Cari lettori,
dopo la pausa di agosto, bentornati all’appuntamento del 17 del mese con “L’angolo vintage”!
Per la riapertura settembrina ho deciso di puntare sul rosa: oggi, infatti, vi propongo due contemporary romance ambientati negli Stati Uniti, uno in forma di ebook pubblicato dalla Emma Books e l’altro in cartaceo edito dalla Newton Compton.
Il mio bilancio è più positivo che negativo, ma, come leggerete, ho sottolineato anche alcuni aspetti che non mi hanno convinto, primo tra tutti una brutta scelta narrativa inserita nel primo di questi due romanzi.
Non aggiungo altri dettagli e vi lascio alle recensioni!
Mille prime notti, di Alice Winchester e Anja Massetani
Siamo a San Antonio, in Texas, e per gli studenti dell’ultimo anno della scuola superiore sta per giungere il momento del diploma, in particolare per Nina De Luca e Weston Trevett, due ragazzi che, almeno in apparenza, non potrebbero essere più diversi di così.
Nina è una ragazza di origini italiane, volonterosa e dedita allo studio, che nasconde una grave ferita dietro ai sorrisi ed all’atteggiamento gentile. I suoi genitori hanno perso tragicamente la vita in un incidente pochi anni prima, e da allora ella vive con i suoi quattro fratelli maggiori: il responsabile Samuele, il donnaiolo Aris, il riservato Emiliano ed il più vicino a lei per età, Davide. I ragazzi portano avanti con grande successo l’attività dei loro genitori, una panetteria che propone diverse specialità italiane, ed anche Nina, una volta diplomatasi, vorrebbe dare una mano ai suoi fratelli.
Weston è un ragazzo dal passato travagliato: ha già ventidue anni, ma non gli è stato possibile diplomarsi prima a causa dei tanti problemi in famiglia. Suo padre è il ricordo di un incubo di cui nessuno parla mai volentieri, sua madre è alcoolizzata, depressa e con pessime compagnie. Dopo tante disavventure, egli è riuscito a trovare un lavoro part time onesto come meccanico, e conta di proseguire full time dopo il diploma.
Nina e Weston si conoscono di vista e, l’uno all’insaputa dell’altro, si piacciono molto, ma sembra che non ci siano occasioni di contatto al di là di qualche timido incontro tra una lezione ed un’altra. Poi, una sera, Nina, vincendo le remore dei protettivi fratelli, si lascia trascinare ad una festa e beve troppo. Lei e Weston, rimasti da soli sotto le stelle, finiscono per passare la notte insieme in una sorta di rimessa. Weston vorrebbe riportare a casa Nina, ma un nuovo problema della madre lo fa fuggire nella notte. Nina si sveglia con un terribile mal di testa e dolori intimi che la gettano nel terrore: sa di aver fatto l’amore per la prima volta, ma non ricorda nulla né della serata né della persona con cui l’ha trascorsa.
A scuola, Weston cerca di parlare con Nina e di dire la verità, ma si rende conto che la ragazza non ricorda niente di ciò che è successo ed è profondamente arrabbiata con l’uomo che si è approfittato del suo stato di ebbrezza, chiunque egli sia. Purtroppo la paura ha la meglio e Weston non dice niente a Nina, iniziando, però, a frequentarla sempre più, anche quando la scuola finisce ed entrambi cominciano a lavorare.
Con il passare delle settimane, tra Weston e Nina nasce un forte sentimento, che cresce ancora di più quando la ragazza scopre di essere rimasta incinta in seguito a quella notte. Più passa il tempo, però, e più diventa difficile confessare la verità…
Mille prime notti è un romanzo che risale al 2015, pubblicato in quattro episodi differenti dalla Casa Editrice Emma Books e poi assemblato in edizione integrale, edizione che ho trovato in promozione gratuita quando c’è stata l’iniziativa #Ioleggodacasa durante la primavera del 2020. Lo stile è proprio quello di un “romanzo a puntate”: scorrevole, ricco di colpi di scena, arricchito da capitoli su personaggi secondari, senza però risultare ridondante o dispersivo. Sicuramente uno dei punti di forza del romanzo è il modo in cui è scritto, ideale per una lettura estiva interrotta da un bagno o da una passeggiata, ma godibile anche in altre stagioni.
In compenso ho fatto davvero fatica ad andare oltre l’episodio iniziale della cosiddetta “notte di passione” tra Weston e Nina (virgolette necessarie). Quello che mi ha fatto storcere il naso non è la scena in sé, ma il principio: il consenso ad un atto sessuale non è mai definibile tale, se alterato da alcool o sostanze stupefacenti, tant’è vero che Nina sembra accettare con entusiasmo, ma poi si sveglia persa e terrorizzata. Weston, in quella scena, viene presentato come sobrio, quindi il dolo c’è, non ci sono scuse. Diciamo che, con una premessa del genere, non consiglierei mai questo romanzo ad una ragazza molto giovane o adolescente, perché comunque far nascere una storia d’amore da una forma di violenza è il messaggio peggiore possibile.
