lunedì 6 settembre 2021

NUOVI AMORI A ROMA

 La dilogia romance di Estelle Hunt




Cari lettori,

per la nostra rubrica “Letture… per autori”, oggi torniamo a parlare di romance, e vi presento un’autrice della quale, fino a quest’estate, non avevo ancora letto nulla: Estelle Hunt. Per molti appassionati di rosa questo nome non sarà sicuramente nuovo, dal momento che è uno dei più popolari del romance self published in Italia. So che è un’autrice nota soprattutto per i rosa di ambientazione storica, ma l’anno scorso la sua dilogia contemporary “Roma” era in promozione gratuita in occasione dell’iniziativa #Ioleggodacasa del marzo ed aprile 2020, così l’ho scaricata e, di recente, l’ho letta.


Le protagoniste di questi due romanzi sono due cugine della Roma “bene”, Grace ed Elena, cresciute insieme come due sorelle, piuttosto diverse tra loro, ma entrambe ferite da esperienze difficili e piuttosto sfiduciate nei confronti dell’amore. Inutile dire che la loro vita cambierà improvvisamente ed in modo del tutto inaspettato.


Il mio giudizio è complessivamente positivo: sono state letture scorrevoli, sicuramente lo stile dell’autrice mi piace e il romanticismo non manca, così come la passione. Purtroppo la lettura non è stata sempre rose e fiori, e, come mio solito, vi racconterò anche quello che mi ha fatto storcere un po’ il naso (o desiderare di prendere un Maalox, in alternativa), ma credo che per chi, come me, è appassionato di romance, si tratti di romanzi più che godibili.


Vi lascio alle recensioni, così vi racconto tutto meglio nel dettaglio!



Per una notte


A Roma è scoppiata una caldissima estate e qualche cittadino ha già cominciato a fuggire, ma non esiste riposo per Nicolas, avvocato rampante, che a soli trentasette anni è già il braccio destro di una delle personalità più importanti della città in ambito legale. Egli si presenta in tutto e per tutto come il classico uomo in carriera, ricco, arrogante e donnaiolo; le sue umili origini, poi, hanno fatto nascere in lui una grande ambizione ed un forte desiderio di affermarsi.


Da pochi mesi, però, in studio è arrivata una nuova segretaria, Grace, una trentenne dall’ottimo curriculum, appena tornata da un lungo soggiorno all’estero, che tutti, e in modo particolare il capo di Nicolas, sembrano trattare con un occhio di riguardo. Grace non è solo più che qualificata per le mansioni che ogni giorno svolge sul lavoro, ma è anche brillante, simpatica e benvoluta da quasi tutti.


L’unico che la tiene ostinatamente a distanza è Nicolas, che si sente fortemente attratto da lei, ma non vuole distrazioni sul lavoro e si ripete che non vuole legarsi a nessuna donna. Giorno dopo giorno, però, egli non può fare a meno di sentirsi sempre più preso da Grace: per quanto egli la tratti male e le ordini sgarbatamente di portarle fotocopie e caffè, non può fare a meno di far trasparire l’interesse che prova per lei.


Grace, d’altro canto, prima è infastidita dalla maleducazione di Nicolas, poi, grazie anche ai consigli della cugina Elena, inizia a sospettare che si tratti di una sorta di maschera, ma continua volutamente ad ignorarlo. Ella ha concluso da poco una intensa e dolorosa relazione con un suo professore all’Università in Gran Bretagna (peraltro sposato), è tornata in Italia con il cuore gonfio di dispiacere per la scoperta della malattia terminale dell’uomo, il suo contratto presso lo studio dove lavora Nicolas è a tempo determinato e non è escluso che il richiamo della sua casa in Inghilterra possa tornare, un giorno, ad essere di nuovo troppo forte.


Entrambi i protagonisti, in definitiva, accampano scuse per non cedere ad una tentazione che si fa sempre più forte… fino a quando, un venerdì sera come tanti, la macchina di Grace ha dei problemi. Nicolas le offre un passaggio, ma in pochi minuti diventa chiaro per entrambi che non ci sarà alcun saluto sul portone. Stufi di nascondere la verità anche a loro stessi, i due cedono e vivono un weekend molto appassionato, ripetendosi, come da copione, che non ci sarà un seguito.


