mercoledì 17 febbraio 2021

L'ANGOLO VINTAGE 2.0 - FEBBRAIO 2021

 



Cari lettori,

è di nuovo il 17 del mese ed è tornato il momento del nostro “Angolo vintage”!

Le due letture che ho scelto per l’appuntamento di febbraio appartengono al mondo dei gialli, un genere che, come ormai sicuramente saprete, è tra i miei preferiti. Più nello specifico, ho scelto due “variazioni sul tema”: un grande classico del giallo milanese ed una raccolta di racconti.

Vi lascio alle recensioni, sperando che vi possano incuriosire!



Venere privata, di Giorgio Scerbanenco


Siamo a Milano, nel 1965. Duca Lamberti, un ex medico di mezza età, sta vivendo un momento di profonda crisi: è stato radiato dall’Ordine per aver praticato l’eutanasia ad una paziente che era in stato ormai terminale. Nel ‘65 non esiste ancora il concetto di “accanimento terapeutico” ed egli non ha avuto alcuna attenuante, anzi, è stato condannato a tre anni di carcere. 

Appena rimesso in libertà, egli non trova di meglio da fare che andarsene in una sua proprietà in periferia, per sfuggire almeno all’afa cittadina, ma proprio lì viene avvicinato da Pietro Auseri, un ricco industriale. L’uomo prega Lamberti di aiutarlo con il figlio Davide, perché conosce la sua abilità come medico ed è così disperato che è persino disinteressato alla sua azione illegale di qualche anno prima. Lamberti, inizialmente, non sa che cosa rispondere: poco dopo, però, riceve una telefonata da un suo vecchio amico, il commissario Càrrua, che gli fa la medesima richiesta, e si convince ad iniziare una stramba convivenza con Davide Auseri.


Il ragazzo sembra in tutto e per tutto il prototipo del figlio debole schiacciato dalla fama e dal successo del padre: si perde nei suoi pensieri, non ha obiettivi nemmeno a breve termine, ha seri problemi di alcoolismo e tenta persino il suicidio.


Dopo quest’ultimo, drammatico episodio, Lamberti comprende che Davide è tormentato da un forte senso di colpa e, vinte le resistenze del ragazzo, scopre che egli si ritiene moralmente responsabile per la morte di Alberta Radelli, una donna misteriosa e dall’aria spaventata che qualche tempo prima gli aveva chiesto un passaggio, gli aveva manifestato la sua intenzione di suicidarsi e poi era sparita nel nulla.


Insospettito da circostanze così strane, Lamberti si informa dal commissario Càrrua e comprende che la morte di Alberta Radelli potrebbe non essere un suicidio. Inoltre, la donna, prima di sparire e morire, ha lasciato in consegna a Davide un oggetto davvero prezioso.


Lamberti ed il suo protetto chiedono a Càrrua di poter partecipare alle indagini come “periti esterni” ed iniziano una sorta di indagine parallela. Lungo il loro percorso incontreranno una donna di nome Livia, un’amica di Alberta (e di un’altra ragazza sparita e poi ritrovata cadavere, Maurilia) che si rivelerà un’alleata decisiva.



Ho letto Venere privata quest’estate e poi, per vari motivi, non ho più scritto la recensione, così ho pensato che potesse essere inserita agevolmente in questo nostro “Angolo vintage”. D’altra parte stiamo parlando di un classico del giallo lombardo e milanese e di uno scrittore che ha ispirato molti autori contemporanei (tra quelli che lo hanno dichiarato c’è Rosa Teruzzi, autrice della serie sulla Fioraia del Giambellino, di cui vi ho parlato in questo post).


Venere privata ritrae un particolare cambiamento che è avvenuto negli anni ‘60, un momento difficile per le forze dell’ordine di Milano e non solo: quello in cui la prostituzione, che fino a qualche anno prima le donne sole e disperate potevano praticare anche in modo indipendente, diventa a tutti gli effetti una questione di malavita organizzata, e viene gestita da criminali molto più malvagi e subdoli delle ormai desuete tenutarie di bordello.


Quanto ai protagonisti, ho trovato il personaggio di Duca Lamberti tutto d’un pezzo, forse un po’ duro e categorico nei confronti di Davide, anche se ammetto che, nel corso del romanzo, la sua “terapia d’urto” fa un gran bene al ragazzo. Molto particolare invece Livia, una donna davvero stravagante e fragile, ma anche in cerca di giustizia ed animata da sincero affetto nei confronti delle amiche uccise.


Per me è stata una lettura “da ombrellone”, ma va benissimo anche per altre occasioni!



