lunedì 26 febbraio 2018

LA PARANZA DEI BAMBINI: ROMANZI E SPETTACOLO TEATRALE

Una serie di Roberto Saviano





Cari lettori,
per le nostre rubriche “Letture...per autori” e “Consigli teatrali”, oggi vi parlo di due romanzi davvero particolari, scritti da Roberto Saviano, che trattano un argomento di grande attualità: il fenomeno delle baby gang, ormai in espansione, specie in alcune periferie italiane.


In questi romanzi Saviano racconta le condizioni particolari in cui dei ragazzi che frequentano le scuole superiori o addirittura le medie si trovano a vivere: una realtà fatta di violenza, prevaricazione, droghe, lotta per la sopravvivenza. In questo sfondo si muovono i protagonisti della storia, dei veri e propri antieroi le cui gesta lasciano il lettore attonito e sconcertato.


Inoltre, lo spettacolo teatrale tratto da questi romanzi, per la regia di Mario Gelardi e con gli attori della Compagnia Nuovo Teatro Sanità, proprio in questi giorni è a Milano.


Vediamo più nel dettaglio libri e rappresentazione!



LA PARANZA DEI BAMBINI



A Napoli, in una zona di periferia, ci sono dieci adolescenti molto amici tra loro, che passano le giornate facendo tutto tranne che studiare: sfrecciano sui motorini, osservano la realtà che li circonda, sognano di essere già adulti e ricchi.
Il più autoritario di loro, Nicolas, detto “O’ Maraja” perché staziona sempre in un locale famoso in zona, un giorno decide di riunire tutto il gruppo e di dare vita ad una vera e propria banda criminale, subito chiamata “la Paranza dei bambini”.


I ragazzi si inseriscono subito nel giro dello spaccio, imparando a sparare prima dai tetti delle loro case e poi spaventando i loro vicini in sella ai loro scooter.
Pagina dopo pagina, “la Paranza dei bambini” ottiene il controllo di case, vie, quartieri; conosce dei vecchi boss in declino e ne diventa il braccio operativo; entra in conflitto con bande avversarie, senza uscirne mai sconfitta.

Per niente impauriti dalla prospettiva del carcere o di una morte violenta, Nicolas ed i suoi inseguono in maniera quasi disperata una ricchezza che, dopo tanti efferati delitti, sembra effettivamente arrivare.


Il prezzo da pagare, però, è tremendo: il dubbio, la menzogna, la rabbia iniziano ad insinuarsi nel gruppo, che non è più unito come all’inizio del romanzo. Più le “gesta” della Paranza ottengono il consenso della Camorra, più Nicolas e gli altri dimenticano quello che erano e smarriscono la loro anima nei vicoli ai quali sono tanto legati.



La Paranza dei bambini è un romanzo che utilizza un’efficacissima metafora: proprio come, nella pesca notturna, i pesci sono attirati dalla luce e nuotano in quella direzione, così i protagonisti credono nel sogno di una vita ricca ed agiata. Così come i pesci, però, essi sono destinati a soccombere.

Lo stile di Saviano è quasi verista: egli racconta la storia dal punto di vista dei ragazzi della paranza, con spietata oggettività.


BACIO FEROCE



Nicolas O’ Maraja non è più solo un ragazzo della Paranza: è diventato un boss a tutti gli effetti, pur avendo a malapena diciotto anni.

Accantonata la scuola, che nel suo mondo sembra non servire a nulla, si dedica giorno e notte a stringere nuove alleanze ed a preservare quello che ha costruito finora.
Insieme ad un’altra banda, capeggiata da un giovane malvivente soprannominato O’ White, cerca di ottenere il consenso di un vecchio boss che vive da recluso perché latitante. Il suo obiettivo è quello di diventarne l’uomo di fiducia, in modo da scalzare un loro potente e pericolosissimo nemico comune.


