giovedì 3 maggio 2018

I TANTI MONDI DI FRIDA KAHLO

Una passeggiata al Mudec fra dipinti e fotografie dell'artista




Cari lettori,
nuovo appuntamento con i nostri “Consigli artistici”! La mostra della quale vi parlo nel post di oggi è al Mudec di via Tortona, a Milano, ed è interamente dedicata ad un’artista messicana molto amata e discussa: Frida Kahlo.


Credo che l’esposizione milanese sia riuscita a mettere in luce in modo molto efficace tutto ciò che faceva parte dell’universo artistico della pittrice: la famiglia, l’amore, la sua terra, la politica, le difficoltà personali e lavorative… ognuno di questi aspetti concorre a creare una figura complessa e misteriosa, il cui fascino è tuttora indiscutibile.
Proviamo ad analizzare un po’ meglio le opere esposte!



La donna e l’artista



Frida Kahlo vive tra il 1907 ed il 1954 in Messico, anche se, in alcuni periodi della sua vita, ha l’opportunità di viaggiare.

Figlia di un fotografo, è molto legata alla sua famiglia. In particolare, le sue opere e le sue lettere evidenziano un legame molto particolare con una delle sorelle, Cristina, e con i suoi due figli, per i quali Frida si considera molto più di una zia.


In gioventù ha il primo dei suoi tanti problemi di salute: un incidente causato da un autobus, che le crea problemi irreversibili alla colonna vertebrale ed alle gambe.


L’incontro ed il matrimonio con l’artista Diego Rivera sembrano, inizialmente, restituirle un po’ di serenità, ma ben presto ella si ritrova costretta a rinunciare al suo desiderio di essere madre: gli aborti spontanei, infatti, si ripetono e debilitano molto il suo fisico.

Frida si separa dal marito e tenta di vivere una ritrovata libertà, ma il dolore, la solitudine e l’abbandono si fanno sentire così tanto che ella finisce per sposare Diego una seconda volta pochi anni dopo.


La sua salute, però, si fa sempre più fragile, fino alla morte prematura.
Frida non verrà compianta solo da familiari ed amici, ma anche dalla sua nazione e da tutti coloro che hanno avuto modo di conoscere ed apprezzare la sua arte.



Le fotografie



Frida è cresciuta insieme all’arte della fotografia e, anno dopo anno, ne ha appreso l’importanza.
L’esposizione mette a disposizione del visitatore moltissimi scatti, a partire già dalla prima infanzia dell’artista. Già in queste prime fotografie si possono intuire lo sguardo fiero ed il forte temperamento di Frida, che osserva l’obiettivo con decisione.

Se gli scatti risalenti all’infanzia ed alla giovinezza sono prevalentemente familiari (e probabilmente sono opera del padre), le fotografie che ritraggono Frida adulta la vedono spesso in situazioni sociali più mondane, accompagnata da personaggi di spicco del tempo, sia in ambito politico che artistico.
In tutte le istantanee il visitatore non può fare a meno di notare il fascino enigmatico dell’artista, che, con sguardo assorto ed abiti variopinti, sembra catalizzare su di sé tutta l’attenzione.


Fanno eccezione alcune fotografie di rara semplicità e spontaneità insieme alla sorella Cristina, nel periodo in cui Frida era incinta, prima dei suoi ripetuti aborti spontanei, che sembrano quasi testimoniare un attimo di felicità perduta.



Il Messico ed i colori della Natura



Una sezione della mostra mette bene in luce il rapporto di Frida con la sua patria, che ella sicuramente amava molto.
Due sono, a mio parere, gli elementi messi maggiormente in luce.


Il primo è l’esaltazione più immediata della Natura, attraverso dipinti dai colori caldi che ritraggono oggetti, frutti, animali. I soggetti non sono mai scelti a caso: al di là della festa di colori, ogni elemento dei quadri è legato ad una simbologia messicana che Frida interpreta a modo suo.


Il secondo è l’interesse per le antiche leggende del Centro America, che l’artista intreccia con le sue vicende personali.

Molto significativo, in questo senso, è un quadro che rappresenta Frida, Diego e un cane (di una specie venerata dalle civiltà precolombiane) tenuti tra le mani dalla Madre Terra, rappresentata simbolicamente come una Venere preistorica, ed abbracciati dall’Universo, che è diviso tra giorno e notte.
Sebbene turbata dalla maternità mancata, l’artista, dipingendo quest’opera, mostra ancora una certa serenità, che purtroppo perderà in età più avanzata.



L’amore



Frida Kahlo afferma di aver avuto due “incidenti” nel corso della sua vita: il primo è stato quello con l’autobus, il secondo è stato l’incontro con Diego Rivera.

I due, nonostante la grande differenza d’età, condividono moltissimi interessi, dall’arte alla politica nazionale. Ciò, però, sembra non bastare a garantire loro la felicità: i due non fanno che allontanarsi e riappacificarsi per tutta la vita, con grande dolore di Frida, che, nonostante provi ad iniziare relazioni con altri uomini, non riesce a dimenticare Diego.


