lunedì 9 aprile 2018

PILASTRI DEL XX SECOLO

I miei classici contemporanei preferiti




Cari lettori,
nuovo appuntamento con “Il momento dei classici”!

Oggi vi presento quattro opere straordinarie, diversissime tra loro, che hanno in comune solo il fatto di essere considerati dei classici del XX secolo.

La mia scelta è ricaduta su questi quattro pilastri non solo perché sono quelli ai quali mi sento più affezionata, ma anche perché, a mio parere, rappresentano appieno tutte le sfumature e le contraddizioni di quel secolo.


Le opere presentate appartengono a generi ed a mondi differenti: si passa dal racconto giallo al dramma teatrale, dalla narrazione fantastica alla rievocazione di esperienze personali.
Tanti temi, tuttavia, sono in comune: la precarietà, l’insicurezza, il desiderio di giustizia, la paura del futuro, la ricerca di opportunità migliori…

Vediamo queste opere un po’ più nel dettaglio!



IL LUTTO SI ADDICE AD ELETTRA, di Eugene O'Neill



Trasposizione in chiave novecentesca e freudiana dell'Orestea di Eschilo, questa trilogia affronta le dolorose vicende della famiglia americana dei Mannon, che ricalca quella di Agamennone e Clitennestra.

Agamennone è diventato un ufficiale di ritorno dalla guerra, odiato e schifato dalla moglie, ucciso con un meschino tranello.

Clitennestra è Christine, donna bellissima e pericolosa, che ha tradito il marito con un capitano di marina e non si fa scrupoli per raggiungere quello che desidera.

Elettra è Lavinia, una ragazza trascurata e piena di rancore, che ha ricevuto poco amore e, per questo, allontana anche quel poco che le viene offerto.

Oreste è Orin, un fragile ragazzo diventato il burattino delle donne di casa.


La “giusta vendetta” dell'epoca antica si è trasformata in un odio cieco ed implacabile; i legami familiari sono squilibrati e basati sul ricatto; le Erinni, infine, sono gli incubi che i sopravvissuti si portano dentro sé. Saranno, dunque, il lutto ed il senso di morte a prevalere alla fine della tragedia.

Una vicenda sanguinosa e terribile anche solo da pensare, ma che dà di che riflettere, e ci pone dei grandi interrogativi su cui ognuno di noi dovrebbe soffermarsi.



LE CITTA' INVISIBILI, di Italo Calvino



In questo romanzo si immagina che Marco Polo debba raccontare al Gran Khan i risultati delle sue peregrinazioni per l'ampio regno d'Oriente.
Nel corso dei suoi viaggi, Marco Polo si trova a visitare delle città stravaganti, tutte che si chiamano con dei nomi di donna particolari.

C'è una città che è stata costruita con lo scopo di trovare una bellissima donna che di notte si fa inseguire per non farsi poi mai raggiungere; una città dove ognuno recita il ruolo fisso di una commedia greca, per poi cambiare la parte il giorno dopo; una città dove ad ognuno sembra di vedere solo persone che assomiglino ai propri congiunti scomparsi; una città che rischia di affogare nella sua immondizia; una città dove si scambiano racconti come monete; e tante altre ancora.

In queste piccole cartoline, Calvino ci commuove, ci suggestiona e ci fa riflettere.
Una piccola grande opera di letteratura contemporanea.



LA LUNA E I FALO', di Cesare Pavese



Anguilla, un trovatello, torna dall'America dopo diversi anni, e ritrova le Langhe, terra della sua infanzia.
Lì l'amico Nuto, che non si è mosso, gli racconta quello che è successo in questi anni.

Per molti versi, nulla è cambiato. La povertà, la vita difficile, la violenza nelle famiglie, lo sfruttamento dei bambini nelle campagne, l'analfabetismo e la chiusura mentale continuano ad essere i grandi problemi delle Langhe.

Anguilla, però, è tornato soprattutto per ricominciare ad inseguire quelle illusioni che aveva coltivato da ragazzo, e, in modo particolare, per ritrovare tre sorelle, Irene, Silvia e Santa, verso le quali ha sempre nutrito una forte attrazione. Allo stesso tempo, egli fa conoscenza con il figlio dei nuovi proprietari della sua vecchia casa, un ragazzino nel quale gli sembra di rivedere se stesso...


Una storia dura e dolce allo stesso tempo, in cui illusioni e realtà si confondono. La storia di un uomo legato ai riti del suo passato ed alla sua terra, che egli considera come una figura materna, e che però gli riserverà amare sorprese.