Alle mie coetanee o più...diciamo che consiglio di prendere questo romanzo “con le pinze”. Non lo butterei a mare del tutto perché, senza quel presupposto, è una bella storia rosa, che si basa sulla comunanza di interessi, sull’amicizia fraterna, sui sogni da realizzare, sull’affetto per la propria famiglia. E poi, al di là di quello che ho segnalato, c’è anche un altro particolare che non regge: possibile che a nessuno, a nessuno dei quattro fratelli di Nina venga mai il dubbio che sia Weston il colpevole della notte in cui ella è rimasta incinta? Per essere quattro uomini un po’ latin lover, non sono molto svegli…
In definitiva, ci sono luci ed ombre, come avrete sicuramente intuito. Sarebbe un romance più che buono, se non ci fosse questo episodio iniziale. Se siete adulte, una chance si può dare; io alla fine della lettura ero abbastanza soddisfatta. Però non è la prima volta che sottolineo un messaggio nocivo per le donne in un romance e che invito a maggiore attenzione su temi di parità di genere… e ne sono un po’ stufa. Basterebbe che alcuni autori educassero se stessi maggiormente per una narrazione più costruttiva e consapevole. È un discorso lungo e complesso, e sarei anche felice di riprenderlo… ma – spero proprio – non per criticare l’ennesimo scivolone in un romanzo.
L’amore non si spiega, di Katy Evans
Sara Davies è una ragazza di ventotto anni che vive e lavora a New York, ma non ha ancora raggiunto il suo “sogno americano”. Dopo essersi diplomata alla Tisch School of the Arts, ella ha lavorato a Broadway come ballerina, ma un infortunio alla caviglia le ha precluso un palco importante e da allora non è più riuscita a farsi ingaggiare. Il mondo della danza è duro e competitivo ed è bastato un piccolo stop per arrestare la sua corsa al successo. Da qualche mese Sara lavora alla reception del Four Seasons di New York. È proprio lì che ella è diretta una domenica sera, dopo essere tornata dall’aeroporto e da un terribile weekend a casa sua, dove i suoi genitori le hanno comunicato l’inaspettata decisione di divorziare. Avendo fretta, si trova a litigare per il taxi con uno sconosciuto dall’aria affascinante, che ha tutta l’aria di essere arrivato in città per motivi di lavoro.
I due, un po’ loro malgrado, si ritrovano a condividere lo stesso taxi, ma, dopo i primi minuti di malumore ed isolamento dovuti al lavoro dell’uno ed ai problemi familiari dell’altra, nasce un’imprevista attrazione. Una volta arrivati entrambi al Four Seasons, Sara deve fare il suo lavoro notturno alla reception, ma, quando il suo turno finisce, dopo aver un po’ tergiversato, decide di raggiungere in camera l’uomo, che si è registrato come cliente.
I due non si scambiano alcun contatto e Sara non sa neppure come si chiami lo sconosciuto, che ribattezza ironicamente sexy maniaco del lavoro. Anche se non può fare a meno di ripensare al suo frizzante incontro, ella sente il desiderio di rimettere la sua vita in carreggiata dopo le ultime batoste, così si iscrive nuovamente a dei provini per gli spettacoli a Broadway e decide di condividere il suo appartamento con una nuova coinquilina, Bryn, una ragazza vivace e piena di iniziativa. Bryn sta lavorando alla sua start up di moda e, mentre disegna le sue creazioni ed attende il lancio sul mercato, fa la dog-sitter. Quasi per caso, Sara scopre che una delle anziane signore del cui cane si occupa Bryn non è altri che la nonna del suo misterioso sconosciuto, che si chiama Ian Ford.
Ian è un produttore cinematografico che fa la spola tra New York e Los Angeles per lavoro, ma ha sempre preferito la Grande Mela alla costa californiana. Ultimamente, però, egli ha vissuto molto di più a Los Angeles perché a New York è rimasta la sua (quasi) ex moglie, Cordelia, il suo primo e grande amore, che però l’ha tradito e maltrattato. Le carte per il divorzio devono ancora essere firmate ed egli pensava a tutto tranne che a conoscere un’altra donna, ma l’incontro con Sara lo ha lasciato stupito e confuso.
A poco a poco Ian e Sara si conosceranno meglio ed impareranno l’uno a lasciar andare il passato, l’altra ad afferrare con mano i propri sogni.
Ho letto L’amore non si spiega perché l’ho trovato tra le novità in biblioteca, ignorando che si trattasse del secondo volume di una serie che però è costituita da storie rosa autoconclusive. Il primo romanzo, Amore impossibile, racconta nel dettaglio la storia di Bryn, la vivace coinquilina di Sara, e del miliardario Aaric Christos, suo amico d’infanzia ritrovato per caso. Per questo motivo, in L’amore non si spiega, le parti che riguardano i due co-protagonisti sembrano un po’ sintetiche e frettolose: essi hanno un libro tutto loro. Il terzo volume avrà invece come protagonista Becka, amica di Bryn e Sara ed aspirante scrittrice.
