...mancano 2 settimane a Natale!
Cari
lettori,
bentrovati al secondo appuntamento con il “Christmas countdown 2017”!
Se
lunedì scorso abbiamo parlato di "Natale&libri", oggi
ho scelto di raccontarvi qualcosa a proposito di “Natale&cinema”,
e quale momento migliore delle festività per parlare dei classici
Disney? Non ditemi che nessuno di voi non ha mai trascorso le serate
tra Natale e Capodanno a rivedere i cartoni animati della propria
infanzia!
Come
ben sapete, mi piace dare un discreto spazio sul blog all’universo
femminile, ed ho già dedicato un post alle eroine più
spontanee e simpatiche appartenenti all’universo dei romanzi rosa.
Mi
è però venuto in mente che, pur avendovi proposto, tempo addietro,
un booktag a tema "Principesse Disney", non vi ho mai
detto quali siano le mie preferite.
Essendo
un’avida lettrice di altri blog (vi osservo, eh!) mi è capitato di
imbattermi in alcune analisi interessanti sulle figure delle
principesse Disney e sul modo in cui esse siano cresciute e si siano
evolute insieme al loro pubblico femminile.
In
particolare, i critici distinguono quattro importanti terzetti di
principesse, appartenenti ad altrettante epoche storiche.
Le
prime tre principesse, ovvero Biancaneve, Cenerentola ed Aurora,
incarnano un modello di donna classico ma ormai appartenente ad altri
tempi: hanno un carattere (fin troppo) dolce, sono brave nei lavori
casalinghi, sognano il loro principe.
Il
secondo terzetto è composto da Ariel, Belle e Jasmine, tre ragazze
tanto romantiche quanto curiose e predisposte all’avventura.
Il
terzo gruppo è costituito da Mulan, Pocahontas e Tiana, vere e
proprie eroine della loro storia, dalle cui decisioni dipende, per la
prima volta, l’andamento della narrazione.
Infine
le principesse di più recente creazione, ovvero Rapunzel, Merida ed
il duo di sorelle Anna ed Elsa, sono l’emblema della giovane donna
contemporanea: non esistono più regole fisse per loro, come, per
esempio, il coronamento di un sogno d’amore, ma ognuna di loro si
crea la sua felicità come meglio preferisce.
Ho
scelto le mie cinque eroine preferite attingendo da tutte le quattro
categorie di cui vi ho parlato. Non è stato facile, dal momento che
adoro i classici Disney, ma alla fine ho preferito parlarvi di
queste…
Aurora
– La bella addormentata nel bosco (1959)
La
storia della piccola condannata da un terribile maleficio in culla e
poi “adottata” dalle tre fate buone mi è sempre piaciuta molto.
Ho
sentito molti critici e blogger lamentare il fatto che ad Aurora, pur
essendo la protagonista, vengano affidate poche battute, e che il suo
personaggio non sia particolarmente caratterizzato.
Io
invece credo che la gentilezza, la bontà, l’onestà della
protagonista siano molto ben descritte, anche se spesso in modo breve
ed attraverso le parole degli altri. Nelle pellicole più riuscite,
infatti, bastano poche parole, oppure dei gesti al momento giusto,
per far capire molto di un personaggio.
La
qualità che ammiro di più in Aurora è sicuramente la pazienza. Le
tre fatine, infatti, sono buone e dolci quanto vogliamo, ma è
innegabile che soffochino la ragazza con le loro premure e che spesso
le insegnino a vedere pericoli in ogni dove. I loro continui
battibecchi, poi, sono divertenti per lo spettatore, ma, al di fuori
di un cartone animato, farebbero venire il mal di testa a chiunque.
Mi
piace anche il fatto che Aurora sia la primissima eroina Disney che,
incredibile!, tenta di rifiutare il principe a cui è stata promessa
preferendogli Filippo, il ragazzo che ha incontrato nei boschi. Il
fatto che poi i due siano la stessa persona ci fa chiaramente capire
che siamo davanti ad una favola.
