Le mie canzoni preferite del cantautore genovese
Cari
lettori,
come
vi avevo promesso in questo post, ecco un appuntamento con la rubrica “Consigli
musicali”!
Ho
deciso di partire dai cantautori, ed in particolare dal mio preferito, Fabrizio
De André.
Come
sempre, in questi casi, ci sono due discorsi diversi da fare.
Ovviamente,
riconoscere che De André sia stato un grande cantautore ed una sorta di poeta
italiano contemporaneo è del tutto oggettivo.
Molto
più soggettivo è invece scegliere quali siano le canzoni del suo repertorio che
hanno maggiormente emozionato ognuno di noi.
Io
ho riportato semplicemente le mie preferite. Eccole a voi!
Canzone dell’amore
perduto
Non
posso che iniziare con la mia canzone preferita di questo artista. Una melodia
semplice, quasi una ninna nanna, accompagna un testo che con naturalezza
esprime il rimpianto per una stagione ormai conclusa della propria vita. Un
amore è terminato e probabilmente un altro inizierà, come fanno le stagioni.
Ricordi,
sbocciavan le viole con le nostre parole:
“Non
ci lasceremo mai, mai, e poi mai”
Vorrei
dirti ora le stesse cose,
ma
come fan presto amore ad appassire le rose…
Il testamento di Tito
La
storia del ladrone pentito che è stato crocifisso accanto a Gesù mi ha sempre
colpito.
In questa canzone, De André immagina che lui stesso fornisca una sua
versione “rivisitata” dei 10 comandamenti: è la storia di un uomo che non ha
seguito le leggi degli uomini e per questo motivo sembra aver sbagliato tutto,
ma che, nonostante questo, è rimasto più “puro di cuore” di molti altri.
Io
nel vedere quest’uomo che muore,
madre,
io provo dolore,
nella
pietà che non cede al rancore,
madre,
ho imparato l’amore.
Ballata dell’amore cieco e della vanità
I protagonisti di questo
testo, che contrasta con la melodia allegra ed irriverente, sono un pover’uomo
onesto, reso pazzo dall’amore, e la donna amata, alla quale non potrebbe
importare meno di lui.
La crudele ragazza chiede al poveretto delle terribili
prove d’amore: prima l’uccisione della madre, poi il suo suicidio stesso.
Quello che apprezzo di più in questo testo è il fatto che l’artista faccia
capire bene quanto, nonostante tutto, la vera persona sconfitta di questa
storia sia lei.
…ma
lei fu presa da sgomento, quando lo vide morir contento,
morir
contento e innamorato, quando a lei niente era restato,
non
il suo amore, non il suo bene, ma solo il sangue secco delle sue vene.
La città vecchia
Come
forse qualcuno di voi sa, anche se sono milanese, la Liguria è un po’ la mia
terra d’adozione.
Ho la casa al mare di famiglia in provincia, in mezzo tra Savona
e Genova, e, anche se i miei amici giramondo inorridiscono davanti a questa mia
considerazione, credo che il Mar Ligure resterà sempre il mio preferito.
La città vecchia è una descrizione – vi
posso assicurare, molto veritiera – di Genova, tra carrugi all’interno dei
quali non batte il sole, sporcizia, povertà e uno sguardo poco ottimista verso
il futuro. De André non nega i punti deboli della sua città e dei suoi
abitanti, ma li difende da qualsiasi giudizio morale:
Se
non sono gigli, son pur sempre figli,
vittime
di questo mondo.
Fiume Sand Creek
Questa
volta Fabrizio De André abbandona non solo l’amata Genova, ma proprio l’Italia
intera, e ci racconta un pezzo di storia americana: il massacro degli Indiani
nelle riserve ad opera dei militari.
È la storia di una strage vista con gli
occhi di un bambino e raccontata come se fosse una poesia.
Le
lacrime più piccole, le lacrime più grosse
Quando
l’albero della neve fiorì di stelle rosse
…ora
i bambini dormono nel letto del Sand Creek.
Il pescatore
Questo
testo di De André, accompagnato da una melodia trascinante e sempre
graditissima in qualsiasi esibizione live, narra la storia di un pescatore addormentato
lungo la riva di un fiume, che soccorre un assassino in fuga ed affamato. Il
pescatore dà pane e vino a chi dice “ho sete e ho fame”, proprio come nel
Vangelo.
L’artista ha lasciato un dubbio finale: quando i poliziotti vengono in
cerca del delinquente, trovano morto il pescatore oppure è quest’ultimo che si
finge addormentato per non dire dove l’assassino si sia nascosto? Io preferisco
la seconda.
Ma
all’ombra dell’ultimo sole si era assopito il pescatore
E
aveva un solco lungo il viso come una specie di sorriso.
Via del campo
Tra
le tante storie che D’André ha dedicato alle prostitute e ad altre cosiddette
“donne perdute”, questa è la mia preferita, forse perché rappresenta in pieno
il modo in cui l’artista considerava queste persone: con amicizia e tenerezza.
Non una volta egli le giudica male, ma le considera delle vittime di un sistema
che prima ha finto di amarle e poi le ha ripudiate.
Ama
e ridi se amor risponde, piangi forte se non ti sente,
dai
diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fior.
Volta la carta
Credo
che questa canzone di De André sia veramente un unicum nella musica italiana e forse nel mondo. È una sorta di
filastrocca, ma a livelli letterari altissimi: è un vero e proprio esercizio di
virtuosismo, una catena di parole armonizzate dal punto di vista musicale. È
perfino difficile scegliere una citazione, perché tutto il testo è collegato!
