La recensione dei film che ho visto
Cari
lettori,
sono
davvero felice di poter finalmente dedicare un post ai nostri
“Consigli cinematografici”.
Come
avrete notato, nel corso di quest’inverno e della primavera che è
seguita ho avuto un po’ più occasioni del previsto di andare a
teatro, ma un po’ meno di quelle che speravo di frequentare il
cineforum.
Sono
comunque riuscita a vedere quattro film che, anche se molto diversi
tra loro, a mio parere sono interessanti. Si tratta di pellicole
molto diverse tra loro per genere, regia e stile narrativo;
personalmente, però, sono rimasta colpita da tutte.
I
cineforum in cui ho visto questi spettacoli sono il Cinema teatro Agorà di Cernusco sul Naviglio e il Cinema Teatro San Giuseppe di
Brugherio, due sale di provincia che hanno sempre un’ottima
programmazione di essai.
Notti
magiche, di Paolo Virzì
Questa
insolita commedia gialla ha luogo a Roma, nell’estate del 1990. La
partita Italia – Argentina è in corso, e la nazionale sta per
essere eliminata ai rigori.
Mentre tutti sono tesi e concentrati
nell’osservare le tv casalinghe e gli schermi dei bar sport, una
macchina cade a tutta velocità nel Tevere. A bordo c’è un uomo,
ma non è morto né per l’impatto né per annegamento: la polizia
comprende subito che egli è stato assassinato e poi messo a bordo
dell’auto fuori controllo.
Il
morto era una persona illustre: Leandro Saponaro, un produttore
cinematografico noto più per i debiti e gli scandali che per i film.
È proprio una delle sue tante accompagnatrici a far sapere alla
polizia che gli ultimi ad aver visto vivo l’uomo sono tre ragazzi:
Eugenia, Antonio e Luciano.
Questi
ultimi sono i tre finalisti di un importante premio di sceneggiatura.
Sono tre personaggi piuttosto stereotipati ed un po’ problematici:
una ragazza ricca ed agiata che prova risentimento nei confronti
della famiglia e dipende da sostanze e psicofarmaci; un impacciato e
formale studente che vorrebbe portare al cinema la storia dell’arte;
un operaio di Piombino che recita la parte di chi si vuole godere la
vita a tutti i costi, ma in realtà ha una ben triste storia da
raccontare.
Quando
i tre si trovano di fronte al commissario di polizia, iniziano a
raccontare la storia dall’inizio: la loro premiazione, la loro
occasionale conoscenza che si trasforma in amicizia, il loro ingresso
nel “mondo magico” del cinema che si rivela pieno di bruttezze e
squallori.
L’elemento
più originale del film è sicuramente l’inizio in medias res
con delitto e la conseguente indagine. Nulla di così originale
in sé, vista l’abbondanza di film polizieschi italiani di ogni
possibile sottogenere, ma, a mio parere, una novità per Virzì, che
spesso segue l’evoluzione di un personaggio in modo quasi
biografico.
Quanto
ai protagonisti, il fatto che siano quasi tutti un cliché vivente fa
perdere un po’ in originalità alla pellicola, ma regala tante
scene (amaramente) divertenti.
I tre aspiranti sceneggiatori sono
“presi in giro” dal regista per il loro desiderio di avere
successo nel mondo del cinema, che a poco a poco si rivela essere
poco più che un bel sogno, ma il vero obiettivo della sua satira
sono i vecchi volponi di questo mondo pericoloso, tutti i Leandro
Saponaro, che si circondano di leccapiedi e personaggi infidi, dai
quali si fanno condurre verso una fine tutt’altro che gloriosa.
Valutazione:
tre stelle e mezza
The
old man and the gun, di David Lowery
Forrest
Tucker è un rapinatore seriale, del tutto sui generis. Egli
ha ormai 77 anni ed è finito per ben 16 volte in carcere, riuscendo
sempre ad evadere.
Nonostante
l’età e la “carriera”, egli persevera, con l’aiuto di due
soci, nel compiere delle rapine alle cui modalità è davvero
difficile credere.
Egli,
infatti, è solito entrare in banca con un aspetto distinto ed
elegante, domandare delle informazioni accennando ad un conto
cospicuo e, quando meno l’impiegato o il direttore se lo aspettano,
mostrare il fucile sotto il cappotto.
Le
rapine si svolgono in assoluto silenzio, tanto che gli altri
impiegati non si rendono conto di quello che sta succedendo. Mai un
morto, mai un ferito, mai nemmeno uno sparo. Quando arriva la
polizia, Tucker è già lontano e tutti quanti lo descrivono come un
“gentile signore” (perfino la persona a cui egli ha mostrato il
fucile).
