giovedì 4 settembre 2025

PAROLE AL FEMMINILE

 Due libri dalla rassegna varazzina




Cari lettori,

iniziamo la settimana con le prime recensioni dopo la pausa per ferie ed il recap veloce delle letture estive (che trovate a questo link).


Il post di oggi fa parte delle nostre “Letture...a tema”, ed il filo conduttore è per me davvero interessante: la rassegna “Varazze Cult Fest - Parole al femminile” che si è tenuta a Varazze, la mia casetta estiva ligure. È stato un ciclo di sei incontri, tutti dedicati ad autrici che hanno appena pubblicato un libro, ognuna delle quali molto diversa dalle altre.


Sono riuscita a presenziare a quattro di questi incontri e devo dirvi che trovo sempre super rigenerante poter passare una serata a parlare di libri dopo una giornata di sole, mare e passeggiate. È come se tutto ciò che mi piace fosse racchiuso in un’unica giornata!


Una breve panoramica della rassegna, tanto per darvi un’idea. Gli incontri ai quali non ho potuto essere presente sono stati quello di Alessandra Selmi con La prima regina e quello di Erica Cassano con La grande sete. Poi c’è stata Lorenza Gentile con Tutto il bello che ci aspetta: ho ascoltato la sua presentazione, ma non ho letto il romanzo. Sono comunque tre titoli che mi incuriosiscono, quindi chissà, potrebbero finire su questi schermi più avanti.



Ho letto invece gli altri tre libri che sono stati presentati. Come le lucciole di Francesca Pongiluppi, ve lo anticipo già, sarà parte del post dei preferiti di settembre, perché credo che ci sia tanto da raccontare su questo romanzo. Oggi vi parlo invece di Racconti al faro di Susy Zappa e Degna sepoltura di Cristina Rava.


Vi accorgerete che si tratta di due titoli accomunati certamente dalla mano di un’autrice e dall’amore per il mare (due mari ben diversi, per la verità), ma che per il resto stiamo parlando di due libri ben diversi, tutti da scoprire.

Senza altre chiacchiere, vi lascio alle recensioni!



Racconti al faro – Memorie e leggende dell’isola di Batz”, di Susy Zappa


Bretagna, giorni nostri. In una terra battuta costantemente dal vento freddo e dal mare in tempesta, costellata da isole, il faro è sempre stato una costruzione fondamentale.


Senza il faro, i navigatori non saprebbero dove andare, e così non ci sarebbero pesca e turismo, non esisterebbero i fiorenti commerci che hanno consentito una vita più che dignitosa a tante persone, e soprattutto ogni bretone sarebbe molto più isolato.


È un tempo in cui la leggendaria figura del guardiano del faro viene sempre più sostituita da sistemi informatizzati ed automatici: non sono tante le persone che vogliono passare la loro vita su un’isoletta sperduta, circondati dal mare che è quasi sempre tempestoso, raggiungendo la civiltà solo per fare un po’ di spesa e commissioni ogni tanto e con l’orologio in mano, perché bisogna approfittare della bassa marea.


Eppure c’è ancora qualcuno, principalmente ex guardiani ormai anziani che sono in pensione ma desiderano comunque passare gli ultimi anni della loro vita al faro, perché ormai la loro vita è questa. Tra coloro che invece lavorano ancora c’è Yannick, il guardiano dell’isola di Batz, in compagnia del suo cane Tom.


Yannick ha la passione della lettura. Così, al termine di una giornata in cui ha scrutato il mare in cerca di eventuali naviganti da aiutare ed ha lavorato da operaio perché il faro ha costante bisogno di manutenzione, egli si ritira nelle sue stanze con Tom e legge le memorie dei guardiani che ci sono stati prima di lui, o le raccolte di leggende della zona, o ancora i libri storici sulla Bretagna. E quando riesce a tornare sulla terraferma, o a visitare le altre isole della zona, occupate da altri fari ed altrettanti colleghi, ritrova tutti i luoghi di cui si svolgono le vicende che legge ogni sera.



È questa la cornice narrativa per questo libro di non-fiction: potremmo associarlo ad una raccolta di racconti, ma sarebbe un po’ improprio. Ogni capitolo di Racconti al faro è incentrato, come dice il titolo, sulla storia o sulla leggenda: un particolare settore della storia locale, oppure racconti che si tramandano sia oralmente che per iscritto.


Un capitolo è dedicato a quello che è considerato il santo patrono di Batz ed ai miracoli che si dice abbia compiuto; un altro a chi ha contribuito a rendere vitale l’isola, tra verde pubblico e monumenti; un altro ancora alle tradizioni della città di Roscoff, il paese di terraferma dove Yannick va a fare rifornimento.


