Una passeggiata al Mudec fra dipinti e fotografie dell'artista
Cari
lettori,
nuovo
appuntamento con i nostri “Consigli artistici”! La mostra della
quale vi parlo nel post di oggi è al Mudec di via Tortona, a Milano,
ed è interamente dedicata ad un’artista messicana molto amata e
discussa: Frida Kahlo.
Credo
che l’esposizione milanese sia riuscita a mettere in luce in modo
molto efficace tutto ciò che faceva parte dell’universo artistico
della pittrice: la famiglia, l’amore, la sua terra, la politica, le
difficoltà personali e lavorative… ognuno di questi aspetti
concorre a creare una figura complessa e misteriosa, il cui fascino è
tuttora indiscutibile.
Proviamo
ad analizzare un po’ meglio le opere esposte!
La
donna e l’artista
Frida
Kahlo vive tra il 1907 ed il 1954 in Messico, anche se, in alcuni
periodi della sua vita, ha l’opportunità di viaggiare.
Figlia di
un fotografo, è molto legata alla sua famiglia. In particolare, le
sue opere e le sue lettere evidenziano un legame molto particolare
con una delle sorelle, Cristina, e con i suoi due figli, per i quali
Frida si considera molto più di una zia.
In
gioventù ha il primo dei suoi tanti problemi di salute: un incidente
causato da un autobus, che le crea problemi irreversibili alla
colonna vertebrale ed alle gambe.
L’incontro
ed il matrimonio con l’artista Diego Rivera sembrano, inizialmente,
restituirle un po’ di serenità, ma ben presto ella si ritrova
costretta a rinunciare al suo desiderio di essere madre: gli aborti
spontanei, infatti, si ripetono e debilitano molto il suo fisico.
Frida
si separa dal marito e tenta di vivere una ritrovata libertà, ma il
dolore, la solitudine e l’abbandono si fanno sentire così tanto
che ella finisce per sposare Diego una seconda volta pochi anni dopo.
La
sua salute, però, si fa sempre più fragile, fino alla morte
prematura.
Frida non verrà compianta solo da familiari ed amici, ma
anche dalla sua nazione e da tutti coloro che hanno avuto modo di
conoscere ed apprezzare la sua arte.
Le
fotografie
Frida
è cresciuta insieme all’arte della fotografia e, anno dopo anno,
ne ha appreso l’importanza.
L’esposizione
mette a disposizione del visitatore moltissimi scatti, a partire già
dalla prima infanzia dell’artista. Già in queste prime fotografie
si possono intuire lo sguardo fiero ed il forte temperamento di
Frida, che osserva l’obiettivo con decisione.
Se
gli scatti risalenti all’infanzia ed alla giovinezza sono
prevalentemente familiari (e probabilmente sono opera del padre), le
fotografie che ritraggono Frida adulta la vedono spesso in situazioni
sociali più mondane, accompagnata da personaggi di spicco del tempo,
sia in ambito politico che artistico.
In tutte le istantanee il
visitatore non può fare a meno di notare il fascino enigmatico
dell’artista, che, con sguardo assorto ed abiti variopinti, sembra
catalizzare su di sé tutta l’attenzione.
Fanno
eccezione alcune fotografie di rara semplicità e spontaneità
insieme alla sorella Cristina, nel periodo in cui Frida era incinta,
prima dei suoi ripetuti aborti spontanei, che sembrano quasi
testimoniare un attimo di felicità perduta.
Il
Messico ed i colori della Natura
Una
sezione della mostra mette bene in luce il rapporto di Frida con la
sua patria, che ella sicuramente amava molto.
Due
sono, a mio parere, gli elementi messi maggiormente in luce.
Il
primo è l’esaltazione più immediata della Natura, attraverso
dipinti dai colori caldi che ritraggono oggetti, frutti, animali. I
soggetti non sono mai scelti a caso: al di là della festa di colori,
ogni elemento dei quadri è legato ad una simbologia messicana che
Frida interpreta a modo suo.
Il
secondo è l’interesse per le antiche leggende del Centro America,
che l’artista intreccia con le sue vicende personali.
Molto
significativo, in questo senso, è un quadro che rappresenta Frida,
Diego e un cane (di una specie venerata dalle civiltà precolombiane)
tenuti tra le mani dalla Madre Terra, rappresentata simbolicamente
come una Venere preistorica, ed abbracciati dall’Universo, che è
diviso tra giorno e notte.
Sebbene turbata dalla maternità mancata,
l’artista, dipingendo quest’opera, mostra ancora una certa
serenità, che purtroppo perderà in età più avanzata.
L’amore
Frida
Kahlo afferma di aver avuto due “incidenti” nel corso della sua
vita: il primo è stato quello con l’autobus, il secondo è stato
l’incontro con Diego Rivera.
I
due, nonostante la grande differenza d’età, condividono moltissimi
interessi, dall’arte alla politica nazionale. Ciò, però, sembra
non bastare a garantire loro la felicità: i due non fanno che
allontanarsi e riappacificarsi per tutta la vita, con grande dolore
di Frida, che, nonostante provi ad iniziare relazioni con altri
uomini, non riesce a dimenticare Diego.
