venerdì 23 aprile 2021

OTELLO

 Lo spettacolo di Davide Lorenzo Palla... su YouTube




Cari lettori,

sono molto contenta di presentarvi quello che è a tutti gli effetti il primo appuntamento con i “Consigli teatrali” del 2021!


Dopo avervi parlato di una bella versione di "Cyrano" in novembre, vista su Rai 5, speravo che l’anno nuovo ci avrebbe portato qualche buona notizia dal punto di vista di teatro, cinema, musei. Per quanto riguarda questi ultimi c’è stata qualche piccola riapertura (un po’ difficile comunque da vivere, se non puoi uscire dal tuo comune), mentre teatri e cinema sono ancora tristemente sbarrati (anche se, forse, ancora per poco).


In questo contesto sempre più difficile il Teatro Carcano ha pensato di proporre una bella iniziativa: per tre sabati consecutivi, sul loro canale YouTube, ha mandato in onda tre spettacoli di e con Davide Lorenzo Palla: la trilogia shakespeariana composta da Otello, Il mercante di Venezia e Riccardo III.


Io ho avuto la fortuna di assistere dal vivo a due di questi tre spettacoli: Riccardo III nel 2018 (qui la recensione), Il mercante di Venezia nel 2017 (di cui ho parlato in questo post). Non avevo visto, però, Otello, la prima rappresentazione di questa ideale trilogia.


Ho pensato così di parlarvene oggi, sperando di fare cosa gradita e di portare finalmente un po’ di teatro nelle vostre case dopo tanto tempo!



Il teatro “shakespeariano”


Come già successo anche in occasione degli altri due spettacoli, Davide Lorenzo Palla, unico attore in scena e mente creatrice di queste rappresentazioni, prima di iniziare con la storia vera e propria “scalda” un po’ il suo pubblico, facendo sì che esso si cali nello spirito del tempo. L’idea di teatro come luogo in cui restare in un compunto silenzio, ascoltando con tranquillità quel che dicono gli attori, appartiene a noi, uomini del XX/XXI secolo: ai tempi di Shakespeare, infatti, il teatro era un luogo piuttosto caotico. Gli spettatori si alzavano, si sedevano, commentavano, interagivano con i personaggi in scena, acclamavano i loro beniamini.


Davide Lorenzo Palla, individuando qualche (più o meno) volontario in platea, coinvolge il pubblico in una piccola riproduzione di quel che era il teatro shakespeariano. E così, tra un finto svenimento e una protesta, tra acclamazioni per i musicisti e ole da stadio, la rappresentazione può iniziare.


Oltre a Davide Lorenzo Palla, sono in scena soltanto tre musicisti, con i quali l’attore interagisce scherzosamente. Essi, con grande versatilità, forniscono il sottofondo musicale a quello che è in effetti un lungo racconto fatto di imitazioni, riflessioni, momenti comici ed altrettanti molto drammatici.



La storia raccontata


Come nel caso di Romeo e Giulietta e de Il mercante di Venezia, ancora una volta Shakespeare sceglie di ambientare una sua opera in Italia, e di nuovo nella Serenissima. L’opera inizia subito con un grande fermento: il Doge ed il suo Consiglio sono riuniti insieme per deliberare a proposito dell’avanzata turca e della possibilità di uno scontro a Cipro, ma all’improvviso irrompe nella stanza il nobile Brabanzio, che afferma che sua figlia Desdemona è stata rapita proprio da Otello, il moro a comando dell’esercito del Doge. Il Consiglio è pervaso da indignazione e sgomento, ma l’equivoco viene ben presto chiarito: non si tratta di rapimento, in quanto Otello e Desdemona si sono sposati in segreto.


Il Doge, che non può fare nulla di fronte ad un sacramento e che si è sempre fidato di Otello, accetta che entrambi gli sposi partano per Cipro, dove Otello dovrà fermare l’avanzata turca. Con loro, oltre ai soldati dell’esercito, ci sono anche dei luogotenenti, uomini di fiducia del Moro. Il secondo in comando è Cassio, un ragazzo giovane e gioioso, sempre disponibile a fare festa, il cui carattere è complementare a quello ombroso di Otello.

Altri due luogotenenti, però, non sono così bendisposti nei confronti del loro generale: il primo è Roderigo, da sempre innamorato di Desdemona e ancora scottato dalla cocente delusione del matrimonio di lei con un altro; il secondo è Iago, geloso di Cassio perché avrebbe voluto essere lui il braccio destro del Moro.


Iago, consumato dall’invidia e dal rancore, elabora un piano malvagio, e per portarlo a compimento manipola tutti i personaggi dell’opera come un burattinaio. Egli, infatti, decide di seminare zizzania all’interno della coppia, convincendo Otello che Desdemona e Cassio siano amanti. Per farlo si serve non solo delle tre persone coinvolte nell’equivoco amoroso, ma anche di Roderigo e della sua stessa moglie, Emilia, che egli non ha mai trattato con amore. La furiosa gelosia del Moro trasforma ben presto una storia inizialmente lieta in una tragedia…



La società veneziana del tempo


L’arcinoto intreccio di questa tragedia shakespeariana viene rielaborato in maniera del tutto originale da Davide Lorenzo Palla, che, talvolta anche solo con poche parole, delinea molto bene personaggi ed ambientazione.