E poi ci sono le storie di alcuni guardiani del faro che sono vissuti nel passato e sono diventati quasi mitici, le peculiarità degli attuali colleghi di Yannick, racconti di terribili naufragi e di salvataggi miracolosi, le imprese di chi secoli prima partiva dalla Bretagna per andare a pescare merluzzo al Nord e naturalmente le leggendarie scorribande di pirati e corsari. Ogni capitolo, anche il più ricco di leggende, mantiene comunque una forte impronta storica.


L’autrice Susy Zappa, che è in parte italiana ed in parte bretone, conosce moltissimo questa terra così particolare, che legalmente appartiene alla Francia ma che ha in comune molto di più con i paesi nordici. Durante la presentazione sono stati trasmessi alcuni video dei luoghi della Bretagna, e soprattutto dei fari: ella stessa ha avuto un permesso speciale ed ha soggiornato per un mese in uno di essi, provando a fare la vita che facevano i guardiani anni fa. Non è stato facile; personalmente l’ho trovata una donna davvero coraggiosa.


Racconti al faro non è l’unico libro che Susy Zappa ha scritto sulla Bretagna e sul suo piccolo mondo, ma io ammetto che non la conoscevo.

È stata davvero una scoperta interessante!



Degna sepoltura, di Cristina Rava


La coppia composta dal commissario in pensione Bartolomeo Rebaudengo, piemontese, e dal medico legale ligure Ardelia Spinola, è tornata ad essere tale anche nella vita, dopo che una crisi li ha portati a rompere. Indagare insieme su qualche caso spinoso, però, ha fatto rinascere la vecchia complicità.


I due sono d’accordo per una relazione “a mezza distanza”: Bartolomeo resta in Piemonte, con la sua casa di campagna e la sua governante; Ardelia rimane ad Albenga, visto che sta ancora lavorando, lì vive l’amica di entrambi Norma e soprattutto non può fare a meno del mare. La distanza tra le due case è poca e può essere attraversata più volte nel corso della settimana, quindi la soluzione, per il momento, regge.


Meno idilliaca è invece la situazione di Umberto, un ragazzo che appartiene ad una ricca famiglia ligure e sta cercando senza troppo successo di finire le scuole superiori. Umberto è un figlio adottivo e non riesce a togliersi dalla testa l’idea che il padre, ingegnere informatico di successo, lo consideri un “cattivo investimento”; avrebbe tanto desiderato crescere una versione più giovane di se stesso, in modo da lasciargli in eredità anche il lavoro, invece si ritrova con un ragazzo che si fa bocciare e bighellona. La madre non è di grande aiuto alla gestione familiare: cerca di mediare tra i due, ma i suoi tentativi si concludono quasi sempre con una crisi di pianto.


Rimasto senza motorino, ma deciso ad andare comunque ad una festa sulla spiaggia, Umberto decide di fare un pezzo di strada a piedi e poi incontrarsi con l’unico suo amico che non fa parte della sua cerchia benestante e non lo giudicherebbe: Silvio, un ragazzo che ha lasciato la scuola per mantenere se stesso e la nonna, sua unica parente, con lavoretti da artigiano e da operaio. Mentre si avvia verso il luogo dove incontrerà Silvio ed il suo pick-up, Umberto, purtroppo, vede qualcosa che non dovrebbe vedere…


Una decina di giorni dopo, un professore piemontese, vicino alla pensione ed ottimista di natura, contatta un agente immobiliare perché ha visto una “casina che potrebbe diventare carina” (in realtà un rudere abbandonato con un terreno incolto). I due arrivano sul luogo, ma fanno una scoperta agghiacciante: nel seminterrato c’è il cadavere del povero Umberto, ormai morto da giorni, e “sepolto” in maniera inquietante: con un rosario tra le mani, un panno sul volto, un vaso di fiori secchi, un lumino.


Per Ardelia, anche se il suo lavoro lo prevede, è penoso occuparsi delle spoglie di un minore. Né lei né il pubblico ministero, con la quale ha già lavorato in un’altra occasione, sanno darsi una spiegazione del perché sia di un assassinio così efferato che di un tentativo di sepoltura che sembra quasi rituale.


Per di più Silvio, l’amico che sarebbe dovuto venire a prendere Umberto lungo la via che li avrebbe portati alla festa, è reticente e cambia più volte la sua versione. Ardelia non crede che sia lui l’assassino, perché sente affetto e dolore sincero, ma avverte anche un’inspiegabile paura. Come potrebbero essere andate le cose?


L’aiuto di Bartolomeo, che è in pensione solo in teoria, è ancora una volta prezioso. Ma questa volta anche l’amica Norma, di professione pianista e maestra di musica, decide di aiutare i due amici, forse perché ora sa cosa si prova ad essere la principale indiziata per omicidio da innocente…



Cristina Rava è un’autrice di cui ho già letto tre romanzi: Il pozzo della discordia e Il tessitore (a questo link le recensioni) e Il sale sulla ferita (che trovate qui).

