Quando
il mondo dei libri incontra quello del vino
Durante
le mie recenti incursioni in biblioteca, mi sono resa conto di essere
attratta da una particolare tipologia di romanzo.
Negli
ultimi tempi, infatti, ho letto molte storie che trattavano il tema
del vino, sempre così particolare ed affascinante, e non solo per
noi italiani che abbiamo una fiorente tradizione.
Probabilmente
questa serie di letture mi è stata ispirata dalla gita che ho fatto,
in Ottobre, presso le cantine del Monferrato.
In
quell'occasione ho avuto modo di scoprire un mondo a me quasi
sconosciuto, caratterizzato da una grande precisione, dall'attenzione
a molti aspetti scientifici ed anche, spesso, da un giro d'affari
fenomenale.
Ecco
quali sono, secondo me, i romanzi che ci possono introdurre a questo
mondo!
-
Quando scoprire il vino significa tornare alle origini.
Questo
romanzo narra la storia di Ambra, una giovane italo-americana che
vive a New York e lavora nel campo della pubblicità.
Ambra
ha molte caratteristiche delle classiche “eroine metropolitane”
dei romanzi rosa (la fretta, l'attaccamento al lavoro, le nevrosi per
restare in linea, una relazione complicata), ma, grazie anche
all'appoggio del padre, possiede anche una spiccata sensibilità.
Per
questo motivo, avuta la notizia della morte di un nonno italiano, del
quale non ricordava l'esistenza, decide di tornare in Italia, nella
vecchia casa di famiglia in Veneto.
Lì, con l'aiuto di Beatrice, una
donna responsabile della tenuta, ella inizia ad imparare l'arte della
vinificazione, scoprendo un mestiere sconosciuto e per il quale si
sente immediatamente portata.
Per
ogni vendemmia alla quale prende parte, Ambra scopre qualcosa sulla
sua famiglia, sui nonni che credeva perduti e sulle altre persone che
si occupano della tenuta.
I
messaggi più importanti che trasmette questo romanzo, secondo il mio
parere, sono due.
Il
primo riguarda l'importanza di riscoprire le proprie radici, specie
nei momenti di difficoltà, perché potremmo renderci conto di essere
diventate persone del tutto diverse da quelle che intendevamo essere
e di aver perso di vista gli obiettivi più importanti.
Il
secondo, invece, riguarda proprio il vino: il romanzo fa capire
chiaramente che non basta essere rimasti conquistati da film come
“Un'ottima annata” o “French Kiss” per mettersi a fare
vendemmie, ma ci vogliono anni di studio, uniti a preparazione e
prontezza. Chi vuole cimentarsi?
-
Quando il vino può essere un ottimo anti-crisi.
Tutta
colpa del tacco 12, di
Amy Silver
Cassie
Cavanagh vive vicino alla City londinese, ha un impiego qualunque
come segretaria, scelto solo in base allo stipendio ed alle
gratifiche, ed è fidanzata con un Dan, un ragazzo che, a parte la
bellezza ed i soldi, non ha proprio nulla da offrire.
Nel
giro di una settimana, però, la crisi economica le porta via il
lavoro ed il “fidanzato perfetto” sparisce prevedibilmente nel
nulla.
La
prima reazione di Cassie è quella di buttarsi nello shopping
sfrenato (Becky Bloomwood docet), ma, dopo qualche settimana di borse
Chanel, guanti a 500 euro e costosi prodotti di bellezza, si rende
conto di essere circondata solo da inutili beni materiali.
Ci
vorranno la pazienza della sua coinquilina buona ed idealista, la
spinta della sua famiglia vecchio stile e le disgrazie capitate alla
sua cinica migliore amica perché Cassie inizi lentamente ad imparare
una nuova filosofia di vita.
La
nostra protagonista, dunque, si mette alla ricerca di un lavoro che
possa davvero interessarla, e si ritrova in un'azienda che produce
vini.