La scena del primo atto con il Doge ed il suo Consiglio, per esempio, è re-interpretata in una chiave piuttosto comica. Lo spettatore, infatti, ha l’impressione di stare assistendo non tanto ad una scena storica, quanto ad un episodio di politica dei giorni nostri, tra liti per scaramucce, ritardi, persone che non prestano attenzione, difficoltà nel richiamare la concentrazione da parte di chi presiede la seduta.


Anche Cassio è un personaggio piuttosto divertente: viene presentato come un toscano con un forte accento, giovane e valoroso, ma anche amante dei piaceri della vita, abilissimo nell’affrontare il nemico in campo aperto ma incapace di riconoscere le forme più infide di pericolo, come l’invidia di chi gli è accanto.


Purtroppo, egli ha in comune questa caratteristica con Otello, che non riesce a riconoscere il malanimo di Iago e, scambiando le sue calunnie per consigli, si chiude sempre più nel suo malessere. È proprio Iago, più ancora di Otello, ad essere il vero protagonista della storia raccontata da Davide Lorenzo Palla: un uomo multiforme, che sa fingersi dolce e sollecito, che scherza con le persone mentre le manipola, che cova in sé una grande rabbia e che studia tutti i modi per buttarla addosso agli altri. Solo Emilia, sua moglie, vede il suo vero volto, ma disgraziatamente continua a cercare il suo amore e la sua approvazione.



Il messaggio finale sul femminicidio


Come Davide Lorenzo Palla sottolinea al termine dello spettacolo, Otello è un’opera che mostra la grande capacità di Shakespeare di precorrere i tempi su alcune importanti tematiche. L’uccisione di Desdemona è quello che oggi chiameremmo femminicidio: la morte violenta di una donna da parte di qualcuno che affermava di amarla e che non l’ha ascoltata, non l’ha compresa, ha reagito con la violenza di fronte all’impossibilità di controllarla. 

Otello purtroppo vive tra noi, ogni qualvolta la maldicenza circonda una donna, o quando, all’interno di una coppia, la gelosia diventa ossessiva e soffocante. Purtroppo, anche in quei casi in cui non si arriva alla violenza fisica e/o all’assassinio, sono moltissime, ancora oggi, le donne che subiscono un continuo abuso verbale e psicologico da parte dei loro compagni, che, pur di poter avere il controllo su di loro, arrivano ad ostacolare la loro realizzazione personale, ad allontanarle dalla famiglia d’origine, a far sì che esse tronchino i rapporti con gli amici. Ci sono tante “Desdemona” che vivono in una gabbia invisibile, ed è per questo motivo che c’è ancora tanto bisogno di vedere rappresentato Otello di rifletterci sopra.




Lo spettacolo è rimasto online per una settimana sul canale YouTube del Teatro Carcano, poi purtroppo è stato tolto, almeno per ora.

Ho pensato di condividere comunque con voi le riflessioni, non solo perché, come avrete visto, la rappresentazione mi ha fatto pensare, ma anche perché, con un po’ di fortuna, questi spettacoli potrebbero essere riproposti su questo canale, o, andasse proprio bene, direttamente dal vivo, dal momento che Davide Lorenzo Palla ha collaborato più volte con il Teatro Carcano di Milano e, prima della pandemia, girava regolarmente l’Italia con la sua “Tournée da Bar”.

In questo periodo, ogni volta che vi recensisco uno spettacolo teatrale e/o un balletto visto dalla tv di casa, mi sento sollevata perché ho appena lenito un po’ la mia nostalgia di queste realtà (e spero anche di aver trasmesso a voi questa benefica sensazione), ma mi ritrovo anche a sperare fortemente che sia l’ultima volta, e che il prossimo post di questa rubrica riguarderà una rappresentazione vista dal vivo.

Io non perdo la speranza, e spero anche voi!

Nel frattempo, fatemi sapere se avete mai visto qualche rappresentazione di Otello, se mi consigliate qualche altra versione del classico di Shakespeare, se conoscete gli spettacoli di Davide Lorenzo Palla, se vi sono piaciuti… ditemi un po’ che ne pensate!

Grazie per la lettura, al prossimo post :-)

4 commenti :

  1. E' bello che i teatri promuovano degli spettacoli online anche se, ovviamente, non è la stessa cosa.
    Speriamo davvero che possano riaprire presto, assieme ai cinema, rispettando tutte le norme del caso.

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    1. Ciao Claudia! Eh sì, non è la stessa cosa, ma di questi tempi è proprio una bella iniziativa. Nel weekend cercherò di capire meglio che cosa ci aspetta nel nuovo decreto... speriamo bene anche per gli spettacoli! Buon weekend :-)

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  2. Finalmente fra non molto si potrà assistere dal vivo, nel frattempo ci si accontenta del virtuale.
    Otello l'ho visto tante volte alla tele e ascoltato ancor di più alla radio. Grande storia e grande opera.
    sinforosa

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    1. Ciao Sinforosa! Sì dai, incrociamo le dita :-) Otello è un classicone, immagino che molti, come me, l'abbiano visto in qualche versione!

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