IL GIORNO DELLA CIVETTA, di Leonardo Sciascia



Il capitano Bellodi, emiliano abituato a vivere tra le nebbie, si ritrova a dirigere un commissariato in Sicilia.

In una mattina d'inverno, l'onesto imprenditore Salvatore Colasberna viene ucciso con un colpo di pistola. La stessa mattina, un povero incensurato, Paolo Nicolosi, sparisce misteriosamente.

Il capitano, animato da un forte carattere ed un grande senso del dovere, decide di avviare le indagini, ma incontra subito una marea di ostacoli: persone che si rifiutano di testimoniare, versioni discordanti, un clima di sospetto e paura.

Bellodi arriva alla verità, ma capisce anche di trovarsi di fronte ad un delitto di mafia, e di doversi confrontare con don Mariano, il boss locale... Ma quali sono i veri nemici di Bellodi? E come potrà il capitano trasformare queste congetture in prove concrete?


Questa storia non è solo uno dei classici del 900 più amati, ma anche un ottimo giallo e, soprattutto, un romanzo di denuncia, non solo dei privati, ma anche delle istituzioni, della politica e della stampa.
Leggendolo, si sente la forte passione che ci ha messo l'autore nel scriverlo, e quanto questo tema gli stia a cuore.




Avete letto questi romanzi? Li conoscete?
Vi è capitato di vedere qualche trasposizione cinematografica o teatrale?

Personalmente, qualche anno fa ho visto a teatro una bella versione de Il giorno della civetta con Sebastiano Somma.

Fatemi sapere quale di questi classici è il vostro preferito!
Grazie per la lettura ed al prossimo post


18 commenti :

  1. Cara Silvia, ci ai fatto vedere molti libri, io auguro a tutti una buona lettura.
    Ciao e buona settimana con un forte abbraccio.
    Tomaso

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    1. Ciao Tomaso! Speriamo che sia una settimana di buone letture per tutti :-)

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  2. Ciao Silvia.
    Allora confesso la mia ignoranza non ne ho letto nessuno ma ovviamente li conosco per nome perchè come hai detto tu sono classici conosciuti.
    Molto diversi tra loro è vero, attente e giuste le tue riflessioni

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    1. Ciao Susy! Spero di averti incuriosita :-) Sei sempre in tempo per leggerli!

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  3. Lessi "La luna e i falò" in prima o seconda media, forse il mio primo libro adulto; ricordo che mi colpirono tantissimo il povero Cinto e la sorte crudele delle tre figlie del sor Matteo... nel mio immaginario di allora, a bambini e fanciulle non doveva capitare mai niente di brutto.

    Conosco gli altri tre solo di fama; Sciascia è fra gli autori italiani che voglio leggere quest'anno.

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    1. Ciao! Hai ragione, le tre figlie del Sor Matteo hanno un destino triste, ma anche Cinto vive un vero incubo... e la cosa più triste è che Anguilla/Pavese specifica che suo padre non è né alcoolista né drogato, ma è "solo" reso folle da una vita di miseria.

      Spero che Sciascia ti piaccia!

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  4. Ciao Silvia, ho letto "La luna e i falò" e qualche passo tratto da "Le città invisibili" e concordo con le tue considerazioni! "Il giorno della civetta" è uno di quei libri che mi ripropongo sempre di leggere, dello stesso autore ti consiglio, se non lo hai letto, "Una storia semplice" :-)

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  5. Bella carrellata e bello il post. Secoli fa lessi quello di Calvino e di Pavese dei quali mi è rimasto ho un bel ricordo. Buona giornata.
    sinforosa

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    1. Ciao Sinforosa! Credo che questi romanzi siano dei classici perché comunque restano impressi al lettore anche a distanza di tempo :-)

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  6. Ahimè non ho letto nessuno di questi.. dovrò recuperare, quindi grazie per il suggerimento ;-)

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  7. Che titoli importanti e che voglia che mi hai messo di leggerli! :)

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    1. Ciao! Ogni tanto cerco di tornare sui classici :-) Contenta che ti sia venuta voglia di leggerli!

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  8. Mi duole ammettere che non ho letto nessuno dei quattro. Ho letto altro di Calvino e Sciascia, ma sicuramente vorrei recuperare anche Pavese.

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    1. Ciao Beth! Non ti preoccupare, anche io ho dei classici da recuperare :-)

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  9. non leggo più molto spesso i classici, fatico un po'. Però mi piace leggere le tue impressioni

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    1. Ciao Chiara! Io vado a periodi :-) Sono contenta che tu mi legga volentieri!

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