I più bei romanzi di Valerio Massimo Manfredi
Cari
lettori,
primo post del 2018 per
la nostra rubrica “Letture...per autori”!
Oggi vi parlo di alcuni
romanzi selezionati di uno dei miei autori preferiti, Valerio Massimo
Manfredi.
Ciò
che amo maggiormente di questo scrittore non è solo la sua
straordinaria capacità di ricostruzione delle epoche storiche
perdute, ma anche la passione che egli mette nel descrivere i
dettagli e nell'immaginare storie di fantasia che possano combaciare
con alcune realtà del passato.
Ho
letto praticamente tutte le sue opere, ma oggi mi limito a proporvi
ciò che, secondo me, è davvero imperdibile.
Scegliete
voi che cosa vi interessa maggiormente!
LE
PALUDI DI HESPERIA
Primo
romanzo di Valerio Massimo Manfredi che ho letto, è anche la storia
a cui sono maggiormente affezionata.
Con
questo libro torniamo al tempo degli eroi omerici, senza però
preoccuparci dei più noti, come Achille o Ettore.
Protagonista
di questo racconto è invece Diomede, un personaggio forse
sottovalutato, ma fondamentale, perché, se Achille per i greci è
stato una variabile micidiale ma imprevedibile, egli ha sempre
rappresentato una solida certezza.
Finita
la guerra di Troia, egli torna a casa, ad Argo, ma ben presto scopre
un complotto architettato dalla moglie, la regina Egialea.
Deluso
e sconvolto, egli decide di fuggire nottetempo con i soldati che gli
sono fedeli e, dopo un lungo viaggio, egli approda in Hesperia,
ovvero nell'Italia Centrale.
Diomede
si batte con forza e determinazione e riesce a superare tutti gli
ostacoli che la nuova terra gli pone davanti, ma è anche consapevole
di non essere più lo stesso uomo di una volta.
Incontra
anche Enea, e con lui ingaggia un'ultima, disperata battaglia, ma ben
presto i due capiscono che non c'è alcun senso nel combattere per
qualcosa che non c'è più. Il mondo miceneo degli eroi, infatti, non
esiste più: i Dori stanno per spazzarlo via per sempre…
Questo
romanzo, malinconico e decadente, è anche portatore di un messaggio
di speranza: il nostro protagonista, infatti, crede di saper fare
solo il soldato, ma trova in sé delle risorse che non sapeva di
avere.
Così
anche ognuno di noi, se una fase della sua vita termina bruscamente,
può essere in grado di ricominciare.
L'ARMATA
PERDUTA
Abira,
povera fanciulla del Medio Oriente, è stata promessa fin da bambina
ad un cugino e crede di essere destinata ad una vita umile e
monotona.
Un
giorno, però, conosce e s'innamora di Xeno, al secolo Senofonte,
scrittore ateniese al servizio dell'esercito greco che sta andando ad
aiutare Ciro nella guerra fratricida in Persia. Abira decide di
fuggire con lui, e ben presto viene a conoscenza di un mondo nuovo,
fatto di uomini duri e temprati dalla guerra, ma anche di donne
raffinate e maliziose, come Melissa, e di affascinanti e spietati
eroi solitari, come Menon.
La guerra, però, si risolve in un
fallimento, e l'esercito greco viene costretto ad effettuare
un'interminabile ritirata attraverso l'Asia, combattendo contro
nemici visibili e pericoli silenziosi. Abira e Xeno, contravvenendo
alle leggi, verranno a conoscenza di un complotto che minaccia il
destino di quella strana milizia ausiliaria.
La storia è quella
dell'Anabasi di Senofonte, ma raccontata dal punto di vista delle
tante donne che accompagnarono la spedizione: storia e poesia si
intrecciano!
Piccolo spoiler: se mi
chiedessero, tra tutti i romanzi che ho letto, di sceglierne uno con
un colpo di scena davvero romantico, sono quasi sicura che sceglierei
questo.
L'IMPERO DEI DRAGHI
Edessa, 260 d.C. I Persiani
stanno stringendo un assedio all'ultimo avamposto dell'Impero Romano,
ed il contrasto sembra senza fine: è per questo che l'Imperatore
Valeriano decide di accettare un incontro con il Re per negoziare.
Egli ignora, però, che si tratti di una trappola, e, insieme ai suoi
uomini più fidati, viene rinchiuso ad Aus Daiwa, una miniera dove
dei miseri forzati sono condannati ad una schiavitù eterna.
Tra i
prigionieri vi è il Comandante Marco Metello Aquila, uomo di fiducia
di Valeriano, che, nel momento in cui l'imperatore si spegne tra le
mille fatiche della miniera, decide di fuggire con i pochi uomini
rimasti. Ha inizio un viaggio lunghissimo e difficile, che culmina
con l'incontro di un misterioso personaggio “dagli occhi che
pungono”, cioè a mandorla. Egli è Dan Qing, il Principe
ereditario della Cina, che propone a Metello ed ai suoi di fargli da
guardia del corpo e di affiancarli in una pericolosissima missione di
riconquista del trono.
È allora che per i legionari romani si
spalancano le porte del leggendario Impero dei Draghi, fatto di
insidiosi intrighi, guerrieri imprendibili e silenziosi, monaci
guerrieri ed affascinanti fanciulle che cavalcano di notte col
pugnale tra i denti.
La lunga e complessa trama di
questo romanzo non basta a comunicare tutte le sensazioni che prova
il lettore. Vi è una completa identificazione con Metello,
legionario costretto ad imparare la filosofia del combattimento
orientale, comandante fedele all'Imperatore che non smette mai di
cercare vestigia dell'impero romano anche dall'altra parte del mondo,
uomo ferito nel privato che continua a sperare di ritrovare suo
figlio.