Giochi criminali, autori vari


Questa breve ed interessante raccolta Einaudi contiene quattro racconti di autori di cui vi ho già parlato in altre occasioni: Giancarlo De Cataldo (a questo link tre suoi romanzi), Maurizio De Giovanni (quiqui le mie recensioni della serie del commissario Ricciardi), Diego De Silva (un autore di cui vi parlerò a breve) ed infine Carlo Lucarelli, che finora ho conosciuto solo nelle vesti di conduttore televisivo e creatore del personaggio dell’Ispettore Coliandro, una fiction che riguardo sempre con piacere (perché se lui non ci fosse dovrebbero inventarlo, mi fa troppo ridere, lo ammetto). Il tema comune è il gioco: d’azzardo, del lotto, con gli scherzi telefonici, con la vita.



Giancarlo De Cataldo ci presenta un personaggio che non avevo ancora conosciuto: Emma Blasi, una professoressa non più giovane, che ha un carattere difficile e fa paura ai suoi studenti anche a distanza di anni. Un suo amico, il barone Stefano Mallarmé (un omonimo del poeta francese), è stato ucciso, e tutti sapevano della sua passione per il gioco. La professoressa, che era legata al barone da un’amicizia dalle tinte strane, e l’aveva sempre amato segretamente, cerca di far luce sul mistero del suo assassinio e non si rende conto di essersi messa in pericolo a sua volta.



Maurizio De Giovanni, con grande gioia di noi lettori, ci riporta nella Napoli degli anni ‘30, con il commissario Ricciardi che si ritrova per l’ennesima volta in uno di quei palazzi popolari che spesso, nei romanzi della serie, costituiscono il luogo del delitto. L’uomo che è stato ucciso è un “assistito”, una figura particolare della tradizione partenopea: una sorta di intermediario tra i cittadini di Napoli e le anime del Purgatorio, al fine di farsi dire da queste ultime i numeri del lotto. Ricciardi, suo malgrado, è costretto ad avventurarsi nel mondo del gioco, una vera e propria “febbre” per i poveri ed i disperati della città, ai quali è rimasto solo un sogno irrazionale a cui aggrapparsi per andare avanti.



Diego De Silva ci presenta un personaggio che presto conosceremo meglio insieme: l’avvocato Vincenzo Malinconico, un uomo di mezza età costantemente in crisi con se stesso, la sua professione e le sue donne, capace di infinite riflessioni che un po’ divertono il lettore ed un po’ lo esasperano. Egli riceve una richiesta d’aiuto da una donna dall’atteggiamento snob, che però non riesce a nascondere la sua paura. Ella, infatti, da un po’ di tempo riceve delle stravaganti telefonate anonime, nelle quali riesce a sentire soltanto una radio che trasmette a ripetizione il brano Parole, parole, parole.

Corteggiatore timido o stalker pericoloso?



Carlo Lucarelli, invece, ci porta nel mondo della poliziotta Grazia Negro, una donna che sta per iniziare il suo congedo di maternità, ma non si dà pace all’idea di lasciare nelle mani dei suoi collaboratori un problema irrisolto. Negli ultimi mesi, infatti, ci sono state alcune morti violente, decisamente sospette: incidenti, suicidi in seguito ad uno scandalo, sparizioni. Grazia sospetta un collegamento, ma sia sul lavoro che a casa (dove l’attende un compagno con cui ha un rapporto altalenante) tutti insistono perché ella si prenda una giusta e meritata pausa. Non le resta che tentare di trovare almeno una chiave di lettura, nei pochi giorni di servizio che le rimangono…



Leggendo questi quattro racconti, sono stata particolarmente felice di trovare (come qualcuno immaginerà) il ritorno del commissario Ricciardi, ma ho molto apprezzato anche gli altri, al punto che, terminata la raccolta, mi sono messa a cercare i romanzi che hanno per protagonista Vincenzo Malinconico. Ma ve ne parlerò meglio un’altra volta…




Ecco il mio “Angolo Vintage” del mese di febbraio!

Conoscete questi romanzi? Li avete letti? Che cosa ne pensate?

Fatemi sapere!

Come sempre, vi invito a leggere gli altri post delle mie colleghe blogger che hanno partecipato alla rubrica questo mese. Trovate i nomi nel consueto banner di inizio post.

Grazie per la lettura, al prossimo post :-)


4 commenti :

  1. Naturalmente non li conoscevo. Il secondo mi incuriosisce moltissimo!

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  2. Letture interessanti che non conoscevo, ma che per il momento non sono in linea con le mie di letture

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