...nuovo premio per il blog!
Cari
lettori,
dopo
tanto tempo, ecco un nuovo post per la rubrica “Premi ricevuti”!
A
sorpresa, sono stata nominata da Vanessa del blog "Gattara cinefila", che ringrazio e saluto, per un’edizione 2020 del
“Liebster Award”, premio-catena dei blog che ho vinto più volte
qualche anno fa in varie occasioni (per esempio questa, questa e questa).
Come
sempre, questo premio è una sorta di TAG composto da una serie di
domande a cui rispondere! Ecco qui sotto il regolamento:
REGOLE
DEL TAG:
1)
Ringraziare il blogger che ti ha nominato, fornendo anche il link del
suo blog;
2)
Rispondere alle 11 domande ricevute;
3)
Nominare altri 5-11 blogger;
4)
Chiedere 11 domande ai blogger nominati;
5)
Avvisare i blogger che sono stati nominati.
RISPONDO
ALLE DOMANDE DI VANESSA:
1)
Prodotti artistici o prodotti industriali? Arte di consumo o arte
pura?
Dicotomie
impossibili: ti senti di prendere parte in questa diatriba o prendi
quello che passa…?
Ho
pensato un po’ a questa domanda prima di formulare una risposta e
mi sono resa conto che, invece che rispondere con un discorso
astratto, è molto meglio farvi l’esempio concreto di quella che da
oltre cinque anni è la materia del mio blog: i libri e la cultura.
Per
quanto riguarda il settore degli spettacoli teatrali, della danza e
delle mostre d’arte, anche se c’è la consuetudine di pagare il
biglietto (ma già lo facevano gli antichi Greci per il teatro!),
credo che la fazione “arte pura” vinca ancora su quella “prodotto
industriale”: teatri e musei continuano a scegliere, secondo me,
pochi artisti/opere di qualità su cui puntare per ogni singola
annata. Canali televisivi come Rai 5 e Rai storia rendono questo tipo
di prodotto fruibile per tutti, e spettacoli come “Ulisse” di
Alberto Angela e “Danza con me” di Roberto Bolle sono arrivati
addirittura su Rai 1, ma secondo me parliamo sempre di tv formativa e
di alta qualità, ed è per questo motivo che, in tempo di
quarantena, ho inserito nel blog anche le recensioni di balletti e
spettacoli teatrali trovati sul catalogo di Rai Play.
“Arte
pura” è un po’ la parola d’ordine anche dei miei post relativi
ai classici, alla letteratura ed alla poesia: prendo spunto dai miei
studi, talvolta con argomenti complessivamente noti ai più, talvolta
con scelte un po’ più di nicchia, ma le lettere, per definizione,
non hanno mai venduto molto, e comunque potete trovare con facilità
in biblioteca tutte le opere di cui vi parlo.
Il
cinema e la musica sono una via di mezzo: ci sono film d’autore e
dischi poco conosciuti, così come i prodotti conosciuti al grande
pubblico, ed io cerco, sul blog, di parlare sia degli uni che degli
altri.
In
definitiva, credo che l’unico argomento su cui il fattore “prodotto
industriale” a volte ha la meglio siano proprio le letture.
Leggere, per definizione, rende liberi, ma ultimamente mi sono resa
conto che spesso il desiderio di novità finisce per appiattire
l’attività di blogging. Certo, collaborare con il mondo editoriale
e restare sempre “sul pezzo” con le nuove uscite è una bella
soddisfazione per tanti di noi, ma promuovere tutti in contemporanea
sempre lo stesso romanzo rischia di farci perdere la nostra
originalità e di trasformare il libro in semplice “merce” da
promuovere. D’altro canto, non ci si può nemmeno ritirare nella
famosa torre d’avorio ed ignorare quello che accade nel mondo del
libro e dell’editoria, che è in continua evoluzione.
Secondo
me, come spesso accade, la soluzione migliore è il compromesso:
personalmente, tra le novità, scelgo quelle che realmente ci
interessano (perché amo l’autore, perché quel genere è il mio…),
e le promuovo. Le novità, comunque, occupano circa un terzo dei miei
post “librosi”, e per gli altri due terzi, via libera per quello
che voglio: recuperi dei vecchi romanzi dei miei autori preferiti,
libri un po’ più datati scovati in biblioteca, ebook meno noti ma
che mi hanno sorpreso…
In questo modo, spero di tenere i miei
lettori informati sia su ciò che vale la pena scoprire nel mare
magnum delle nuove uscite sia su ciò che in questo periodo non è
al centro del mercato editoriale ma vale comunque la pena leggere.