L’impresa non è facile, soprattutto perché la Paranza non è più, come agli inizi, un gruppo di amici. C’è chi si è allontanato da tempo ed in malo modo, meditando vendetta; c’è chi prova a scappare a Milano, ma poi subisce di nuovo il richiamo della sua vecchia vita; c’è chi si porta sulle spalle segreti da custodire e cognomi fastidiosi; anche chi è più fedele a Nicolas, in segreto, sogna di essere il capo della Paranza al posto suo…


La copertina rossa è perfetta per questo romanzo. Pagina dopo pagina, Saviano ci guida in una vera e propria discesa all’inferno: quella di Nicolas, della sua famiglia, di quelli che un tempo erano suoi amici. Più è alta la posta in gioco, più i ragazzi della Paranza sembrano in preda ad una febbre, una sorta di malattia che li spinge a desiderare di avere sempre più potere sugli altri e di mettere ancor più a repentaglio la propria vita e quella altrui.

Il lettore non può fare a meno di restare avvinto da questa lettura, anche se l’amarezza è davvero tanta ed il pugno allo stomaco finale è molto più forte di quello ricevuto dopo il primo capitolo.



LO SPETTACOLO DEL NUOVO TEATRO SANITA'



Lo spettacolo scritto da Roberto Saviano e Mario Gelardi non è certo al suo debutto: è nato a Napoli ed è stato rappresentato anche a Bologna, a Genova ed in altre città d’Italia.

In questi giorni è a Milano presso l’ex Teatro Leonardo, ora Mtm Teatro, in zona Piola.

Si tratta di una rappresentazione in gran parte fedele al romanzo: trasformare un libro in una sceneggiatura non è certamente facile, ma in questo caso l’impresa è decisamente riuscita.


Rispetto alla storia narrata nel libro, il mondo adulto è lasciato parzialmente in disparte, anche e soprattutto per quanto riguarda il cast: un unico attore interpreta il padrone del Maraja, il latitante dal quale i paranzini riescono ad avere le armi ed il padre di Nicolas. Tutta la storia è concentrata sui ragazzi, interpretati da giovani e bravissimi attori.


La scelta della scenografia è molto originale: ci sono impalcature e strutture semoventi che gli stessi ragazzi spostano nel corso della rappresentazione, in modo che di volta in volta lo spettatore abbia l’impressione di trovarsi di fronte ad una cucina, una camera, l’ingresso di un locale, una piazza.


I dialoghi sono serrati, energici, sorprendentemente ironici. Credo che lo spettacolo riesca a mettere in luce, in modo più immediato rispetto ai romanzi, il fatto che i ragazzi della paranza siano, a tutti gli effetti, poco più che bambini, che si ritrovano coinvolti in qualcosa più grande di loro. I protagonisti si esercitano a sparare così come sono abituati a giocare alla playstation, stringono alleanze con i boss parlando proprio come farebbero con il fratello in cameretta, e, senza volerlo, finiscono per prendere importanti decisioni che influenzano sia il loro destino che quello degli altri paranzini.

Persino la scelta dei costumi, che diventano sempre più scuri e meno informali man mano che la rappresentazione procede, sembra simboleggiare il graduale cambiamento dei protagonisti.


Si tratta, in definitiva, di una trasposizione che rende giustizia alla storia di Saviano e che emoziona e coinvolge lo spettatore grazie all’energia ed alla spontaneità del giovanissimo cast.




Voi che ne pensate?
Avete letto i romanzi? Vi è capitato di vedere lo spettacolo nella vostra città?
Sono davvero curiosa! Fatemi sapere :-)
Grazie per la lettura, al prossimo post!

6 commenti :

  1. Cara Silvia, questo è veramente un post molto, interessante!!!
    Ciao e buona settimana con un abbraccio e un sorriso:-)
    Tomaso

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao Tomaso, spero che il post possa esserti utile! Buona settimana :-)

      Elimina
  2. Ho letto la paranza, crudo e realistico, scrittura appassionante, e a breve leggerò bacio feroce.
    Sarebbe stupendo vedere anche lo spettacolo!!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao Angela! So che lo spettacolo sta facendo, più o meno, il giro dell'Italia...spero che possa arrivare anche da te!

      Elimina