Mi manca il volume di mezzo tra quest’ultimo e Degna sepoltura, ovvero Dalla parte del ragno, che è quello sulla storia di Norma e sulla sua falsa accusa. Comunque qui non ho trovato spoiler sull’assassino, quindi credo che tutto sommato i vari volumi della serie si possano leggere separatamente.


Pur avendo letto i suoi romanzi, non l’avevo mai, però, incontrata di persona, e sono rimasta piuttosto sorpresa, perché è davvero spiritosa, un po’ tranchant come tanti liguri in età matura, ma super ironica. È stata una serata divertente.


La coppia Rebaudengo-Spinola secondo me andrà avanti ancora un po’ ad intrattenerci: io ho letto solo qualche romanzo, ma ho visto che sono già molti. 

Degna sepoltura è sicuramente un buon capitolo delle loro avventure: resterete sorpresi!




Tra mare della Bretagna e Mar Ligure, eccoci arrivati alla conclusione!

Conoscete queste autrici? Avete letto qualcosa di loro?

Che ne pensate? Fatemi sapere!

Grazie per la lettura, al prossimo post :-)


lunedì 1 settembre 2025

QUESTIONS ABOUT SUMMER 2025

 Un riepilogo delle letture estive




Cari lettori,

bentrovati e buon settembre!


Un mese atteso e temuto al tempo stesso, lo so. Ognuno di noi prova sensazioni contrastanti quando arriva il primo di settembre.


Da giovedì scorso il blog ha ripreso la sua programmazione post-ferie, e, almeno per un po’, prima che l’Equinozio bussi alla porta, parleremo ancora dell’estate che si sta concludendo.


Oggi iniziamo il mese con un TAG che è ormai tradizione: le “Questions about summer”, ovvero una sorta di recap delle mie letture estive!


Come le altre volte, ho risposto alle domande non solo mixando i generi, ma anche alternando romanzi già recensiti nei mesi estivi ad altri che sono stati proprio le mie letture sotto l’ombrellone e dintorni, e di cui vi devo ancora parlare bene.


Vi lascio al TAG senza ulteriori chiacchiere!



Miglior romanzo letto nell’estate


Ho già inserito i tre romanzi di cui vi volevo parlare di più nei tre post dei preferiti di giugno, luglio ed agosto. Dovendo sceglierne però un quarto, vi parlerei di Come vento cucito alla terra di Ilaria Tuti.


Siamo a Londra nel 1914. Cate è una madre single che ha sempre lavorato negli ospedali, ed ora che è scoppiata la guerra presta i suoi servizi di chirurgia e ginecologia nelle zone più malfamate per mantenere se stessa, la figlia e la coppia di anziani che le ha adottate entrambe.


Un giorno ella viene raggiunta da due famose dottoresse che vorrebbero coinvolgerla in una storica impresa: un albergo a Parigi trasformato in un ospedale per soccorrere i soldati, con un organico del tutto al femminile. Cate è molto combattuta, ma, pensando soprattutto al beneficio economico per la sua bambina, finisce per accettare e parte.


A poca distanza dal neonato ospedale, Alexander, un giovane capitano inglese, è stremato dalla guerra e da un ruolo di comando che non ha mai voluto; non sa ancora che sarà un incidente a cambiargli la vita…


Link recensione



Peggior romanzo letto nell’estate


La scrittrice senza tempo di Monica Brizzi è uno dei miei tanti acquisti del 29 giugno, giornata in cui c’è stata la bellissima iniziativa dello “Stuff your Kindle Day” (tantissimi ebook romance e fantasy gratis per 24 ore), organizzata dal blog "Romance book".


Ad essere sincera questo è stato uno dei primissimi titoli che ho scaricato perché mi era stato consigliato, però sono rimasta un po’ delusa. Dire che non mi è piaciuto non sarebbe vero, perché la storia di questa scrittrice in giro per il mondo, che si stabilisce in Italia per aspettare il suo grande amore, alla quale è legata da una storia lunga e piuttosto travagliata, mi ha comunque rilassato ed intrattenuto. È un piacevole romance per un weekend sotto l’ombrellone o tra i monti.


Però qualcosa non mi ha convinto nello stile e la storia, che prometteva di essere complicata, forse si è risolta in modo troppo breve e veloce. Spero di potervi scrivere la recensione a breve, così riuscirò a spiegarvi meglio perché per me è stato un nì.



Un bel romanzo letto a giugno


Il romanzo che ho scelto per i preferiti di giugno è Se i gatti potessero parlare di Piergiorgio Pulixi.


La libreria Les chat noirs di Marzio Montecristo è uscita dal momento di crisi, ma ora deve affrontare una nuova sfida. L’ex maestro è stato invitato dalla Casa Editrice Polpicella per una crociera letteraria intorno alla Sardegna, durante la quale verrà promosso – e venduto in esclusiva – il nuovo romanzo giallo di Aristide Galeazzo, scrittore di punta della CE. Dovendo lasciare la sua dipendente in libreria, Marzio si imbarca con l’ispettore Caruso, che è già stato al suo fianco in un’altra disavventura.