Anche
se Forrest non lo sa, però, ci sono due persone che stanno per
entrare nella sua vita, destinate a cambiarla completamente.
La prima
è una signora, dall’aspetto tranquillo ed elegante proprio come
lui, rimasta sola dopo aver perso il marito e visto crescere i figli,
che forse diventerà il suo ultimo amore.
La seconda è un giovane e
determinato poliziotto che, nonostante gli ordini dei suoi superiori,
ha deciso di occuparsi quasi esclusivamente di lui e di dargli la
caccia finché non lo avrà arrestato.
The
old man and the gun è l’ultimo
film di Robert Redford, e basta questa caratteristica a definirlo. Si
tratta di un monumento alla carriera dell’attore, che in una sola
pellicola interpreta tante “versioni di se stesso” che il suo
pubblico ha conosciuto ed amato: il fuorilegge, l’avventuriero,
l’uomo d’onore, il romantico innamorato…
Nel
corso del film vengono mostrate delle sue vecchie foto, e persino un
breve fotogramma di Caccia grossa,
una delle pellicole che l’ha consacrato come “bello di
Hollywood”.
Per la sua ultima interpretazione, egli ha scelto una
storia vera, un “ladro gentiluomo” che ha fatto sognare per
un’ultima volta i suoi fan (e soprattutto le sue fan).
Valutazione:
quattro stelle
Vice
– L’uomo nell’ombra, di Adam McKay
Il
protagonista di questa biografia è Dick Cheney, passato alla storia
per essere stato il vice-presidente di G.W.Bush ed avere, di fatto,
preso il controllo del Paese dopo l’attentato terroristico dell’11
settembre 2001.
Il
film, però, inizia a raccontare la storia di questo importante
politico dagli anni ‘70, quando Dick è solo il fidanzato di Lynne,
una ragazza molto intelligente che, con il suo aiuto, lo ha fatto
ammettere all’Università. Egli, però, si fa espellere, trova un
lavoro malpagato come operaio e si fa arrestare per rissa e
ubriachezza molesta.
A
questo punto Lynne, che è una ragazza conservatrice e desidera
accanto a sé un uomo rispettabile, gli dà un ultimatum,
ordinandogli di rigare dritto e di fare carriera, se non vuole
perderla.
Dick
si lascia convincere dalla fidanzata, si re-iscrive all’Università,
inizia un tirocinio in ambito politico e conosce un senatore
repubblicano decisamente disinvolto.
Da quel momento, egli scopre la sua
vocazione: essere un perfetto servo del potere.
Dopo questa prima esperienza, nessuno più lo fermerà: grazie anche a Lynne
che gli fa da portavoce, la sua carriera politica va bene a tal punto
che egli stesso si ritrova in lizza per la presidenza.
Avendo
però una figlia omosessuale, comprende, in quanto repubblicano a
favore della famiglia tradizionale, di non potersi esporre così
tanto.
C’è
però un’alternativa: il figlio inetto di Bush senior, che non è
in grado di mandare avanti gli affari di famiglia, vorrebbe inserirsi
in politica. E chi meglio di Dick Cheney potrebbe essere la sua
“ombra”?
Si
potrebbe pensare che Vice – L’uomo nell’ombra sia un
semplice film biografico, ma, a mio parere, tanti elementi di satira
politica ed altrettante riflessioni sulla natura umana lo rendono un
film sfaccettato e complesso, da vedere con attenzione.
Bellissima la
scelta di alternare le scene di dialogo tradizionali ad altre, più
metaforiche, che sottintendono i reali pensieri di Cheney: un pesce
che abbocca all’amo, un ghepardo che afferra una gazzella… come a
sottolineare il fatto che il predatore più spietato è proprio un
certo tipo di uomo.
Molto
interessante la figura di Lynne, che è tutto tranne che una moglie
“di rappresentanza”, come spesso si presentano (e poi magari non
sono) le consorti dei senatori repubblicani. Originale anche l’idea
del narratore, un ragazzo giovane che avrà un ruolo decisamente
inaspettato.
Un film davvero da vedere!
Valutazione:
cinque stelle
La
favorita, di Yorgos Lanthimos
Questo
film storico è ambientato nell’Inghilterra del XVIII secolo,
quando la massima autorità è la regina Anna, una donna
profondamente infelice. Ella ha perduto ben 17 figli, o in gravidanza
o nel corso del loro primo anno di vita, ed ogni volta, per
compensare la mancanza, ha adottato uno dei suoi conigli, che
considera il suo unico e vero tesoro. È anche afflitta da tanti
problemi fisici (la gotta, la perenne stanchezza, il peso, lo stomaco
debole) e mentali (è capricciosa, infantile, probabilmente
depressa).
