giovedì 28 ottobre 2021

I PREFERITI DI OTTOBRE 2021

 Tutto quello che mi è piaciuto in questo mese




Cari lettori,

eccoci arrivati alla fine di ottobre… e in dirittura d’arrivo per il ponte di Halloween!

È stato un mese piuttosto impegnativo per me: dopo un’estate piena ma rilassante, le giornate in ottobre si sono fatte molto più piene. Sono stata presa con il lavoro, sono tornata a scuola di danza (in presenza dopo un anno di videolezioni, finalmente) e, in generale, ho avuto settimane abbastanza intense, anche se, per fortuna, non proprio frenetiche. Il ponte cade a pennello! Nel frattempo, però, ricapitoliamo come al solito i miei preferiti del mese, dai libri ai film, dalla musica alla poesia!



Il libro del mese


Dopo una malinconica ma movimentata parentesi in ospedale, raccontata in Ah l’amore l’amore (di cui vi ho parlato in questo post), Rocco Schiavone è tornato in questura, armato del suo solito umor nero, ma anche di una flebile speranza di serenità, dopo che l’amico Sebastiano si è fatto vivo, anche se in modo non convenzionale. Rocco è legato a doppio filo a lui ed agli altri sue due amici d’infanzia, Furio e Brizio, e scoprire che l’uomo sembra aver accantonato il loro grave scontro di qualche mese prima gli dona almeno un po’ di pace.


La vita sta cambiando sempre più in fretta per il burbero vicequestore: Gabriele, l’adolescente per il quale egli, per mesi, era stato una sorta di figura paterna, è diretto a Milano insieme alla madre, la quale, dopo tante difficoltà – prima tra tutte una pericolosa dipendenza dal gioco – ha accettato un nuovo lavoro. Allo stesso tempo, Sandra Buccellato, la giornalista con la quale si è prima scontrato e poi riappacificato, sembra intenzionata ad iniziare una storia con lui. Due cambiamenti non da poco per un uomo come Rocco, che ama e odia la solitudine allo stesso tempo ed accetta nella sua vita solo pochissime persone ben selezionate.


Egli è ancora , almeno in parte, in convalescenza, quando un nuovo caso di “rottura di coglioni del decimo grado”, come la chiama lui, gli piomba sulle spalle: un nuovo caso di omicidio, stavolta avvenuto in un ambiente decisamente altolocato. Una professoressa universitaria di età ormai piuttosto avanzata, Sofia Martinet, viene trovata uccisa nel suo prestigioso appartamento. L’ambiente quieto della casa, ricca di libri, quadri e mobili in legno che la rendono più simile ad un’accogliente biblioteca che ad una casa privata, contrasta fortemente con la brutalità dell’omicidio: la donna è stata colpita alla testa e, nel sottrarle un anello di cui è rimasto solo il segno, l’assassino le ha rotto un dito, quasi sicuramente post mortem.


La professoressa operava principalmente nell’ambito della storia dell’arte ed era specializzata in Leonardo Da Vinci, personaggio non solo da sempre molto quotato, ma anche, quasi per definizione, misterioso. Alcuni studi degli ultimi anni della Martinet avevano suscitato rabbie e gelosie nei colleghi, e Rocco, per capire meglio quali potrebbero essere i nemici della vittima, si deve immergere nell’ambiente accademico. Nemmeno la vita privata della donna, però, sembra esente da sospetti.


Il caso da risolvere è impegnativo, ma in questura molti hanno altro a cui pensare.

L’imbranato poliziotto Deruta, che in compagnia di D’Intino forma un duo alla “Stanlio e Ollio”, non è più in condizione di tenere nascosto un segreto relativo alla sua vita personale e si sente ad un bivio, forse il più importante della sua vita.

Il medico legale Fumagalli e la responsabile della Scientifica Michela Gambino sono diventati una coppia a tutti gli effetti ed organizzano stravaganti cene che sono più che altro dei pretesti per bere vino, occasioni sociali a cui il vicequestore si sottrarrebbe volentieri ma finisce per prendere parte, con Sandra al seguito.

Italo ha ripreso a giocare, nascondendolo a Rocco che però l’ha capito lo stesso, e l’amicizia tra i due è appesa ad un filo.