La prima sera a bordo sembra andare bene, ma poi si conclude con un imprevisto litigio tra Marzio e Galeazzo, che hanno idee molto diverse sul mondo dell’editoria.


La mattina dopo, però, Galeazzo viene trovato morto alla scrivania della sua cabina: un avvelenamento. Marzio ha paura di essere indagato, ma le circostanze lo scagionano subito. Non gli resta che aiutare l’ispettore Caruso ad affrontare questo “assassinio sull’Orient Express” in versione marittima…


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Un bel romanzo letto a luglio


Maria-Nata per la libertà di Amalia Frontali è la mia scelta per i preferiti di luglio, la storia vera di Maria Peron, una donna di trent’anni che fino al 1944 ha lavorato come infermiera al Niguarda.


Un giorno, all’improvviso, l’eroico sotterfugio del personale ospedaliero, che da mesi sta “registrando la morte” di ebrei ed altri perseguitati, agevolando invece la loro fuga, viene scoperto. Maria si ritrova a fuggire disperatamente dal suo posto di lavoro ed a rifugiarsi a casa di un’amica. Non può tornare in campagna dai suoi genitori, è troppo pericoloso sia per lei che per la sua famiglia.


C’è però la possibilità di seguire il marito della sua amica, che è partigiano, in montagna, ed unirsi ad uno dei tanti gruppi che si nascondono tra monti e paesini. Un’infermiera serve “come il pane” e Maria non sarebbe l’unica donna. Convinta che sia l’unica strada possibile, la ragazza parte.


Il libro è la storia, solo parzialmente romanzata, del suo anno da partigiana, delle sue imprese, dello scardinamento di tutto quello in cui credeva, dei nuovi amici e nemici e dell’incontro con l’uomo che diventerà suo marito. Da non perdere, davvero!


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Un bel libro letto ad agosto


Ho riaperto il blog giovedì scorso con i preferiti di agosto e con Le ventisette sveglie di Atena Ferraris di Alice Basso.


Atena è una trentenne che vive a Torino e lavora da sola ad una rivista di enigmistica online. Metodica e solitaria, si sente compresa solo dalla sua famiglia, ma la madre è scomparsa da poco. Le restano il padre e il gemello, Febo, uno scrittore che si mette sempre nei guai al fine di ritrovare l’ispirazione.


È proprio una delle trovate del fratello a farle vivere un’inaspettata avventura. Febo si iscrive ad una scuola di magia, con grande diffidenza della sorella, ma una sera si ritrova ad assistere ad una strana scena da una porta chiusa, che gli sembra un delitto ai danni dell’assistente dell’insegnante. Terrorizzato, egli chiede ad Atena di iscriversi a sua volta alla scuola di magia ed aiutarlo a risolvere questo mistero.


Atena, piuttosto malvolentieri, accetta di frequentare i corsi, e insieme a Febo finisce per conoscere Giada, una brillante psicologa, e Jacopo, un attore dal passato complesso. Nel frattempo accade un incidente anche all’insegnante della scuola di magia. Che cosa sta succedendo?


Alice Basso è tornata con una nuova protagonista… e sono felice di “partire con lei” per una nuova avventura!


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Un libro letto o terminato sotto l’ombrellone


Vi ho parlato degli incontri della rassegna “Parole al femminile” a cui ho assistito mentre ero in Liguria. Sono riuscita a leggere tre dei sei libri presentati, e penso proprio che ve ne parlerò entro settembre.


Tra questi, il più “marittimo” è sicuramente Racconti al faro di Susy Zappa. È un libro di non-fiction, una raccolta di leggende e fatti storici sulla Bretagna, sulle sue tradizioni, sulla sua natura e soprattutto sui suoi fari.


L’autrice ha portato con sé alla presentazione anche dei video e devo dire che alcune immagini erano davvero impressionanti, anche per un’amante del mare come me!



Un libro che fa parte di una saga o di una serie


Anche Degna sepoltura di Cristina Rava ha fatto parte della rassegna “Parole al femminile”.


Il commissario piemontese Bartolomeo Rebaudengo ed il medico legale ligure Ardelia Spinola, coppia impeccabile nel lavoro ma un po’ travagliata nella vita, sono personaggi che accompagnano ormai da anni tanti lettori di giallo e noir.


Io ho letto tre romanzi dell’autrice, quattro con questo, e devo dire che ogni volta ci sono state pagine che mi hanno fortemente sorpreso, anzi, qualcosa mi ha lasciato anche senza fiato. Ma oltre all’intreccio giallo ci sono anche amore, amicizia, bei luoghi da visitare e tanta buona cucina. A breve vi racconterò meglio!



Un colpo di fulmine estivo


L’amore non è mai a prima vista di Anna Premoli è uno dei romanzi che ho scelto per il nostro “Summer countdown” di giugno, ed è un contemporary romance che parla proprio di un colpo di fulmine – non esattamente istantaneo – sullo sfondo delle belle ville sulla costa californiana.