C’è
una donna che semina il grano,
volta
la carta e si vede il villano,
il
villano che zappa la terra
volta
la carta e viene la guerra…
Dormono sulla collina
Questo
struggente testo di De André è un nostalgico necrologio di tutti i “ragazzi
perduti” che sono morti giovanissimi, portati via da una relazione sbagliata,
da alcool e droga, da povertà e delinquenza.
Ammettere che essi siano morti è
troppo crudele: per questo motivo, egli immagina che essi stiano semplicemente
dormendo.
Dove
se n’è andato Elmer che di febbre si lasciò morire
Dov'è Herman bruciato in miniera
Dove sono Bert e Tom, il primo ucciso in una rissa,
e l'altro che uscì già morto di galera...
Bocca di rosa
Se
c’è qualcosa che Fabrizio De André non sopporta è il (finto) perbenismo dei
piccolo borghesi, ed in questa canzone egli ne fa un ritratto impietoso.
L’arrivo di una prostituta in un piccolo paese, infatti, innesca una serie di
reazioni che, come prevedibile, portano allo scandalo.
“Bocca di rosa” diventa
così il capro espiatorio di una società malata, anche se, come fa capire
l’artista, lei è probabilmente più sana di molti altri.
Si
sa che la gente dà buoni consigli
Sentendosi
come Gesù nel tempo
Si
sa che la gente dà buoni consigli
Se
non può più dare cattivo esempio.
Questa
è la mia personale “top 10” delle canzoni di questo amatissimo artista. Inutile
dire che mi piacerebbe davvero molto conoscere la vostra! Fatemi sapere se vi
piace qualcuna delle canzoni che ho citato o se ne preferite altre. Ditemi
anche, se vi va, che cosa ne pensate di uno spazio musicale sul blog!
Se vi piace la musica di De André, inoltre, mi permetto di darvi altri due consigli:
1) Michele Riondino, l'attore protagonista della fiction Il giovane Montalbano, ha da poco presentato a Milano il suo spettacolo dal titolo Angelicamente anarchici, incentrato sulle due figure del cantautore genovese e di Don Andrea Gallo. La rappresentazione ha lasciato la mia città da un po', ma potreste essere in tempo per assistervi se abitate in altre parti d'Italia! Qui trovate la mia recensione.
2) Domani sera a Cernusco sul Naviglio, il mio paese (sempre in provincia di Milano), assisterò al concerto-tributo a De André del gruppo musicale Ottocento.
Vi lascio il link della loro pagina Facebook e, se vi va di sentire buona musica, vi consiglio di informarvi, perché li ho già sentiti una volta e ne vale davvero la pena!
Grazie
ancora per la lettura ed al prossimo post J
Che meraviglia! De André mi piace moltissimo. Ho un vecchio cd di un live che aveva registrato accompagnato dai musicisti della PFM e credo di averlo consumato a forza di ascoltarlo.
RispondiEliminaCiao! Ho già sentito parlare della PFM...dev'essere un cd bellissimo :-)
EliminaCiao Silvia, adoro De Andrè fin da piccola e la mia canzone preferita in assoluto è Il pescatore. Adesso mi hai fatto venire voglia di ascoltarle di nuovo tutte, grazie per questo post :)
RispondiEliminaCiao Maria! "Il pescatore" è decisamente una delle canzoni più amate! Buon ascolto :-)
EliminaCiao,
RispondiEliminacomplimenti per il blog e per il tuo stile.
Mi sono unita ai tuoi lettori fissi, se ti va e se ne hai voglia, ti aspetto nel mio blog :)
http://vivereromance.blogspot.it/
Ciao Rita! Grazie di cuore per essere passata, vado subito a dare un'occhiata al tuo blog!
EliminaUna bellissima dichiarazione d'amore al grandissimo De Andrè! Un post davvero pieno di sentimenti forti, grazie <3
RispondiEliminaCiao Ely! Hai ragione, sono un po' affezionata a lui, forse perché è un simbolo della mia seconda casa, la Liguria... sono contenta di aver trasmesso questo sentimento nel post!
EliminaBuongiono De Andrè è un grande! Bellissima! Ti auguro una buona giornata!
RispondiEliminaCiao! De André è un grandissimo della musica italiana, nessun dubbio su questo!
Eliminaoh io AMO De Andrè, tantissimo! Sono riuscita a vedere due suoi concerti e di questo sarò sempre grata. Hai scelto 10 canzoni fantastiche, le adoro. Sceglierne solo 10 è ardua
RispondiEliminaCiao Chiara! Sì, hai ragione, 10 sono troppo poche! Non sai quanto ti invidio per i due concerti! Mi sa che sono nata troppo tardi :-(
EliminaChe bella classifica, e che bella idea! Anch'io apprezzo molto questo poeta (perchè tale lo considero) e conosco quasi tutte le canzoni da te citate, anche se non sono le mie preferite. Quelle che più amo in assoluto sono La canzone di Marinella, Il sogno di Maria e Princesa. Le conosci?
RispondiEliminaCiao Virginia! Conosco bene La canzone di Marinella, ma mi sa che non ho sentito le altre due! Grazie per il consiglio :-)
EliminaBel post! :)
RispondiEliminaGrazie mille! :-)
EliminaAmo De Andrè e questo post mi ha fatto venire voglia di spararmi tutte le sue canzoni mentre lavoro, grazie :)
RispondiEliminaCiao! Sono contenta che il post ti sia piaciuto :-)
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