Cari
lettori,
come
qualcuno di voi avrà notato, la rubrica “L’angolo vintage” è
andata in vacanza nel mese di agosto. Oggi è il 17 del mese di
settembre e...si ricomincia!
Per
questo mese ho scelto due gialli che avevo letto tempo fa e poi non
avevo più recensito. In questi giorni li ho ripresi ed ho pensato di
parlarvene. Si tratta di Parce sepulto e
Morituri te salutant, due
gialli della scrittrice Danila Comastri Montanari.
Questi
romanzi sono dei gialli ambientati nella Roma dell’imperatore
Claudio, tra il 45 ed il 50 d.C., ed il protagonista e “detective
per caso” è Publio Aurelio Stazio, un senatore considerato da
tutti un tipo eccentrico per vari motivi.
Innanzitutto,
egli è di mentalità molto aperta per i tempi e crede tanto nell’integrazione: la sua Domus ha servitori di ogni genere
ed alcuni di loro sono addirittura dei liberti (schiavi ai quali è
stata restituita la libertà) che hanno scelto di continuare a
lavorare con lui perché legati da un rapporto di stima e fiducia. Il
suo tentativo di cooperare con quelli che da molti sono ritenuti
“barbari” è malvisto da buona parte della società.
Inoltre,
è considerato da tutti uno scapolo impenitente, ma pochi sanno che
anni prima ha scelto di divorziare dalla moglie perché entrambi
avevano sofferto troppo per la morte del figlioletto in tenera età
ed avevano deciso di prendere strade diverse.
Infine,
egli è amico dell’imperatore Claudio, con il quale la storia non è
stata affatto tenera: molti letterati ed intellettuali, infatti,
l’hanno reso oggetto di una satira piuttosto pesante, anche e
soprattutto dopo la sua morte. Principalmente egli è stato accusato
di essere stato troppo permissivo con Nerone, prima suo lontano
parente e poi suo figliastro, consentendogli di diventare il tiranno
che è stato.
Parce
sepulto e Morituri te salutant sono soltanto due delle sue
molte indagini… ed oggi ve le racconto!
PARCE
SEPULTO
(Rispetta
i morti)
Questa
storia sembra inizialmente presentare un’occasione di festa.
Aurelio, infatti, è stato invitato ad un matrimonio insieme ai suoi
amici più cari: Servilio, un senatore allegro e dedito ai
piaceri della vita e della tavola, e Pomponia, una matrona molto
chiacchierona.
La
sposa è la nipote di quest’ultima, Lucilla, una delle due figlie
gemelle del retore Arriano, un uomo molto importante per la città
dal punto di vista politico. Non si tratta soltanto di un’unione
amorosa, ma anche e soprattutto di un accordo di potere: il padre
della sposa, infatti, dopo la cerimonia, adotterà, di fatto,
Ottavio, il suo genero, rendendolo suo erede, dal momento che non ha
figli maschi.
Mentre
gli ospiti attendono l’inizio della cerimonia, si verifica, però,
una vera e propria tragedia: Lucilla viene trovata morta nella vasca
dove stava facendo una sorta di bagno di fango (trattamento termale
molto in voga ai tempi).
La
festa si trasforma rapidamente in un dramma, e tutti sono propensi a
credere alla versione della tragica fatalità, tranne Pomponia e,
ovviamente, Aurelio. La matrona chiede al suo amico, che si è già
distinto in alcune indagini, di venire a capo di quello che le sembra
un mistero da risolvere.
Aurelio
mette subito in campo le sue risorse, primo tra tutti il suo
segretario Castore, un liberto che ha salvato da morte certa e che è
particolarmente abile in sotterfugi e piccole truffe.
Uno
dei personaggi sul quale si concentrano le sue indagini è Camilla,
sorella gemella della defunta, assolutamente identica a lei tranne
che per un neo sull’orecchio. Caratterialmente, le due non
potrebbero essere più diverse: tanto la povera Lucilla era
tranquilla e pudica, tanto lei è spavalda e sicura di sé.
L’atteggiamento licenzioso della donna desta i sospetti di Aurelio,
anche perché lei non è affatto libera, anzi, è sposata.
Nemmeno il
marito di Camilla piace al senatore: egli, infatti, è un affarista dai modi
rozzi e sgradevoli, già finito in varie inchieste per truffa e per
questo motivo malvisto dal suocero Arriano, che gli ha sempre
preferito Ottavio (suo pupillo ben da prima di fidanzarsi con
Lucilla).
Quando
anche il retore viene ucciso, però, le fantasie di Pomponia
diventano una solida certezza: qualcuno sta cercando davvero di
distruggere questa importante famiglia! Ma chi?
Una
delle caratteristiche di questi romanzi è la scrittura che riesce ad
essere, al tempo stesso, raffinata e scorrevole. I riferimenti
storici alla cultura ed alle usanze del I secolo d.C. sono davvero
moltissimi, una vera chicca per chi, come me, ha fatto studi
umanistici ed ha un debole per il periodo classico.
Di
Parce sepulto, tuttavia, ciò che ho amato di più in assoluto
sono stati i tanti colpi di scena, che mi hanno tenuto con il fiato
in sospeso. Questo è uno di quei romanzi nei quali la verità non è
affatto quella che sembra ed il lettore si ritrova spesso ad essere
spiazzato, e questo, a mio parere, è un grande pregio in un giallo.
