L'artista spagnolo ed il suo amore per la classicità a Palazzo Reale
Cari
lettori,
per
la nostra rubrica “Consigli artistici”, oggi vi racconto una
mostra che ho visto qualche giorno fa a Palazzo Reale. Si tratta di
un’esposizione dedicata a Picasso, un artista che di sicuro non ha
bisogno di presentazioni.
Quando,
all’inizio dell’autunno, ho visto la pubblicità
dell’esposizione, mi sono molto incuriosita, perché, come sempre
accade quando si ha a che fare con un artista famosissimo che ha
prodotto molte opere, mi chiedevo quale logica avrebbero seguito i
curatori.
Il
tema scelto si è rivelato essere quello delle Metamorfosi,
ovvero, parlando più in generale, i rapporti di Picasso con il mito
e la classicità greca e romana.
La
mostra, infatti, non presenta soltanto quadri e sculture
dell’artista, ma anche opere classiche di diverse epoche ed alcuni
lavori di artisti a lui contemporanei; si cerca di porre l’accento
non solo sull’amore che egli nutriva per la grecità, ma anche sul
fascino che Roma esercitava su di lui.
Voi
lettori conoscete la mia passione per il periodo classico e per le tragedie greche in particolare, quindi immaginerete che sono stata
davvero felice di scoprire il tema della mostra.
Vediamo
insieme perché vale la pena di andare a dare un’occhiata a Palazzo
Reale!
Rodin,
il bacio e gli amanti
La
prima sala dell’esposizione si discosta leggermente dalla tematica
generale e pone al centro della scena l’amore e l’iconografia
degli amanti in varie declinazioni.
In
questo caso, i modelli di Picasso sono una statua di Rodin con due
amanti che si abbracciano ed alcuni antichi frammenti di oscillum
(delle piccole statuette con due volti che si baciano).
È
proprio il tema del bacio a piacere molto all’artista, che lo
ripropone in varie tele di diverse dimensioni. L’abbraccio tra gli
amanti, talvolta in bianco e nero ed altre volte in colori vivaci,
diventa quasi una lotta.
La commistione di sentimenti positivi e
negativi è tipica della produzione di Picasso, soprattutto quando si
tratta di ritrarre l’amore.
Il
mito di Arianna
Tra
le tante donne cantate e raccontate dalla mitologia antica, quella
che sicuramente attrae maggiormente l’immaginario di Picasso è
Arianna, la ragazza che prima aiuta Teseo a sconfiggere il Minotauro
e poi, abbandonata dall’amato, trova una nuova vita insieme al dio
Bacco.
Proprio
per via della sua appassionante storia, Arianna riesce ad essere,
allo stesso tempo, un simbolo di fedeltà amorosa e di tradimento
familiare.
Di conseguenza, non è un caso che Picasso ritragga la
fanciulla del mito con le sembianze di Marie Thérèse, una donna da
lui molto amata che aveva però messo in crisi il suo primo
matrimonio.
Arianna
viene immortalata in primo piano ed a figura intera, da sveglia ma
soprattutto mentre sogna. Nella dimensione onirica della fanciulla ci
sono soprattutto il suo passato ed il Minotauro, una figura mitica
molto importante per l’immaginario di Picasso.
Il
Minotauro, il Fauno, Zeus
Come
ogni suo collega, anche il vulcanico artista spagnolo crea delle
figure che per lui sono una sorta di alter-ego.
Per
quanto riguarda la mitologia, la figura più importante per lui è
sicuramente quella del Minotauro. La sua identificazione con questo
singolare personaggio risale addirittura alla sua infanzia, quando,
di fronte al capezzale della sorellina moribonda, egli fa voto di non
toccare più un pennello se ella sopravvivrà.
Purtroppo
la bambina viene a mancare e Picasso, nel suo cuore, si “trasforma”
nel Minotauro, ovvero nella creatura metà uomo e metà toro che
sacrifica fanciulle innocenti.
Il
lato più giocoso della sua personalità è invece espresso tramite
alcuni dipinti che ritraggono i Fauni, creature dalle zampe caprine
che, secondo il mito, popolano le campagne ed i boschi, spaventano i
pastori e molestano le ninfe.
Il riferimento ad alcuni tratti del suo
carattere, come il suo isolamento nei periodi di creatività ed il
suo amore per l’altro sesso, è piuttosto evidente.
Un
ultimo alter ego del pittore è infine Zeus, il re degli dei dalle
molte amanti. In una serie di disegni, infatti, egli illustra il
ratto di Europa, la fanciulla che il dio aveva sedotto dopo essersi
tramutato in toro (proprio come il Minotauro).