Belle
– La bella e la bestia (1991)
Il
primo motivo per cui Belle mi piace così tanto è il fatto che sia
un’intellettuale ante
litteram:
la vita piccolo-borghese dei suoi concittadini non le interessa e
preferisce trascorrere le giornate in libreria a scegliere nuovi
romanzi da leggere (senza guardare dove va). Per questo motivo è
additata come una ragazza tanto bella e gentile quanto stravagante.
Anche suo padre viene discriminato a causa della sua passione per la
scienza e delle sue strane invenzioni.
Una
qualità che ugualmente apprezzo, accanto alla sua sete di sapere, è
la capacità di pensare con la propria testa: ella non si fa
spaventare dai giudizi altrui, non è interessata a Gaston (il
belloccio del paese che cerca rozzamente di conquistarla) e difende
il padre dalle prese in giro.
Si
parla spesso de La
bella e la bestia come
di una storia che esalta la bellezza interiore a discapito di quella
esteriore, e questo è certamente vero.
Io
credo, però, che questo classico Disney sia anche e soprattutto un
vero e proprio manifesto contro l’ignoranza di qualsiasi genere.
Sono
sicuramente ignoranti i compaesani di Belle, che rifiutano a
prescindere e guardano con sufficienza tutti coloro che svolgono
un’attività (come la ragazza ed il padre) che loro non sono in
grado di comprendere; è terribilmente ignorante Gaston, che pensa di
essere il migliore per le sue abilità nella caccia e nella rissa, ma
è soltanto un pericoloso sbruffone; sono ancora più ignoranti i
suoi tirapiedi, che non ci pensano due volte a seguirlo passivamente
e ad attaccare la Bestia, rea di essere soltanto qualcosa che loro
non conoscono.
In
questo senso Belle, supportata dall’amore della Bestia ed aiutata
dal padre e dagli stravaganti amici del Castello, è una vera e
propria eroina che porta con sé la luce del sapere e della verità.
Mulan
(1998)
La
protagonista di questo straordinario classico Disney non è
appartenente ad una famiglia reale, ma è stata inserita nel gruppo
delle principesse per i meriti che ella si è conquistata sul
campo.
La
giovane Mulan, all’inizio della pellicola, non è per niente sicura
di quale sarà la sua strada. È la prima eroina Disney a trovarsi in
una reale crisi di identità: ella si sente diversa dalle sue
coetanee e sente di non essere portata per quello che ci si
aspetterebbe da lei.
La
sua decisione di travestirsi da uomo e di andare in guerra contro gli
Unni sembra essere presa d’impulso, nell’intento di salvare
l’anziano e malato padre. Il legame di Mulan con la famiglia ed il
desiderio di non deludere i genitori sono sicuramente degli elementi
importanti, ma, secondo me, gioca un ruolo fondamentale anche il
fatto che ella intraveda di fronte a sé la possibilità di un
destino diverso.
Se
Mulan avesse infatti soltanto voluto sostituirsi al padre, sarebbe
stata sicuramente una presenza invisibile (o quasi) nell’esercito.
Ella, invece, si impegna, si fa notare con la sua imbranataggine, e,
quando il capitano delle guardie la caccia via perché la reputa una
recluta troppo scarsa, ella ritorna e gli dimostra che si sbaglia.
Il
perché di questo suo comportamento si ricollega a ciò di cui
abbiamo parlato all’inizio: Mulan ha finalmente trovato qualcosa
che le dà la possibilità di avere un posto nel mondo e di fare
qualcosa di utile per se stessa e per gli altri.
Aiutata
da un trio di improbabili amici, dal draghetto Mushu (doppiato da un
Enrico Papi al top della forma), dal suo inseparabile cavallo e da un
grillo decisamente fortunato, la nostra “eroina per caso”
riuscirà ad entrare nella storia e nella leggenda.
