Tutto quello che mi è piaciuto in questo mese
Cari lettori,
ben ritrovati!
Come state? Com’è andato questo periodo agostano?
Spero che sia stato lieto per tutti voi!
Come vi avevo detto a inizio mese, anche il blog si è preso un po’ di ferie, dal momento che molti di noi, durante le settimane centrali di agosto, partono, o comunque non seguono la solita routine. Io stessa sto per tornare a casa dal mio “rifugio estivo” ligure, dove ho trascorso delle settimane splendide!
Prima di tuffarci in un altro anno di blogging, come mio solito, vi racconto un po’ il mio agosto, tra libri, film, musica, poesia e le foto delle vacanze!
Il libro del mese
Il romanzo di cui ho scelto di parlarvi questo mese è un titolo a cui vi accenno praticamente da gennaio.
Alice Basso, una delle mie autrici italiane preferite, dopo aver terminato sia la serie che ha per protagonista la ghostwriter Vani Sarca (qui la recensione del primo volume) che quella della dattilografa Anita Bo (a questo link il primo dei cinque libri), nel 2025 ha deciso di stupirci con una nuova protagonista ed una nuova serie di storie: Le ventisette sveglie di Atena Ferraris.
Si tratta, come vi dicevo, di un’uscita di gennaio… ma è evidente che noi fan di Alice Basso siamo davvero in molti, e così la copia della biblioteca è giunta da me qualche giorno prima di partire per le vacanze estive. Ora posso finalmente parlarvene!
Atena Ferraris ha trent’anni e gestisce in solitudine e libertà una rivista di enigmistica online, che esce ogni settimana. Tra rebus ed indovinelli, cruciverba ed edizioni speciali, il suo lavoro richiede tante abilità diverse, ed in particolare una testa che non si ferma mai. Solo che in Atena c’è una lotta continua. Da una parte ella vorrebbe essere in costante attività, se stimolata sui suoi interessi potrebbe andare avanti per ore, e quando trova la concentrazione è incredibilmente produttiva; dall’altra si sente quasi distaccata dal mondo, diversa dagli altri, e vorrebbe tanto non essere disturbata.
L’unica nota eccentrica a cui non rinuncia è il suo abbigliamento quasi d’epoca, in omaggio ai primi decenni del Novecento. Per il resto, ella preferisce lavorare da sola e “fingere di essere normale”, come spesso dice lei.
Fino a qualche anno prima è stata aiutata dalla madre, un ingegnere che le assomigliava moltissimo da questo punto di vista, ma la donna ha perso la vita in un inspiegabile incidente sul lavoro. Così le sono rimasti solo il padre, un hippy tollerante che vive in una specie di comune e accetta senza problemi la sua diversità, e Febo, il fratello gemello a cui è legatissima.
Quest’ultimo è stato uno scrittore di fama, che però ora attraversa un momento di crisi ed ha pensato di risolverlo in modo insolito: tentando di identificarsi nei suoi protagonisti, degli spavaldi uomini d’azione, e compiendo delle imprese pericolose per la sua incolumità, come paracadutismo, bunjee jumping e molto altro.
La sua ultima trovata è insolitamente tranquilla per i suoi standard: una scuola di magia nel cuore di Torino, la loro città. Atena non ha una buona opinione dei giochi di prestigio, che ritiene un insieme di modesti trucchi, ma è sollevata che il fratello abbia scelto qualcosa senza rischi, una volta tanto. Almeno, così pare.
Una sera Febo telefona ad Atena sconvolto, convinto di aver intravisto, da una porta socchiusa, il maestro della scuola di magia sparare alla sua assistente, che non si presenta nemmeno alla lezione successiva. Il ragazzo, impaurito, prega Atena di iscriversi ai corsi e di cercare di fare luce su questo mistero, in modo da poter perlustrare la scuola ed in particolare la stanza con il palcoscenico, quella che egli ritiene “il luogo del delitto”.
Atena accetta (non proprio) di buon grado, ma pochi giorni dopo l’assistente ritorna a scuola, dicendo di essere stata all’Oktoberfest. Nel frattempo, però, il maestro (il presunto assassino) finisce fuori strada con la macchina, in un modo piuttosto sospetto.