Le
donne ed i vasi greci
Le
forme femminili sono da sempre uno dei soggetti più importanti delle
opere di Picasso. In questa esposizione sono due, in particolare, gli
aspetti che vengono messi in luce.
Il
primo è il tentativo dell’artista di riprodurre, nelle sue tele,
alcune statuette classiche che ritraevano donne sedute su una sedia e
piangenti.
Egli contempla la fissità della composizione ed il
silenzioso dolore delle figure ritratte, e prova a dar loro un nuovo
colore ed un’inedita vitalità nei suoi dipinti.
Il
secondo è la reinvenzione del classico parallelismo tra le forme
delle donne e le anse dei vasi greci. Egli infatti afferma che, se
tradizionalmente si pensa che le curve dei vasi riprendano quelle
femminili, egli vuole fare l’esatto contrario: osservare una donna
e ritrarla come un vaso, nell’essenzialità delle sue forme.
Osservando alcuni disegni quasi geometrici che riempiono una delle
sale della mostra, il visitatore ha l’impressione che l’artista
sia decisamente riuscito nel suo intento.
L’arte
cicladica ed i bagnanti
Un’altra
fonte di ispirazione per Picasso è l’arte cicladica, da sempre
disprezzata da molti critici perché piuttosto elementare ed incapace
di reggere il confronto con quella classica.
L’artista,
a differenza di molti suoi contemporanei, trova che le piccole statue
cicladiche antropomorfe siano affascinanti nella loro semplicità.
È
proprio l’osservazione di queste opere a dargli l’idea di
rappresentare alcune figure umane che egli chiama “i bagnanti”.
Si tratta di dipinti e di grandi sculture in metallo che pongono al
centro dell’attenzione il corpo umano con la stessa essenzialità
delle statuette a cui si rifà l’artista.
Le
ceramiche di Vallauris
L’ultima
sezione della mostra è dedicata al periodo che Picasso ha trascorso
a Vallauris, una cittadina della Costa Azzurra che ha un’importante
tradizione ceramista.
Il
visitatore si trova al centro di una serie di teche, alcune delle
quali conservano delle opere classiche alle quali Picasso si è
ispirato, ed altre delle effettive opere dell’artista.
Ancora
una volta, è evidente l’omaggio alla classicità, che non si
esprime soltanto attraverso la riproduzione dei classici vasi, ma si
estende anche a molti oggetti che in epoca antica erano di uso
quotidiano e che con il tempo sono stati dimenticati.
La
mostra resterà a Palazzo Reale fino al 17 febbraio...c’è un po’
di tempo per visitarla!
Credo
che, se abitate come me in Lombardia, non si possa proprio dire di no
a Picasso ed alle sue “metamorfosi”!
Fatemi
sapere se avete visto la mostra, se vi è piaciuta, se vi
incuriosisce!
Grazie
per la lettura, al prossimo post :-)
Grazie per questa visita virtuale alla mostra, è andato anche mio figlio e mi ha inviato alcune foto. Buona serata.
RispondiEliminasinforosa
Ciao! Sono contenta che sia piaciuta anche a tuo figlio :-) Buona serata!
EliminaBella e interessante questa mostra a tema, che lega le opere di picasso, molto suggestive e particolari, al mondo greco-romano.
RispondiEliminaGrazie perché mi fai conoscere mostre che non potrei visitare :)
Ciao Angela! Io cerco di approfittare dei giorni in cui sono in città per vari motivi, anche perché in settimana è sempre più o meno fattibile, nel weekend c'è tanta gente...e più si avvicineranno le feste, più la situazione peggiorerà! Comunque sono contenta di esservi utile!
Eliminasi, certo, immagino che tu vada quando puoi e che ci sia molta gente (fortunatamente, aggiungerei :-D ); io comunque mi riferisco al fatto che sono mostre che, almeno per quanto ne so io, purtroppo non arrivano proprio nè nella città in cui vivo nè nelle immediate vicinanze... :/
Eliminaper questo ti ringraziavo ;)
Ho capito! è vero che ogni angolo d'Italia ha le sue bellezze artistiche, ma credo che, a livello di esposizioni temporanee, le grandi città come Milano e Roma offrano più occasioni rispetto ad altre zone...
EliminaInteressante la mostra di Picasso, queste opere non le conoscevo! Io per storia dell'arte ho portato Picasso alla tesina di maturità, con il quadro La famiglia di saltimbanchi!😊
RispondiEliminaCiao Vanessa! Sicuramente Picasso è stato nelle tesine di molti... è un artista gettonato! Comunque secondo me c'è sempre qualcosa da imparare :-)
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