Benjamin Waters è un uomo di grande successo: è il creatore di Zero, una delle piattaforme social più popolari. A neanche trent’anni è un miliardario, eppure non ne può più: sono mesi che ha lasciato l’azienda in mano al suo vice e gira per il mondo, disgustato da cosa è diventata la sua “creatura” (una vetrina per egocentrici, invece di uno spazio per fare amicizia come sperava lui). Non troppo soddisfatto della sua scelta di vita itinerante, egli decide di comprare una villa in California.


Ignora però che la casa disabitata al suo fianco è appena stata comprata da Ava Fisher, la popstar più famosa del momento, che ovviamente non perde l’occasione di organizzare feste con i suoi rumorosi amici.


Tra Benjamin e Ava parte una vera e propria guerra: dispetti per rovinarsi casa e giardino a vicenda e reciproco disturbo della quiete. Ma i due potrebbero avere più cose in comune di quanto credano…


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Una lettura leggera


Sempre tra gli ebook trovati in promozione per lo “Stuff your Kindle day” ho trovato Palm Inn, di Manuela Lorenzi, un romanzo che ho trovato davvero piacevole per i primi giorni di agosto, soprattutto per via dell’ambientazione.


Si tratta di un contemporary romance ambientato in un resort di Puerto Rico. Protagonisti sono Diamante detta Dia, una ragazza italiana fuggita dall’Italia e dal mondo delle grandi aziende per seguire la sua migliore amica in una nuova avventura lavorativa (il resort è della nonna dell’amica) e Ben, una star della musica latino americana un po’ in crisi e desideroso di dare nuova linfa alla sua arte.


Cercherò di pubblicarvi la recensione in settembre, prima che le “vibes” stagionali cambino!





Che ne dite di questa prima occhiata alla mia “estate in libri”?

Una piccola precisazione: per questo post ho scelto di inserire o romanzi che ho già recensito (con link allegati), o libri che ho in programma di raccontarvi bene a settembre, perché ha più senso inserirli in questo mese dell’anno, prima di abbracciare le vibes autunnali: i due titoli cartacei di Susy Zappa e Cristina Rava fanno parte di una rassegna estiva della mia “seconda casa” ligure, mentre i due ebook sono ambientati nei mesi più caldi dell’anno.

Mi rendo conto di avervi fatto lo stesso discorso un anno fa, ma, considerato il mese di pausa del blog e il maggior tempo per la lettura in estate, ho accumulato un po’ di titoli di cui pian piano vi parlerò… nel corso dell’autunno. Preferisco raccontarvi tutto con calma, piuttosto che fare un wrap up lunghissimo ora con due parole per libro, e poi magari rischiare di lasciarvi senza post o con poche pubblicazioni nel cuore dell’autunno, quando sarò decisamente più impegnata di quanto non lo sia stata in agosto. Spero che piaccia anche a voi questa scelta di “tempi lenti”.

Nel frattempo, raccontatemi quali romanzi vi hanno fatto compagnia quest’estate!

Grazie per la lettura, al prossimo post :-)



giovedì 28 agosto 2025

I PREFERITI DI AGOSTO 2025

 Tutto quello che mi è piaciuto in questo mese




Cari lettori,

ben ritrovati!


Come state? Com’è andato questo periodo agostano?

Spero che sia stato lieto per tutti voi!


Come vi avevo detto a inizio mese, anche il blog si è preso un po’ di ferie, dal momento che molti di noi, durante le settimane centrali di agosto, partono, o comunque non seguono la solita routine. Io stessa sto per tornare a casa dal mio “rifugio estivo” ligure, dove ho trascorso delle settimane splendide!


Prima di tuffarci in un altro anno di blogging, come mio solito, vi racconto un po’ il mio agosto, tra libri, film, musica, poesia e le foto delle vacanze!



Il libro del mese


Il romanzo di cui ho scelto di parlarvi questo mese è un titolo a cui vi accenno praticamente da gennaio.


Alice Basso, una delle mie autrici italiane preferite, dopo aver terminato sia la serie che ha per protagonista la ghostwriter Vani Sarca (qui la recensione del primo volume) che quella della dattilografa Anita Bo (a questo link il primo dei cinque libri), nel 2025 ha deciso di stupirci con una nuova protagonista ed una nuova serie di storie: Le ventisette sveglie di Atena Ferraris.


Si tratta, come vi dicevo, di un’uscita di gennaio… ma è evidente che noi fan di Alice Basso siamo davvero in molti, e così la copia della biblioteca è giunta da me qualche giorno prima di partire per le vacanze estive. Ora posso finalmente parlarvene!



