Tutto quello che mi è piaciuto in questo mese
Cari
lettori,
che
piacere risentirvi dopo la pausa estiva!
Spero
che questo periodo sia stato rilassante e piacevole per tutti voi. Mi
auguro che vi siate ripresi dalla stanchezza di un anno appena
trascorso e che abbiate passato tanto tempo con le persone a voi più
care.
Oggi
riapriamo insieme il blog e ricapitoliamo questo mese che domani
terminerà. Come vi avevo già anticipato nello scorso post, ho
passato buona parte di agosto nella casa al mare di famiglia a
Varazze, in Liguria, e sia la sezione musicale che quella delle foto
sono dedicate alla mia vacanza!
Il
libro del mese
Per
quanto nel corso del mese di agosto, complici le vacanze, ci siano
sempre tante letture di cui parlare, quest’anno la scelta è quasi
obbligata: non può che ricadere, infatti, su Il pianto dell’alba
– Ultima ombra per il commissario Ricciardi di
Maurizio De Giovanni, epilogo della sua serie più amata.
Sono sicura
che, se siete miei lettori, avrete sentito parlare più e più volte
di questi romanzi: ve li ho presentati qui e qui, e ne parlo di
continuo sui miei social (se volete seguirmi, i link sono nella
finestrella in alto a destra).
La
storia del commissario che vive nella Napoli degli anni ‘30 e vede
le anime di chi è morto in modo violento, ascoltando la loro ultima
frase, resterà sempre una delle mie preferite.
Questo
romanzo ha inizio nel torrido luglio del ‘34. Luigi Alfredo
Ricciardi non è più un misterioso scapolo, ma ormai da quasi un
anno è sposato con Enrica, la donna che ama da sempre, ed aspetta un
bambino da lei.
Se di giorno egli si gode la sua inaspettata
felicità, pensando di meritarsela dopo tante sofferenze, di notte
gli appare in sogno la madre, la baronessa di Malomonte, morta
precocemente perché affetta dalla sua stessa maledizione. Ella lo
rimprovera di aver rivelato ad Enrica il suo segreto, e soprattutto
che abbia deciso di mettere al mondo un bambino che forse avrà i
suoi stessi occhi ed il suo stesso destino.
Dopo
l’ennesima nottata di pensieri e preoccupazioni, Ricciardi si è
appena rasserenato, quando, all’angolo della strada, incontra il
suo braccio destro, il brigadiere Maione, insieme alla cameriera
della sua vecchia amica, Livia Lucani Vezzi.
Si è appena verificata
una vera tragedia: la donna è stata trovata in camera sua
completamente ubriaca, con in mano una pistola. Accanto a lei c’è
il cadavere di Manfred, il maggiore tedesco che tempo prima era stato
rifiutato da Enrica ed era poi diventato il compagno di Livia.
Prima
ancora che il dottor Modo, medico legale ed amico dei protagonisti,
sia riuscito ad accertarsi delle condizioni della donna, irrompono
sulla scena del delitto alcuni personaggi appartenenti alla polizia
fascista, che intimano ai presenti di andarsene, perché il caso è
loro.
Sul
momento, Ricciardi ed i suoi non hanno altra scelta che andarsene.
Essi, però, sono certi dell’innocenza di Livia e, preoccupati per
il suo destino, decidono di sfruttare le loro conoscenze e di portare
avanti comunque un’indagine clandestina.
Tutti
i personaggi che abbiamo imparato a conoscere ed amare (e talvolta
odiare) nel corso della serie si ritrovano coinvolti in questa
indagine. Maione, memoria storica della città, mette al lavoro i
suoi informatori, primo tra tutti Bambinella, il femminiello che,
nonostante tutti i battibecchi, è una fonte preziosa per lui.
Il
dottor Modo cerca aiuto tra alcuni suoi ex pazienti.
Falco, l’uomo
dell’OVRA incaricato di sorvegliare Livia, è sicuramente coinvolto
in loschi traffici politici.