2)
Ti senti più un tipo nordico o mediterraneo?
Dal
punto di vista fisico sono una via di mezzo: ho i capelli castano
chiaro con colpi di sole ed i miei vicini per scherzare mi chiamano
“la bionda”, ma ho anche una pelle media che resiste abbastanza
bene al sole e gli occhi scuri.
Se
si considerano, invece, le mie preferenze, sono un tipo decisamente
mediterraneo: amo la bella stagione e stare al sole, e come ormai
saprete sono affezionata al paesaggio della Riviera (soprattutto
ligure).
3)
Preferisci le cose che si sentono o le cose che si vedono?
Sinceramente
non saprei rinunciare né alle une né alle altre. La conoscenza
avviene tramite tutti i sensi di cui siamo stati forniti...
4)
Ti inondi di social? Ti mantieni distante? Li rifiuti?
Non
mi inondo e non li rifiuto: li utilizzo, ognuno in modo differente.
Principalmente uso Blogspot, Facebook, Twitter, Instagram e Youtube.
Blogspot
resta la mia piattaforma preferita, ma per me è più di un social: è
come il mio angolino felice, grazie al quale ha preso vita questa
piccola avventura del blog che è ormai realtà da anni.
Facebook è il primo social che ho utilizzato e continuo a farne uso, sia
perché viene utilizzato per comunicazioni istituzionali (es. quelle
del sindaco in questo periodo di Covid) sia perché mi ha consentito
di far conoscere il mio blog a un po’ di conoscenti/concittadini.
Purtroppo ho notato che i giovanissimi, i ragazzi nati dopo di me,
non ne fanno più un grande uso, ma posso “raggiungerli” tramite
Instagram (sempre che siano interessati ai miei contenuti, cosa che
talvolta comunque capita).
Twitter è utile per far leggere i tuoi post ad un pubblico un po’ più
ampio grazie agli hashtag su libri e cultura, ed i tweet che in
fascia serale commentano i programmi tv sono molto divertenti, ma
ultimamente è un social che mi ha un po’ stufato, e ci accedo solo
per restare nelle “isole felici” che vi ho appena nominato. Un
tempo mi piaceva molto di più perché era il luogo del confronto tra
appassionati degli stessi argomenti, ma ultimamente qualcosa si è
rotto: il clima è pesante, c’è molta saccenza, ognuno fa a gara
per saperne di più dell’altro, ed anche molte persone alle quali
in linea teorica darei ragione al 100% finiscono per diventare
davvero antipatiche per il modo in cui si esprimono ed attaccano gli
altri. Quindi lo uso con il contagocce.
Instagram è un social che negli ultimi tempi uso sempre più, ed anche lui ha
i suoi pregi ed i suoi difetti. Sicuramente ha di positivo il fatto
che sia un social che si aggiorna continuamente, e tra stories,
filtri per modificare foto, musiche di sottofondo e tanto altro
risulta creativo e divertente. Il guaio, invece, è che ci sono così
tante opzioni perché ci sono persone che ci lavorano, il che ci
rimanda alla questione del “prodotto industriale” della domanda
1: l’adattamento alle esigenze di mercato sacrifica un po’
l’originalità, specie negli ambiti come moda e bellezza.
L’importante, come già detto, è cercare di mediare tra ciò che
va di moda al momento e la propria individualità!
YouTube
non è un social a cui propriamente partecipo, ma averlo sulla Smart
TV è molto utile sia per ascoltare musica che per gli allenamenti
casalinghi (di cui vi ho parlato qui e qui).
5)
Hai un criterio di organizzazione del blog?
Ci
ho messo un po’, perché i primi tempi in cui avevo il blog erano
un po’ più “liberi”. Adesso sono circa tre anni che pubblico
due volte alla settimana, solitamente lunedì e giovedì, con qualche
piccolo spostamento ogni tanto.
Gli unici due mesi particolari sono
agosto, perché di solito “saluto” il blog ad inizio mese e
riprendo con i preferiti del mese dopo la pausa estiva, e dicembre,
perché i post del Christmas countdown sono sempre un po’ diversi
dagli altri.
Per quanto riguarda gli altri dieci mesi, pubblico circa
dai 7 ai 9 post. 3 di questi post sono generalmente occupati da tre
rubriche: "L'angolo vintage" il 17 del mese, la rubrica di
scrittura creativa "Storytelling chronicles" nel giorno in cui desidero
ma secondo il tema scelto insieme alle altre, e alla fine del mese i preferiti, rubrica che ho creato io. Poi ho dai 4 ai 6 post liberi e
cambio di volta in volta, dividendoli tra i vari argomenti, dalla
lettura al cinema, dalla letteratura al teatro, dall’arte alla
danza...
