Cari
lettori,
oggi
è il 17 del mese, e siamo di nuovo all’appuntamento con la rubrica
“L’angolo vintage”. Essa è stata creata per recensire dei
romanzi che noi blogger avevamo da tempo sul comodino e che non
avevamo ancora recensito, oppure che avevamo letto mesi prima e poi
accantonato.
Questo
mese ho scelto di parlarvi di due romanzi di Marco Malvaldi che ho
riletto di recente e che trovo opportuno segnalarvi perché sono i suoi gialli storici.
Come
penso quasi tutti voi saprete, l’autore è noto soprattutto per la
serie che ha per protagonista il barista Massimo Viviani,
gestore del BarLume, e quattro vecchietti, fedelissimi clienti del
locale, che non possono fare a meno di mettersi in mezzo ogni volta
che c’è un delitto.
Questi
due romanzi sono delle storie a sé, ambientate in epoche diverse
rispetto a quella contemporanea, ma sempre con dei “giallisti per
caso” come protagonisti. Inoltre, queste due storie permettono
all’autore di introdurre il lettore in due mondi dei quali,
inaspettatamente, è un ottimo conoscitore: la musica lirica e la
gastronomia.
Vediamo meglio di che cosa si tratta!
BUCHI
NELLA SABBIA
Pisa,
1901. Re Umberto I è stato ucciso da poco, ed anche il suo
assassino, Gaetano Bresci, verrà presto trovato morto in cella,
(ufficialmente) suicida.
Re
Vittorio Emanuele III, appena salito sul trono, desidera far visita alla città toscana e godersi una piacevole serata teatrale. Il
direttore del teatro, però, ha l’azzardata idea di mettere in
scena la Tosca, un’opera di Puccini che ha già più volte
agitato gli animi del pubblico, anche perché, nel corso della
storia, l’ordine costituito fa una ben magra figura.
Alla vigilia
dello spettacolo, tre sono le persone particolarmente preoccupate.
La
prima è il tenore che interpreta il protagonista, Renato
Balestrieri: a dispetto delle sue abitudini agiate e del suo amore
per la mondanità, egli disprezza la classe sociale più alta, è
anarchico ed è molto amico di alcuni operai di Carrara politicamente
impegnati; l’idea di esibirsi di fronte al detestato monarca,
dunque, lo lascia piuttosto dubbioso.
La
seconda è il tenente Pellerey, il responsabile della sicurezza
all’interno del teatro: alle dipendenze dell’iracondo capitano
Dalmasso, che vede pericoli ovunque e teme il complotto persino da
parte dello stesso Puccini, egli teme che il più piccolo errore gli
costerà la carriera.
La
terza ed ultima è il giornalista Ernesto Regazzoni, che, più che
preoccupato, è semplicemente scocciato all’idea di doversi
occupare di una banale recensione di uno spettacolo. A sua volta
anarchico, provocatore nato, forte bevitore e dotato di (talvolta
troppa) ironia, è stato spedito lì in missione punitiva dal
direttore del suo giornale.
Tra
mille paure e tentennamenti, lo spettacolo si fa, ma, nel momento in
cui il tenore Balestrieri finge di morire, abbattuto sulla scena dal
plotone d’esecuzione, tutto il pubblico si rende conto che il tonfo
è stato reale...e che il cantante è morto per davvero.
Nel corso
delle indagini che seguono, tra attrici ed impresari, tra improbabili
duelli e malriusciti tentativi di manifestazioni politiche, Pellerey
e Regazzoni, diversi come il giorno e la notte, si ritrovano a far
luce insieme sul mistero. I due diventano quasi amici (loro malgrado,
ovviamente) e riportano alla luce alcune pagine non propriamente
piacevoli del passato del Balestrieri, che si rivelano chiavi per la
soluzione del caso.
Una
curiosità: Ernesto Regazzoni è esistito veramente, si fregiava di
essere “poeta” ed alcuni suoi componimenti, tra i quali, appunto,
Buchi nella sabbia, sono inseriti nel romanzo.
È
il mix tra storia e fantasia, affiancato da tanti aneddoti sul mondo
della musica lirica, che rende particolarmente interessante e
piacevole questo romanzo, che non è semplicemente un giallo, ma
anche un quadro ironico di un periodo storico piuttosto delicato per
l’Italia.
ODORE
DI CHIUSO
Il
protagonista di questo romanzo è un personaggio storicamente
esistito: Pellegrino Artusi, un leggendario critico gastronomico. Nel
1895 egli ha pubblicato il suo saggio La scienza in cucina
e l’arte di mangiar bene, che, ai giorni nostri, è considerato
a tutti gli effetti il primo trattato a tema culinario della nostra
tradizione.
Alla
fine del XIX secolo, però, Artusi non è ancora una leggenda: pur
essendo già molto popolare, infatti, egli si presenta a tutti come
un semplice “scienziato” esperto in gastronomia.
