I mondi di Antonia Pozzi #5
Cari lettori,
nuovo appuntamento mensile con “L’angolo della poesia” ed i tanti mondi di Antonia Pozzi! Siamo ormai al quinto post dedicato alla poetessa lombarda, e, dopo aver parlato di mare, montagna, crescita e amore, oggi ci concentriamo su una tematica che le era molto cara: il mondo della natura.
Già nei post precedenti, specie quelli dedicati al mare ed alla montagna, abbiamo avuto occasione di leggere tanti versi in cui la poetessa descriveva le meraviglie della natura. Ho ritenuto però opportuno dedicare una sezione a parte alle composizioni che parlano più nel dettaglio di fioriture, primavera, boschi, tramonti, paesaggi.
Trovo che queste poesie, tra tutte quelle di Antonia Pozzi, siano quelle che fanno maggiormente volare con la fantasia… quindi vi lascio alla lettura, sperando che inviti a sognare anche voi!
Mascherata di peschi
(Dipinto: “Bouquet di fiori", di Edouard Manet)
Stanotte i peschi
si son passati la parola
per mascherarsi capricciosamente
e stamattina son sbucati da ogni muro,
pavoneggiandosi,
come bimbette che in un giorno di festa
si fossero annodate le treccioline striminzite
con dei bei nastri rosa, sfarfallanti.
Sorrento, 2 aprile 1929
Vento
(Dipinto: “Colpo di vento”, di John William Waterhouse)
(ad A.M.C.)
Il vento s’accanisce a sgomberare
una via azzurra e madida pel sole:
le nubi fanno ala, riluttanti,
con occhiatacce livide. Qui in basso,
l’erba folta si torce e si rovescia
in brividi d’argento; io sono immersa
nell’erba sino alle ginocchia: vedo
i brividi lanciarsi verso me; li sento
fluire nel mio sangue, pazzi, insani;
assottigliarsi tutti ansiosamente
in un fremito solo che ha il tuo nome.
Milano, 28 maggio 1929
Canto selvaggio
(Dipinto: “Ciclamini”)
Ho gridato di gioia, nel tramonto.
Cercavo i ciclamini fra i rovai:
ero salita ai piedi di una roccia
gonfia e rugosa, rotta di cespugli.
Sul prato crivellato di macigni,
sul capo biondo delle margherite,
sui miei capelli, sul mio collo nudo,
dal cielo alto si sfaldava il vento.
Ho gridato di gioia, nel discendere.
Ho adorato la forza irta e selvaggia
che fa le mie ginocchia avide al balzo;
la forza ignota e vergine, che tende
me come un arco nella corsa certa.
Tutta la via sapeva di ciclami;
i prati illanguidivano nell’ombra,
frementi ancora di carezze d’oro.
Lontano, in un triangolo di verde,
il sole s’attardava. Avrei voluto
scattare, in uno slancio, a quella luce;
e sdraiarmi nel sole, e denudarmi,
perché il morente dio s’abbeverasse
del mio sangue. Poi restare, a notte,
stesa nel prato, con le vene vuote:
le stelle – a lapidare imbestialite
la mia carne disseccata, morta.
Pasturo, 17 luglio 1929
Tramonto
(Dipinto: “La Senna a Bougival in inverno”, di Alfred Sisley)
Fili neri di pioppi -
fili neri di nubi
sul cielo rosso -
e questa prima erba
libera dalla neve
chiara
che fa pensare alle primavera
e guardare
se ad una svolta
nascano le primule -
Ma il ghiaccio inazzurra i sentieri -
la nebbia addormenta i fossati -
un lento pallore devasta
i colori del cielo -
Scende la notte -
nessun fiore è nato -
è inverno – anima -
è inverno.
