Un artista da scoprire a Palazzo Reale
Cari
lettori,
sono
molto felice di presentarvi un nuovo appuntamento con i “Consigli
artistici”, e questa volta voglio parlarvi dell’esposizione di un
pittore lombardo che forse non tutti conoscete: Giancarlo Vitali.
Palazzo
Reale ha dedicato una mostra all’artista, che è visitabile in
questo periodo. Ecco perché andarci!
L’artista
Giancarlo
Vitali nasce nel 1929 a Bellano, sul lago di Como, proprio come il
suo omonimo scrittore Andrea (che, prima di dedicarsi completamente
ai romanzi, è stato a lungo il suo medico).
Figlio
di pescatori, vince una borsa di studio all’Accademia di Brera, ma
vi rinuncia, dal momento che la sua famiglia non può mantenerlo a
Milano.
Egli
prosegue così la sua carriera da autodidatta, attraversando fasi
artistiche differenti e sperimentando più tecniche pittoriche.
A
partire dagli anni ‘80, la solida amicizia con il poeta e scrittore
Giovanni Testori rende le sue opere ancora più famose e gli consente
di venire a contatto con altre importanti personalità artistiche e
culturali.
In
occasione di questa mostra, Giancarlo Vitali si fa riprendere nella
sua casa di Bellano, dove vive e lavora tuttora, e, mentre mostra il
suo modus operandi, racconta al visitatore che cosa
rappresenta, per un artista, la necessità di avere sempre una spinta
creativa. Il filmino si trova verso la fine dell’esposizione ed è
a cura dei tre figli di Vitali.
Il
figlio Velasco, in particolar modo, è il curatore della mostra.
I
ritratti
Il
punto forte di Giancarlo Vitali sono sicuramente le figure umane.
Egli ritrae se stesso (molteplici volte ed in diverse età), la
moglie Germana, i figli (soprattutto Velasco), l’amico Testori.
Non
sono però solo la famiglia e gli amici gli unici destinatari della
sua arte.
Moltissime
sue opere, infatti, ritraggono i tipici personaggi del paese di
Bellano: il farmacista, il sacrestano, gli amici al bar, le vecchie
contadine.
In
una prima fase l’artista ritrae ognuno di questi soggetti
singolarmente. In seguito, invece, egli crea dei grandi quadri
corali, che danno quasi l’impressione che Bellano non sia tanto un
paese, quanto invece una sorta di palcoscenico, del quale l’artista
è attento osservatore.
Ciò
che colpisce maggiormente il visitatore della mostra è il
meraviglioso realismo con il quale le persone vengono ritratte. Basta
un accessorio, un atteggiamento, una luce particolare negli occhi, e
subito si ha la sensazione di aver catturato l’essenza del soggetto
ritratto.
Le
piccole nature morte
Un’ampia
sezione della mostra è dedicata a quadri di piccola dimensione, i
quali ritraggono fiori, frutti, animali, altri piccoli soggetti.
Le
particolarità di queste tele “in formato ridotto” sono
sicuramente due.
La
prima è l’attenzione e la cura per ogni singolo dettaglio. Vitali
sembra prediligere sfondi molto scuri ed oggetti dai colori vibranti,
come la zucca tagliata, i fiori di campo multicolori, un gatto dal
pelo maculato.
La
seconda è, ancora una volta, l’innegabile affetto che egli nutre
per il paese d’origine, espresso tramite la rappresentazione non
solo dei suoi abitanti, ma anche di quegli oggetti che ne diventano
il simbolo. Grande spazio è dedicato ai pesci di lago, rappresentati
in varie forme e colori.
Piccola
variazione sul tema: una sala dell’esposizione è dedicata alla
tematica delle tavolate vuote, quando il pranzo della domenica, di
Natale o di una qualunque festività è ormai terminato. Fiaschi di
vino, piatti sporchi, salami mangiati per metà e frutti spolpati
sono ritratti con un realismo molto efficace, che rende un po’
malinconico il visitatore, quasi egli stesse assistendo per davvero
alla fine di una festa.