Nel corso di
un’estate che difficilmente scorderà egli viene invitato, insieme
al fotografo Ciceri, in una tenuta in Maremma, vicina alle proprietà
di Giosué Carducci.
Il
patriarca della famiglia di cui è ospite è il barone Romualdo, il
quale non solo è dedito ai piaceri di ogni genere da tutta la sua
(lunga) vita, ma si ritrova anche a mantenere una schiera di
nullafacenti.
I suoi due figli, innanzitutto, appartengono al
classico cliché dell’intellettuale mediocre desideroso di emergere
e del viveur che pensa solo ai suoi incontri con l’altro
sesso.
Le donne di famiglia, dall’anziana baronessa alle cugine
zitelle, non sembrano particolarmente interessate all’Artusi;
l’unica eccezione è la figlia Cecilia, che è intelligente e
vorrebbe poter studiare di più, ma si sente limitata in quanto
donna.
La servitù, infine, è numerosa e sempre pronta ad
accontentare le richieste più svariate.
Un
giorno, però, l’affidabile maggiordomo Teodoro è trovato
cadavere, misteriosamente ucciso per avvelenamento. Poche ore dopo,
lo stesso barone viene colpito da una schioppettata, che lo ferisce
ma non lo uccide.
Nel momento in cui la più sciocca delle servette
viene sospettata di aver commesso questi delitti, l’Artusi
comprende che la fanciulla è caduta in una trappola e decide di
indagare per risolvere il mistero.
Per
individuare l’assassino, egli finisce per dimostrare agli ospiti
della tenuta (ed al lettore) che la gastronomia è anche una
questione scientifica, anzi, soprattutto chimica. Infatti l’elemento
che gli sembra dissonante quando egli giunge sulla scena del crimine
è uno strano odore di chiuso. Da questo e da pochi altri indizi,
applicando un metodo rigorosamente deduttivo, Artusi riesce a
comprendere come si sono svolti gli eventi.
Vi
consiglio di cuore questa lettura, sia che siate amanti del giallo
classico, sia che vi piacciano le storie con tanti riferimenti
storico-letterari, sia che siate appassionati di cucina e
gastronomia. Malvaldi, con le sue molteplici competenze e la sua
narrazione irriverente, mette d’accordo tutti!
Questa
è la mia scelta “vintage” per il mese di maggio! Ho scelto un
autore piuttosto conosciuto, e sicuramente qualcuno di voi ha già
letto questi due romanzi.
Per
questo motivo, attendo un vostro parere… e, come ogni mese, vi
invito a leggere i post delle altre bloggers che hanno partecipato
all’iniziativa!
Grazie
per la lettura, al prossimo post :-)
Non ho ancora letto questi titoli, ma senza dubbio li ho inseriti in tbr. Grazie per la segnalazione.
RispondiEliminaCiao! Contenta di averti incuriosito :-)
EliminaHo letto e adorato Odore di chiuso e mi riprometto di cercare di leggere anche gli altri lavori di questo autore, che ha uno stile che mi piace un sacco.
RispondiEliminaCiao Chiara! Anche a me piace molto il suo stile :-)
EliminaCiao Silvia, ho scoperto Malvaldi proprio grazie a te: non mi sono ancora messa alla pari con la serie del BarLume ma ci sono quasi, poi magari potrei fare un pensierino anche su questi due romanzi che, dalle tue parole, sembrano davvero interessanti! :-)
RispondiEliminaCiao! Sono davvero contenta che tu abbia apprezzato questo autore che ti ho fatto conoscere!
EliminaCiao Silvia, sono tornata! Io sono affezionata alla serie del BarLume, ma il mio compagno ha una vera passione per Malvaldi e ha letto tutti i suoi libri, compresi quelli che hai citato (e che ha adorato!). Hai letto l'ultimo, "La misura dell'uomo"?
RispondiEliminaCiao Piera! Sono contentissima che tu sia tornata :-)
EliminaNon ho ancora letto "La misura dell'uomo"...ma prima o poi lo farò!
Odore di chiuso mi è piaciuto molto, sebbene non ami molto i gialli. Belle le ambientazioni e soprattutto la scrittura di Malvaldi. Prendo nota dell’altro, grazie. Buon pomeriggio.
RispondiEliminasinforosa
Ciao Sinforosa! Sono contenta che Odore di chiuso ti sia piaciuto :-) Le ambientazioni sono davvero interessanti, concordo. Buon pomeriggio anche a te!
EliminaChiederò a mio marito (chef) se ha letto "La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene", e magari gli consiglierò "Odore di chiuso".
RispondiEliminaLui legge e colleziona un sacco di libri di cucina, e non solo i ricettari.