6)
Programmi molto i tuoi post o “pubblichi” a istinto quando
capita?
Per
quanto riguarda l’organizzazione generale dei post, ho già
chiarito nella scorsa domanda.
Prima del momentaccio Covid capitava
che ci fossero un bel po’ di inserimenti last minute, relativi
principalmente a spettacoli teatrali, balletti e mostre d’arte,
specie in autunno ed inverno, stagioni più “ricche” di questo
tipo di eventi rispetto alla primavera e all’estate. Spero che
tutti noi potremo tornare presto a fruire di tutti i luoghi culturali
in piena libertà, anche in modo inaspettato.
Da
marzo in avanti ho postato maggiormente sulla lettura, ho inserito
post su argomenti come musica,letteratura, spettacoli fruibili dalla
tv ed ho inaugurato la rubrica di scrittura creativa, quindi sono
stata quasi sempre pronta in anticipo… ma, come avrete capito, non
vedo l’ora di tornare ai last minute!
7)
Come ti approcci alle tematiche femministe?
Sono
sempre stata a favore delle battaglie femministe e le ho sempre
credute importanti e necessarie.
Credo che il nemico più grande delle donne, pericoloso e silenzioso,
sia la mentalità di fondo di tante persone, che spesso produce
pensieri assimilati e ripetuti “in buona fede”, ma basati su idee
tutt’altro che piacevoli.
Mi
spiego meglio con degli esempi: nel mio piccolo, anche io mi sono
resa conto che delle critiche che mi sono state mosse o osservazioni
che mi sono state fatte derivano da un retaggio molto antico. Per
esempio, quando sono andata a vivere da sola ho sentito una serie di
frasi che secondo me ad un maschio non avrebbero mai detto: “Ma
finché sei sola, non puoi stare coi tuoi, almeno hai un po’ di
compagnia?”, “Secondo me è inutile quello che fai: cioè, vai
lì, ti fai lo sbatti, pulisci e cucini… solo per te?”, “Non
hai paura a dormire da sola?” (unica risposta possibile:
assolutamente no, ho una mensola piena di peluche che mi difendono) e
simili.
Per
non parlare di tutte le volte in cui le persone considerano i miei
interessi culturali e/o sportivi come dei “riempitivi”, dei modi
di tenermi occupata in attesa di farmi una famiglia, e non dei veri e
propri pezzi di vita che per me sono stati e sono ancora spesso e
volentieri delle priorità. Io a volte provo a spiegarmi, ma mi sono
resa conto che, per una persona che mi capisce, ce ne sono tre che
sorridono, annuiscono e non mi credono (“Vedrai che fra un po’
non sarai più sola e non ti interesseranno più tutti questi
libri”).
Il
guaio è che finché non abbattiamo questa mentalità nelle piccole
cose sarà dura ottenere risultati sulle grandi. Ma forse, se
facciamo un passo al giorno senza mai retrocedere dalle nostre
posizioni, arriveremo dove desideriamo.
8)
Rapporto con la TV: la guardi? E se sì cosa guardi?
Direi
che ho un buon rapporto con la TV. Oltre ai canali e programmi
culturali che ho già nominato, guardo anche film (sia d’autore che
più leggeri) e un bel po’ di fiction.
Io
preferisco quelle italiane alle straniere: prodotti più impegnativi
come La guerra è finita (la fiction che hanno fatto a gennaio
sulla Giornata della Memoria), fughe nel passato come I Medici o
Il Paradiso delle Signore (solo le prime due serie, però, non
la soap), quelle tratte dai miei libri preferiti come Il
commissario Montalbano, L’amica geniale, Rocco Schiavone, I delitti
del BarLume ed altri ancora, sia storie più leggere (la mia
preferita di sempre è Don Matteo).
Praticamente
le uniche serie tv straniere di cui riguardo volentieri le repliche
sono The OC, Gossip Girl, L’ispettore Barnaby, Merlin e
Sherlock. So che non sono esattamente prime visioni… ma
questa mia preferenza per le fiction italiane non mi invoglia molto a
prendere Netflix o simili. Almeno per ora...
9)
A livello musicale sei da oggetto (compri CD, vinili ecc.) o vivi
bene anche i file?
Mio
padre ha qualche vinile. Io ho dei CD, ma risalgono tutti
all’adolescenza. Negli ultimi anni ho ascoltato musica con Spotify
e YouTube.
