domenica 17 settembre 2023

L'ANGOLO VINTAGE 2.0 - SETTEMBRE 2023

 



Cari lettori,

aggiornamento super straordinario di domenica, perché… dopo due mesi estivi di pausa, ritorna la rubrica “L’angolo vintage”!


L’estate è per me il momento ideale per leggere non solo quei romanzi che abitualmente fanno parte della mia TBR, ma anche alcuni ebook romance che sono sul Kindle già da un bel po’ di tempo. Non so se vi ricordate, ma quando, nella primavera del 2020, c’è stato il primo e più duro lockdown, tante CE e ancor di più tanti autori self di romance hanno messo a disposizione gratuitamente alcuni loro titoli per un po’ di giorni. Ebbene, più di tre anni fa, grazie all’operazione #ioleggoacasa, ho scaricato un bel po’ di materiale sul Kindle… e devo dire che devo ancora finire di leggere tutto quello che ho!


Oggi vi propongo due di queste letture, la prima recuperata in luglio, la seconda in agosto. Non ci girerò troppo intorno: non me la sento di stroncare questi romanzi, perché comunque le ho trovate delle letture leggere, “da ombrellone” e più che godibili, ma, come vedrete, non ho potuto fare a meno di rilevare qualche difetto.


Vediamo meglio insieme di che cosa si tratta!



Angelo della notte, di Kahlen Aymes


Siamo a Chicago, ai giorni nostri. La protagonista di questa storia è Angeline Hemming, detta Angel, una ragazza di umili origini che viene dalla provincia ma è riuscita a fare carriera, diventando una ricca e richiesta profiler criminale. Il suo lavoro è molto difficile e pericoloso: ella si occupa soprattutto di donne che hanno subito violenze e di ex mariti/partner che non si rassegnano alla fine di una relazione. Per alleggerire un po’ il suo carico settimanale, una volta alla settimana ella va in radio e tiene una rubrica sul modello della “posta del cuore”, ascoltando i problemi sentimentali di chi si confida con lei.


Un giorno ella riceve la telefonata di una certa Whitney, una ragazza che sembra disperata dopo essere stata lasciata dal suo fidanzato. Angel, dopo averla ascoltata, comprende che alla donna probabilmente mancano più i soldi dell’uomo che l’uomo stesso, ma decide comunque di essere comprensiva e prende le sue parti, a sfavore dell’ex fidanzato che l’ha piantata in asso. Peccato che il capo di Angel alla radio conosca Whitney, ed anche molto bene: l’uomo che l’ha lasciata è il suo migliore amico, Alex Avery. Non stiamo parlando di un ragazzo qualunque, bensì di uno dei miliardari più noti di Chicago, erede dell’azienda paterna, piuttosto noto alle cronache rosa per le sue avventure.

Quando Alex viene a sapere che è stato preso un po’ in giro durante la trasmissione radio, non la prende bene. Decide di conoscere la psicologa che lo ha messo in mezzo e chiede al loro comune amico di poterla incontrare, ma quando la vede riconosce in lei quella ragazza con cui c’era stato uno scontro casuale (e pieno di attrazione) in un negozio di bricolage. La chimica che era nata quel giorno si riattiva in pochi secondi, anche se sulle prime c’è un atteggiamento di totale negazione da parte di entrambi.


Dopo una lunga serie di punzecchiamenti e di schermaglie in pieno stile enemies to lovers, è Alex a cedere per primo, invitando Angel a cena e dichiarando il suo interesse. A dispetto dell’inizio scoppiettante, tra i due potrebbe nascere qualcosa di serio: essi finiscono per confidarsi su tutto, dal difficile passato universitario di Angel alle responsabilità familiari di Alex.


Purtroppo, però, uno dei criminali che Angel sta cercando di far condannare è armato di soldi e contatti pericolosi, e sarebbe disposto a fare di tutto purché il suo imminente processo venga annullato.



Angelo della notte è presentato come un romance dalla componente erotica, ma devo dire che quest’ultima è più o meno in linea con la maggioranza dei self romance, anzi, c’è un discreto “slow burn” tra i due protagonisti prima che essi ammettano di piacersi. E questa è la parte positiva della questione. 

Quella negativa è che, ahinoi, alcune pagine che nella mente dell’autrice dovrebbero risultare sexy finiscono per essere involontariamente comiche: i dialoghi tra Alex e suo fratello a proposito dell’universo femminile ricordano molto da vicino quelli dei cinepanettoni, alcuni titoli di capitoli che dovrebbero essere allusivi fanno letteralmente scoppiare a ridere (es. “Bollente e non così nuda”, riferimento alla pasta hot naked, una pasta al burro con aglio che lascia perplessi noi italiani ma forse agli americani può piacere) ed anche le risposte con cui ogni tanto si rimbeccano i due protagonisti sono un po’ in stile “adolescente con gli ormoni”. Per carità, non sono dispiaciuta di essere scoppiata a ridere sotto l’ombrellone, sono letture leggere fatte anche per questo, però così è anche troppo, insomma.


