lunedì 4 ottobre 2021

È ARRIVATO L’AUTUNNO… PER I POETI

 Poesie e dipinti celebri per la stagione autunnale




Cari lettori,

diamo il benvenuto ad ottobre con un mix di "Consigli artistici" e "L'angolo della poesia"! In questi giorni ho recuperato un mio vecchio post autunnale di qualche anno fa (che trovate a questo link), nel quale accostavo poesie e dipinti celebri per entrare nello spirito della stagione, ed ho pensato di proporvi una seconda parte: ci sono così tante espressioni poetiche ed artistiche dell'autunno che mi è sembrato un peccato limitare tutto ad un singolo post! 

So che questo mese è amato da tanti di voi per il foliage, la luce aranciata, le castagne, la zucca, i colori ed altro ancora, e spero che questo post, così come le mie "chiacchiere d'autunno" di una decina di giorni fa (in questo post), vi facciano pensare a tutto ciò che c'è di bello in questo periodo!



Foglie gialle, di Trilussa


(“Sentiero alberato in autunno”, di Hans Andersen Brendekilde)


Ma dove ve ne andate,

povere foglie gialle,

come tante farfalle

spensierate?

Venite da lontano

o da vicino?

Da un bosco

o da un giardino?

E non sentite la malinconia

del vento stesso

che vi porta via?



Pioggia d’autunno, di Ada Negri


(“Rain”, Edvard Munch)


Vorrei, pioggia d’autunno, essere foglia

che s’imbeve di te fin nelle fibre

che l’uniscono al ramo, e il ramo al tronco,

e il tronco al suolo: e tu dentro le vene

passi, e ti spandi, e gran sete plachi.

So che annunci l’inverno: che fra breve

quella foglia cadrà, fatta colore

della ruggine, e al fango andrà commista,

ma le radici nutrirà del tronco

per rispuntar dai rami a primavera.

Vorrei, pioggia d’autunno, esser foglia,

abbandonarmi al tuo scrosciare, certa

che non morrò, che non morrò, che solo

muterò volto sin che avrà la terra

le sue stagioni, e un albero avrà fronde.



Autunno, di Salvatore Quasimodo


(“Fiume d’autunno”, di Vassily Kandinsky)


Autunno mansueto, io mi posseggo

e piego alle tue acque a bermi il cielo,

fuga soave d’alberi e d’abissi.

Aspra pena del nascere

mi trova a te congiunto;

e in te mi schianto e risano:

povera cosa caduta

che la terra raccoglie.



Tramonto d’autunno, di Gabriele D’Annunzio


(“Sole d’autunno”, di Egon Schiele)


Pronto, su ‘l mar natale

cui nasconde la luna,

ride il sole autunnale,

dolce come la luna.

S’ ode il mare pe ‘l lido

gemere, lento e grave.

S’ode talora il grido

fievole d’una nave

che faticosa in vano

lotta co ‘l vento avverso,

o il richiamo lontano

d’un uccello disperso,

o l’improvviso tuono

d’un’onda più gagliarda.

Ride il sole, già prono,

e dolcemente guarda.



L’autunno, di Walt Withman


(“Les Alyscamps in autunno”, Vincent Van Gogh)


Ecco è l’autunno.

D’un verde più cupo, più gialli e più rossi,

gli alberi rendono freschi e dolci i villaggi dell’Ohio,

con le foglie che tremolano a un mite vento,

le mele pendono mature nei frutteti,

pendono i grappoli dai pergolati

(avverti l’aroma dei grappoli sui tralci?

Senti l’odore del grano saraceno, dove

testé ronzavano le api?).

Su tutto s’apre il cielo,

così limpido e calmo dopo la pioggia,

e con mirabili nubi;

anche al di sotto è tutto calmo, pieno di vita, bello;

il podere è in fiore.



Questa notte d’autunno, di Nazim Hikmet


(“Autumn evening”, di Ferdinand Hodler)


In questa notte d’autunno

sono pieno delle tue parole

parole eterne come il tempo

come la materia

parole pesanti come la mano

scintillanti come le stelle.


