I miei classici contemporanei preferiti
Cari
lettori,
nuovo
appuntamento con “Il momento dei classici”!
Oggi
vi presento quattro opere straordinarie, diversissime tra loro, che
hanno in comune solo il fatto di essere considerati dei classici del
XX secolo.
La
mia scelta è ricaduta su questi quattro pilastri non solo perché
sono quelli ai quali mi sento più affezionata, ma anche perché, a
mio parere, rappresentano appieno tutte le sfumature e le
contraddizioni di quel secolo.
Le
opere presentate appartengono a generi ed a mondi differenti: si
passa dal racconto giallo al dramma teatrale, dalla narrazione
fantastica alla rievocazione di esperienze personali.
Tanti
temi, tuttavia, sono in comune: la precarietà, l’insicurezza, il
desiderio di giustizia, la paura del futuro, la ricerca di
opportunità migliori…
Vediamo
queste opere un po’ più nel dettaglio!
IL
LUTTO SI ADDICE AD ELETTRA, di Eugene
O'Neill
Trasposizione
in chiave novecentesca e freudiana dell'Orestea di Eschilo, questa
trilogia affronta le dolorose vicende della famiglia americana dei
Mannon, che ricalca quella di Agamennone e Clitennestra.
Agamennone è
diventato un ufficiale di ritorno dalla guerra, odiato e schifato
dalla moglie, ucciso con un meschino tranello.
Clitennestra è
Christine, donna bellissima e pericolosa, che ha tradito il marito
con un capitano di marina e non si fa scrupoli per raggiungere quello
che desidera.
Elettra è Lavinia, una ragazza trascurata e piena di
rancore, che ha ricevuto poco amore e, per questo, allontana anche
quel poco che le viene offerto.
Oreste è Orin, un fragile ragazzo
diventato il burattino delle donne di casa.
La
“giusta vendetta” dell'epoca antica si è trasformata in un odio
cieco ed implacabile; i legami familiari sono squilibrati e basati
sul ricatto; le Erinni, infine, sono gli incubi che i sopravvissuti
si portano dentro sé. Saranno, dunque, il lutto ed il senso di morte
a prevalere alla fine della tragedia.
Una
vicenda sanguinosa e terribile anche solo da pensare, ma che dà di
che riflettere, e ci pone dei grandi interrogativi su cui ognuno di
noi dovrebbe soffermarsi.
LE
CITTA' INVISIBILI, di Italo
Calvino
In
questo romanzo si immagina che Marco Polo debba raccontare al Gran
Khan i risultati delle sue peregrinazioni per l'ampio regno
d'Oriente.
Nel corso dei suoi viaggi, Marco Polo si trova a visitare
delle città stravaganti, tutte che si chiamano con dei nomi di donna
particolari.
C'è una città che è stata costruita con lo scopo di
trovare una bellissima donna che di notte si fa inseguire per non
farsi poi mai raggiungere; una città dove ognuno recita il ruolo
fisso di una commedia greca, per poi cambiare la parte il giorno
dopo; una città dove ad ognuno sembra di vedere solo persone che
assomiglino ai propri congiunti scomparsi; una città che rischia di
affogare nella sua immondizia; una città dove si scambiano racconti
come monete; e tante altre ancora.
In queste piccole cartoline, Calvino ci
commuove, ci suggestiona e ci fa riflettere.
Una piccola grande opera
di letteratura contemporanea.
LA
LUNA E I FALO', di Cesare
Pavese
Anguilla,
un trovatello, torna dall'America dopo diversi anni, e ritrova le
Langhe, terra della sua infanzia.
Lì l'amico Nuto, che non si è
mosso, gli racconta quello che è successo in questi anni.
Per molti
versi, nulla è cambiato. La povertà, la vita difficile, la violenza
nelle famiglie, lo sfruttamento dei bambini nelle campagne,
l'analfabetismo e la chiusura mentale continuano ad essere i grandi
problemi delle Langhe.
Anguilla, però, è tornato soprattutto per
ricominciare ad inseguire quelle illusioni che aveva coltivato da
ragazzo, e, in modo particolare, per ritrovare tre sorelle, Irene,
Silvia e Santa, verso le quali ha sempre nutrito una forte
attrazione. Allo stesso tempo, egli fa conoscenza con il figlio dei
nuovi proprietari della sua vecchia casa, un ragazzino nel quale gli
sembra di rivedere se stesso...
Una
storia dura e dolce allo stesso tempo, in cui illusioni e realtà si
confondono. La storia di un uomo legato ai riti del suo passato ed
alla sua terra, che egli considera come una figura materna, e che
però gli riserverà amare sorprese.