Lunedì mattina, però, non tutto è come prima. Nicolas sente nascere nuovamente in sé dei sentimenti che credeva sopiti dopo una brutta esperienza giovanile ed anni di vita da single libertino, e Grace, per la prima volta, sente di vivere un rapporto da pari a pari, dopo anni da “allieva” e “amante di uomo sposato”. La strada per la loro felicità, però, è irta di ostacoli.



Per una notte sembra il classico “office romance” tra avvocato e segretaria, ma entrambi i personaggi non sono ciò che sembrano. Uno dei punti di forza di questo romanzo è sicuramente il fatto che i protagonisti, a dispetto delle apparenze, non incarnino dei cliché. Nel passato di entrambi ci sono storie pesanti e difficili, che hanno segnato per sempre l’infanzia di lei e la prima giovinezza di lui, e che condizionano ancora il loro presente. Sia Nicolas che Grace, per ragioni diverse ma in fondo non così dissimili, sentono di non meritare la felicità e l’amore, e puniscono se stessi ed il prossimo ponendo subito delle barriere, prima ancora che i problemi insorgano. Per questo motivo la loro iniziale attrazione, che scoppia quasi subito, ha bisogno di tempo per trasformarsi in qualcosa di più profondo.


Quello che purtroppo non mi è piaciuto di questo romanzo sono alcune affermazioni e considerazioni che fanno i protagonisti, che sottintendono, se non sessismo, comunque una visione un po’ troppo all’antica del rapporto tra i sessi, che in un romanzo scritto pochissimi anni fa speravo proprio di non trovare. Per esempio le solite battutacce sui vestiti “da stupro” della protagonista (quando ormai c’è da anni un discorso serio e sacrosanto sul fatto che l’esposizione del corpo o un tipo di abbigliamento non siano forme di consenso, né motivo valido per il victim blaming in caso di violenza) o il comportamento infantile di Nicolas che, alla sua veneranda età, tratta male sul lavoro Grace per il semplice fatto di esistere ed essere attraente ai suoi occhi. Nemmeno la protagonista femminile è salva da queste concezioni patriarcali e non esita a definire puttane anche solo, per esempio, due tizie in bikini che passano in spiaggia accanto a Nicolas e ci scambiano due parole in croce.


È davvero un peccato trovare queste note così stonate nel bel mezzo di una lettura che invece, per tanti altri versi, propone tematiche serie, momenti pieni di passione e romanticismo, rivelazioni inaspettate. Già nell’altro romanzo della dilogia mi è capitato di trovare meno osservazioni di questo tipo, anche se in compenso mi sono bruciate le budella per altri motivi :-)


Un po’ di attenzione a queste tematiche avrebbe reso quasi perfetto un romanzo che comunque resta molto ricco ed interessante.



La notte del cuore


La protagonista di questo secondo romanzo è Elena, cugina di Grace, che, nel corso di Per una notte, viene presentata come la tipica figlia di ricchi, viziata ed indecisa, senza un vero e proprio lavoro, giramondo e sempre pronta a spendere ed a divertirsi.


Elena è consapevole di dare questa immagine di sé e la utilizza come maschera, ma è una donna ben diversa da quella che sembra. Ella, infatti, ha rischiato di morire dal dolore dopo che Lorenzo, il suo amico d’infanzia, il fratello che non ha mai avuto, si è perso per colpa delle droghe e si è suicidato con un’overdose. Dopo la tragedia, Elena ha tentato a sua volta di tagliarsi le vene, ma è stata miracolosamente salvata. Da allora, ella nasconde a tutti le sue cicatrici con numerosi e costosi bracciali e fa finta di non avere alcuna preoccupazione nella vita, ma in realtà trascorre le sue giornate facendo volontariato in ospedale, senza chiedere nulla e facendo turni di ore, come un lavoro vero e proprio. Il senso di colpa per non aver compreso le intenzioni di Lorenzo la divora da anni, e, al di là dei viaggi esotici, delle serate divertenti e della sicurezza ostentata, ci sono delle paure che sembrano non abbandonarla mai.


