Un’originalissima
versione dell’opera shakespeariana al Teatro Carcano
Cari
lettori,
ultimo
appuntamento con i “Consigli teatrali” prima delle festività
natalizie!
Dopo Eduardo De Filippo e Molière, anche oggi parliamo di un autore
conosciutissimo e molto amato: Shakespeare.
Sono
infatti felice di presentarvi Il mercante di Venezia, grande
classico della letteratura inglese, che viene però presentato al
Teatro Carcano in una veste del tutto nuova.
Vediamo
insieme che cosa rende così speciale questa rappresentazione!
L’originalità
nel raccontare la storia
Ci
sono soltanto due persone sulla scena: l’unico attore dello
spettacolo, Davide Lorenzo Palla, ed il musicista che lo accompagna,
Tiziano Cannas Aghedu.
La
storia di Antonio, Bassanio e Shylock non è raccontata in modo
tradizionale, con i dialoghi recitati tra differenti personaggi. Essa
è invece materia di narrazione per uno straordinario monologo.
In
poco più di un’ora e mezza, Davide Lorenzo Palla espone gli
eventi, racconta aneddoti storici, ricostruisce interazioni e
confronti tra i personaggi ed imita tutti i protagonisti della
storia.
È
così che lo spettatore viene a conoscenza della tristezza e delle
preoccupazioni di Antonio, della romantica spavalderia di Bassanio,
del sofferente desiderio di vendetta di Shylock.
Interessante
anche la valorizzazione del personaggio del “gobbo” Lancillotto,
servo dell’usuraio ebreo, che diventa il vero e proprio narratore
della vicenda.
Grazie
al potere della parola ed alla bravura dell’attore protagonista,
chi assiste allo spettacolo si ritrova immediatamente catapultato nel
mondo shakespeariano.
La
centralità di Venezia e le scenografie
Il
bellissimo sfondo utilizzato per lo spettacolo è una sorta di
cartina geografica d’epoca, che illustra con dovizia di
particolari la conformazione di Venezia al tempo della storia.
Man
mano che procede con la narrazione, Davide Lorenzo Palla mostra allo
spettatore degli scorci ormai perduti della città lagunare: il porto
dal quale Antonio aspetta con apprensione le sue navi; il ponte di
Rialto, oggi centro del turismo e ieri cuore del commercio; il
ghetto, luogo dove Shylock e i suoi sono costretti a vivere
segregati; le strette vie della città, per le quali hanno luogo
delle mascherate che iniziano ben prima di Carnevale.
L’impressione
che ha lo spettatore è che Venezia sia una protagonista silenziosa
dell’opera shakespeariana.
In
effetti, le particolari caratteristiche di cui è sempre stata dotata
questa città, a partire dalla collocazione, passando per le
tradizioni, fino ad arrivare al suo particolare ordinamento politico,
la rendono una sorta di microcosmo.
Il
coinvolgimento del pubblico
Uno
dei motivi per cui, a mio parere, questo spettacolo sta riscuotendo
tanto successo anche nelle scuole è il fatto che, prima della
rappresentazione vera e propria, Davide Lorenzo Palla e Tiziano
Cannas Aghedu coinvolgono il pubblico in un tentativo di
ricostruzione dell’atmosfera teatrale del tempo.
Troppo
spesso, infatti, si ha un’idea limitata della dimensione teatrale.
Si tende a vedere il teatro come un luogo di nicchia, una sede di
eventi culturali, e soprattutto un posto dove è necessario
semplicemente stare zitti ed ascoltare.
Questa
rappresentazione fa capire agli spettatori che il teatro è molto di
più.
In
particolare, al tempo di Shakespeare, esso era luogo di aggregazione
ed anche di caos. La platea rumoreggiava, esprimeva il suo parere
sullo spettacolo senza un grande riguardo per l’etichetta ed
accoglieva i suoi attori preferiti come noi faremmo oggi con i divi
del cinema.
Gli
spettatori più giovani erano, secondo me, inizialmente un po’
confusi, ma molto divertiti. Sicuramente è stata un’ottima idea
per sciogliere il ghiaccio e divertire fin da subito il pubblico.
La
giustizia nella “commedia nera” shakespeariana
Come
già raccontavo in questo post, dedicato alle opere shakespeariane
che preferisco, è davvero difficile, per lo spettatore, non essere
nemmeno un po’ solidali nei confronti di Shylock, che da
implacabile villain si trasforma in una vittima della
giustizia veneziana, costretto ad un’esistenza forse peggiore della
morte.
In
effetti, Il mercante di Venezia è considerata una “black
comedy”, a metà tra la commedia ed il dramma.
Il
lieto fine è garantito per le due coppie di innamorati, Bassanio e
Portia e Jessica e Lorenzo.
Una
felicità un po’ amara è riservata ad Antonio, che si salva da una
sentenza di morte ed umilia il suo storico nemico, ma resta senza
averi ed in preda alla sua solita malinconia (considerato anche che,
dopo il matrimonio, la sua amicizia con Bassanio probabilmente non
sarà più la stessa).
Per
Shylock, invece, non c’è scampo: la sua storia è una vera e
propria tragedia, che spinge lo spettatore a farsi alcune domande di
carattere storico e sociale.
Lo
spettacolo resterà al Teatro Carcano solo fino a domenica!
Consiglio
a tutti coloro che abitano a Milano o in zona di prendere un
biglietto… resterete molto soddisfatti!
Avete
qualche altro spettacolo a tema Shakespeare da consigliarmi? Fatemi
sapere!
Grazie
per la lettura e al prossimo post :-)
Cara Silvia, non so se mi crederai, ma io non sono mai stato ad una opera.
RispondiEliminaCiao e buon pomeriggio con un forte abbraccio e un sorriso:-)
Tomaso
Ciao Tomaso! A me piace molto andare a teatro, ma è questione di gusti :-) Buon pomeriggio anche a te!
EliminaDevo recuperare questo libro
RispondiEliminaTe lo consiglio Susy :-)
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