Una delle favole più amate in scena al Teatro degli Arcimboldi
Cari
lettori,
prima
di iniziare il post odierno, una precisazione.
Ultimamente mi sono
resa conto che la rubrica “Consigli teatrali” è molto ricca e
che al suo interno sono presenti anche alcune recensioni di balletti.
Dal
momento che, come ormai molti di voi sanno, la danza è una
componente importante di ciò che sono e che amo fare, ho deciso di
riunire i post di questo tipo sotto una nuova rubrica, dal
titolo “Consigli per gli amanti della danza”.
Spero
che questa ripartizione snellisca un po’ la sezione teatrale del
blog, che contiene recensioni molto diverse tra loro, e possa essere
utile ad altri appassionati di ballo come me!
Il
post odierno è la mia recensione del balletto Cenerentola, che
ho visto al Teatro degli Arcimboldi proprio lo scorso weekend. Era
qualche mese che non mi capitava di vedere un balletto e devo
ammettere che per me è sempre una grandissima emozione vedere la
danza rappresentata su un palcoscenico.
Ora
vi racconto lo spettacolo un po’ più nel dettaglio!
Un
balletto “ironico”
La
storia di Cenerentola è nota a tutti: non c’è nessuno che non
abbia ascoltato, almeno una volta, la storia della povera orfanella
maltrattata dalla matrigna e dalle sorellastre, che riesce a coronare
il suo sogno d’amore con il principe azzurro.
Il
cartone animato della Disney è universalmente noto, ed esistono
almeno due versioni cinematografiche molto conosciute (ne parlo
meglio qui).
Il
balletto proposto al Teatro degli Arcimboldi, con la coreografia di
Giorgio Madia, riprende fedelmente questa storia, ma inserisce degli
elementi che sdrammatizzano i momenti più tristi.
La
crudele matrigna e le antipatiche sorellastre sono infatti
interpretate da dei ballerini uomini. La loro antipatia, accentuata
dal modo di danzare, risulta così caricaturale e ridicola. Molte
volte, quando i tre (o le tre) entrano in scena, il pubblico non può
fare a meno di ridere.
Innegabile è il talento di questi tre
ballerini che si trovano a dover danzare e recitare un ruolo comico
allo stesso tempo.
Molto
simpatica è anche la Fata Madrina, che, proprio come nel cartone
animato Disney, è “Smemorina” e rischia di andarsene senza aver
aiutato la povera Cenerentola, che, con un po’ di pazienza,
riuscirà a vivere la sua favola.
I
costumi e l’ambientazione
Il
balletto è ambientato negli anni ‘50, tra colori pastello e
curiose fantasie per decorare la casa.
Non
è un caso, infatti, che l’abito “da lavoro” di Cenerentola sia
fatto con la stessa stoffa della tappezzeria: ella è considerata
invisibile all’interno della famiglia e tenta più e più volte di
nascondersi, specie quando, alla fine, il principe chiede di lei.
Bellissimo
l’abito del ballo a corte, bianco dai riflessi rosa, completato da
una parrucca quasi fuxia che lo sdrammatizza. In generale ho
apprezzato le moltissime tonalità pastello degli invitati al ballo,
tra il rosa cipria e l’azzurro chiaro delle invitate ed i
discutibili giallo e verdolino delle sorellastre.
Il
principe non poteva che essere azzurro, mentre non mancano i colori
ai lacché ed ai camerieri della casa, pronti a tramutarsi in
cocchieri e cavalli ed a portare Cenerentola al ballo.
La scena in
cui la fanciulla viaggia in carrozza, tra ombrelli bianchi e rossi
che fungono da ruote e “alberi” semoventi, rimane impressa allo
spettatore per il suo impatto visivo.
La
musica ed i passi di danza
Il
balletto è in due atti e le musiche sono di Gioachino Rossini. Come
ho ricordato in un post recente, nel 2018 ricorre il 150°
anniversario della morte di questo compositore e proprio per questo
motivo quest’anno ci sono stati così tanti spettacoli dedicati a
lui.
La
compagnia danzante è quella del Balletto di Milano, che mette in
scena prevalentemente spettacoli di danza classica.
Tuttavia,
io rimango sempre colpita dal fatto che il balletto classico tout
court non sia più l’unica alternativa possibile alla danza
moderna e contemporanea, ma che esistano sempre più forme di
spettacolo un po’ ibride.
In
questa rappresentazione, infatti, molti ballerini, pur eseguendo
coreografie puramente classiche, indossano scarpette senza punta,
consuetudine sempre più in uso in tanti balletti classici (per
esempio in Giulietta e Romeo, uno spettacolo dell’anno scorso),
forse per “alleggerire” la figura ed i passi.
Fanno
eccezione la matrigna, le sorellastre e la fatina, che indossano
addirittura delle scarpe con il tacchetto, probabilmente per sembrare
più “donne” (nel caso dei tre ballerini) o più sexy (nel caso
della fatina, che è in vestaglia con bordino di pelliccia ed
autoreggenti).
La
coreografia è perlopiù classica, ma trattandosi, come già detto
prima, di un balletto con alcune caratterizzazioni ironiche, non
mancano contaminazioni con passi più moderni.
La
rappresentazione resta così una chicca per gli amanti del balletto
classico tradizionale, ma risulta anche godibile per un occhio meno
esperto.
Il
Balletto di Milano
In
conclusione, mi sento di segnalare agli altri appassionati di danza
come me le molteplici attività del Balletto di Milano.
Non
conoscevo affatto questa compagnia, ma sono rimasta piacevolmente
stupita dalla bravura di questi ballerini, che, pur danzando in modo
eccezionale, mi hanno dato anche l’impressione di essere molto
autoironici.
Visitando il loro sito, si può notare che i loro ultimi spettacoli soddisfano
davvero i gusti di tutti: Anna Karenina, Il lago dei cigni, Romeo
e Giulietta, Carmen, Lo Schiaccianoci…
Il
loro prossimo spettacolo, che è in calendario a novembre, si
intitola La vie en rose...Bolero, è accompagnato dalle
musiche di Edith Piaf e Ravel e promette di essere un curiosissimo
incrocio tra due mondi diversi.
Vi
faccio questa segnalazione perché purtroppo Cenerentola è
rimasto al Teatro degli Arcimboldi solo per un weekend, ma è già
stato messo in scena a Parma e non è escluso che possa andare
altrove. Se vi interessa, tenete d’occhio il sito!
Sono
sempre felice di parlare con voi della mia passione per la danza e di
condividere recensioni di balletti! Aspetto un vostro parere e spero
di avervi incuriosito!
Grazie
per la lettura, al prossimo post :-)
Grazie mille, Silvia, un post davvero illuminante e interessante. buon pomeriggio.
RispondiEliminasinforosa
Ciao Sinforosa! So che a te piace la danza classica...contenta di averti interessata! :-)
EliminaChe balletto innovativo 😊 grazie per la recensione!😘 Buon sabato!👋
RispondiEliminaCiao Vanessa, a me è piaciuto molto!! Buona domenica, ormai :-)
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