S.Martino – Milano, 10 gennaio 1933
Settembre
(Dipinto: “Autunno 1884", di Claude Monet)
Boschi miei
che le nuvole del settembre
lente percorrono
mentre le prime foglie
crollano giù dai rami
e adunano umidore per i sentieri
intanto che nel cielo
gli alberi si denudano -
così come di sera
quando cadono le ombre
giù dalle cime
s’incupisce la terra
e in alto si rivelano
i disegni dei monti
e delle stelle -
miei boschi
vi è tanta pace
in questa vostra muta
rovina
che in pace ora alla mia
rovina penso
e sono come chi
stia sulla riva di un lago
e guardi miti le cose
rispecchiate nell’acqua -
8 settembre 1933
In sogno
(Dipinto: "Giardino a fiori", Gustav Klimt)
Silenzio – grotte
di bianco cristallo
scavo
alle fiabe -
sul pianto il cuore trascorre -
sul lago celeste
con occhi grandi – cigliati
di glicine -
28 settembre 1933
Desiderio di cose leggere
(Dipinto: La regata all’Argenteuil, di Claude Monet)
Giuncheto lieve biondo
come un campo di spighe
presso il lago celeste
e le case di un’isola lontana
color di vela
pronte a salpare -
Desiderio di cose leggere
nel cuore che pesa
come pietra
dentro una barca -
Ma giungerà una sera
a queste rive
l’anima liberata:
senza piegare i giunchi
senza muovere l’acqua o l’aria
salperà – con le case
dell’isola lontana,
per un’alta scogliera
di stelle -
1 febbraio 1934
Bellezza
(Dipinto: “Arearea”, di Paul Gauguin)
Ti do me stessa,
le mie notti insonni,
i lunghi sorsi
di cielo e stelle – bevuti
sulle montagne,
la brezza dei mari percorsi
verso albe remote.
Ti do me stessa,
il sole vergine dei miei mattini
su favolose rive
tra superstiti colonne
e ulivi e spighe.
Ti do me stessa,
i meriggi
sul ciglio delle cascate,
i tramonti
ai piedi delle statue, sulle colline,
fra tronchi di cipressi animati
di nidi -
E tu accogli la mia meraviglia
di creatura,
il mio tremito di stelo
vivo nel cerchio
degli orizzonti,
piegato al vento
limpido – della bellezza:
e tu lascia ch’io guardi questi occhi
che Dio ti ha dati,
così densi di cielo -
profondi come secoli di luce
inabissati al di là
delle vette -
4 dicembre 1934
Luci libere
(Dipinto: “Tramonto sul fiume”, di Albert Bierstadt)
È un sole bianco che intenerisce
sui monumenti le donne di bronzo.
Vorresti sparire alle case, destarti
ove trascinano lenti carri
sbarre di ferro verso la campagna -
ché là pei fossi infuriano bambini
nell’acqua, all’aurora
e vi crollano immagini di pioppi.
Noi, per seguir la danza
di un vecchio organo
correremmo nel vento gli stradali…
A cuore scalzo
e con laceri pesi
di gioia.
27 gennaio 1938
Mattino
(Dipinto: Paesaggio di parco con montagna in cima, di Gustav Klimt)
In riva al lago azzurro della vita
son corpi le nuvole bianche
dei figli carnosi del sole:
già l’ombra è alle spalle, catena
di monti sommersi.
E a noi petali freschi di rosa
infioran la mensa e son boschi
interi e verdi di castani smossi
nel vento delle chiome:
odi giunger gli uccelli?
Essi non hanno paura
dei nostri volti e delle nostre vesti
perché come polpa di frutto
siamo nati nell’umida terra.
Pasturo, 10 luglio 1938
Come al solito, attendo le vostre impressioni!
Che cosa pensate di queste poesie? Quali avete preferito?
Che ne dite di questo percorso, ormai arrivato al quinto appuntamento?
Inizio a ringraziare tutti voi che siete arrivati in fondo a questo post, che continuate a leggere, a commentare ed a mostrare entusiasmo.
Al prossimo post :-)
Belli questi versi bucolici.
RispondiEliminaTrasmettono molta serenità.
E splendide anche le immagini che hai scelto.
Ciao Claudia! Sono contenta che ti piacciano sia post che immagini :-)
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