10)
Ti consideri un eterno bambino o preferisci essere adulto?
Ognuno
di noi ha in sé una parte più infantile ed una più adulta.
Secondo
me a 30 anni è importante essere adulti sulle cose che davvero
contano: nel gestire con maturità i rapporti, nell’occuparsi di
chi ti vuole bene e non “prendere” soltanto senza dare, nel
portare avanti le responsabilità che abbiamo scelto di prenderci,
nel riflettere con la propria testa senza farsi trascinare dal
“gruppo di turno”, nel volersi bene e difendere se stessi e la
propria individualità.
Poi
ci sono tanti momenti in cui ci si sente tornare bambini: per
esempio, quando risalgo sul palco e mi verrebbe da saltellare come fa
il corso delle piccole, quando rivedo il mio mare dopo un po’,
quando riscopro storie (libri o film) che mi avevano emozionato già
da adolescente. Ognuno di noi ha bisogno di questi momenti per
completare la sua parte più adulta.
11)
Sei ordinato o disordinato? Riesci a spiegare la tua posizione in
proposito?
A
casa mia sono complessivamente ordinata: certo, una casa dev’essere
vissuta e ci sono periodi intensi in cui non me ne riesco ad
occupare, ma poi, in giornate in cui ho tempo, sistemo, pulisco e
riordino con una certa precisione.
Anche
come studentessa sono stata piuttosto precisa ed ho cercato di
mantenere questa tendenza all’ordine anche nelle mie esperienze
lavorative.
Faccio
un po’ di fatica con la burocrazia, ma chi, onestamente, riesce a
ricordare tutte le carte che ha? Fortunatamente divido tutto in
cartelle per categoria, è già un inizio…
Insomma,
diciamo che sono più ordinata che disordinata!
Come
al solito, non ho il dono della sintesi, ma ammetto che ho trovato
alcune di queste domande davvero interessanti, ed è per questo
motivo che, proprio come ha fatto Vanessa, le conservo, invece di
crearne di nuove, ed invito tutti voi a rispondere nei commenti o sul
vostro blog, e, in particolare, mi piacerebbe vedere le risposte di
queste cinque persone:
1) Angela di "Chicchi di pensieri";
2) Cry de "Il mondo di Cry";
3) Lara de "La nicchia letteraria";
4) Tania di "My crea bookish kingdom";
5) Federica di "On rainy days"
Fatemi
sapere che ne pensate! Grazie per la lettura, al prossimo post :-)
Io ho già risposto quindi a posto così, sulle tue risposte dico che è pure giusto farne un discorso ampio come hai fatto, e sulle suddette, bene, piaciute tante, soprattutto quella sui sensi, non riuscirei a rinunciarne nemmeno uno ;)
RispondiEliminaCiao Pietro! Ho visto che tu eri già stato nominato! Eh sì, rinunciare a uno dei cinque sensi sarebbe difficilissimo... anche se sappiamo che purtroppo alcune persone vivono questo problema e sinceramente le ammiro molto!
EliminaCara Silvia, intanto complimenti per il premio, e credo che tu lo abbia sicuramente meritato,
RispondiEliminaTutto il resto credo che tu abbia preso una saggia idea.
Cara Mariella, ecco un libro che mi piacerebbe molto leggere.
Ciao e buona giornata con un forte abbraccio e un sorriso:-)
Tomaso
Ciao Tomaso! Mi sa che la frase per Mariella è finita qui per sbaglio:-) comunque sono contenta che tu trovi sagge le mie risposte!
Elimina"Principalmente uso Blogspot, Facebook, Twitter, Instagram e Youtube".
RispondiEliminaPerché, ne esistono altri?
Scherzo, "bionda". 😉😘
Ciao Claudia! Non lo so, in realtà ogni tanto sento parlare di cose mai udite... come questo nuovo Tik tok...
EliminaComplimenti per il premio e per le risposte davvero interessanti. Ciao Silvia. Buon pomeriggio
RispondiEliminasinforosa
Ciao Sinforosa, grazie e buon pomeriggio anche a te!
EliminaGrazie a te per aver risposto alle domande 😊 sei stata molto esaustiva. Anche a me piace Gossip Girl e Sherlock. L'ispettore Barnaby l'ho guardato qualche volta, è abbastanza coinvolgente! :)
RispondiEliminaCiao Vanessa, grazie a te per la nomination! In materia di telefilm abbiamo qualche gusto in comune, allora 🤗
Eliminaun tag diverso dal solito e molto interessante!
RispondiEliminaCiao Chiara, grazie mille!
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