Atena Ferraris ha trent’anni e gestisce in solitudine e libertà una rivista di enigmistica online, che esce ogni settimana. Tra rebus ed indovinelli, cruciverba ed edizioni speciali, il suo lavoro richiede tante abilità diverse, ed in particolare una testa che non si ferma mai. Solo che in Atena c’è una lotta continua. Da una parte ella vorrebbe essere in costante attività, se stimolata sui suoi interessi potrebbe andare avanti per ore, e quando trova la concentrazione è incredibilmente produttiva; dall’altra si sente quasi distaccata dal mondo, diversa dagli altri, e vorrebbe tanto non essere disturbata.


L’unica nota eccentrica a cui non rinuncia è il suo abbigliamento quasi d’epoca, in omaggio ai primi decenni del Novecento. Per il resto, ella preferisce lavorare da sola e “fingere di essere normale”, come spesso dice lei. 

Fino a qualche anno prima è stata aiutata dalla madre, un ingegnere che le assomigliava moltissimo da questo punto di vista, ma la donna ha perso la vita in un inspiegabile incidente sul lavoro. Così le sono rimasti solo il padre, un hippy tollerante che vive in una specie di comune e accetta senza problemi la sua diversità, e Febo, il fratello gemello a cui è legatissima.


Quest’ultimo è stato uno scrittore di fama, che però ora attraversa un momento di crisi ed ha pensato di risolverlo in modo insolito: tentando di identificarsi nei suoi protagonisti, degli spavaldi uomini d’azione, e compiendo delle imprese pericolose per la sua incolumità, come paracadutismo, bunjee jumping e molto altro.


La sua ultima trovata è insolitamente tranquilla per i suoi standard: una scuola di magia nel cuore di Torino, la loro città. Atena non ha una buona opinione dei giochi di prestigio, che ritiene un insieme di modesti trucchi, ma è sollevata che il fratello abbia scelto qualcosa senza rischi, una volta tanto. Almeno, così pare.


Una sera Febo telefona ad Atena sconvolto, convinto di aver intravisto, da una porta socchiusa, il maestro della scuola di magia sparare alla sua assistente, che non si presenta nemmeno alla lezione successiva. Il ragazzo, impaurito, prega Atena di iscriversi ai corsi e di cercare di fare luce su questo mistero, in modo da poter perlustrare la scuola ed in particolare la stanza con il palcoscenico, quella che egli ritiene “il luogo del delitto”.


Atena accetta (non proprio) di buon grado, ma pochi giorni dopo l’assistente ritorna a scuola, dicendo di essere stata all’Oktoberfest. Nel frattempo, però, il maestro (il presunto assassino) finisce fuori strada con la macchina, in un modo piuttosto sospetto.


Sono successe troppe cose strane, ed in pochi giorni Febo e Atena hanno stretto un’inaspettata amicizia con Gemma, una psicologa, e Jacopo, un attore e musicista, coinvolgendoli nelle loro cosiddette “indagini”. Questa volta, però, il mistero sembra essere reale per il nostro quartetto…



Chi di voi ha già letto tanti post dei “Preferiti del mese” sa bene che Alice Basso è una delle autrici che si conquista quasi sempre un suo posticino all’interno di questa rubrica. Per me le sue storie sono sempre bellissime, ed anche questa, così nuova ed insolita, mi ha catturata.


Le sue protagoniste sono sempre delle donne che, in qualche modo, devono lottare contro gli altri, ma anche e soprattutto verso se stesse, per la loro autoaffermazione e felicità. 

Vani Sarca, che come Atena vive nella Torino contemporanea, è una persona di carattere introverso che ha scelto di chiudersi al mondo dopo tante piccole ferite che hanno finito per costituirne una grande (una madre a cui i suoi traguardi non bastavano mai, “amici” che non l’hanno compresa, un mondo lavorativo crudele, uomini che l’hanno sfruttata e lasciata), e da lì dovrà ripartire, ritrovando pian piano la fiducia nelle sue abilità e nelle persone giuste.

Anita Bo è la classica bella ragazza cresciuta negli anni ‘30, a cui tutti hanno insegnato che “basta l’aspetto fisico” per poter fare un buon matrimonio e vivere felici: eppure l’esperienza lavorativa in una piccola casa editrice le farà scoprire la sua intelligenza, e molto altro ancora.


La storia di Atena è ancora diversa: torniamo nella Torino contemporanea, ma con un personaggio unico, che pian piano, in questo primo volume, inizia a prendere coscienza del fatto che potrebbe essere neurodivergente. Questa tematica è trattata ampiamente da Alice Basso nella postfazione: io avevo già studiato/appreso sul campo molte di queste nozioni per via del mio lavoro, ma mi piace il fatto che si sia posto l’accento, ancora una volta, sulla questione femminile. Troppe volte le bambine e ragazze neurodivergenti non sono state diagnosticate perché ritenute soltanto “timide”, e sempre troppe volte, da adulte, sono state identificate come “depresse” (specie se disoccupate, single, o entrambe le cose) e riempite di inutili ansiolitici.