Rocco stesso non fa che ripensare alla ricomparsa di Sebastiano ed al fatto che l’amico sia ancora in cerca di vendetta per la morte di sua moglie Adele, uccisa al posto del vicequestore per una tragica fatalità. Il vecchio amico, però, non è l’unica persona a tornare da un recente e doloroso passato: c’è anche Caterina, una giovane collega di cui Rocco pensava di essersi innamorato, prima di scoprire il suo inganno ed i suoi legami con alcune importanti personalità delle Forze dell’Ordine e della Magistratura che da tempo lo sorvegliavano. Non fidarsi di lei sembra la scelta più giusta, ma forse stavolta la donna è davvero pentita ed intenzionata sinceramente ad aiutarlo.



Vecchie conoscenze è l’ultimo romanzo, almeno per ora, della serie che ha per protagonista il burbero vicequestore romano Rocco Schiavone, in trasferimento punitivo ad Aosta. Ogni volta che esce un nuovo capitolo della serie mi faccio prendere da un piuttosto irragionevole ottimismo e spero che questa volta Rocco uscirà dalla difficile elaborazione del lutto e dalla sua depressione, che stavolta gli succederanno solo cose belle, che la sua vita avrà un netto cambiamento in positivo.


E invece no, Rocco Schiavone è il protagonista di un vero e proprio noir, di una storia a tinte fosche con qualche sporadico sprazzo di luce. La felicità si trova in brevi momenti imperfetti, in rapporti traballanti ma che in qualche modo sono di conforto, nell’intesa con altre persone che sono state schiaffeggiate dalla vita… ed è comunque sempre in misura minore rispetto alle delusioni ed all’infelicità. Voi sapete, cari lettori, che io il più delle volte cerco di essere una persona positiva, quindi ammetto che talvolta ho provato un po’ di frustrazione nel leggere che al povero Rocco Schiavone, già duramente provato dalla vita, ne capitano costantemente di tutti i colori. Manzini non scrive storie di redenzione e cambiamento, ma ha l’immenso coraggio di raccontare, senza edulcorare niente, la vita di una persona che vede tutto attraverso lenti nere, e questo è, allo stesso tempo, la meraviglia e la difficoltà di questa serie.


Inoltre, in questo romanzo compare un tema che mi sta particolarmente a cuore, ovvero il ruolo degli intellettuali nella società. A questo proposito vorrei lasciarvi una piccola citazione del romanzo, con l’opinione di Rocco Schiavone su questo argomento. Condivido davvero ogni parola!


Le accademie, vicequestore, sono importanti quanto i commissariati.”

Non lo metto in dubbio. Per questo dovrebbero fare il loro mestiere. Contribuire, stare in mezzo alla società civile, fare sentire la propria voce. Invece siete rintanati nei vostri microlaboratori, nelle aule dell’Università, che i ragazzi ignorano appena passato l’esame, e avete lasciato il campo alla peggio feccia. Zozzoni ignoranti, cafoni impreparati che sono diventati i maestri del saper vivere. Loro troneggiano dalle televisioni e pontificano dai quotidiani, voi vi ammazzate per un libro scritto nel 1000 dopo Cristo. E avete la responsabilità di questo imbarbarimento. Ma qual è il problema? Avete paura della realtà?”



Il film del mese


Per il mese di ottobre ho pensato di proporvi una delle mie commedie preferite, con un’ambientazione ideale per il periodo, di cui però non vi ho ancora mai parlato: Un’ottima annata.


Il protagonista di questa divertente e romantica storia è Max Skinner, un uomo ambizioso che da anni lavora come broker esperto di finanza in uno dei palazzi della City. Le sue giornate sono tutte uguali: un milione di ore in ufficio, maltrattamento dei sottoposti, esasperazione della segretaria, qualche timido complimento da parte del suo avvocato (che mi fa morire dal ridere ogni volta). Non esistono né weekend né vacanze, una vera relazione non è nemmeno contemplata ed i rapporti con la famiglia si sono interrotti da tempo. Una notizia imprevista arrivata dalla Francia, però, sconvolge i piani di Max: suo zio Henry, un produttore di vini che viveva in Provenza, è venuto a mancare, e lo ha nominato suo unico erede. Max era molto legato allo zio, perché da bambino aveva trascorso delle estati con lui, e forse l’uomo era l’unico ad averlo visto per quello che era veramente: un ragazzino furbo e sempre desideroso di vincere, ma anche capace di dolcezza ed allegria.


