Un grande classico del romanzo giallo in scena al Carcano
Cari
lettori,
primo
appuntamento del 2018 con i “Consigli teatrali”!
Lo
spettacolo del quale vi parlerò oggi è davvero irrinunciabile per
gli amanti di Agatha Christie e del giallo in generale: si tratta,
infatti, di Dieci piccoli indiani...e non rimase nessuno!,
trasposizione sul palcoscenico di uno dei grandi classici della
signora del brivido.
La
rappresentazione, a mio parere, conserva intatte ambientazione ed
atmosfera, facendo sì che lo spettatore sia, minuto dopo minuto,
sempre più catturato. Vediamo insieme i dettagli dello spettacolo!
L’intreccio
di Agatha Christie
Dieci
personaggi che sembrano non avere nulla a che fare l’uno con
l’altra vengono invitati a trascorrere un periodo di vacanza su
un’isola ad un’ora di nave da Londra. Proprio lì un misterioso
personaggio di nome N. N. Owen, che ha invitato tutti quanti con i
pretesti più disparati (dall’offerta di un lavoro alle amicizie
comuni) ha una lussuosa villa sul mare.
I
dieci personaggi sono allegri ed eccitati all’idea di trascorrere
un insolito periodo di villeggiatura, ma, proprio la prima sera,
mentre essi si accingono a scegliere un po’ di musica per
rallegrare la cena, una terribile voce esce dal giradischi.
Il
misterioso autore del messaggio si presenta: si tratta dell’ospite,
N. N. Owen. Egli accusa i protagonisti, l’uno dopo l’altra, di
essere responsabili di alcuni terribili delitti nei confronti di
amici, servitori, bambini.
Per
i dieci “piccoli indiani” ha inizio un vero e proprio incubo ad
occhi aperti: subito dopo la fine del messaggio, il primo di loro
cade a terra, stroncato da una dose di cianuro messa nel suo
bicchiere.
Ai
sopravvissuti (che, ora dopo ora, sono sempre di meno) non resta che
interrogarsi: tra loro c’è un assassino… o c’è qualcun altro
sull’isola? Chi è il misterioso signor Owen? E perché i soccorsi
da Londra, più volte richiesti, non arrivano?
Una
situazione davvero spaventosa…
La
filastrocca dei “10 soldatini”
Quando
i dieci personaggi si riuniscono per la prima volta nel salone
centrale della villa (che costituisce una bellissima scenografia),
essi notano che su una colonna è scritta una filastrocca in
caratteri illuminati.
Essa
racconta l’inquietante storiella di dieci soldatini che muoiono
tragicamente, l’uno dopo l’altro, finché l’ultimo non si
suicida per disperazione.
Al
di sotto della colonna ci sono dieci statuette antropomorfe.
La
filastrocca è una parte costante della narrazione: essa viene
cantata integralmente prima che le luci si spengano in sala, ed ogni
sua strofa viene ripetuta quando uno dei dieci personaggi viene
trovato tragicamente ucciso.
Ogni
volta che un delitto viene compiuto, una parte della trascrizione in
caratteri illuminati si oscura ed una delle statuette cade per terra,
come spinta da una mano invisibile.
Questi
particolari, già molto spaventosi nel romanzo, vengono riprodotti sul
palcoscenico con straordinaria fedeltà.
I
dieci personaggi ed i loro segreti
Com’è
ovvio, lo spettatore non può fare a meno di chiedersi se i dieci
protagonisti siano davvero colpevoli dei terribili delitti per i
quali sono accusati o se siano solo vittime del disegno criminale di
un pazzo.
La
prima reazione di (quasi) tutti gli ospiti della villa è di rabbia e
di sconcerto, e lo spettatore è portato a credere che la seconda
ipotesi sia quella più veritiera.
Tuttavia,
man mano che la rappresentazione procede, chi vi assiste comprende
che molti dei personaggi non sono affatto come sembrano: chi ha
l’aspetto di un inaffidabile avventuriero è stato (in parte)
vittima del caso e delle circostanze, mentre chi sembra in tutto e
per tutto rispettabile ha provocato deliberatamente la morte di
qualcuno.
La
bravura dell’ottimo cast fa sì che lo spettatore dubiti di
qualsiasi cosa, persino di ciò che effettivamente appare sulla
scena, e lo spinge a riflettere su quanto possa essere complessa la
natura umana.
La
suspense del giallo
Dieci
piccoli indiani è
un giallo piuttosto anomalo, per quanto riguarda l’opera di Agatha
Christie: mancano, infatti, entrambi i suoi “eroi” (lo scontroso
detective Poirot e l’invadente Miss Marple).
Persino
l’ambientazione è lontana dalla civiltà, quasi straniante: un
effetto simile è ottenuto solo in Assassinio
sull’Orient Express,
che pure, per certi versi, è più rassicurante, perché i
personaggi, a differenza della storia qui raccontata, sembrano più
solidali tra loro.
Proprio
per questo motivo lo spettacolo è ricco
di tensione, di suspense e di colpi di scena. Dieci
piccoli indiani è
la prova del fatto che non sono necessari effetti speciali per
colpire (e talvolta spaventare) lo spettatore.
Lo
spettacolo rimarrà in scena fino a domenica 4 marzo, presso il
Teatro Carcano di Milano!
Conoscete
Dieci piccoli
indiani?
Avete letto il libro o visto qualche film?
Avete
già visto in teatro qualche spettacolo tratto dalle opere di Agatha
Christie?
Lasciate
un vostro commento!
Grazie
per la lettura e al prossimo post :-)
Ciao Silvia! Dieci piccoli indiani è uno dei miei libri preferiti della Christie e piacerebbe molto anche a me vedere questa storia rappresentata a teatro :)
RispondiEliminaCiao Maria! Se hai amato il libro, di sicuro questo spettacolo ti piacerà! :-)
EliminaNon conosco il libro anche se ne ho tanto sentito parlare e come al solito Silvia riesci sempre a incuriosirmi in positivo
RispondiEliminaCiao Susy! Io non conoscevo bene la storia, ma sono rimasta molto colpita :-)
EliminaHo letto il libro, un giallo davvero accattivante!! Dalle tue parole credo che lo spettacolo mi piacerebbe moltissimo!!
RispondiEliminaCiao Angela! Se sei una fan del romanzo, credo proprio che questo spettacolo faccia per te! :-)
Eliminaho letto il libro di questa opera. Deve essere interessante vederlo a teatro, grazie Silvia
RispondiEliminaCiao Chiara! Io sono rimasta con il fiato in sospeso :-)
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