Cari
lettori,
nuovo
appuntamento, ormai abbastanza consueto, con la rubrica “L’angolo
vintage”, che ormai ci accompagna da febbraio, ogni 17 del mese.
Oggi
ho pensato di tornare proprio alle origini del blog e di parlare dei
romanzi di un autore che avevo recensito anni fa e che poi,
purtroppo, non ho più ripreso in mano.
Si
tratta di Dario Crapanzano, uno dei più famosi “giallisti
milanesi”.
In uno dei primissimi post del blog (qui il link), che
forse pochi di voi ricorderanno, ho presentato la serie di Mario
Arrigoni, il commissario che vive a Milano negli anni ‘50 ed è il
responsabile della zona tra Loreto e Piazza Venezia. Ricordo di aver
apprezzato davvero molto questi gialli, che raccontano con semplicità
ed ironia una Milano (ed un’Italia) d’altri tempi.
Qualche
mese fa sono riuscita a riprendere in mano i romanzi di questo autore
ed oggi ve ne propongo due: uno sempre appartenente alla serie di
Arrigoni, l’altro con una nuovissima protagonista femminile!
ARRIGONI
E L’OMICIDIO DI VIA VITRUVIO
È
ormai il ‘53: i ricordi della Seconda Guerra Mondiale sono sempre
più lontani, iniziano a presentarsi i primi segnali di una ripresa
economica, la vita sembra più serena.
Mario
Arrigoni, insieme alla moglie ed alla figlia, è invitato speciale al
matrimonio del suo vice Mastrantonio, uno scapolo di mezza età
venuto dal Sud che sembrava destinato a rimanere solo per sempre
(anche per via del suo carattere scontroso) ed invece ha
inaspettatamente trovato l’amore: la signora Marisa, una portinaia
conosciuta nel corso delle indagini.
Il
clima allegro che pervade il commissariato dopo il matrimonio, però,
dura ben poco. Flavio Villareale, attore, regista e proprietario del
Teatro Imperiale (zona Stazione Centrale), viene trovato senza vita,
ucciso per soffocamento, nel suo appartamento di via Vitruvio.
Ad
allertare la polizia è stato il suo socio, Umberto Calcaterra, che
si occupava della parte amministrativa, mentre il defunto era la
mente creativa.
Dal
momento che il vice di Arrigoni è in viaggio di nozze, egli può
sfruttare appieno le capacità dell’ispettore Giovine, il suo
sottoposto preferito. I due, indagando, si rendono subito conto che
la vittima era tanto un bravo attore ed un ottimo artista quanto una
pessima persona.
Nonostante
la mezza età, infatti, egli tentava di approfittarsi senza alcuno
scrupolo di colleghe molto più giovani, molte delle quali gli
portano ancora rancore.
Anche le sue esperienze politiche lasciano a
desiderare, tra un’adesione al fascismo degna di un vero fanatico
ed il sospetto di alcune denunce all’Ovra (la polizia segreta ai
tempi del Ventennio).
Mario
Arrigoni non conosce molto l’ambiente del teatro (si limita ad
ascoltare le commedie alla radio insieme alla moglie), ma, suo
malgrado, in questo romanzo impara a conoscerlo piuttosto bene:
suggeritori anziani che non hanno alcuna intenzione di abbandonare il
lavoro, attrici giovanissime o più mature in costante rivalità tra
di loro, amministratori in lotta con i pochi fondi disponibili per le
attività artistiche...e tanto altro ancora.
Arrigoni
e l’omicidio di via Vitruvio è
il quinto capitolo della serie dedicata ad un commissario dal volto
davvero umano, capace di comprendere le ragioni di innocenti e
colpevoli e di comprendere quasi sempre che, se ci fosse stato un po’
meno egoismo, forse non ci sarebbe stato nessun delitto.
Ancora
una volta, le commedie radiofoniche, le passeggiate della domenica, i
locali spartani, i ricevimenti matrimoniali semplici ma curati e
tanti altri particolari ci portano indietro nel tempo, facendoci
ritrovare la speranza e la voglia di ricostruire che hanno
contraddistinto gli anni ‘50.
LA
SQUILLO E IL DELITTO DI LAMBRATE
Margherita
Grande è una bella e simpatica ragazza che vive a Milano.
Nel ‘51
ella ha poco più di vent’anni e, non avendo potuto studiare, dopo
tanti anni di sacrifici facendo la cameriera per poche lire, ha
incontrato una persona che ha cambiato la sua vita: una ricca donna
che esercita il mestiere di maitresse e che le ha proposto di
diventare una delle sue “ragazze”.
Sono
ormai diversi mesi che Margherita esercita la “professione” in
una casa di appuntamenti piuttosto lussuosa, ed i suoi clienti sono
tutti uomini dell’alta società milanese. Ella sa che rischia di
essere malvista per questa sua scelta di vita, ma ha una famiglia da
mantenere, tra nonna anziana e sorella minore, e non se ne preoccupa.
Un
giorno, però, uno dei più noti esponenti della Ligera (la
malavita milanese del tempo), capo della banda di Lambrate, viene
trovato cadavere. Di fianco al suo corpo c’è la fidanzata, con il
pugnale in mano ed in stato di shock, che viene immediatamente
arrestata ed incriminata. La ragazza, però, è un’amica d’infanzia
di Margherita, che viene a conoscenza della notizia e non può
credere che ella sia la colpevole.
Fortunatamente,
la presunta colpevole non è l’unica amica di Margherita: oltre a
lei, ella conosce molti esponenti della Ligera, ed è
particolarmente legata a Leonardo, il capo della banda di Porta
Venezia.