Poi, come spesso capita in alcuni romance (e me ne dispiaccio), la parte lavorativa non mi è parsa così credibile. Sarà perché le forze dell’ordine in Italia, e tutti coloro che ci collaborano, non hanno poi questi grandi stipendi, ma il tenore di vita di Angel mi sembra un po’ eccessivo. Che in America ci siano altre cifre è risaputo, però ci sono anche altri prezzi su ogni cartellino, quindi, insomma, che a meno di trent’anni, lavorando come psicologa – e non con uno studio avviato, ma dipendendo dallo Stato – la dolce Angel, figlia di un bidello in pensione rimasto a fare pesca e giardinaggio in provincia, senza alcuna conoscenza né amicizia, possa essere in possesso di un attico nel cuore di Chicago, nel quale fa campare anche la sua migliore amica e la figlioletta di lei, e vesta ogni giorno Chanel… mi sembra un tantinello ottimista.


Potendomi togliere un ulteriore sasso dalla scarpa, ho trovato anche un po’ cliché il fatto che Angel, conosciuto Alex, si affretti a piantare in asso l’uomo che frequentava, ritenuto “noioso” sulla base di riflessioni profonde come una pozzanghera e piuttosto indegne di una psicologa: il fatto che sia un avvocato dipendente statale (...come lei??), il non voler fare carriera più di tanto perché è soddisfatto della sua posizione discreta e, guarda un po’, il suo non tenere sulla corda Angel perché è sempre stato chiaro sul suo interesse e sul voler trasformare la frequentazione in una relazione. Boh, io, ad essere sincera, non vedo niente di male in tutto quello che ho elencato. 

Sapete invece chi è noioso, secondo me? Esatto, proprio Alex! È la cinquecentesima copia carbone del celeberrimo Christian Grey, frustini esclusi. Se notate, infatti, ho parlato più del personaggio femminile che di quello maschile, perché lui, davvero… booh, niente di particolare da rilevare.


Ultimo problema. Questo è l’inizio di una trilogia. E la trama mi sembra davvero troppo scarna per allungare il brodo così tanto. Ok, si è profilato all’orizzonte un tipo minaccioso che meriterebbe un bel fermo cautelare. Ma più di una dilogia… che altro vuoi tirare fuori? Sono un po’ dubbiosa, non so se avrò voglia di leggere altri due volumi su questo tono.


Diciamo che ve lo consiglio giusto per far passare il tempo in spiaggia, sul treno, dove vi va. È leggero ed abbastanza godibile, ma non di più.



Closer, di Corinne Michaels e Melanie Harlow


Il prologo di questa storia avviene quando i protagonisti sono poco più che adolescenti. London è un’emozionata ragazza che vive poco fuori Las Vegas e che sta per partecipare al ballo del diploma, ed è da sempre innamorata di Ian Chase, il fratello maggiore della sua migliore amica Sabrina. A sorpresa, il ragazzo si offre di farle da cavaliere: i due passano una notte speciale insieme e si dichiarano i reciproci sentimenti.

Il giorno dopo, però, Ian si fa vedere in giro con una compagna d’Università, e sembra non volerne più sapere di London. La ragazza, confusa e sconfortata, parte per la Northwestern University, dove la attende una borsa di studio.


Passano almeno 15 anni e ritroviamo London ultratrentenne, con una carriera avviata come contabile in un’azienda ed una casa nel paese dov’è nata e cresciuta. Suo vicino da qualche tempo è proprio Ian, che ha da poco divorziato e fa una vita un po’ sregolata: gestisce un locale sulla Strip di Las Vegas ed organizza feste notturne in piscina che regolarmente disturbano London.


Un giorno, però, accade l’irreparabile. Sabrina ed il marito David, in partenza per le Hawaii, restano vittime di un terribile incidente. I tre figli della coppia – l’adolescente Christopher, la ribelle Morgan e la piccola Ruby – restano orfani all’improvviso. Il primo pensiero di Ian e London è che i tre vengano affidati ai nonni, che risiedono a Miami, ma il responso del notaio li sconvolge: Sabrina e David hanno deciso che sarà Ian a tenere i bambini… con l’aiuto di London, che è stata scelta in seconda battuta.


Non è facile costruire da un giorno all’altro una famiglia allargata, specie se tutti hanno appena subito un terribile lutto, tre delle persone sono minorenni in cerca di una nuova guida ed i due adulti della situazione devono buttarsi alle spalle dei vecchi rancori. Eppure, giorno dopo giorno, la funzione di “genitori all’improvviso” riavvicina Ian e London, in un modo che entrambi stavano aspettando da anni. Però ci sono dubbi del passato non ancora chiariti, carriere che li reclamano, tanti problemi da affrontare ogni giorno. Come affrontare tutto questo, mentre si cerca di fare rinascere un sentimento mai del tutto spento?