Dalla tua testa dalla tua carne

dal tuo cuore

mi sono giunte le tue parole

le tue parole cariche di te

le tue parole, madre

le tue parole, amore

le tue parole, amica.


Erano tristi, amare

erano allegre, piene di speranza

erano coraggiose, eroiche

le tue parole

erano uomini.



Autunno, di Alfredo Oriani


(“Il sentiero delle rose, giardino di Giverny”, Claude Monet)


Vola, fuggiasca rondine,

che verrò teco a voi.

Tutto è qui morto – o rondine,

dove dirizzi il vol?

Lontan lontan ceruleo

sorride il ciel; sorride

più in alto il sole – o rondine,

quale più ti sorride?

Vola, fuggiasca rondine,

fuggiasco volerò:

tutto è qui morto – perdermi

lontan, lontan io vò.



Cadon le foglie, di Maria Maltoni


(“Autumn leaves”, John Everett Millais)


Cadon le foglie come farfalle:

ve n’è di rosse, ve n’è di gialle,

volteggiano un momento,

e partono col vento.

E la povera pianta là, nell’aria,

rabbrividisce, nuda e solitaria.



Autunno, di Guillaume Apollinaire


(“Quattro stagioni – Autunno”, Cy Twombly)


Passano nella nebbia un contadino storto

e il suo bue,

lentamente, nella nebbia d’autunno

che nasconde i tuguri poveri e vergognosi.

E, mentre s’allontana, il contadino canta

una canzone triste dell’amore infedele,

che parla di un anello e d’un cuore spezzato.

Oh, l’autunno,

l’autunno ha sepolto l’estate!

Passano nella nebbia due figurine grigie.



Ottobre, di Vincenzo Cardarelli


(“Funghi”, Giovanni Segantini)


Un tempo, era d’estate,

era a quel fuoco, a quegli ardori,

che si destava la mia fantasia.

Inclino adesso all’autunno

dal colore che inebria;

amo la stanca stagione

che ha già vendemmiato.

Niente più mi somiglia,

nulla più mi consola,

di quest’aria che odora

di mosto e di vino

di questo vecchio sole ottobrino

che splende nelle vigne saccheggiate.



Autunno e amore, di Laura Clementina Maiocchi


(“Autunno”, Alphonse Mucha)


Giunto è novembre; dal cielo plumbeo

cade la pioggia, lenta, monotona;

la brezza il fior distrugge,

la rondinella fugge.

A noi che importa? Se i fiori sbocciano

nel maggio eterno delle nostre anime?

Se il vivo sol d’amore

le inonda di splendore?



Mattino d’autunno, di Federico García Lorca


(“Mattino d’autunno ad Eragny”, Camille Pissarro)


Che dolcezza infantile

nella mattinata tranquilla!

C’è il sole tra le foglie gialle

e i ragni tendono fra i rami

le loro strade di seta.



L’estate è finita, di Emily Dickinson


(“Viale di pioppi in autunno”, Vincent Van Gogh)


Sono più miti le mattine

e più scure diventano le noci

e le bacche hanno un viso più rotondo.

La rosa non è più nella città.

L’acero indossa una sciarpa più gaia.

La campagna una gonna scarlatta.

Ed anch’io, per non essere antiquata,

mi metterò un gioiello.




Che ne dite di questa carrellata di quadri e componimenti? Che cosa vi è piaciuto di più? Ne avete altri da consigliarmi? Fatemi sapere che ne pensate! 

Personalmente ho passato il sabato pomeriggio a fare un bagno di sole con libro, maglietta e calzoncini, del tutto restia a lasciar andare l'estate, ma qui è previsto un brusco cambiamento del meteo, con forti piogge, e purtroppo temo di dovermi arrendere all'autunno anche io! Mi consolerò con queste belle parole ed immagini... 

Grazie per la lettura, al prossimo post :-)

2 commenti :

  1. Belli i quadri ed anche le poesie. In verità conoscevo solo quella di Quasimodo, quindi grazie per avermele fatte scoprire.

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    1. Ciao Claudia! Sono contenta che il post ti sia piaciuto :-)

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