Quanto al romanzo in sé, l’inizio è moolto scoppiettante, tanto che ho pensato che la copertina della Newton Compton fosse un po’ ingannevole e che in realtà si trattasse di un erotico. Dopo i primi capitoli, però, la passione lascia il posto ad una storia d’amore piacevole e coinvolgente, fatta anche di momenti divertenti e di tenerezza. Non ci sono grandi scossoni, ma dopo essermi imbattuta in romance con presupposti altamente drammatici (come Mille prime notti, appunto) ho letto più che volentieri una storia fatta di ostacoli ordinari, come un divorzio difficile da superare o la ricerca del lavoro dei propri sogni.
La forma è piuttosto semplice e qualche volta la traduzione mi è parsa un po’ piatta, ma il romanzo scorre bene. Era un po’ di tempo che non mi dedicavo ai romanzi della collana rosa Newton Compton “Anagramma”: appena prima di aprire il blog ne avevo letto un buon numero, poi ne sono stati pubblicati talmente tanti che è diventato difficile distinguere ciò che valeva veramente la pena di leggere da ciò che invece è pura evasione. L’amore non si spiega è senza pretese, ma per una lettura romance piacevole è una buona scelta.
Ecco il mio “angolo vintage” di settembre!
Che ne dite? Conoscete questi romanzi? Vi sono piaciuti?
Avete già letto qualcosa delle autrici?
Mi consigliereste altri contemporary romance che vi sono piaciuti nell’ultimo periodo? Aspetto il vostro parere!
Come sempre, vi invito a leggere anche i post delle altre partecipanti di questo mese alla rubrica, i cui nomi sono nel solito banner in alto.
Grazie per la lettura, al prossimo post :-)
Dei romanzi da te scelti conosco solo il primo ma non l'ho mai letto, credo di averlo anche io nel kindle ma non ne sono sicura, mentre del secondo non lo conosco e non penso che lo prenderò in considerazione proprio perché anch'esso facente parte di una serie, che in questo perioso vado assolutamente scanzando. Bella la tua opinione sul primo romanzo e soprrattutto ciò che hai scritto riguardo alla fase iniziale del romanzo
RispondiEliminaCiao Floriana! Eh sì, "L'amore non si spiega" è parte di una serie, anche se devo dire che io l'ho letto per conto suo senza problemi! Grazie, sono contenta che il mio discorso ti sia piaciuto :-)
EliminaCiao Silvia, non conosco i romanzi che hai recensito, ma concordo con te sull'importanza dei messaggi che vengono trasmessi, soprattutto nei romance...
RispondiEliminaCiao Fra! Secondo me, a costo di sembrare puntigliosi, c'è bisogno di fare notare sempre un messaggio che secondo noi è sbagliato all'interno di un romanzo. è una sorta di dovere civico per noi bookblogger! Ormai su concetti importanti come il consenso ci si dovrebbe informare per bene prima di mettersi al PC e scrivere un libro.
EliminaNon li conosco, ma mi è piaciuto in particolare il secondo.
RispondiEliminaVedrò se è presente anche nella biblioteca della mia città.
Ciao Claudia! Io l'ho trovato tra le novità prestabili, ma è uscito da qualche mese ormai. Potresti trovarlo in biblioteca!
EliminaNon conosco questi due romanzi, non conosco nemmeno le autrici. Prenderò nota di questi consigli per un futuro
RispondiEliminaCiao Manuela! Se li leggerai, fammi sapere che ne pensi :-)
Eliminaho sentito parlare di entrambi i romanzi ma devo dire che solo il primo esercita un certo fascino su di me. il secondo non mi convince.
RispondiEliminaCiao! Fammi sapere se poi decidi di leggere Mille prime notti, allora :-)
Eliminanon ho letto molti contemporary romance, ultimamente, ma uno che mi sovviene è DUE CUORI IN AFFITTO di Felicia Kingsley, romantico ma mai sdolcinato, anzi brioso e divertente :)
RispondiEliminaquesti due libri non li conoscevo!
Buona domenica!!
Ciao Angela! Ho letto "Due cuori in affitto", molto simpatico ed ironico :-) L'ho anche recensito positivamente in un post dell'anno scorso! Buon weekend... in ritardo :-)
EliminaTitoli davvero carini tutto sommato! Non sono una grande lettrice di contemporary romance quindi non saprei cosa consigliarti a parte I love shopping (anche se non so se è romance ma a me è piaciuto un sacco!) >_<
RispondiEliminaCiao Nicole! Conosco bene I love shopping. Tecnicamente è un chick lit ma possiamo considerarlo romance nel complesso :-) Comunque è un classico e mi piace tanto!
EliminaIl primo è nel Kindle da secoli, riuscirò a leggerlo...
RispondiEliminaIl secondo non lo conoscevo anche se l'autrice non mi è nuova.
Ciao! Se riesci a leggere Mille prime notti, fammi sapere che ne pensi :-)
EliminaMi mancano entrambi, mi hai incuriosita!
RispondiEliminaCiao Chiara! Contenta che il post ti sia piaciuto :-)
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