L’amica Bianca cerca di stare vicino a
Ricciardi ed alla sua famiglia, nonostante i sentimenti che prova per
lui.
E poi ci sono Enrica, la governante Nelide ed il nascituro, che
attendono a casa Luigi Alfredo, donandogli la serenità che a lungo
gli è mancata.
È
davvero difficile trovare delle parole per descrivere quel che mi ha
lasciato questo romanzo, perché la verità è che, dopo essere
arrivata alla fine, sono rimasta del tutto impietrita, e sono certa
di non essere stata l’unica. Posso dire soltanto che la conclusione
è molto coerente con il personaggio e che in parte me lo aspettavo.
Ora
non resta che fare il conto alla rovescia per la serie di Alessandro
D’Alatri, attualmente in lavorazione… credo che nulla potrà
eguagliare la bellezza dei libri, ma la curiosità resta tanta!
Il
film del mese
Come
già vi dicevo nel post dello scorso agosto, questo periodo
dell’anno è un po’ povero dal punto di vista cinematografico, un
po’ per le immancabili repliche estive, un po’ per i cinema di
fatto chiusi (a parte quest’ultima settimana), un po’ ancora
perché durante le sere di vacanza si preferisce fare altro che
guardare film e telefilm.
Tuttavia,
una sera un po’ più tranquilla delle altre ho rivisto una commedia
francese che qualche mese fa mi aveva fatto pensare e divertire, e mi
sono resa conto di non avervene ancora parlato. Si tratta di Non
sposate le mie figlie!, film del 2014, titolo originale Qu’est-ce
qu’on a fait au Bon Dieu? (Che cosa avremo mai fatto al buon Dio?)
I
protagonisti della storia sono Claude e Marie Verneuil, due
sessantenni che vivono in campagna appena fuori Parigi, notaio lui e
casalinga lei. Sono due persone di fede politica piuttosto
conservatrice e che conducono una vita tipicamente borghese e
piuttosto routinaria, ma sono anche una coppia di grande fede
cattolica che ha educato le sue quattro figlie secondo principi di
uguaglianza ed accoglienza.
Le
prime tre figlie, in effetti, li hanno...presi in parola!
La prima,
avvocato d’ufficio, ha sposato un collega magrebino e musulmano; la
seconda, dentista, un (aspirante) imprenditore israeliano ed ebraico;
la terza, pittrice piuttosto emotiva, un rassicurante direttore di
banca cinese e confuciano.
Claude e Marie si ritrovano loro malgrado
ad essere i capofamiglia di un nucleo multietnico, e, nonostante i
loro garbati sforzi di vivere serenamente questa situazione, non
sempre tutto va bene. Claude litiga con i generi per i motivi più
disparati, dalla politica al calcio, Marie soffre molto perché non
può insegnare la religione cattolica ai suoi nipotini e perché le
sue figlie, per ovvi motivi, hanno dovuto optare per una cerimonia
civile.
Le
speranze dei due sono riposte nella quartogenita, Lola, la quale, al
termine di un Natale in famiglia piuttosto complicato, annuncia di
essersi fidanzata ufficialmente con Charles, attore conosciuto grazie
al suo lavoro in tv. Claude e Marie si sentono rassicurati dal fatto
che il ragazzo abbia un nome francese, sia cattolico ed abbia una
famiglia di stampo conservatrice, ma poi vengono a sapere che… è africano.
Inutile
dire che per loro questo è il matrimonio di troppo. L’equilibrio
familiare, già così precario, sembra crollare definitivamente:
Marie entra in depressione, i due coniugi iniziano a litigare tra
loro, perfino le sorelle ed i loro mariti tentano di mettere in atto
un subdolo piano di sabotaggio.
A dispetto delle reazioni iniziali,
però, i mesi di preparazione prima delle nozze diventeranno per la
famiglia Verneuil un’occasione per imparare a conoscersi davvero ed
a sorridere (se non ridere) delle proprie differenze.