Lì ella prende coscienza delle proprie potenzialità:
rimoderna l'ufficio, diventa una preziosa consulente per i suoi capi
(che si rivelano essere più agli inizi di lei) e comincia a
conoscere persone che hanno interessi diversi dal semplice ed unico
accumulo di denaro.
Tutta
colpa del tacco 12 è un romanzo
solo apparentemente leggero. Esso indaga un tema sempre più attuale:
il rischio di vivere per shopping, begli oggetti, estetica, feste ed
eventi e di confondere quello che sono -cioè dei passatempi, anche
se piacevoli – per l'essenza della vita.
Inoltre,
esso suggerisce che ciò per cui siamo veramente portati può celarsi
in qualunque dettaglio. In fondo, all'inizio del romanzo, Cassie non
avrebbe mai sospettato che i bicchieri di vino che degustava davanti
alla tv o al computer fossero tanto importanti.
-
Quando il vino è il simbolo di un sogno da inseguire.
Angelica
è l'ultima figlia di un produttore di vini e l'erede di un impero.
Rispetto ai fratelli, che, crescendo, scelgono altre strade, lei è
l'unica che prova un sincero interesse per l'azienda e che, una volta
diventata adulta, se ne occupa concretamente.
È
una donna forte e ribelle, con un'adolescenza difficile alle spalle,
ed il suo coraggio e la sua passione sono
i suoi punti di forza anche nel lavoro.
Queste
sue caratteristiche, però, non rendono sempre facile la sua vita
privata: con il marito Raffaello ci sono numerose difficoltà e la
figlia Elisabetta è ancora adolescente e desidererebbe più
comprensione da parte sua.
È
per caso – anzi, è a causa di una tragedia sfiorata – che
conosce Tancredi, chef stellato di origini siciliane, uomo misterioso
ed introverso. Il suo carattere ombroso si trova subito in armonia
con la solare energia di Angelica e tra i due nasce quella che
potrebbe essere una nuova relazione.
Oltre
a loro due, il lettore conosce Raffaello, giornalista insicuro ed in
cerca di una ripartenza nel lavoro e nella vita, Elisabetta, quattordicenne entusiasta come
la madre ed a tratti timorosa come il padre, Andrea, lo sfortunato
primo amore di Angelica, William, uno smaliziato produttore di vini
americano, e molti altri personaggi.
Il
protagonista silenzioso di tutte queste vicende è il vino, simbolo
di una storia familiare, quella dei Brugliani, che assume quasi le
dimensioni di una saga.
Lo
stesso sentimento che prova Angelica per Tancredi è unito
all'intenzione,
non del tutto espressa,
di coniugare le arti di
entrambi (il cibo ed il vino).
La
produzione di un nuovo vino, in questo contesto, è molto più di un
obiettivo realizzato, ma assume i contorni di un sogno diventato
realtà.
Il
lettore stesso avverte il desiderio di sedersi insieme ad Angelica in
cima alla collina della Vigna dell'Angelo, luogo di nascita di uno
dei bianchi frizzanti prediletti della protagonista, e di progettare
insieme a lei la prossima avventura.
Spero
che questa piccola “top 3” vi abbia interessato, o, almeno,
incuriosito.
Fatemi
sapere, se vi va, quali altri libri conoscete a tema “vino” e se
vi sono piaciuti.
Grazie a chi ha letto la mia recensione fin qua (ed
anche a chi ne ha letto solo un pezzetto).
A
presto! :-)
Ciao Silvia, post molto interessante! Al momento non mi vengono in mente romanzi a tema "vino", ma in compenso mi hai fatto venir voglia di leggere i libri che hai presentato :-)
RispondiEliminaCiao Fra! Ti consiglio di cuore tutti i tre romanzi di cui ho parlato :-) Comunque, conoscendoti, credo che quello di Amy Silver sarebbe il tuo preferito!
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