lunedì 17 giugno 2019

L'ANGOLO VINTAGE 2.0 - GIUGNO 2019





Cari lettori,
nuovo appuntamento, ormai abbastanza consueto, con la rubrica “L’angolo vintage”, che ormai ci accompagna da febbraio, ogni 17 del mese.

Oggi ho pensato di tornare proprio alle origini del blog e di parlare dei romanzi di un autore che avevo recensito anni fa e che poi, purtroppo, non ho più ripreso in mano.


Si tratta di Dario Crapanzano, uno dei più famosi “giallisti milanesi”. 
In uno dei primissimi post del blog (qui il link), che forse pochi di voi ricorderanno, ho presentato la serie di Mario Arrigoni, il commissario che vive a Milano negli anni ‘50 ed è il responsabile della zona tra Loreto e Piazza Venezia. Ricordo di aver apprezzato davvero molto questi gialli, che raccontano con semplicità ed ironia una Milano (ed un’Italia) d’altri tempi.


Qualche mese fa sono riuscita a riprendere in mano i romanzi di questo autore ed oggi ve ne propongo due: uno sempre appartenente alla serie di Arrigoni, l’altro con una nuovissima protagonista femminile!



ARRIGONI E L’OMICIDIO DI VIA VITRUVIO


È ormai il ‘53: i ricordi della Seconda Guerra Mondiale sono sempre più lontani, iniziano a presentarsi i primi segnali di una ripresa economica, la vita sembra più serena.

Mario Arrigoni, insieme alla moglie ed alla figlia, è invitato speciale al matrimonio del suo vice Mastrantonio, uno scapolo di mezza età venuto dal Sud che sembrava destinato a rimanere solo per sempre (anche per via del suo carattere scontroso) ed invece ha inaspettatamente trovato l’amore: la signora Marisa, una portinaia conosciuta nel corso delle indagini.


Il clima allegro che pervade il commissariato dopo il matrimonio, però, dura ben poco. Flavio Villareale, attore, regista e proprietario del Teatro Imperiale (zona Stazione Centrale), viene trovato senza vita, ucciso per soffocamento, nel suo appartamento di via Vitruvio.
Ad allertare la polizia è stato il suo socio, Umberto Calcaterra, che si occupava della parte amministrativa, mentre il defunto era la mente creativa.

Dal momento che il vice di Arrigoni è in viaggio di nozze, egli può sfruttare appieno le capacità dell’ispettore Giovine, il suo sottoposto preferito. I due, indagando, si rendono subito conto che la vittima era tanto un bravo attore ed un ottimo artista quanto una pessima persona.

Nonostante la mezza età, infatti, egli tentava di approfittarsi senza alcuno scrupolo di colleghe molto più giovani, molte delle quali gli portano ancora rancore. 
Anche le sue esperienze politiche lasciano a desiderare, tra un’adesione al fascismo degna di un vero fanatico ed il sospetto di alcune denunce all’Ovra (la polizia segreta ai tempi del Ventennio).

Mario Arrigoni non conosce molto l’ambiente del teatro (si limita ad ascoltare le commedie alla radio insieme alla moglie), ma, suo malgrado, in questo romanzo impara a conoscerlo piuttosto bene: suggeritori anziani che non hanno alcuna intenzione di abbandonare il lavoro, attrici giovanissime o più mature in costante rivalità tra di loro, amministratori in lotta con i pochi fondi disponibili per le attività artistiche...e tanto altro ancora.


Arrigoni e l’omicidio di via Vitruvio è il quinto capitolo della serie dedicata ad un commissario dal volto davvero umano, capace di comprendere le ragioni di innocenti e colpevoli e di comprendere quasi sempre che, se ci fosse stato un po’ meno egoismo, forse non ci sarebbe stato nessun delitto. 

Ancora una volta, le commedie radiofoniche, le passeggiate della domenica, i locali spartani, i ricevimenti matrimoniali semplici ma curati e tanti altri particolari ci portano indietro nel tempo, facendoci ritrovare la speranza e la voglia di ricostruire che hanno contraddistinto gli anni ‘50.



LA SQUILLO E IL DELITTO DI LAMBRATE


Margherita Grande è una bella e simpatica ragazza che vive a Milano. 
Nel ‘51 ella ha poco più di vent’anni e, non avendo potuto studiare, dopo tanti anni di sacrifici facendo la cameriera per poche lire, ha incontrato una persona che ha cambiato la sua vita: una ricca donna che esercita il mestiere di maitresse e che le ha proposto di diventare una delle sue “ragazze”.

Sono ormai diversi mesi che Margherita esercita la “professione” in una casa di appuntamenti piuttosto lussuosa, ed i suoi clienti sono tutti uomini dell’alta società milanese. Ella sa che rischia di essere malvista per questa sua scelta di vita, ma ha una famiglia da mantenere, tra nonna anziana e sorella minore, e non se ne preoccupa.


Un giorno, però, uno dei più noti esponenti della Ligera (la malavita milanese del tempo), capo della banda di Lambrate, viene trovato cadavere. Di fianco al suo corpo c’è la fidanzata, con il pugnale in mano ed in stato di shock, che viene immediatamente arrestata ed incriminata. La ragazza, però, è un’amica d’infanzia di Margherita, che viene a conoscenza della notizia e non può credere che ella sia la colpevole.