Le
carni e la collaborazione con Testori
La
sala che forse colpisce di più lo spettatore nel corso
dell’esposizione è probabilmente quella dedicata alla carne.
L’impressione
che si ha è quella di entrare quasi in una macelleria: dalle
braciole ai conigli, dal toro appeso ai quarti di bue, il rosso della
carne ed il bianco del grasso si rivelano essere i colori dominanti.
Per
Giancarlo Vitali la scelta di questi soggetti ha rappresentato una
nuova ricerca sul tema delle nature morte ed un altro modo per
ribadire la propria “concretezza” negli anni in cui tantissimi
suoi colleghi si dedicano all’arte astratta e concettuale.
Per
Giovanni Testori, invece, la rappresentazione della carne ha un
significato religioso, ed indica il sacrificio dell’Agnello. Questi
suoi concetti sono esposti nelle poesie che ha dedicato al “Trittico
del toro”, una serie di tre quadri che rappresenta l’ormai
avvenuta macellazione dell’animale.
Il
soggetto è molto particolare e forse non adatto ai gusti di tutti,
ma sicuramente testimonia quanto fosse solida e proficua la
collaborazione tra i due artisti.
… e
se volete conoscere un artista del tutto diverso: Vincenzo
Agnetti
Accanto
alla mostra dedicata a Giancarlo Vitali c’è quella di Vincenzo
Agnetti, un importante artista concettuale nato nel 1926 e morto nel
1981.
Le
atmosfere sono completamente diverse rispetto all’esposizione di
cui abbiamo parlato finora.
Lo
spettatore si trova in un mondo decisamente contemporaneo, nel quale
l’immagine, il numero, la parola smettono di essere semplici
elementi della vita di tutti i giorni e diventano i soggetti al
centro dell’opera d’arte.
Notevoli
i quadri che rappresentano frasi semplici ma poetiche, i fax
contenenti riflessioni sul potere della parola, le fotografie che
riprendono l’artista mentre compie alcune delle sue performance
artistiche.
Una
bella esposizione di un artista audace, visionario, sicuramente
interessante. Da non perdere!
Le
due mostre resteranno ancora poco qui a Milano...solo fino al 24
settembre!
Vi consiglio di fare un salto, perché sono davvero
valide.
L’ingresso
è gratuito!
Spero
di avervi incuriosito.
Grazie
per la lettura ed al prossimo post :-)
Ciao Silvia! I tuoi consigli sono sempre preziosi, peccato che io non viva a Milano. Questa mostra è interessantissima, anche se non conosco questo artista, i suoi lavori mi hanno subito colpito e affascinato!
RispondiEliminaAnche le opere di Vitali sembrano assolutamente da non perdere!
Ciao Maria! Sono contenta di averti incuriosito! Per Milano è un periodo di riscoperta degli artisti lombardi...chissà che i figli di Vitali non decidano di esporre anche altrove le sue opere!
EliminaCiao Silvia, confesso la mia ignoranza: non li conoscevo. Purtroppo, mi rendo conto di avere lacune non da poco in varie discipline, senza il tempo di colmarle tutte!
RispondiEliminaMi è piaciuta particolarmente questa tua rassegna di quadri, chissà che non riesca a passare da Milano e dare un'occhiata!
Ciao Virginia! Anche io non conoscevo questi artisti fino a non molto tempo fa... sono stata contenta che Palazzo Reale, almeno per la "pausa" estiva, abbia dato spazio a loro. Non sono noti come altri, ma ciò non vuol dire che non abbiano un loro valore :-)
EliminaCiao Silvia, non conosco questi artisti ma, anche se non sono particolarmente appassionata di arte contemporanea, ho letto con piacere il tuo post, dato che mi ha permesso di apprendere qualcosa di nuovo :-)
RispondiEliminaCiao Fra! Se hai un po' di tempo questo mese ti consiglio un salto :-) E poi ci dobbiamo ancora rivedere dopo le vacanze!!
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