Sono successe troppe cose strane, ed in pochi giorni Febo e Atena hanno stretto un’inaspettata amicizia con Gemma, una psicologa, e Jacopo, un attore e musicista, coinvolgendoli nelle loro cosiddette “indagini”. Questa volta, però, il mistero sembra essere reale per il nostro quartetto…
Chi di voi ha già letto tanti post dei “Preferiti del mese” sa bene che Alice Basso è una delle autrici che si conquista quasi sempre un suo posticino all’interno di questa rubrica. Per me le sue storie sono sempre bellissime, ed anche questa, così nuova ed insolita, mi ha catturata.
Le sue protagoniste sono sempre delle donne che, in qualche modo, devono lottare contro gli altri, ma anche e soprattutto verso se stesse, per la loro autoaffermazione e felicità.
Vani Sarca, che come Atena vive nella Torino contemporanea, è una persona di carattere introverso che ha scelto di chiudersi al mondo dopo tante piccole ferite che hanno finito per costituirne una grande (una madre a cui i suoi traguardi non bastavano mai, “amici” che non l’hanno compresa, un mondo lavorativo crudele, uomini che l’hanno sfruttata e lasciata), e da lì dovrà ripartire, ritrovando pian piano la fiducia nelle sue abilità e nelle persone giuste.
Anita Bo è la classica bella ragazza cresciuta negli anni ‘30, a cui tutti hanno insegnato che “basta l’aspetto fisico” per poter fare un buon matrimonio e vivere felici: eppure l’esperienza lavorativa in una piccola casa editrice le farà scoprire la sua intelligenza, e molto altro ancora.
La storia di Atena è ancora diversa: torniamo nella Torino contemporanea, ma con un personaggio unico, che pian piano, in questo primo volume, inizia a prendere coscienza del fatto che potrebbe essere neurodivergente. Questa tematica è trattata ampiamente da Alice Basso nella postfazione: io avevo già studiato/appreso sul campo molte di queste nozioni per via del mio lavoro, ma mi piace il fatto che si sia posto l’accento, ancora una volta, sulla questione femminile. Troppe volte le bambine e ragazze neurodivergenti non sono state diagnosticate perché ritenute soltanto “timide”, e sempre troppe volte, da adulte, sono state identificate come “depresse” (specie se disoccupate, single, o entrambe le cose) e riempite di inutili ansiolitici.
La parte giallo/mistery è invece piuttosto semplice e presenta degli intermezzi divertenti: per ora siamo lontani sia dai lucidi calcolatori che individua Vani Sarca che dai criminali politici che smaschera Anita, e direi che va bene così. Ci sono già tematiche importanti sul piatto, quindi ben venga il lato “commedia gialla”.
L’autrice ha annunciato che anche questa serie sarà di cinque volumi come le precedenti, quindi non ci resta che aspettare e vedere quando uscirà il secondo! Penso che Atena abbia ancora tanto da scoprire e da raccontarci…
Il film del mese
Marco è un professore di Fisica all’Università, un uomo piuttosto introverso e solitario che ricollega ogni discorso alla sua materia. Anna è invece una fumettista che si racconta tramite un suo alter ego in strisce spassose sui cartoni del latte. I due si incontrano per caso sotto un porticato in una notte di diluvio. Marco riesce a procurare ad Anna un ombrello per tornare a casa e, senza che lei se ne accorga, scrive il suo numero proprio sulla tela. La scritta si scioglie con la pioggia, ma i due si rivedono lo stesso e, nonostante Marco sia già fidanzato con una laureanda in Medicina ed Anna non abbia mai avuto una storia – a parte tante avventure -, l’innamoramento è quasi inevitabile.
Dieci anni dopo, in una luce fredda ben diversa da quella calda del loro primo incontro, vediamo Anna e Marco sistemare la casa in cui si sono appena trasferiti e festeggiare il loro decimo anniversario, anche se, a quanto pare, in quei dieci anni è successo di tutto.