La sua decisione di giocarsi il tutto per tutto fa capire al
lettore che ci si può sempre ritrovare, che non si smette mai di
essere se stessi, anche se si è in un altro emisfero e se si ha un
altro nome ed un'altra identità.
IL TIRANNO
Questa complessa ed
affascinante storia è ambientata in Sicilia, nel V secolo a.C., e
racconta giovinezza, ascesa, trionfo e declino di Dionisio, il
leggendario tiranno di Siracusa, conquistatore di tutta la Sicilia e
di parte dell'Italia Meridionale.
Intrepido soldato e, subito
dopo, giovanissimo generale, egli cresce e fa carriera con la
convinzione che la democrazia sia un male, non solo per chi governa,
ma anche e soprattutto per la comunità. Le radici di questa sua
credenza affondano in un passato doloroso e si intrecciano con i
ricordi di Arete, il suo sfortunato primo amore.
Affiancato dall'amico Filisto,
che è un amante della filosofia e cerca sempre di invitarlo
all'equilibrio, e dal fratello minore Leptines, che è sempre al suo
fianco, presto Dionisio prende possesso di Siracusa.
Da lì, avendo fatto tesoro
del suo recente passato da generale, egli si espande a dismisura,
conquistando città e sottraendo territori al suo nemico più odiato,
Cartagine.
Giorno dopo giorno Dionisio
inizia a sembrare sempre più un imperatore: egli sposa nello stesso
giorno due donne, una siracusana ed una locrese (cioè calabrese);
intorno a lui inizia a crearsi una corte non sempre fidata; le sue
ricchezze si accumulano l'una sull'altra.
È il suo momento di gloria,
ma i primi segnali dell'imminente fine del suo sogno si avvicinano…
Scegliendo questo
protagonista, Valerio Massimo Manfredi ha corso un grande rischio: si
è posto, infatti, dal punto di vista di un villain, un
personaggio ritenuto negativo per la sua sete di potere e la sua
crudeltà.
Dionisio non viene né
giustificato né esaltato, ma, incredibilmente, il lettore ha la
sensazione di comprenderlo, di intuire le motivazioni di alcune sue
discusse scelte, di cogliere persino i momenti di grandezza di questo
sofferto personaggio.
Una storia da leggere con
attenzione e senza pregiudizi!
L'ULTIMA LEGIONE
Anno 476 d.C.: l'Impero Romano
d'Occidente sta per crollare sotto gli assalti del generale barbaro
Odoacre. L'imperatore Romolo Augustolo, un ragazzino di 13 anni, è
stato deportato a Ravenna.
L'ufficiale Aureliano
Ambrosio, nel frattempo, assiste impotente alla distruzione
dell'armata rimasta fedele all'imperatore, capeggiata dal padre di
Romolo, il quale, morendo, chiede ad Aureliano di salvare il figlio.
Egli, aiutato dalla donna
guerriera Livia Prisca, mette insieme una squadra, costituita da due
ex compagni d'armi di Aureliano, Batriato e Vareno, e da due ex
schiavi, Demetrio ed Orosio.
La liberazione dell'imperatore
fanciullo, che è stato rapito insieme al precettore Meridius
Ambrosinus, si trasforma in una vera e propria fuga attraverso
l'Europa, in direzione della Britannia ed alla ricerca di alcune
tracce dell'Impero Romano che si credevano perdute per sempre.
Lo stesso Romolo Augustolo
porta con sé una spada appartenuta a Giulio Cesare, che ha fatto la
storia ed ora è pronta a diventare simbolo di leggenda…
Celeberrimo romanzo di
Manfredi, è sicuramente stato “odiato” da molti studenti,
costretti, loro malgrado, a leggerlo per la scuola.
Tuttavia, io credo che valga
assolutamente la pena di conoscere questa storia così appassionante
e formativa ad un tempo. Amicizia, lealtà ed avventura sono i punti
cardine della narrazione, che non manca di sorprendere il lettore
fino alla fine.
In questa piccola “top five”
ho parlato solo di romanzi di Valerio Massimo Manfredi autoconclusivi
ed ambientati nel passato. Qui ho invece parlato della
trilogia dedicata ad Alessandro Magno, mentre i gialli/thriller
archeologici sono stati citati in questo ed in questo post.
Il mio amore per lo scrittore
in questione mi accompagna da quando avevo 18 anni e credo che sia
piuttosto evidente…
Non conosco, invece, le vostre
idee in merito! Avete letto qualcuno di questi romanzi? Ho suscitato
la vostra curiosità per uno o più di essi?
Fatemi sapere!
Grazie della lettura… al
prossimo post :-)
Cara Silvia, non mi resta che augurare, buona lettura.
RispondiEliminaCiao e buon pomeriggio con un forte abbraccio e un sorriso:-)
Tomaso
Ciao Tomaso! Ti confesso che rileggerei volentieri qualcuno di questi romanzi...soprattutto il primo! Buona giornata :-)
EliminaCiao Silvia, non ho mai letto nulla di Manfredi perchè non sono appassionata di romanzi storici: tra quelli che hai presentato, però, mi ispirano il primo e l'ultimo :-)
RispondiEliminaCiao!! Secondo me questi romanzi ti potrebbero piacere :-)
EliminaCiao Silvia, è da tanto tempo che non mi concedo una lettura storica, mi segno qualche titolo grazie!
RispondiEliminaCiao Ely! Spero che questi romanzi ti possano piacere!
EliminaCome genere mi piace molto, devo decidermi a dargli spazio e a scegliere da quale iniziare!
RispondiEliminaCiao Angela! Se ne hai voglia, scegli tra questi quello che preferisci!! :-)
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