La parte giallo/mistery è invece piuttosto semplice e presenta degli intermezzi divertenti: per ora siamo lontani sia dai lucidi calcolatori che individua Vani Sarca che dai criminali politici che smaschera Anita, e direi che va bene così. Ci sono già tematiche importanti sul piatto, quindi ben venga il lato “commedia gialla”.


L’autrice ha annunciato che anche questa serie sarà di cinque volumi come le precedenti, quindi non ci resta che aspettare e vedere quando uscirà il secondo! Penso che Atena abbia ancora tanto da scoprire e da raccontarci…



Il film del mese


Marco è un professore di Fisica all’Università, un uomo piuttosto introverso e solitario che ricollega ogni discorso alla sua materia. Anna è invece una fumettista che si racconta tramite un suo alter ego in strisce spassose sui cartoni del latte. I due si incontrano per caso sotto un porticato in una notte di diluvio. Marco riesce a procurare ad Anna un ombrello per tornare a casa e, senza che lei se ne accorga, scrive il suo numero proprio sulla tela. La scritta si scioglie con la pioggia, ma i due si rivedono lo stesso e, nonostante Marco sia già fidanzato con una laureanda in Medicina ed Anna non abbia mai avuto una storia – a parte tante avventure -, l’innamoramento è quasi inevitabile.


Dieci anni dopo, in una luce fredda ben diversa da quella calda del loro primo incontro, vediamo Anna e Marco sistemare la casa in cui si sono appena trasferiti e festeggiare il loro decimo anniversario, anche se, a quanto pare, in quei dieci anni è successo di tutto.


Il film va avanti e indietro nel tempo continuamente: in una luce più calda vediamo Marco e Anna giovani, tra i loro primi appuntamenti, le vacanze insieme, le decisioni che cambieranno la loro vita, l’allegria della giovinezza. 

In una luce più fredda, invece, vediamo Marco e Anna oggi, lui che ha fatto carriera in Università dopo alcune esperienze all’estero, lei che finalmente è passata dalle strisce a degli albi a fumetti tutti suoi. E proprio la coppia stabile è la protagonista del suo nuovo progetto: per lei sono i “supereroi” di oggi. Gli ultimi anni, infatti, non sono stati clementi con i due protagonisti, tra momenti di crisi e guai con la salute.



La storia, di per sé, è tutta qui: svelare di più significherebbe raccontare i colpi di scena clou di questo film. La contrapposizione tra passato e presente con le due luminosità diverse mi ha ricordato molto Piccole donne del 2019 (a questo link trovate la mia recensione).


La storia narrata, però, più che fare riferimento ai classici, sembra proprio avvicinarsi al mondo dei fumetti. Anna e Marco sono i Supereroi di questa storia, due persone che, secondo me, non potrete fare a meno di amare nella loro imperfezione.


Sapete che, pur essendo un’amante di romance sia dal punto di vista dei libri che da quello dei film, non manco mai di farvi notare se qualcosa mi sembra poco realistico o un po’ troppo smielato. Però stavolta devo ammettere che no, non ho niente da criticare: mi sono immersa per due ore in quella che sembrerebbe la più semplice delle storie d’amore, con gli ostacoli della vita di tutti i giorni, e non mi sono distratta neanche un minuto.


È una storia emozionante e spero che piacerà anche a voi!



La musica del mese


Proseguiamo con il nostro “viaggio in macchina” alla riscoperta della musica italiana di qualche anno fa. 

Filippo Neviani, in arte Nek, è già stato il protagonista di marzo, ma sapete che è uno dei miei preferiti, e per il mese di agosto non potevo non proporvi Semplici emozioni. 

Leggendo il testo capirete il perché; altrimenti potete ascoltarla qui.


Tra le luci accese dei lampioni, cammino lentamente

la mia ombra che si allunga ti raggiunge ed io vicino a te

non è facile parlare quando il tempo non ti basta mai

poca voglia di partire, poca voglia di lasciarti qui


Perché ci credo ancora

perché ricordo ancora

perché lo vivo ancora…


Correvamo a piedi nudi sulla sabbia

tutto il cielo intorno, nuvole nell’alba

ed io quasi avevo paura

paura di sentirmi così vivo, vivo


Semplici emozioni vive sulla pelle

tutte le risposte in una corsa folle

e tu che dicevi: l’amore è solo una parola…


[…]


Giorni, settimane, notti senza luna,

tra il lavoro, i sogni e un brivido alla schiena

e tu eri senza catene

ad annusare il mondo per sentirti viva…


Persi tra gli oggetti, persi negli sguardi

persi nei risvegli e nelle notti folli

e poi è già ora di andare

ti prego non partire…



La poesia del mese


La poesia a cui ho pensato per il mese di agosto è un po’ particolare. 