Una
simile persona, di fatto, non è in grado di governare, ed è per
questo che si affida in tutto e per tutto alla sua favorita, Lady
Sarah, moglie di un generale dell’esercito, amica dell’attuale
Primo Ministro ed appartenente alla fazione più conservatrice.
Recitando la parte di amica (ed intima amante) della regina, ella, di
fatto, controlla tutto il regno, spingendo anche l’Inghilterra in
guerra contro la Francia.
Un
giorno, però, arriva a corte Abigail, una lontana cugina di Lady
Sarah, caduta in disgrazia dopo il fallimento ed il suicidio del
padre. Ella ha alle spalle una storia difficile, fatta di abusi e di
prepotenze, e sembra aspirare soltanto ad un impiego tranquillo.
Lady
Sarah la fa assumere come serva, ma ben presto si rende conto della
sua intelligenza e la promuove a sua assistente.
Il
piano di Abigail, però, è ben preciso: fingere innocenza e bontà
per adulare la regina, entrare nelle sue grazie, contrarre un buon
matrimoni, fare amicizia con il leader dell’opposizione… e
sostituire, di fatto, Lady Sarah.
Tanti
critici hanno definito La favorita come un saggio sulla
condizione femminile del tempo, e di certo non si può negare che
l’inferiorità della donna e le sue scarse possibilità di manovra
in un mondo di uomini siano tematiche importanti all’interno del
film. Tuttavia, io credo che la chiave del film sia un’altra e che
vada al di là delle differenze di genere.
Penso infatti che questa
sia una storia sul potere e sui modi per ottenerlo e conservarlo. Le
due protagoniste, che si sfidano per ottenere i favori della regina,
sembrano in cerca di un loro spazio, e di conseguenza della libertà,
ma non si rendono conto che, giorno dopo giorno, si stanno infilando
in una gabbia, proprio come i conigli che vivono in cattività.
Entrambe, di fatto, aspirano al posto della sovrana, ma finiscono per
ereditarne la sua sconfinata infelicità.
Valutazione:
quattro stelle
Voi
che cosa ne pensate?
Avete
visto questi film? Ne avete sentito parlare?
Vi
sono piaciuti?
La
stagione del cineforum finisce con i primi di giugno, ma continuerò
sicuramente a parlarvi di cinema durante l'estate con i preferiti del mese e forse
anche con qualche altro genere di articolo.
Grazie
per la lettura, al prossimo post :-)
Cara Silvia, non ho visto nessuno di questi film, ti ringrazio per averne parlato, è un po’ come se li avessi visti, grazie. Serena giornata.
RispondiEliminasinforosa
Ciao Sinforosa! Io mi diverto a raccontare questi film anche a chi non li ha visti! :-) Buona giornata anche a te!
EliminaNe ho sentito parlare certo, ed ho intenzione di vederli tutti, anche se il primo ne ho sentito parlare soprattutto in negativo, ma chissà quando lo vedrò ;)
RispondiEliminaCiao Pietro! Il primo, fra i quattro, è quello che mi è piaciuto relativamente meno… purtroppo non si può evitare un po' di amarezza nel raccontare Roma, che è una delle città più belle del mondo ma ultimamente è stata teatro di tante brutture, in vari campi.
EliminaQuanto agli altri tre, credo che potrebbero piacerti!
Questi non li ho visti ma devo dire che tutti e quattro mi intrigano,in special modo quello storico!
RispondiEliminaCiao Angela! La favorita è un film storico un po' anomalo per tanti motivi, ma sicuramente interessante!
EliminaNon ne ho visto nessuno ma mi intriga proprio il primo, italiano.
RispondiEliminaSì, so che non sarà il massimo, ma boh... magari se passa in tv lo vedo^^
Moz-
Ciao Moz! Prima con Pietro parlavo di questo film come di quello che ho apprezzato "relativamente" meno… quindi non è un "filmone" come (secondo me) Vice, ma è comunque fatto bene, interessante, godibile. In generale te lo consiglio comunque!
EliminaNon li ho visti e, in tutta onestà, non mi incuriosiscono.
RispondiEliminaIn compenso sono andata al cinema a vedere Aladdin che é, per me, un capolavoro.
Te lo consiglio.
Bacio
Ciao Claudia! Allora guarderò Aladdin :-) Grazie per il consiglio!
EliminaFra tutti questi film voglio recuperare "The old man and the gun"!😊 Buon inizio di settimana!👋
RispondiEliminaCiao Vanessa! Credo che ti piacerà! Buona settimana anche a te :-)
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