MORITURI
TE SALUTANT
(I
destinati a morire ti salutano)
A
Roma è la Vigilia delle Calende di Giugno del 45 d.C. (quasi fine
mese, dunque) e, al Campo Marzio, l’anfiteatro è gremito di gente.
Per
una volta, infatti, il timido, intellettuale, schivo Claudio ha
deciso di organizzare una serie di spettacoli di lotta tra gladiatori
e non ha badato a spese. Questa mossa gli è stata suggerita dai suoi
consiglieri, che sperano di aumentare il consenso sia tra i senatori
più interessati alla guerra che alla cultura ed ovviamente anche tra
i popolani.
Aurelio
farebbe volentieri tutt’altro, ma Servilio lo convince ed è solo
per lui e per la particolare amicizia che lo lega al Divo Claudio che
egli, alla fine, si ritrova in tribuna ad osservare le selvagge lotte
tra schiavi costretti a lottare e/o tra belve feroci.
Dopo
una serie di spettacoli molto applauditi, è il momento clou della
giornata: l’entrata in scena di Chelidone, la star dell’Arena, un
temibile killer che ha già vinto moltissimi scontri. La sua
vittoria, ancora una volta, sembra essere scontata, ma, proprio nel
momento in cui egli sta per uccidere il suo sfidante, cade a terra
all’indietro, come colpito da un malore, e muore sul colpo.
Nonostante
lo sconcerto sia tanto, i Giochi, sul momento, proseguono, perché in
fondo il destino dei gladiatori è proprio quello di essere morituri
(cioè destinati alla morte). Chelidone, però, era ammirato da
larga parte del popolo, un po’ come al giorno d’oggi molte
persone sono fan di un calciatore di serie A, e, nelle settimane
successive, le ipotesi su quale sia stata la vera causa della sua
morte si moltiplicano, e non pochi iniziano ad immaginare un
complotto o un assassinio.
Quello
che sembrava un banale incidente, dunque, rischia di trasformarsi in
un altro potenziale di malcontento nei confronti di Claudio, che
convoca Aurelio e gli propone di condurre un’indagine riservata.
Insieme
al fido Castore, il senatore si trova a conoscere meglio l’universo
bifronte dei gladiatori.
Da un lato c’è la loro terribile
condizione di schiavitù e la loro tragedia personale: essere
costretti a lottare contro altri disperati (e talvolta contro gli
animali feroci) per sopravvivere...e continuare a fare questa
orribile vita.
Dall’altro, però, ci sono tanti aspetti che
Aurelio, da bravo intellettuale, non aveva considerato, primo tra
tutti l’atteggiamento da “divi” dei gladiatori che sono
riusciti a sopravvivere a lungo. Più che in un’arena, al senatore
sembra infatti di essere in una compagnia teatrale o artistica, tra
rivalità, gelosie, leader con i loro leccapiedi e tanti, troppi
segreti.
Ho
letto questo romanzo prima di Parce sepulto e devo ammettere
che mi sono sentita esattamente come Aurelio: davvero sorpresa nello
scoprire come l’autrice abbia descritto il mondo dell’Arena, che
erano, di fatto, gli sportivi del tempo.
Questa storia mi ha fatto
fare anche qualche riflessione su come e quanto gli “spettacoli
trash” abbiano sempre attirato in modo totalizzante le masse, e su
come, per i politici, essi costituiscano un modo per distrarre la
folla dai veri problemi e, al contempo, per alzare i consensi. L’ho
trovata una lettura non solo coinvolgente, ma anche istruttiva.
Queste
sono le mie scelte per il mese di settembre!
Conoscete
quest’autrice? Avete letto questi romanzi?
Che
ne pensate delle avventure di Publio Aurelio?
Come
ogni mese, vi invito a leggere anche i contributi delle mie “colleghe
blogger” (i blog partecipanti sono indicati nel solito banner in
alto).
Grazie
per la lettura e al prossimo post :-)
Cara Silvia, cedo che la tua scelta sia molto interessante.
RispondiEliminaCiao e buona giornata con un forte abbraccio e un sorriso:-)
Tomaso
Ciao Tomaso! Sono contenta che ti piaccia la mia scelta :-) Buona serata!
EliminaDei gialli ambientati nell'antica Roma? Davvero intriganti *_*
RispondiEliminaCiao Angela! A me sono piaciuti, spero di leggerne presto altri!
EliminaSebbene non ami molto il genere, adoro, tuttavia, l’ambientazione e quindi prendo nota, grazie. Serena giornata:)
RispondiEliminasinforosa
Ciao! Sì, l'ambientazione è davvero interessante, soprattutto in rapporto ad un giallo! Buona giornata anche a te :-)
EliminaNon conoscevo questo autore e questi romanzi ma adoro il periodo storico in cui sono ambientati e penso proprio potrebbero essere delle letture diverse dalle solite e pure molto interessanti
RispondiEliminaCiao Erica! Anche io ho una passione per il periodo classico… quindi queste letture mi hanno conquistato!
EliminaNon li conoscevo, ma come sempre apprezzo molto il tuo parere
RispondiEliminaCiao Chiara! Contenta di averti fatto scoprire qualcosa di nuovo per te :-)
EliminaUh, veramente interessanti! Adoro l'antica Roma e potrebbe essere un modo per apprezzare i gialli.
RispondiEliminaCiao! Spero che, se leggerai questi romanzi, ti piaceranno :-)
EliminaNon sono amante degli storici, ma se c'è un giallo nella trama mi incuriosisce sempre.
RispondiEliminaCiao! Allora spero che ti piacerà :-)
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