Il film va avanti e indietro nel tempo continuamente: in una luce più calda vediamo Marco e Anna giovani, tra i loro primi appuntamenti, le vacanze insieme, le decisioni che cambieranno la loro vita, l’allegria della giovinezza.
In una luce più fredda, invece, vediamo Marco e Anna oggi, lui che ha fatto carriera in Università dopo alcune esperienze all’estero, lei che finalmente è passata dalle strisce a degli albi a fumetti tutti suoi. E proprio la coppia stabile è la protagonista del suo nuovo progetto: per lei sono i “supereroi” di oggi. Gli ultimi anni, infatti, non sono stati clementi con i due protagonisti, tra momenti di crisi e guai con la salute.
La storia, di per sé, è tutta qui: svelare di più significherebbe raccontare i colpi di scena clou di questo film. La contrapposizione tra passato e presente con le due luminosità diverse mi ha ricordato molto Piccole donne del 2019 (a questo link trovate la mia recensione).
La storia narrata, però, più che fare riferimento ai classici, sembra proprio avvicinarsi al mondo dei fumetti. Anna e Marco sono i Supereroi di questa storia, due persone che, secondo me, non potrete fare a meno di amare nella loro imperfezione.
Sapete che, pur essendo un’amante di romance sia dal punto di vista dei libri che da quello dei film, non manco mai di farvi notare se qualcosa mi sembra poco realistico o un po’ troppo smielato. Però stavolta devo ammettere che no, non ho niente da criticare: mi sono immersa per due ore in quella che sembrerebbe la più semplice delle storie d’amore, con gli ostacoli della vita di tutti i giorni, e non mi sono distratta neanche un minuto.
È una storia emozionante e spero che piacerà anche a voi!
La musica del mese
Proseguiamo con il nostro “viaggio in macchina” alla riscoperta della musica italiana di qualche anno fa.
Filippo Neviani, in arte Nek, è già stato il protagonista di marzo, ma sapete che è uno dei miei preferiti, e per il mese di agosto non potevo non proporvi Semplici emozioni.
Leggendo il testo capirete il perché; altrimenti potete ascoltarla qui.
Tra le luci accese dei lampioni, cammino lentamente
la mia ombra che si allunga ti raggiunge ed io vicino a te
non è facile parlare quando il tempo non ti basta mai
poca voglia di partire, poca voglia di lasciarti qui
Perché ci credo ancora
perché ricordo ancora
perché lo vivo ancora…
Correvamo a piedi nudi sulla sabbia
tutto il cielo intorno, nuvole nell’alba
ed io quasi avevo paura
paura di sentirmi così vivo, vivo
Semplici emozioni vive sulla pelle
tutte le risposte in una corsa folle
e tu che dicevi: l’amore è solo una parola…
[…]
Giorni, settimane, notti senza luna,
tra il lavoro, i sogni e un brivido alla schiena
e tu eri senza catene
ad annusare il mondo per sentirti viva…
Persi tra gli oggetti, persi negli sguardi
persi nei risvegli e nelle notti folli
e poi è già ora di andare
ti prego non partire…
La poesia del mese
La poesia a cui ho pensato per il mese di agosto è un po’ particolare.
Dal momento che la settimana di Ferragosto è stata davvero “infuocata” e c’è stato il Favonio, mi è venuto in mente che questo vento caldo è nominato anche in un’ode del poeta latino Orazio. È una poesia che parte dal ritorno della primavera per arrivare al clou dell’estate e concludersi con degli accenni al mondo dell’Aldilà, con atmosfere che oggi definiremmo “da Halloween”. Mi è sembrata adeguata per agosto, un mese che ha in sé il cuore della bella stagione ed i primi pensieri sui mesi più freddi che si avvicinano… (anche se sapete che io appartengo al team “estate tutta la vita”!)
Si scioglie l’inverno aspro nel gradito ritorno della primavera e del Favonio
e gli argani trascinano le carene asciutte (in mare)
e il bestiame non gode più delle stalle o l’aratore del fuoco
e i prati non biancheggiano delle candide brine.
Già Venere Citerea conduce le danze al chiaro di luna
e le Grazie leggiadre congiunte alle Ninfe
scuotono la terra con piede alterno,
mentre l’infocato Vulcano
visita le officine soffocanti dei Ciclopi.