Non
sposate le mie figlie! È
una pellicola che riesce a coniugare la leggerezza della commedia
all’analisi di una questione sociale che negli ultimi decenni ha
interessato sempre più la Francia: la massiccia immigrazione e
l’integrazione tra francesi “autoctoni” ed altre etnie ha
portato alla nascita di molte famiglie non certo dissimili dai
Verneuil.
Agli autori del film è piaciuto immaginare una versione
“limite”, con tante culture differenti che si incontrano (e si
scontrano), e due genitori che, pur essendo persone perbene, colte e
tolleranti, non sempre riescono ad andare d’accordo con figlie e
generi sulle questioni quotidiane.
Una
pellicola solo apparentemente leggera, da vedere se si vuole ridere e
riflettere allo stesso tempo.
So
che a marzo è uscito il sequel, ma per il momento non l’ho ancora
visto!
La
musica del mese
Questo
mese, grazie alle tante iniziative organizzate dal Comune di Varazze,
è stato davvero ricco di musica live di ogni genere!
Innanzitutto,
per ben tre venerdì (il 2, il 9, il 16) ho partecipato ad una
manifestazione dedicata al mondo del bel canto ed intitolata Varazze
è lirica. I temi al centro dell’attenzione sono stati “Sacro
e profano per i grandi autori”, “Ninfe, maghi, re e principesse
nell’opera” ed una premiazione in musica per il tenore Alberto
Cupido.
Lunedì
5 agosto è stato il momento di noi 25enni-30enni nostalgici con il
dj Gabry Ponte e le sue hit dei primi anni 2000. A quanto pare siamo
in tanti a ricordare La danza delle streghe… c’era un
pienone incredibile!
Sabato
10, alle 6 del mattino, ci siamo ritrovati, tutti vestiti di bianco
secondo il dress code richiesto, per un concerto all’alba con un
ensemble di violoncelli e le colonne sonore di molti film famosi.
Un’esperienza davvero bellissima!
La
sera di domenica 11, invece, abbiamo assistito ad un grande classico
delle serate liguri: il tributo a De André. Questa volta il Comune
ha invitato una band capitanata dal bravissimo Alberto Napolitano.
Anche
il weekend del 17 e del 18 è stato all’insegna delle tribute band!
I Guns’n’Roses ed i Dire Straits sono stati i protagonisti della
prima sera, David Bowie ed i Led Zeppelin della seconda.
Ultimo
tributo la sera del 22 con La combriccola del Blasco, tribute
band di Vasco Rossi!
A
completare il quadro musicale del mese ci sono state le feste in
piazza del martedì sera con il liscio e l’animazione delle sagre di paese.
Credo
che questa vacanza ci abbia offerto davvero musica per tutti i gusti…
e tante serate piacevoli e divertenti!
La
poesia del mese
Per
il mese di agosto ho scelto una poesia di Eugenio Montale dal titolo
Felicità raggiunta. Questo componimento descrive benissimo, a
mio parere, le sensazioni che spesso si provano nel corso di questo
mese: da un lato una perfetta e quasi irreale felicità, dall’altro
la fragilità della stessa.
Felicità
raggiunta, si cammina
per
te su fil di lana.
Agli
occhi sei barlume che vacilla,
al
piede, teso ghiaccio che s’incrina;
e
dunque non ti tocchi chi più t’ama.
Se
giungi sulle anime invase
di
tristezza e le schiari, il tuo mattino
è
dolce e turbatore come i nidi delle cimase.
Ma
nulla paga il pianto del bambino
a
cui fugge il pallone tra le case.
Le
foto del mese
Istantanea
di una magnifica mattinata in spiaggia!
10
agosto, ore 6.50: ecco il sole che spunta da dietro le montagne!
Ci
sono stati giorni in cui l’acqua era davvero spettacolare… come
non tuffarsi?
Ho
approfittato di un pomeriggio nuvoloso per fare qualcosa che, un po’
pigramente, non facevo da troppo tempo: percorrere nella sua
interezza il Lungomare Europa, il sentiero panoramico, ideale per le
camminate e per la bicicletta, che unisce Varazze a Cogoleto. Dopo un
bel po’ di passi ed una granita siciliana per rifocillarmi, ecco
apparire il primo stabilimento balneare di Cogoleto!