Tiana
– La principessa e il ranocchio (2009)
Questo
classico Disney, ambientato in Louisiana tra musica e ristoranti, ha
lo straordinario merito di aver introdotto dei personaggi davvero al
di fuori degli stereotipi.
L’aspetto
che mi ha più colpito è la rappresentazione dell’eroe maschile,
il Principe Naveen, trasformato in ranocchio da un malvagio mago
voodoo.
Scordatevi
l’intrepido Filippo che affronta foreste di rovi e draghi per la
sua Aurora, o il capitano delle guardie di Mulan che darebbe la vita
per i suoi soldati.
Naveen
è un simpatico mascalzone che non combina nulla tutto il giorno ed è
in rotta con i genitori, che gli hanno comprensibilmente tagliato i
fondi.
Considerata
la natura di Tiana, l’eroina, è facile immaginare che l’incontro
tra i due sia un vero e proprio scontro.
La
nostra protagonista, infatti, non potrebbe essere più volitiva e
determinata: orfana di padre, sogna di coronare il desiderio del
genitore scomparso, ovvero quello di aprire un ristorante. Giorno
dopo giorno, ella si destreggia tra lavori e lavoretti per poter
racimolare la somma necessaria, e non si arrende davanti ai ripetuti
rifiuti ed alle prese in giro.
Nel
momento in cui il bacio del principe-ranocchio Naveen la tramuta in
una rana, per lei ha inizio un’inaspettata e straordinaria
avventura, alla ricerca di quelli che sono i suoi veri desideri.
La
principessa e il ranocchio insegna
a prendere le proprie decisioni con testa e cuore insieme, senza
eccedere né in idealismo né in romanticismo.
Inoltre,
la storia di Tiana, ragazza povera di periferia che insegue il sogno
di essere una piccola imprenditrice, è un bell’esempio al
femminile di riscatto sociale, forse il primo della Disney.
Merida
– Ribelle (2012)
Concludiamo
questa carrellata di eroine Disney con la principessa contemporanea
che mi somiglia decisamente di più, e non solo per i capelli (per
chi non mi conosce di persona: sì, ho la chioma di Merida, solo un
po’ più corta e color castano chiaro).
Siamo
nel V secolo e la giovane erede al trono di Scozia ha un padre che
adora (sentimento ricambiato), una madre con cui cerca di non
litigare e tre fratellini ai quali sembra essere concesso tutto.
La
tradizione del suo regno prevede che ella si sposi con uno degli
eredi dei tre clan amici, ma Merida non ha la minima intenzione di
permettere che qualcun altro (ovvero sua madre) decida del suo
futuro. Il litigio delle due donne spinge la ragazza, disperata, a
rivolgersi ad una fattucchiera affinché la madre cambi idea.
L’incantesimo della strega, però, avrà effetti davvero
imprevisti…
Ribelle
è
una storia di principesse assolutamente originale e diversa da tutte
le altre. L’elemento “amore” è tutto tranne che tradizionale:
non c’è nessun eroe a fianco della protagonista, nessun matrimonio
a parte quello che si tenta di imporre e nessun abbandono della
famiglia d’origine a favore di una nuova vita.
Al
contrario, la grande impresa di Merida è quella di riscoprire e di
vedere sotto un’altra luce i legami familiari.
Ella,
infatti, complici i suoi hobbies e le sue abitudini, si è sentita
per anni in sintonia con il padre, trascurando però la parte
femminile di sé e della sua famiglia. Il conflitto con la madre le
insegnerà che gli strappi causati dall’orgoglio si possono
riparare, che finora non aveva visto parte della sua famiglia nella
giusta luce e, soprattutto, che a volte capita proprio di doversi
prendere cura dei propri genitori.
La
conquista dell’indipendenza, dunque, si può raggiungere solo dopo
aver compreso a fondo le proprie radici.