L’esposizione
dà grande spazio a questa importante storia d’amore, tra
fotografie, filmati e musiche (se non conoscete la canzone "Diego e io" del cantante indie italiano Brunori Sas, vi consiglio di
ascoltarla).
Per
quanto riguarda la produzione artistica, colpiscono invece due
piccoli quadri, che sembrano rappresentare un volto umano, ma, ad un
occhio più attento, rivelano che la metà sinistra di quel viso è
il ritratto di Diego, mentre la metà destra è quello di Frida. I
due amanti, in queste opere, diventano davvero una persona sola.
La
politica
Un
altro “mondo” importantissimo per Frida è quello politico. Fin
da ragazza, ella si accosta al Partito Comunista e, a poco a poco,
entra a farne parte.
Prima
di conoscere Diego, ella ha una storia d’amore giovanile con Miguel
Lira, il capo di un movimento politico di stampo molto progressista.
Quando
però l’orientamento politico dell’uomo cambia, ed egli diventa
membro sempre più attivo del Partito Conservatore, la relazione si
interrompe, anche se si trasforma in una longeva amicizia.
L’odio
per l’ipocrisia di una certa classe borghese messicana traspare con
decisione in alcuni quadri di Frida: in uno di essi, ella ritrae un
leader politico che non le piaceva affatto come una sorta di Babbo
Natale “in crisi”.
Un’altra
tela molto complessa ed importante ritrae Frida tra due realtà
contrastanti, tra le quali ella si sentiva divisa: il Messico, dove
poteva essere artista e voce politica, e gli Stati Uniti, nei quali
veniva considerata soltanto la moglie di Rivera. Anche in questo
quadro gli elementi inseriti hanno una forte valenza metaforica.
Il
dolore
Negli
ultimi anni, il peggioramento delle condizioni di salute porta Frida
a soffrire molto ed a riversare il suo dolore ed il suo pessimismo in
tutto ciò che dipinge. Osservando le ultime tele della mostra, il
visitatore non può fare a meno di dirsi che i dolori dell’artista
sono stati davvero tanti.
La
colonna vertebrale, ormai irrimediabilmente compromessa, è sentita
dall’artista come un vecchio rudere spezzato in più punti.
Il
preoccupante dimagrimento la porta ad alimentarsi in modo forzato e,
a suo dire, “vomitevole”.
La
maternità mancata e le dinamiche della gravidanza e dell’aborto
diventano un’ossessione.
La
vita quotidiana è sempre più difficile e faticosa, specie dopo
l’amputazione della gamba destra.
L’artista,
quando sente che la sua fine è prossima, si congeda dal mondo
scrivendo: “Spero che la mia uscita sia lieta, e spero anche di non
tornare mai più”.
La
mostra resterà al Mudec fino a domenica 3 giugno!
Sono
rimasta molto colpita dalla figura di questa donna ad un tempo
determinata e malinconica, fragile ed affascinante.
Consiglio
a tutti, se possibile, di dare un’occhiata!
Voi
conoscete Frida Kahlo? Avete già visitato altre mostre dedicate a
quest’artista?
Aspetto
un vostro commento!
Grazie
per la lettura, al prossimo post :-)
Non conosco bene questa pittrice, che è diventata una vera icona pop.
RispondiEliminaCredo che il tuo post le abbia restituito un po' di meritata complessità :)
Ciao! Sì, ho visto che ultimamente il personaggio di Frida è diventato una sorta di "moda"...
EliminaSono contenta di averla raccontata un po' più nel dettaglio! :-)
Cara Silvia, credo che questa pittrice che non conosco sia stata fortunata!
RispondiEliminaTu le ai dato la popolarità che merita.
Ciao e buon fine settimana con un forte abbraccio.
Tomaso
Ciao Tomaso! Credo che dare giustizia al 100% ad un personaggio del genere sia una vera e propria impresa... forse solo lei stessa ha saputo raccontarsi con sincerità. Comunque sono contenta di avertela fatta conoscere!
EliminaCiao Silvia, davvero interessante questo tuo post: non conosco bene l'artista perciò mi hai fatto imparare qualcosa di nuovo :-)
RispondiEliminaCiao! Anche io ho imparato molto visitando questa mostra :-)
EliminaHo letto parecchio su questa straordinaria donna e artista. Frida è stata in tutto e per tutto una donna libera ma anche una donna che ha sofferto molto, nel corpo e nella mente. Ciao Silvia e grazie per questo post.
RispondiEliminasinforosa
Ciao Sinforosa! Hai ragione, Frida è stata una donna incredibilmente forte e libera! Sono felice che anche a Milano le abbiano dedicato una mostra :-)
EliminaPurtroppo la conosco solo di fama e ho sbirciato alcune sue opere, ma sarebbe bello leggere qualcosa su di lei per conoscerla meglio!
RispondiEliminaCiao Angela! Non ho romanzi/saggi dedicati a Frida da consigliarti... se ne trovo qualcuno, lo leggerò sicuramente!
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