Max arriva in Provenza deciso più che mai a vendere il castello con le vigne ed a tornare a Londra dopo aver incassato un mare di soldi ed aver sepolto anche i ricordi, ma una volta sistematosi lì, una realtà del tutto diversa da quella a cui è abituato lo travolge: la vigna, che fa un vino imbevibile (ed è un vero mistero, perché zio Henry era un esperto); i collaboratori della tenuta, che all’inizio sembrano ostili, ma poi imparano a conoscerlo e lo accolgono; l’arrivo di una ragazza americana, Kristy, che si presenta come la figlia di Henry; l’incontro con Fanny, la proprietaria del bistrot locale.



Un’ottima annata è la storia di un ritorno alle radici, di una ri-scoperta di se stessi. Il protagonista Max, inseguendo il successo, ha perso se stesso ed i valori che zio Henry gli aveva insegnato. Gli ci vuole un po’ per rendersi conto di essere diventato una sorta di macchina “fabbrica-soldi”, ma, tra cene conviviali e chiacchierate più profonde, tra nuovi affetti ed un’inattesa scoperta, egli capirà che è giunto il momento di ripartire da ciò che ama davvero.


Non una nuova uscita, ma sempre piacevole da rivedere!



La musica del mese


Così come a marzo vi ho proposto come tema l’arrivo della primavera ed a giugno l’inizio dell'estate, così oggi parliamo di atmosfere autunnali.


Per quanto riguarda la musica classica, vi consiglio Ottobre, un brano appartenente alle “Stagioni” di Tchaikovsky, che trovate a questo link.



In questa stagione si possono trovare su YouTube delle musiche rilassanti a tema “Foresta in autunno” e “Suoni della natura”. Io le trovo ideali per accompagnare le attività domestiche… per immergerci nelle atmosfere del bosco autunnale anche dopo una giornata di lavoro e doveri in città! Potete trovare un video di questo tipo a questo link, ma ce ne sono moltissimi.



Non sarebbe autunno per noi fan di Taylor Swift senza l’album autunnale per eccellenza della sua discografia, ovvero Red. Tra un paio di settimane, venerdì 12 novembre, uscirà una sua speciale ri-edizione con alcuni inediti (come Taylor ha già fatto in primavera con il disco del 2008 Fearless) e sono più che curiosa! Quando è stata annunciata l’uscita della nuova edizione di Red era appena iniziata l’estate ed ero piuttosto impaziente, ma ora sono contenta che questo disco arrivi in una nuova veste proprio in autunno, nella stagione giusta. Una delle canzoni che aspettiamo con più curiosità è la versione integrale (che pare durerà addirittura 10 minuti) di All too well, uno dei brani preferiti in assoluto di noi fan. Vi lascio un estratto del testo!

Qui trovate la canzone nella sua “vecchia” versione, mentre a questo link trovate il primo post del mio progetto su Taylor dell’anno scorso.


Ho attraversato la porta con te

l’aria era fredda

ma qualcosa in proposito, in qualche modo,

sembrava casa

ed ho lasciato la mia sciarpa lì,

a casa di tua sorella,

e tu ce l’hai ancora nel tuo cassetto, persino adesso


Oh, la tua “Sweet disposition” ed il mio sguardo spalancato

stiamo cantando in macchina,

perdendoci da qualche parte (upstate)

le foglie d’autunno cadono come pezzetti al loro posto

e posso immaginarmelo ora, dopo tutti questi giorni


E so che è passata, che la magia non c’è più,

e può essere tutto ok, ma non sto bene per niente


Perché siamo qui di nuovo, nella strada di una cittadina,

tu hai quasi bruciato il rosso perché mi stavi guardando,

vento nei miei capelli, io ero lì,

me lo ricordo fin troppo bene...



La poesia del mese


Trovo che l’atmosfera ottobrina sia descritta perfettamente in questo componimento di Ada Negri, dal titolo Sole d’ottobre.


