Poesie e dipinti celebri per la stagione autunnale
Cari lettori,
diamo il benvenuto ad ottobre con un mix di "Consigli artistici" e "L'angolo della poesia"! In questi giorni ho recuperato un mio vecchio post autunnale di qualche anno fa (che trovate a questo link), nel quale accostavo poesie e dipinti celebri per entrare nello spirito della stagione, ed ho pensato di proporvi una seconda parte: ci sono così tante espressioni poetiche ed artistiche dell'autunno che mi è sembrato un peccato limitare tutto ad un singolo post!
So che questo mese è amato da tanti di voi per il foliage, la luce aranciata, le castagne, la zucca, i colori ed altro ancora, e spero che questo post, così come le mie "chiacchiere d'autunno" di una decina di giorni fa (in questo post), vi facciano pensare a tutto ciò che c'è di bello in questo periodo!
Foglie gialle, di Trilussa
(“Sentiero alberato in autunno”, di Hans Andersen Brendekilde)
Ma dove ve ne andate,
povere foglie gialle,
come tante farfalle
spensierate?
Venite da lontano
o da vicino?
Da un bosco
o da un giardino?
E non sentite la malinconia
del vento stesso
che vi porta via?
Pioggia d’autunno, di Ada Negri
(“Rain”, Edvard Munch)
Vorrei, pioggia d’autunno, essere foglia
che s’imbeve di te fin nelle fibre
che l’uniscono al ramo, e il ramo al tronco,
e il tronco al suolo: e tu dentro le vene
passi, e ti spandi, e gran sete plachi.
So che annunci l’inverno: che fra breve
quella foglia cadrà, fatta colore
della ruggine, e al fango andrà commista,
ma le radici nutrirà del tronco
per rispuntar dai rami a primavera.
Vorrei, pioggia d’autunno, esser foglia,
abbandonarmi al tuo scrosciare, certa
che non morrò, che non morrò, che solo
muterò volto sin che avrà la terra
le sue stagioni, e un albero avrà fronde.
Autunno, di Salvatore Quasimodo
(“Fiume d’autunno”, di Vassily Kandinsky)
Autunno mansueto, io mi posseggo
e piego alle tue acque a bermi il cielo,
fuga soave d’alberi e d’abissi.
Aspra pena del nascere
mi trova a te congiunto;
e in te mi schianto e risano:
povera cosa caduta
che la terra raccoglie.
Tramonto d’autunno, di Gabriele D’Annunzio
(“Sole d’autunno”, di Egon Schiele)
Pronto, su ‘l mar natale
cui nasconde la luna,
ride il sole autunnale,
dolce come la luna.
S’ ode il mare pe ‘l lido
gemere, lento e grave.
S’ode talora il grido
fievole d’una nave
che faticosa in vano
lotta co ‘l vento avverso,
o il richiamo lontano
d’un uccello disperso,
o l’improvviso tuono
d’un’onda più gagliarda.
Ride il sole, già prono,
e dolcemente guarda.
L’autunno, di Walt Withman
(“Les Alyscamps in autunno”, Vincent Van Gogh)
Ecco è l’autunno.
D’un verde più cupo, più gialli e più rossi,
gli alberi rendono freschi e dolci i villaggi dell’Ohio,
con le foglie che tremolano a un mite vento,
le mele pendono mature nei frutteti,
pendono i grappoli dai pergolati
(avverti l’aroma dei grappoli sui tralci?
Senti l’odore del grano saraceno, dove
testé ronzavano le api?).
Su tutto s’apre il cielo,
così limpido e calmo dopo la pioggia,
e con mirabili nubi;
anche al di sotto è tutto calmo, pieno di vita, bello;
il podere è in fiore.
Questa notte d’autunno, di Nazim Hikmet
(“Autumn evening”, di Ferdinand Hodler)
In questa notte d’autunno
sono pieno delle tue parole
parole eterne come il tempo
come la materia
parole pesanti come la mano
scintillanti come le stelle.