Insieme
a lui e sfruttando tutti i contatti che le fornisce la sua
professione, ella inizia un’indagine del tutto clandestina, e ben
presto comprende che l’assassino non si nasconde tra le persone che
frequentava abitualmente la vittima, ma appartiene ad una classe
sociale ben più elevata.
A poco a poco, ella riuscirà a capire come
sono andate realmente le cose, e coinvolgerà anche la polizia nella
sua ricerca della verità.
Se
Mario Arrigoni è un personaggio più “istituzionale”, ligio alle
regole, con una vita ordinaria (anzi, spesso routinaria) ed il dovere
di consegnare i criminali alla giustizia per conto dello Stato,
Margherita Grande è l’esatto opposto.
Ella
ha una vita segreta che la sua famiglia ignora (la nonna crede che
sia stata promossa al ristorante), può confidarsi solo con i suoi
amici fuorilegge, segue le sue intuizioni rischiando di mettersi nei
guai e, ovviamente, non sa come rivelare ciò che scopre alle
autorità competenti.
Nonostante
il protagonista sia completamente diverso, lo stile di Crapanzano
resta riconoscibile e del tutto godibile, così come le atmosfere
milanesi degli anni ‘50, che sono decisamente uno dei marchi di
fabbrica dell’autore.
Queste
sono le mie scelte “vintage” di giugno, e vi sarete accorti che
oggi questo termine è particolarmente calzante.
Voi
conoscete questo maestro del noir lombardo? Avete letto qualche suo
romanzo?
Lo
avete apprezzato?
Come
sempre, vi invito a leggere anche i post delle mie “colleghe
blogger” che hanno partecipato alla rubrica per questo mese.
Grazie
per la lettura, al prossimo post :-)
Due romanzi che sembrano molto interessanti
RispondiEliminaCiao! Spero che ti possano piacere :-)
EliminaSei una macchina da guerra con due romanzi al colpo! Brava :-D
RispondiEliminaSono generi che leggo poco, ma li tengo in considerazione perché promettono bene.
Ciao! Eh, finché riesco...qualche mese ne propongo due, qualche mese ne proporrò uno! I gialli, comunque, mi piacciono molto, soprattutto quelli all'italiana!
EliminaSono generi lontanissimi da me ma trovo bellissimo che tu abbia ripreso in mano, proprio grazie a questa bellissima rubrica, un autore che ti piace e di cui ne avevi parlato tempo fa. Riscoprire la bellezza di nuovi libri è sempre bello
RispondiEliminaCiao Susy! Anche io sono contenta di aver ripreso i romanzi di Crapanzano! In generale il noir lombardo è un genere che vorrei approfondire :-)
EliminaCiao Silvia, non sono molto appassionata di polizieschi, ma non nego che le ambientazioni milanesi mi incuriosiscono non poco ;-)
RispondiEliminaCiao! Credo che come romanzi ti potrebbero piacere :-)
EliminaLa storia d Margherita è quella che potrebbe piacermi: tra intrighi in ambienti torbidi e la mala dell'epoca, ha un bel background... :)
RispondiEliminaMoz-
Ciao! Di sicuro è una storia originale e raccontata con simpatia :-)
EliminaMi hai fatto venire in mente due libri ambientati a Milano, due libri davvero molto vecchi, erano appartenuti alla mia mamma, ma che mi avevano affascinato: Signorinette del 1938 e Signorinette nella vita del 1942 di Wanda Bontà, nata a Milano nel 1902 e morta nel 1986, sempre a Milano. Pensa che ho regalato il primo volume e il secondo ce l'ho qui accanto a me, autografato dall'autrice. So per certo che il primo volume lo puoi trovare ancora su Amazon.
RispondiEliminaPerdonami se ho divagato dal tuo post, che risulta sempre interessante. Un abbraccio.
sinforosa
Ciao Sinforosa! Grazie mille davvero per il consiglio, credo che questi libri mi potrebbero piacere! Li cercherò :-) Ricambio l'abbraccio!
EliminaA me, ai tempi avevano catturato, sebbene ambientati in una Milano tanto lontano dai miei tempi di allora. 🤗🤗
Elimina...è proprio uno degli aspetti che rendono così godibili questi romanzi di Crapanzano!
EliminaI gialli sono il mio tallone di Achille, ma perché no?
RispondiEliminaCiao Ludovica! Spero che darai a questi gialli un'opportunità!
EliminaCara Silvia, leggendo le descrizioni credo siano molto interessanti...
RispondiEliminaCiao e buona serata con un forte abbraccio e un sorriso:-)
Tomaso
Ciao Tomaso! A me sono piaciuti molto! Buona serata anche a te :-)
EliminaI tuoi post mi portano a conoscere libri e autori che ignoravo, grazie!
RispondiEliminaCiao Chiara! Contenta di essere utile con i miei post :-)
Eliminaho letto un solo romanzo di questo scrittore e mi era piaciuto. devo riprendere in mano le sue storie , assolutamente
RispondiEliminaCiao Chicca! Sono contenta che il libro che hai letto ti sia piaciuto :-)
EliminaAutore a me ignoto.. fino ad oggi, quindi apprezzo questa nuova interessante scoperta :)
RispondiEliminaCiao Angela! Spero che proverai a leggere qualcosa :-)
EliminaEcco, ho scoperto un nuovo autore!
RispondiEliminaCiao! Spero che sarà una scoperta interessante :-)
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