L’esposizione dà grande spazio a questa importante storia d’amore, tra fotografie, filmati e musiche (se non conoscete la canzone "Diego e io" del cantante indie italiano Brunori Sas, vi consiglio di ascoltarla).


Per quanto riguarda la produzione artistica, colpiscono invece due piccoli quadri, che sembrano rappresentare un volto umano, ma, ad un occhio più attento, rivelano che la metà sinistra di quel viso è il ritratto di Diego, mentre la metà destra è quello di Frida. I due amanti, in queste opere, diventano davvero una persona sola.



La politica



Un altro “mondo” importantissimo per Frida è quello politico. Fin da ragazza, ella si accosta al Partito Comunista e, a poco a poco, entra a farne parte.

Prima di conoscere Diego, ella ha una storia d’amore giovanile con Miguel Lira, il capo di un movimento politico di stampo molto progressista.
Quando però l’orientamento politico dell’uomo cambia, ed egli diventa membro sempre più attivo del Partito Conservatore, la relazione si interrompe, anche se si trasforma in una longeva amicizia.


L’odio per l’ipocrisia di una certa classe borghese messicana traspare con decisione in alcuni quadri di Frida: in uno di essi, ella ritrae un leader politico che non le piaceva affatto come una sorta di Babbo Natale “in crisi”.


Un’altra tela molto complessa ed importante ritrae Frida tra due realtà contrastanti, tra le quali ella si sentiva divisa: il Messico, dove poteva essere artista e voce politica, e gli Stati Uniti, nei quali veniva considerata soltanto la moglie di Rivera. Anche in questo quadro gli elementi inseriti hanno una forte valenza metaforica.



Il dolore



Negli ultimi anni, il peggioramento delle condizioni di salute porta Frida a soffrire molto ed a riversare il suo dolore ed il suo pessimismo in tutto ciò che dipinge. Osservando le ultime tele della mostra, il visitatore non può fare a meno di dirsi che i dolori dell’artista sono stati davvero tanti.


La colonna vertebrale, ormai irrimediabilmente compromessa, è sentita dall’artista come un vecchio rudere spezzato in più punti.

Il preoccupante dimagrimento la porta ad alimentarsi in modo forzato e, a suo dire, “vomitevole”.

La maternità mancata e le dinamiche della gravidanza e dell’aborto diventano un’ossessione.

La vita quotidiana è sempre più difficile e faticosa, specie dopo l’amputazione della gamba destra.


L’artista, quando sente che la sua fine è prossima, si congeda dal mondo scrivendo: “Spero che la mia uscita sia lieta, e spero anche di non tornare mai più”.




La mostra resterà al Mudec fino a domenica 3 giugno!
Sono rimasta molto colpita dalla figura di questa donna ad un tempo determinata e malinconica, fragile ed affascinante.
Consiglio a tutti, se possibile, di dare un’occhiata!

Voi conoscete Frida Kahlo? Avete già visitato altre mostre dedicate a quest’artista?
Aspetto un vostro commento!
Grazie per la lettura, al prossimo post :-)


10 commenti :

  1. Non conosco bene questa pittrice, che è diventata una vera icona pop.

    Credo che il tuo post le abbia restituito un po' di meritata complessità :)

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    1. Ciao! Sì, ho visto che ultimamente il personaggio di Frida è diventato una sorta di "moda"...
      Sono contenta di averla raccontata un po' più nel dettaglio! :-)

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  2. Cara Silvia, credo che questa pittrice che non conosco sia stata fortunata!
    Tu le ai dato la popolarità che merita.
    Ciao e buon fine settimana con un forte abbraccio.
    Tomaso

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    1. Ciao Tomaso! Credo che dare giustizia al 100% ad un personaggio del genere sia una vera e propria impresa... forse solo lei stessa ha saputo raccontarsi con sincerità. Comunque sono contenta di avertela fatta conoscere!

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  3. Ciao Silvia, davvero interessante questo tuo post: non conosco bene l'artista perciò mi hai fatto imparare qualcosa di nuovo :-)

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    1. Ciao! Anche io ho imparato molto visitando questa mostra :-)

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  4. Ho letto parecchio su questa straordinaria donna e artista. Frida è stata in tutto e per tutto una donna libera ma anche una donna che ha sofferto molto, nel corpo e nella mente. Ciao Silvia e grazie per questo post.
    sinforosa

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    1. Ciao Sinforosa! Hai ragione, Frida è stata una donna incredibilmente forte e libera! Sono felice che anche a Milano le abbiano dedicato una mostra :-)

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  5. Purtroppo la conosco solo di fama e ho sbirciato alcune sue opere, ma sarebbe bello leggere qualcosa su di lei per conoscerla meglio!

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    1. Ciao Angela! Non ho romanzi/saggi dedicati a Frida da consigliarti... se ne trovo qualcuno, lo leggerò sicuramente!

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