Voglio spezzare una lancia a favore di Closer nel senso che, rispetto all’altro romanzo di cui vi ho parlato oggi, sicuramente mi è piaciuto di più. Innanzitutto, è lodevole che, pur essendo stato scritto da due scrittrici diverse (credo che una delle due si occupi del pov di London, e l’altra di quello di Ian), lo stile risulti comunque omogeneo, tanto da far pensare ad un’unica penna. Poi, i personaggi sono stati sicuramente costruiti meglio e la storia è più ricca e dettagliata. Mi sono piaciuti anche i due epiloghi a posteriori, uno poco dopo la conclusione e l’altro con un salto temporale di anni. Ed ho apprezzato il fatto che sia un romance autoconclusivo, perché, come dicevo prima, qualche anno fa c’è stato un pienone di “trilogie” portate avanti per moda e con poco materiale narrativo moolto diluito, e per fortuna mi sembra di vedere che ora c’è un’inversione di tendenza.


Ci sono comunque delle cose che non mi hanno convinto. Innanzitutto, la trama è copiata pari pari da due commedie americane piuttosto note, Quando meno te lo aspetti e Tre all’improvviso. Sembra che alcuni espedienti siano stati presi ora da un film (le lettere postume date a tutti i personaggi tranne uno, che se la prende; la persona virtuosa che si aspettava di essere scelta per l’affido ed invece scopre con sconcerto di venire dopo quella “inaffidabile”; tre figli di tre età diverse…), ora dall’altro (un passato sentimentale andato storto anni fa, il trope della second chance, le ambizioni di carriera messe in secondo piano dalla famiglia piovuta sulle spalle).


Ci sono alcuni episodi originali, come le scene più romantiche tra i due protagonisti e dei momenti speciali per la “nuova famiglia”, ma sono perle incastonate su un tessuto già abbastanza visto – e rivisto.


Inoltre, devo dire che non ho apprezzato più di tanto le scelte di Ian, che mi è sembrato un “control freak” che deve manipolare le decisioni degli altri. Che senso ha spezzare il cuore alla persona che ami, fare la figura del playboy e dell’imbecille… affinché ella non rinunci ad una borsa di studio o ad un’opportunità di carriera? Non sono questioni di coppia da affrontare insieme? Non sarebbe meglio darle il tuo sprone ed il tuo sostegno, ribadendole che si tratta di una cosa importante per lei, che la separazione sarà solo dal punto di vista fisico/geografico e comunque temporanea? Capisco ancora ancora quando l’età dei due è 17/20. Ma a 35/38 lo trovo folle, per non dire da Peter Pan professionista.


Il che ci porta diretti all’altro problema, collegato a questo: coinvolgere tre orfani minorenni in queste diatribe sentimentali… anche no. Una coppia di ultra trentenni dovrebbe risolvere i suoi problemi a porte chiuse, senza che un quindicenne ed una dodicenne resi troppo maturi dalle circostanze debbano sentirsi costretti ad intervenire.



Insomma, tra le due letture odierne sicuramente ho preferito questa, ma rientriamo sempre nel campo dei romanzi leggeri/passatempo. Giustamente ci vogliono anche quelli, specie in agosto, ma direi che non si va oltre.





Ecco il mio “Angolo vintage” settembrino!

Che ne pensate di questo tuffo nel self romance? Conoscete questi romanzi? Fatemi sapere! Nel frattempo, vi ricordo di leggere anche i post delle altre partecipanti di questo mese alla rubrica.

Domani non ci saranno post: visto l’aggiornamento straordinario di oggi, passiamo direttamente a giovedì.

Intanto grazie per la lettura, al prossimo post :-)


4 commenti :

  1. I libri scelti mi hanno molto incuriosita, ma anche io ho da smaltire molti ebook scaricati su kindle, presi come te durante il lookdown

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao Floriana! Questi sono carini, anche se non memorabili. Fammi sapere i tuoi come sono :-)

      Elimina
  2. Ciao, anch'io nel mio blog ho una rubrica che si intitola "l'angolo del vintage", però nel mio caso si tratta di romanzi horror, thriller e gialli di lontanissima pubblicazione.
    I libri che hai recensiti non li conosco, ma mi sembrano adatti per passare qualche ora spensierata.

    RispondiElimina
  3. Ciao, il primo non lo conoscevo, ma passo. Il secondo mi incuriosiva, ma le critiche che hai fatto di solito le noto anche io e quindi vedrò

    RispondiElimina