e
conosco il dono amabile delle Muse.
2.
Con
la grande coppa vieni spesso tra i banchi
della
nave veloce, e togli i tappi agli orci panciuti;
fino
alla feccia spilla il vino rosso: noi,
in
questa guardia, non potremo essere sobri.
*
* *
Sul
banco della nave sta la mia focaccia impastata; sul banco
della
nave sta il vino d’Ismaro; disteso sul banco io bevo.
3.
Qualcuno
dei Sai si vanta del mio scudo, che presso un cespuglio
-
arma gloriosa – lasciai non volendo.
Ma
salvai la mia vita. Quello scudo, che importa?
Vada
in malora. Un altro ne acquisterò, non meno bello.
4.
Nessuno
dei cittadini, Pericle, biasimando
i
lutti dolorosi, gioirà con banchetti, e neppure la città.
Tali
sono gli uomini che l’onda del mare sonante
sommerse;
e gonfio di pianto è il cuore
per
la pena. Ma ai mali irrimediabili gli dèi,
o
amico, diedero la virile sopportazione
come
rimedio: ora uno, ora un altro ha questa sorte;
su
di noi adesso si è volta, e piangiamo la ferita che sanguina.
Poi,
di nuovo, toccherà ad altri. Ma presto, via,
allontanate
il lutto femmineo, e sopportate.
5.
La
fortuna di Gige ricco d’oro non m’interessa;
non
mi prese mai invidia, né sono geloso
di
opere divine; un grande potere non bramo;
è
lontano dai miei occhi.
8.
Non
amo un generale alto, che sta a gambe larghe,
fiero
dei suoi riccioli e ben rasato.
Uno
basso ne voglio, con le gambe storte,
ma
ben saldo sui piedi, e pieno di coraggio.
Questi
sono gli autori che ho scelto oggi per dare inizio a questo progetto!
Spero
che l’idea di approfondire insieme il mondo classico ed i lirici
greci vi possa interessare.
Voi
conoscete questi poeti? Li avete studiati a scuola?
Ce
n’è qualcuno che ricordate con particolare interesse?
So
che Saffo, per esempio, è molto amata!
Grazie
per la lettura, al prossimo post :-)
Cara Silvia, è molto interessante questo post, la storia greca, de leggere tutta.
RispondiEliminaCiao e buona giornata con un forte abbraccio e un sorriso:-)
Tomaso
Ciao Tomaso! Io ho studiato il "mondo" della classicità greca al liceo ed all'Università e concordo con te, è bello anche semplicemente leggere qualcosa nei romanzi storici o in qualche approfondimento online! Ti auguro una buona giornata :-)
EliminaGrazie per questo post così interessante, come altre tue rubriche dedicate ai classici seguirò questa rubrica con interesse. Buona continuazione di giornata.
RispondiEliminasinforosa
Ciao Sinforosa! Il tuo supporto è sempre prezioso, grazie! Buon pomeriggio :-)
EliminaCiao Silvia, è molto interessante questo progetto, ti seguirò con piacere! Non ho mai studiato la letteratura greca, ma la conosco in parte per averla affrontata durante le lezioni di letteratura latina, al liceo e all'università :-)
RispondiEliminaCiao! Mi ricordo gli approfondimenti del prof.Castagna, sempre propenso a raccontare le sue poesie preferite! A volte mi mancano un po'… ne sapeva davvero tante!
EliminaIo non conosco questi poeti (ho fatto il liceo artistico e non ho studiato greco e latino), quindi mi ha fatto piacere leggere i loro componimenti! Molto interessante questa rubrica Silvia! :)
RispondiEliminaCiao Vanessa! Sono contenta di averti fatto conoscere questi autori! Buona giornata :-)
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