Attendo
i vostri pareri! Quali sono le vostre eroine Disney preferite?
Che
cosa vi piace di loro? Fatemi sapere!
Grazie
per la lettura. Al prossimo post
Io ho sempre amato tantissimo Belle, è uno dei miei cartoni preferiti di sempre! :)
RispondiEliminaBellissimo post! ^_^
Ciao! Sicuramente la Bella e la Bestia è un classico molto amato :-)
EliminaInutile dire che questi tipi di animazione non sono di mio gradimento, tuttavia ho visto questi cinque e quello che mi piace di più è Ribelle, soprattutto perché c'è più movimento e azione ;)
RispondiEliminaCiao Pietro! Sicuramente in "Ribelle" c'è un po' più di azione rispetto agli altri 4 film :-)
EliminaMulan è la mia preferita di e da sempre - so praticamente tutte le battute a memoria! xD
RispondiEliminaCiao!! ...Credo di conoscerle piuttosto bene anche io... soprattutto quelle di Mushu :-)
EliminaCiao Silvia, mi è piaciuto molto leggere questo post: ho visto tutti i film tranne l'ultimo, anche se sembra interessante! E' bello vedere come le eroine femminili siano cambiate con il passare degli anni, mutando a seconda dei cambiamenti nella nostra società! Tra tutte, però, ho un debole per Belle ;-)
RispondiEliminaCiao! Hai ragione, le principesse sono cresciute e cambiate con la società...ed ognuna ha qualcosa da insegnare! Ti consiglio di vedere "Ribelle" perché è proprio particolare!
EliminaCiao Silvia, i cartoni della Disney mi sono sempre piaciuti e tra quelli di cui hai parlato il mio preferito è La bella e la bestia. Un'altra principessa Disney che adoro molto è Pocahontas. Me ne sono innamorata non attraverso il film, ma per via di un puzzle che mi è stato regalato per Natale. Poi ovviamente ho subito voluto la videocassetta. 😊
RispondiEliminaCiao Alessandra! Pocahontas è uno dei cartoni che conosco meno...dovrei rivederlo!
EliminaCara Silvia, io ho gia 87 anni credimi se mi capita di vedere dei fil animati, e specialmente ora che è natale, io mi trasformi in un bambino e mi diverto!!!
RispondiEliminaCiao e buona settimana con un forte abbraccio e un sorriso:-)
Tomaso
Ciao Tomaso! Secondo me le maratone Disney vanno bene a qualsiasi età :-)
EliminaBhe io adoro il mondo Disney quindi come potevo non commentare questo post. Mi piace tantissimo e mi è piaciuto come hai catalogato le varie principesse, mi trovo molto daccordo in te con questo.
RispondiEliminaMi piacciono quelle che hai citato tu e mi trovo molto daccordo sul tuo pensiero su Aurora e Belle.
Di quelle recente io ho apprezzato tantissimo Anna di Elsa anche se pure Merida non è da buttare anzi secondo me non lo è nessuno, decisamente mi piacciono tutte
Ciao Susy! Sono contenta che il post ti piaccia :-)
EliminaAnche Frozen è un cartone animato con delle protagoniste interessanti!
La mia principessa preferita è Belle per i motivi che hai scritto e poi perché mi rispecchio in lei.😊 Ultimamente mi sono appassionata a "Frozen" e adoro sia Anna che Elsa, rappresentano la forza femminile e l'unione tra sorelle.😊 Amo anche Mulan. Bel post Silvia!😘
RispondiEliminaCiao Vanessa! Mi sarebbe piaciuto parlare anche di Anna ed Elsa, ma anche di Rapunzel e di altre figure femminili della Disney. Magari in un prossimo post!
Eliminami piace molto questo post! Tra le principesse citate la mia preferita è Belle, perché è la storia che più mi piace
RispondiEliminaCiao Chiara! Sicuramente "La bella e la bestia" è una storia bellissima!!
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