IL
GIORNO DELLA CIVETTA, di Leonardo
Sciascia
Il
capitano Bellodi, emiliano abituato a vivere tra le nebbie, si
ritrova a dirigere un commissariato in Sicilia.
In una mattina
d'inverno, l'onesto imprenditore Salvatore Colasberna viene ucciso
con un colpo di pistola. La stessa mattina, un povero incensurato,
Paolo Nicolosi, sparisce misteriosamente.
Il capitano, animato da un
forte carattere ed un grande senso del dovere, decide di avviare le
indagini, ma incontra subito una marea di ostacoli: persone che si
rifiutano di testimoniare, versioni discordanti, un clima di sospetto
e paura.
Bellodi arriva alla verità, ma capisce anche di trovarsi di
fronte ad un delitto di mafia, e di doversi confrontare con don
Mariano, il boss locale... Ma quali sono i veri nemici di Bellodi? E
come potrà il capitano trasformare queste congetture in prove
concrete?
Questa
storia non è solo uno dei classici del 900 più amati, ma anche un
ottimo giallo e, soprattutto, un romanzo di denuncia, non solo dei
privati, ma anche delle istituzioni, della politica e della stampa.
Leggendolo, si sente la forte passione che ci ha messo l'autore nel
scriverlo, e quanto questo tema gli stia a cuore.
Avete
letto questi romanzi? Li conoscete?
Vi
è capitato di vedere qualche trasposizione cinematografica o
teatrale?
Personalmente,
qualche anno fa ho visto a teatro una bella versione de Il
giorno della civetta con
Sebastiano Somma.
Fatemi
sapere quale di questi classici è il vostro preferito!
Grazie
per la lettura ed al prossimo post
Cara Silvia, ci ai fatto vedere molti libri, io auguro a tutti una buona lettura.
RispondiEliminaCiao e buona settimana con un forte abbraccio.
Tomaso
Ciao Tomaso! Speriamo che sia una settimana di buone letture per tutti :-)
EliminaCiao Silvia.
RispondiEliminaAllora confesso la mia ignoranza non ne ho letto nessuno ma ovviamente li conosco per nome perchè come hai detto tu sono classici conosciuti.
Molto diversi tra loro è vero, attente e giuste le tue riflessioni
Ciao Susy! Spero di averti incuriosita :-) Sei sempre in tempo per leggerli!
EliminaLessi "La luna e i falò" in prima o seconda media, forse il mio primo libro adulto; ricordo che mi colpirono tantissimo il povero Cinto e la sorte crudele delle tre figlie del sor Matteo... nel mio immaginario di allora, a bambini e fanciulle non doveva capitare mai niente di brutto.
RispondiEliminaConosco gli altri tre solo di fama; Sciascia è fra gli autori italiani che voglio leggere quest'anno.
Ciao! Hai ragione, le tre figlie del Sor Matteo hanno un destino triste, ma anche Cinto vive un vero incubo... e la cosa più triste è che Anguilla/Pavese specifica che suo padre non è né alcoolista né drogato, ma è "solo" reso folle da una vita di miseria.
EliminaSpero che Sciascia ti piaccia!
Ciao Silvia, ho letto "La luna e i falò" e qualche passo tratto da "Le città invisibili" e concordo con le tue considerazioni! "Il giorno della civetta" è uno di quei libri che mi ripropongo sempre di leggere, dello stesso autore ti consiglio, se non lo hai letto, "Una storia semplice" :-)
RispondiEliminaCiao! "Una storia semplice" mi manca, lo leggerò! :-)
EliminaBella carrellata e bello il post. Secoli fa lessi quello di Calvino e di Pavese dei quali mi è rimasto ho un bel ricordo. Buona giornata.
RispondiEliminasinforosa
Ciao Sinforosa! Credo che questi romanzi siano dei classici perché comunque restano impressi al lettore anche a distanza di tempo :-)
EliminaAhimè non ho letto nessuno di questi.. dovrò recuperare, quindi grazie per il suggerimento ;-)
RispondiEliminaCiao Angela! Spero che ti piaceranno :-)
EliminaChe titoli importanti e che voglia che mi hai messo di leggerli! :)
RispondiEliminaCiao! Ogni tanto cerco di tornare sui classici :-) Contenta che ti sia venuta voglia di leggerli!
EliminaMi duole ammettere che non ho letto nessuno dei quattro. Ho letto altro di Calvino e Sciascia, ma sicuramente vorrei recuperare anche Pavese.
RispondiEliminaCiao Beth! Non ti preoccupare, anche io ho dei classici da recuperare :-)
Eliminanon leggo più molto spesso i classici, fatico un po'. Però mi piace leggere le tue impressioni
RispondiEliminaCiao Chiara! Io vado a periodi :-) Sono contenta che tu mi legga volentieri!
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