Dal momento che la settimana di Ferragosto è stata davvero “infuocata” e c’è stato il Favonio, mi è venuto in mente che questo vento caldo è nominato anche in un’ode del poeta latino Orazio. È una poesia che parte dal ritorno della primavera per arrivare al clou dell’estate e concludersi con degli accenni al mondo dell’Aldilà, con atmosfere che oggi definiremmo “da Halloween”. Mi è sembrata adeguata per agosto, un mese che ha in sé il cuore della bella stagione ed i primi pensieri sui mesi più freddi che si avvicinano… (anche se sapete che io appartengo al team “estate tutta la vita”!)


Si scioglie l’inverno aspro nel gradito ritorno della primavera e del Favonio

e gli argani trascinano le carene asciutte (in mare)

e il bestiame non gode più delle stalle o l’aratore del fuoco

e i prati non biancheggiano delle candide brine.


Già Venere Citerea conduce le danze al chiaro di luna

e le Grazie leggiadre congiunte alle Ninfe

scuotono la terra con piede alterno,

mentre l’infocato Vulcano

visita le officine soffocanti dei Ciclopi.


Ora conviene cingere il capo rilucente con un verde mirto

o con fiore, che producono le terre sciolte (dal gelo),

ora conviene anche nei boschi ombrosi sacrificare al Fauno,

sia che richieda agnelli, sia che preferisca un capretto.


La pallida Morte bussa con piede imparziale sui tuguri dei poveri

e alle torri dei re. O beato Sestio,

il breve volgere della vita ci impedisce di concepire una lunga speranza

già peserà su di te la notte e i Mani del mito

e la casa squallida di Plutone, dove, una volta che sarai entrato,

né potrai tirare coi dadi il titolo di re del simposio

né potrai ammirare il tenero Licida, per il quale arde la gioventù

tutta ora, e presto sospireranno le fanciulle.



Le foto del mese


Tra fine luglio e inizio agosto ho potuto assistere a tre incontri della rassegna varazzina “Parole al femminile”. Avevo già partecipato una volta in giugno con Francesca Pongiluppi, autrice di Come le lucciole (ho pubblicato una foto dell’incontro nel post dei preferiti, a questo link). Le protagoniste dei tre incontri successivi sono state Lorenza Gentile con Tutto il bello che ci aspetta (in foto), Susy Zappa con Racconti al faro e Cristina Rava, già protagonista di questo post, con Degna sepoltura. 

Vi anticipo che ho trovato in biblioteca il secondo ed il terzo di questi romanzi, che li ho letti e che mi piacerebbe parlarvene in settembre, “a chiusura” dell’estate!



Vi avevo promesso nei preferiti di luglio che non mi sarei lamentata del caldo… ci ho provato ma, dopo tanto maltempo nell’ultima decade dello scorso mese, agosto ha presentato solo pochi giorni soleggiati ma piacevoli, e poi un’infilata di giornate “forno”. 

Pazienza… sono stata fortunatissima così, guardate che colori!



Dal 4 all’8 di agosto c’è stata la settimana delle “Notti Blu”, e quest’anno il Comune ha messo anche delle decorazioni a tema (vagamente “natalizie” ma a me piacciono, si sa che dall’ombrellone al panettone…). Questo polpo per me è fantastico!



Il giorno di Ferragosto abbiamo organizzato un pranzo in famiglia, semplice ma molto piacevole: antipasti di pesce e vegetariani, i tradizionali pansotti liguri con il sugo di noci e la macedonia con il gelato. Questa era la nostra tavola!



La sera di Ferragosto, invece, come da tradizione, non potevano mancare i fuochi d’artificio da vedere dalla spiaggia!



Agosto, come luglio, è un mese di festeggiamenti. Se a luglio ci sono stati l’anniversario di matrimonio dei miei ed il compleanno di mio padre, in agosto abbiamo festeggiato il compleanno di mio fratello (il 7, anche se a distanza) e di mia madre (il 24)!




Anche quest'anno agosto è stato un mese oltre le mie previsioni :-) 

Ogni anno i primi giorni di villeggiatura portano con sé un briciolo di malinconia per la conclusione di un anno (scolastico e non) e di pensieri incerti sul futuro. Poi, in poco tempo, tutto si dissolve in stanchezza e se ne va. Ma servono a questo le vacanze, no? Ora, dopo un un lungo periodo di ferie e tanti bellissimi ricordi, mi porto a casa tanta gioia ed energie rinnovate... 

Gli anni scorsi ero solita tornare a casa tra il 25 ed il 27 con la mia famiglia. 

Questa volta invece vi scrivo ancora dalla Liguria, perché ho deciso di fermarmi: è venuta a trovarmi per tre giorni la mia amica Luana dall'Inghilterra, oggi la saluterò e mi prenderò ancora un paio di giornate per le valigie e le pulizie prima di rimettermi in macchina verso casa. 

E dal 1 settembre... nuove avventure! Anche il blog riprenderà con le solite pubblicazioni di lunedì e di giovedì. 

Nel frattempo fatemi sapere come sono andate le vostre vacanze!

Vi abbraccio tutti, grazie per la lettura, al prossimo post :-)