L’estate romana è quasi finita ed Elena decide di trascorrere l’ultimo scampolo di bella stagione in Austria, sui monti. Peccato che, proprio nella hall dell’albergo, ella faccia un incontro inaspettato: si tratta di Matteo, il suo primo amore mai dimenticato, chirurgo affermato a Parigi, nonché fratello maggiore di Lorenzo. La passione sembra riaccendersi subito tra di loro, ma Matteo è molto crudele con Elena: egli non è mai riuscito a superare la morte di Lorenzo e attribuisce alla donna la colpa di averlo portato su una cattiva strada e di averlo spinto al suicidio con la sua indifferenza nell’ultimo periodo, quando il loro rapporto di fratellanza acquisita si era raffreddato.


Elena, sconvolta dalla cattiveria di Matteo, torna a Roma distrutta e per mesi cerca di dimenticare quel terribile incontro. Le vacanze di Natale, però, arrivano prima del previsto, e con esse un ritorno inaspettato: proprio quello di Matteo, che però porta con sé Margot, la moglie francese della quale Elena ignorava l’esistenza.


Le famiglie dei due protagonisti sono amiche da moltissimo tempo, e le loro villette sono addirittura nel medesimo comprensorio, quindi per Elena è impossibile evitare la compagnia di Matteo nel corso delle feste in famiglia, che ben presto si trasformano in un vero calvario.


Matteo non sa niente del tentato suicidio di Elena, né della sua opera di volontariato, e continua a crederla una sciocca provocatrice che fa del male agli altri e poi scappa. Elena, a sua volta, crede che Matteo sia felice senza di lei, ma non sa che l’uomo è da anni in profonda crisi personale, che non ha mai superato il lutto del fratello e che il suo matrimonio con Margot è praticamente un’amicizia “con benefici”. Le poche settimane che Matteo trascorrerà in Italia potrebbero essere l’ultima occasione per chiarirsi definitivamente… o per dirsi addio.



Come giustamente ha fatto notare qualche mia collega blogger, La notte del cuore è un romanzo che andrebbe messo sottomano a tutti coloro che affermano che il romance è sempre, per definizione, un genere leggero e divertente. La storia di Elena e Matteo è intensa e passionale, ma anche dura e difficile. Le tematiche trattate sono toste, tra tossicodipendenza, suicidio, depressione, sensi di colpa. Credo che ormai tutti voi abbiate capito perché ho parlato di Maalox riferendomi a questo romanzo: questa è decisamente una storia d’amore “da gastrite”.


Personalmente ho apprezzato molto di più la protagonista femminile di quello maschile. Elena, secondo me, è vittima di una grande ingiustizia: tutti la definiscono cattiva e viziata… ed invece ha un grande cuore. Si porta dietro, da anni, una colpa che di fatto non ha (sì, ci sono motivi specifici per cui ella si sente responsabile per la morte di Lorenzo, ma la scelta, purtroppo, è stata tutta del suo amico); fa volontariato senza far trapelare nulla, a differenza di tanti ricchi e vip che si fanno fotografare in luoghi del terzo mondo; è una cugina esemplare per Grace ed anche un’ottima amica per Nicolas (in questo romanzo ritornano i due protagonisti di Per una notte); è una persona buona, che pensa sempre agli altri prima che a se stessa, pure troppo.


Al contrario, per essere proprio sincera… Matteo è detestabile per buona parte del romanzo. Tratta Elena in maniera inqualificabile, assume atteggiamenti deprecabili pur di non affrontare i suoi demoni interiori e manca di rispetto pure a Margot, che, per quanto in questo romanzo sia “la rivale”, mi è parsa una donna onesta e molto più simpatica di lui. Di certo l’autrice è stata molto brava nello sviluppare il personaggio e nel mostrare il suo cambiamento e le sue consapevolezze, ma… insomma, ho passato buona parte del romanzo a pensare che Elena si meriterebbe di meglio.


Nonostante questo, la loro storia d’amore coinvolge molto il lettore e scorre rapida e ricca di colpi di scena fino alla fine.




Ecco il mio parere su questa dilogia romance!

Voi che ne dite? Conoscete l’autrice? Avete letto qualcosa di suo?

Questa coppia di romanzi ambientati a Roma potrebbe interessarvi?

Oppure li avete già letti (e recensiti, magari)?

Fatemi sapere cosa ne pensate!

Grazie per la lettura, al prossimo post :-)

6 commenti :