Ferragosto:
luna sul mare… aspettando i fuochi d’artificio!
Questo
è stato il mio agosto, e credo che si sia capito che è stato
davvero un mese da ricordare per me.
Mi
piacerebbe sapere qualcosa di più del vostro: siete andati in
vacanza? Dove?
Avete
dedicato più tempo del vostro solito a libri, film, serie tv? Avete
qualcosa da consigliarmi?
Dalla
prossima settimana il blog torna alla sua solita routine, con le
consuete rubriche che ormai credo conosciate. Come sempre questo
momento di “ritorno alla realtà” post vacanze suscita in me
sensazioni contrastanti, ma è così per tutti, no?
Grazie
per la lettura, ci rileggiamo in settembre :-)
Cara Silvia, il tuo mese è stato ricco di tante belle cose sullo sfondo di un luogo stupendo come Varazze.
RispondiEliminaLe mie letture di agosto sono state un “ritorno” a libri letti secoli fa: Cime tempestose e La lettera scarlatta. A distanza di anni mi sono apparsi nuovi di zecca.
Ho assaggiato anch’io un po’ di mare ligure e questa è la vera novità. Buona giornata.
sinforosa
Ciao Sinforosa! Eh sì, Varazze è davvero uno splendido sfondo! Sono contenta che anche tu quest'anno sia stata un po' in Liguria, spero che siano stati giorni belli.
EliminaLe riletture nel periodo estivo sono sempre una buona idea! Adoro Cime tempestose, mentre purtroppo conosco poco La lettera scarlatta. Buona giornata anche a te!
Ciao Silvia, ben ritrovata! Felice che tu abbia trascorso un agosto pieno di cose belle :o)
RispondiEliminaIo sono attualmente in vacanza in Svizzera e mi lascio coccolare dagli splendidi paesaggi e dalle mie nipotine <3
Leggo ma... senza fretta :-D
Ciao Angela! Letture e relax...perfetto direi! Goditi il soggiorno in Svizzera e le nipotine :-)
EliminaCara Silvia, con tutti questi libri, che direi di stagione, l'estate sembra più bello.
RispondiEliminaCiao e buon pomeriggio con un forte abbraccio e un sorriso:-)
Tomaso
Ciao Tomaso! Eh sì, ci sono delle letture davvero perfette per la stagione estiva, e "Il pianto dell'alba" descrive una Napoli molto calda, quindi direi che è perfetto! Buona giornata anche a te :-)
EliminaCiao Silvia! Ho apprezzato molto le foto che hai condiviso, sono davvero belle. Un abbraccio! 😘
RispondiEliminaCiao Diletta! Io non mi definisco una fotografa (ci mancherebbe pure, ahah) ma queste foto mi piacciono e sono felice che tu le abbia apprezzate! Ricambio l'abbraccio :-)
EliminaBuon per te memore di una vacanza da ricordare ;)
RispondiEliminaE su Non sposate le mie figlie! son d'accordo, leggero e divertente :)
Ciao Pietro! Sono contenta che anche a te sia piaciuto il film! Questo mese è stato davvero da ricordare :-)
EliminaPer fortuna ho ammirato molte delle foto delle tue vacanze sui social.
RispondiEliminaComunque l'altra volta ti ho consigliato Aladdin. Oggi, invece, ti invito a guardare Il Re Leone, anche se gli ho dato solo un 7.
Magari recupera la mia recensione prima di andare al cinema. 😉
Ciao Claudia! Non ho ancora visto, magari nel weekend recupererò! E darò un'occhio alla tua recensione :-)
EliminaHai passato un agosto magnifico, belle le foto! 🌊
RispondiEliminaAnch'io sono curiosa di guardare la fiction sul Commissario Ricciardi! 😊
Ciao Vanessa! Per la fiction siamo in due, allora :-)
EliminaSono contenta che le foto ti siano piaciute!