Ciao! Di sicuro tuo marito conoscerà Pellegrino Artusi molto meglio di me :-) Spero che "Odore di chiuso" possa piacergli!
Eliminacome sei appassionata nelle tue recensioni!!
RispondiEliminanon li ho letti...ma grazie anche alle tue recensioni per i gialli vorrei provare con Maurizio de Giovanni che,non so,mi ispira??
tu mi consigli lui o Malvaldi??
di te mi fido...
Ciao! Sono contenta che ti piacciano le mie recensioni :-)
EliminaQuanto agli autori che ti consiglio, dipende da quello che cerchi. Malvaldi da un lato è più ironico e dissacrante, come quasi tutti i toscani, dall'altro è piuttosto scientifico nelle sue spiegazioni sulle risoluzioni dei casi. Se vuoi farti un po' di risate e/o istruirti in determinati campi (scienza, ma anche musica e gastronomia) parti da lui.
Maurizio De Giovanni invece prende il giallo a "pretesto" per parlare di altro: amore, passione, miseria umana, amicizia, famiglia, tragedie e meraviglie del destino… è molto poetico. Forse è più indicato se vuoi riflettere o rivederti in qualche personaggio. Vedi tu da quale vuoi partire!
Credo De Giovanni..ma bastardi o gli altri 2??me li descrivi così brevemente ma benissimo come hai fatto qui??
Eliminagrazie...sei una bellezza!!
Allora… la serie dei Bastardi è ambientata in epoca contemporanea ed i protagonisti sono tanti personaggi diversi tra loro e piuttosto tormentati.
EliminaIl Commissario Ricciardi è ambientato negli anni '30 ed ha alcuni elementi sovrannaturali (lui vede i morti).
Poi c'è la serie di Sara, appena iniziata, sempre contemporanea, che tratta il mondo dei servizi e delle intercettazioni, ed il libro dei Guardiani, decisamente fantasy (un po' alla Indiana Jones, secondo me).
Il mio preferito è Ricciardi… ma dipende da cosa ti ispira!
no sovrannaturale proprio no!!
Eliminai bastardi sicuro.altre epoche no.
GRAZIE infinite!!
Allora fammi sapere poi se i Bastardi ti piacciono :-) Buona settimana!
EliminaIo invece voglio continuare con Ricciardi proprio per i morti che vede XD
Elimina?? sono di troppo..
RispondiEliminaTranquilla, avevo capito :-)
EliminaMavaldi voglio leggerlo, ancora non scelgo il titolo quindi prendo volentieri spunto da chi, come te, lo "conosce" meglio :))
RispondiEliminaCiao Angela! Spero che Malvaldi ti piacerà :-)
EliminaDi Malvaldi ho letto un solo libro e dire che mi è piaciuto, è davvero dire poco!!! Vorrei,prima o poi, recuperare tutto!!!
RispondiEliminaCiao Ludovica! Vedrai, a poco a poco recupererai...sono libri scorrevoli!
EliminaIo ho letto solo il primo della serie del BarLume, dovrei proseguire
RispondiEliminaCiao! Se ti è piaciuto, spero che riuscirai a proseguire la serie :-)
EliminaNon ho letto questi libri, ma adoro il modo in cui Malvaldi scrive.
RispondiEliminaCiao Manuela! Anche a me piace il suo stile, pungente e scorrevole :-)
Eliminami piace tantissimo Malvaldi (a Tempo di libri sono riuscita anche fare una foto con lui) ma di questi romanzi ho lett solo buchi nella sabbia, diciamo che mi sono concentrata molto su quelli della serie del bar lume ma conto di recuperare altri suoi lavori
RispondiEliminaCiao Chicca! Anche io ero riuscita ad immortalarlo al Salone, mi pare 3 o 4 anni fa :-) Comunque anche a me piace la serie del Barlume! Questi storici si possono recuperare anche in un momento successivo ma sono interessanti :-)
EliminaMai letto questo autore. Quasi quasi ci faccio un pensiero
RispondiEliminaCiao Mara! Allora spero che riuscirai a leggere qualcosa di suo!
EliminaDI Malvaldi ho letto il primo del BarLume e non mi ha colpita tanto. Sono curiosa per La misura dell'uomo, l'ultimo uscito.
RispondiEliminaPiuttosto preferisco continuare De Giovanni che mi aveva colpito, almeno.
Ciao! Il modo di scrivere di De Giovanni è uno dei più belli che io abbia mai avuto modo di conoscere...quindi capisco che ti abbia colpito! Non ho ancora letto l'ultimissima uscita di Malvaldi!
EliminaIo non ho letto ancora nulla di questo autore e non ho nemmeno mai visto la serie tratta dai suoi libri. Ne parlate tutti bene ma, non so perché, non mi attira particolarmente
RispondiEliminaCiao Erica! Qualora volessi provare, secondo me è anche una buona lettura "da ombrellone"!
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