Fortunatamente, la presunta colpevole non è l’unica amica di Margherita: oltre a lei, ella conosce molti esponenti della Ligera, ed è particolarmente legata a Leonardo, il capo della banda di Porta Venezia.

Insieme a lui e sfruttando tutti i contatti che le fornisce la sua professione, ella inizia un’indagine del tutto clandestina, e ben presto comprende che l’assassino non si nasconde tra le persone che frequentava abitualmente la vittima, ma appartiene ad una classe sociale ben più elevata. 

A poco a poco, ella riuscirà a capire come sono andate realmente le cose, e coinvolgerà anche la polizia nella sua ricerca della verità.


Se Mario Arrigoni è un personaggio più “istituzionale”, ligio alle regole, con una vita ordinaria (anzi, spesso routinaria) ed il dovere di consegnare i criminali alla giustizia per conto dello Stato, Margherita Grande è l’esatto opposto.
Ella ha una vita segreta che la sua famiglia ignora (la nonna crede che sia stata promossa al ristorante), può confidarsi solo con i suoi amici fuorilegge, segue le sue intuizioni rischiando di mettersi nei guai e, ovviamente, non sa come rivelare ciò che scopre alle autorità competenti.

Nonostante il protagonista sia completamente diverso, lo stile di Crapanzano resta riconoscibile e del tutto godibile, così come le atmosfere milanesi degli anni ‘50, che sono decisamente uno dei marchi di fabbrica dell’autore.




Queste sono le mie scelte “vintage” di giugno, e vi sarete accorti che oggi questo termine è particolarmente calzante.
Voi conoscete questo maestro del noir lombardo? Avete letto qualche suo romanzo?
Lo avete apprezzato?

Come sempre, vi invito a leggere anche i post delle mie “colleghe blogger” che hanno partecipato alla rubrica per questo mese.
Grazie per la lettura, al prossimo post :-)

26 commenti :

  1. Due romanzi che sembrano molto interessanti

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  2. Sei una macchina da guerra con due romanzi al colpo! Brava :-D
    Sono generi che leggo poco, ma li tengo in considerazione perché promettono bene.

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    1. Ciao! Eh, finché riesco...qualche mese ne propongo due, qualche mese ne proporrò uno! I gialli, comunque, mi piacciono molto, soprattutto quelli all'italiana!

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  3. Sono generi lontanissimi da me ma trovo bellissimo che tu abbia ripreso in mano, proprio grazie a questa bellissima rubrica, un autore che ti piace e di cui ne avevi parlato tempo fa. Riscoprire la bellezza di nuovi libri è sempre bello

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    1. Ciao Susy! Anche io sono contenta di aver ripreso i romanzi di Crapanzano! In generale il noir lombardo è un genere che vorrei approfondire :-)

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  4. Ciao Silvia, non sono molto appassionata di polizieschi, ma non nego che le ambientazioni milanesi mi incuriosiscono non poco ;-)

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  5. La storia d Margherita è quella che potrebbe piacermi: tra intrighi in ambienti torbidi e la mala dell'epoca, ha un bel background... :)

    Moz-

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    1. Ciao! Di sicuro è una storia originale e raccontata con simpatia :-)

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  6. Mi hai fatto venire in mente due libri ambientati a Milano, due libri davvero molto vecchi, erano appartenuti alla mia mamma, ma che mi avevano affascinato: Signorinette del 1938 e Signorinette nella vita del 1942 di Wanda Bontà, nata a Milano nel 1902 e morta nel 1986, sempre a Milano. Pensa che ho regalato il primo volume e il secondo ce l'ho qui accanto a me, autografato dall'autrice. So per certo che il primo volume lo puoi trovare ancora su Amazon.
    Perdonami se ho divagato dal tuo post, che risulta sempre interessante. Un abbraccio.
    sinforosa

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    1. Ciao Sinforosa! Grazie mille davvero per il consiglio, credo che questi libri mi potrebbero piacere! Li cercherò :-) Ricambio l'abbraccio!

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    2. A me, ai tempi avevano catturato, sebbene ambientati in una Milano tanto lontano dai miei tempi di allora. 🤗🤗

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    3. ...è proprio uno degli aspetti che rendono così godibili questi romanzi di Crapanzano!

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  7. I gialli sono il mio tallone di Achille, ma perché no?

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    1. Ciao Ludovica! Spero che darai a questi gialli un'opportunità!

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  8. Cara Silvia, leggendo le descrizioni credo siano molto interessanti...
    Ciao e buona serata con un forte abbraccio e un sorriso:-)
    Tomaso

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    1. Ciao Tomaso! A me sono piaciuti molto! Buona serata anche a te :-)

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  9. I tuoi post mi portano a conoscere libri e autori che ignoravo, grazie!

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    1. Ciao Chiara! Contenta di essere utile con i miei post :-)

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  10. ho letto un solo romanzo di questo scrittore e mi era piaciuto. devo riprendere in mano le sue storie , assolutamente

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    1. Ciao Chicca! Sono contenta che il libro che hai letto ti sia piaciuto :-)

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  11. Autore a me ignoto.. fino ad oggi, quindi apprezzo questa nuova interessante scoperta :)

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