Ora conviene cingere il capo rilucente con un verde mirto
o con fiore, che producono le terre sciolte (dal gelo),
ora conviene anche nei boschi ombrosi sacrificare al Fauno,
sia che richieda agnelli, sia che preferisca un capretto.
La pallida Morte bussa con piede imparziale sui tuguri dei poveri
e alle torri dei re. O beato Sestio,
il breve volgere della vita ci impedisce di concepire una lunga speranza
già peserà su di te la notte e i Mani del mito
e la casa squallida di Plutone, dove, una volta che sarai entrato,
né potrai tirare coi dadi il titolo di re del simposio
né potrai ammirare il tenero Licida, per il quale arde la gioventù
tutta ora, e presto sospireranno le fanciulle.
Le foto del mese
Tra fine luglio e inizio agosto ho potuto assistere a tre incontri della rassegna varazzina “Parole al femminile”. Avevo già partecipato una volta in giugno con Francesca Pongiluppi, autrice di Come le lucciole (ho pubblicato una foto dell’incontro nel post dei preferiti, a questo link). Le protagoniste dei tre incontri successivi sono state Lorenza Gentile con Tutto il bello che ci aspetta (in foto), Susy Zappa con Racconti al faro e Cristina Rava, già protagonista di questo post, con Degna sepoltura.
Vi anticipo che ho trovato in biblioteca il secondo ed il terzo di questi romanzi, che li ho letti e che mi piacerebbe parlarvene in settembre, “a chiusura” dell’estate!
Vi avevo promesso nei preferiti di luglio che non mi sarei lamentata del caldo… ci ho provato ma, dopo tanto maltempo nell’ultima decade dello scorso mese, agosto ha presentato solo pochi giorni soleggiati ma piacevoli, e poi un’infilata di giornate “forno”.
Pazienza… sono stata fortunatissima così, guardate che colori!
Dal 4 all’8 di agosto c’è stata la settimana delle “Notti Blu”, e quest’anno il Comune ha messo anche delle decorazioni a tema (vagamente “natalizie” ma a me piacciono, si sa che dall’ombrellone al panettone…). Questo polpo per me è fantastico!
Il giorno di Ferragosto abbiamo organizzato un pranzo in famiglia, semplice ma molto piacevole: antipasti di pesce e vegetariani, i tradizionali pansotti liguri con il sugo di noci e la macedonia con il gelato. Questa era la nostra tavola!
La sera di Ferragosto, invece, come da tradizione, non potevano mancare i fuochi d’artificio da vedere dalla spiaggia!
Agosto, come luglio, è un mese di festeggiamenti. Se a luglio ci sono stati l’anniversario di matrimonio dei miei ed il compleanno di mio padre, in agosto abbiamo festeggiato il compleanno di mio fratello (il 7, anche se a distanza) e di mia madre (il 24)!
Anche quest'anno agosto è stato un mese oltre le mie previsioni :-)
Ogni anno i primi giorni di villeggiatura portano con sé un briciolo di malinconia per la conclusione di un anno (scolastico e non) e di pensieri incerti sul futuro. Poi, in poco tempo, tutto si dissolve in stanchezza e se ne va. Ma servono a questo le vacanze, no? Ora, dopo un un lungo periodo di ferie e tanti bellissimi ricordi, mi porto a casa tanta gioia ed energie rinnovate...
Gli anni scorsi ero solita tornare a casa tra il 25 ed il 27 con la mia famiglia.
Questa volta invece vi scrivo ancora dalla Liguria, perché ho deciso di fermarmi: è venuta a trovarmi per tre giorni la mia amica Luana dall'Inghilterra, oggi la saluterò e mi prenderò ancora un paio di giornate per le valigie e le pulizie prima di rimettermi in macchina verso casa.
E dal 1 settembre... nuove avventure! Anche il blog riprenderà con le solite pubblicazioni di lunedì e di giovedì.
Nel frattempo fatemi sapere come sono andate le vostre vacanze!
Vi abbraccio tutti, grazie per la lettura, al prossimo post :-)
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