Dalla tua testa dalla tua carne
dal tuo cuore
mi sono giunte le tue parole
le tue parole cariche di te
le tue parole, madre
le tue parole, amore
le tue parole, amica.
Erano tristi, amare
erano allegre, piene di speranza
erano coraggiose, eroiche
le tue parole
erano uomini.
Autunno, di Alfredo Oriani
(“Il sentiero delle rose, giardino di Giverny”, Claude Monet)
Vola, fuggiasca rondine,
che verrò teco a voi.
Tutto è qui morto – o rondine,
dove dirizzi il vol?
Lontan lontan ceruleo
sorride il ciel; sorride
più in alto il sole – o rondine,
quale più ti sorride?
Vola, fuggiasca rondine,
fuggiasco volerò:
tutto è qui morto – perdermi
lontan, lontan io vò.
Cadon le foglie, di Maria Maltoni
(“Autumn leaves”, John Everett Millais)
Cadon le foglie come farfalle:
ve n’è di rosse, ve n’è di gialle,
volteggiano un momento,
e partono col vento.
E la povera pianta là, nell’aria,
rabbrividisce, nuda e solitaria.
Autunno, di Guillaume Apollinaire
(“Quattro stagioni – Autunno”, Cy Twombly)
Passano nella nebbia un contadino storto
e il suo bue,
lentamente, nella nebbia d’autunno
che nasconde i tuguri poveri e vergognosi.
E, mentre s’allontana, il contadino canta
una canzone triste dell’amore infedele,
che parla di un anello e d’un cuore spezzato.
Oh, l’autunno,
l’autunno ha sepolto l’estate!
Passano nella nebbia due figurine grigie.
Ottobre, di Vincenzo Cardarelli
(“Funghi”, Giovanni Segantini)
Un tempo, era d’estate,
era a quel fuoco, a quegli ardori,
che si destava la mia fantasia.
Inclino adesso all’autunno
dal colore che inebria;
amo la stanca stagione
che ha già vendemmiato.
Niente più mi somiglia,
nulla più mi consola,
di quest’aria che odora
di mosto e di vino
di questo vecchio sole ottobrino
che splende nelle vigne saccheggiate.
Autunno e amore, di Laura Clementina Maiocchi
(“Autunno”, Alphonse Mucha)
Giunto è novembre; dal cielo plumbeo
cade la pioggia, lenta, monotona;
la brezza il fior distrugge,
la rondinella fugge.
A noi che importa? Se i fiori sbocciano
nel maggio eterno delle nostre anime?
Se il vivo sol d’amore
le inonda di splendore?
Mattino d’autunno, di Federico García Lorca
(“Mattino d’autunno ad Eragny”, Camille Pissarro)
Che dolcezza infantile
nella mattinata tranquilla!
C’è il sole tra le foglie gialle
e i ragni tendono fra i rami
le loro strade di seta.
L’estate è finita, di Emily Dickinson
(“Viale di pioppi in autunno”, Vincent Van Gogh)
Sono più miti le mattine
e più scure diventano le noci
e le bacche hanno un viso più rotondo.
La rosa non è più nella città.
L’acero indossa una sciarpa più gaia.
La campagna una gonna scarlatta.
Ed anch’io, per non essere antiquata,
mi metterò un gioiello.
Che ne dite di questa carrellata di quadri e componimenti? Che cosa vi è piaciuto di più? Ne avete altri da consigliarmi? Fatemi sapere che ne pensate!
Personalmente ho passato il sabato pomeriggio a fare un bagno di sole con libro, maglietta e calzoncini, del tutto restia a lasciar andare l'estate, ma qui è previsto un brusco cambiamento del meteo, con forti piogge, e purtroppo temo di dovermi arrendere all'autunno anche io! Mi consolerò con queste belle parole ed immagini...
Grazie per la lettura, al prossimo post :-)
Belli i quadri ed anche le poesie. In verità conoscevo solo quella di Quasimodo, quindi grazie per avermele fatte scoprire.
RispondiEliminaCiao Claudia! Sono contenta che il post ti sia piaciuto :-)
Elimina