È così pura questa

gioia fatta di luce ed aria: questa

serenità ch’è d’ogni cosa intorno

a te, d’ogni pensiero entro di te:

quest’armonia dell’anima col punto

del tempo e con l’amore che il tempo

guida.

Non più grano, né frutti ha ormai la

terra

da offrire. Sta limpido l’Autunno

sul riposo dell’anno… il fisso

azzurro, immemore

di tuoni e lampi, stende il suo gran

velo

di pace sulle rosseggianti chiome

delle foreste. Quand’è falciata

la spiga, spoglia la pannocchia,

rosso

il vin nei tini, e le dorate noci

chiaman l’abbacchio, e fuor del

riccio scoppia

la castagna, che importa la

minaccia

dell’Inverno, alla terra? …

Trasparente luce

d’ottobre, al cui tepor nulla matura

perché già tutto maturò: chiarezza

che della terra fa cosa di cielo.



Le foto del mese


Un giorno soleggiato di inizio ottobre sono tornata a Monza, una bella città della mia zona dove non andavo da un bel po’, non solo per le restrizioni Covid, ma anche perché, tra comodità con i mezzi pubblici e amicizie, spesso mi è più facile andare a Milano. Ho visitato il Duomo che è stato appena restaurato, ho fatto una passeggiata ed ho fatto un po’ di shopping in un negozio di scarpe in cui mi trovo bene e non andavo da parecchio.



In autunno le mattinate a passeggio tra il parco di Cernusco ed il Lungo Naviglio sono un grande classico. Una domenica mattina ero da sola, mi sono mossa presto ed ho fatto l’osservatrice della natura: ho trovato un airone cinerino “a pesca” nell’acqua bassa del Naviglio e l’ho anche ripreso. Piero Angela, sto arrivando…!



In queste settimane ho sperimentato alcune paste fresche artigianali che ho portato a casa da Varazze. Quelle che mi incuriosivano di più e che ho aperto per prime sono le linguine al nero di seppia. Le ho cucinate in due modi: “in bianco” con olio, aglio, gamberetti sgusciati e zucchine a pezzetti, più delicate, e “in rosso”, come le vedete in foto, con un saporito sugo al tonno. Devo dire che le promuovo…!



.weekend di Halloween, però, qui in Lombardia è sinonimo soprattutto di biscotti Pan dei Morti e di torta paesana. Per la prima volta ho provato a cucinare quest’ultima da sola. Non è particolarmente complesso: una volta messo a bagno il pane secco nel latte e fatto passare il composto nel mixer, basta aggiungere cacao, uvetta fatta riposare in vino/liquore, amaretti sbriciolati e pinoli o noci (che io ho preferito). In famiglia è piaciuta molto!




Ecco il mio ottobre in breve!

Come sempre, alla fine di questo mese, vi auguro… HAPPY HALLOWEEN!

Che programmi avete per il Ponte? Io ho un impegno sabato con una mia amica: si tratta di una sorpresa che mi ha fatto lei e che mi ha prenotato in occasione del mio compleanno, e ve ne parlerò presto. Tra domenica e lunedì, invece, me ne starò un po’ in relax in famiglia e uno dei due giorni forse faremo un pranzetto a base di castagne.

In ogni caso, vi auguro giorni sereni.

Grazie per la lettura, ci leggiamo in novembre :-)


6 commenti :

  1. Ho visto il film "Un'ottima annata" alcuni anni fa, e sebbene non lo ricordi, mi pare che mi piacque.
    Ieri ho preparato biscotti per Halloween, con l'aiuto di mio figlio che adora questa ricorrenza.
    Nessun programma per il ponte.
    Buona giornata.

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    1. Ciao Claudia! Sono contenta se il film ti è piaciuto :-) I biscotti saranno buoni di sicuro! Buona giornata anche a te :-)

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  2. Non tra le mie preferite ma bella commedia ;)

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  3. Bella la poesia che hai postato; non ho mai visto il film che menzioni; manzini devo riprenderlo, ho letto solo il primo su Rocco e mi piacque molto.
    mai mangiate le linguine al nero di seppia, ma le proverei!!

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    1. Ciao Angela! La poesia piace molto anche a me :-) Spero che proseguirai con Manzini. A me la ricettina di pesce "casalingo" è piaciuta parecchio!

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