venerdì 15 dicembre 2017

IL MERCANTE DI VENEZIA

Un’originalissima versione dell’opera shakespeariana al Teatro Carcano





Cari lettori,


ultimo appuntamento con i “Consigli teatrali” prima delle festività natalizie!


Dopo Eduardo De Filippo e Molière, anche oggi parliamo di un autore conosciutissimo e molto amato: Shakespeare.



Sono infatti felice di presentarvi Il mercante di Venezia, grande classico della letteratura inglese, che viene però presentato al Teatro Carcano in una veste del tutto nuova.


Vediamo insieme che cosa rende così speciale questa rappresentazione!





L’originalità nel raccontare la storia





Ci sono soltanto due persone sulla scena: l’unico attore dello spettacolo, Davide Lorenzo Palla, ed il musicista che lo accompagna, Tiziano Cannas Aghedu.



La storia di Antonio, Bassanio e Shylock non è raccontata in modo tradizionale, con i dialoghi recitati tra differenti personaggi. Essa è invece materia di narrazione per uno straordinario monologo.


In poco più di un’ora e mezza, Davide Lorenzo Palla espone gli eventi, racconta aneddoti storici, ricostruisce interazioni e confronti tra i personaggi ed imita tutti i protagonisti della storia.



È così che lo spettatore viene a conoscenza della tristezza e delle preoccupazioni di Antonio, della romantica spavalderia di Bassanio, del sofferente desiderio di vendetta di Shylock.


Interessante anche la valorizzazione del personaggio del “gobbo” Lancillotto, servo dell’usuraio ebreo, che diventa il vero e proprio narratore della vicenda.



Grazie al potere della parola ed alla bravura dell’attore protagonista, chi assiste allo spettacolo si ritrova immediatamente catapultato nel mondo shakespeariano.





La centralità di Venezia e le scenografie





Il bellissimo sfondo utilizzato per lo spettacolo è una sorta di cartina geografica d’epoca, che illustra con dovizia di particolari la conformazione di Venezia al tempo della storia.


Man mano che procede con la narrazione, Davide Lorenzo Palla mostra allo spettatore degli scorci ormai perduti della città lagunare: il porto dal quale Antonio aspetta con apprensione le sue navi; il ponte di Rialto, oggi centro del turismo e ieri cuore del commercio; il ghetto, luogo dove Shylock e i suoi sono costretti a vivere segregati; le strette vie della città, per le quali hanno luogo delle mascherate che iniziano ben prima di Carnevale.



L’impressione che ha lo spettatore è che Venezia sia una protagonista silenziosa dell’opera shakespeariana.



In effetti, le particolari caratteristiche di cui è sempre stata dotata questa città, a partire dalla collocazione, passando per le tradizioni, fino ad arrivare al suo particolare ordinamento politico, la rendono una sorta di microcosmo.





Il coinvolgimento del pubblico




Uno dei motivi per cui, a mio parere, questo spettacolo sta riscuotendo tanto successo anche nelle scuole è il fatto che, prima della rappresentazione vera e propria, Davide Lorenzo Palla e Tiziano Cannas Aghedu coinvolgono il pubblico in un tentativo di ricostruzione dell’atmosfera teatrale del tempo.



Troppo spesso, infatti, si ha un’idea limitata della dimensione teatrale. Si tende a vedere il teatro come un luogo di nicchia, una sede di eventi culturali, e soprattutto un posto dove è necessario semplicemente stare zitti ed ascoltare.



Questa rappresentazione fa capire agli spettatori che il teatro è molto di più.


In particolare, al tempo di Shakespeare, esso era luogo di aggregazione ed anche di caos. La platea rumoreggiava, esprimeva il suo parere sullo spettacolo senza un grande riguardo per l’etichetta ed accoglieva i suoi attori preferiti come noi faremmo oggi con i divi del cinema.



Gli spettatori più giovani erano, secondo me, inizialmente un po’ confusi, ma molto divertiti. Sicuramente è stata un’ottima idea per sciogliere il ghiaccio e divertire fin da subito il pubblico.





La giustizia nella “commedia nera” shakespeariana





Come già raccontavo in questo post, dedicato alle opere shakespeariane che preferisco, è davvero difficile, per lo spettatore, non essere nemmeno un po’ solidali nei confronti di Shylock, che da implacabile villain si trasforma in una vittima della giustizia veneziana, costretto ad un’esistenza forse peggiore della morte.



In effetti, Il mercante di Venezia è considerata una “black comedy”, a metà tra la commedia ed il dramma.


Il lieto fine è garantito per le due coppie di innamorati, Bassanio e Portia e Jessica e Lorenzo.


Una felicità un po’ amara è riservata ad Antonio, che si salva da una sentenza di morte ed umilia il suo storico nemico, ma resta senza averi ed in preda alla sua solita malinconia (considerato anche che, dopo il matrimonio, la sua amicizia con Bassanio probabilmente non sarà più la stessa).


Per Shylock, invece, non c’è scampo: la sua storia è una vera e propria tragedia, che spinge lo spettatore a farsi alcune domande di carattere storico e sociale.






Lo spettacolo resterà al Teatro Carcano solo fino a domenica!


Consiglio a tutti coloro che abitano a Milano o in zona di prendere un biglietto… resterete molto soddisfatti!


Avete qualche altro spettacolo a tema Shakespeare da consigliarmi? Fatemi sapere!


Grazie per la lettura e al prossimo post :-)

4 commenti :

  1. Cara Silvia, non so se mi crederai, ma io non sono mai stato ad una opera.
    Ciao e buon pomeriggio con un forte abbraccio e un sorriso:-)
    Tomaso

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    1. Ciao Tomaso! A me piace molto andare a teatro, ma è questione di gusti :-) Buon pomeriggio anche a te!

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