Letture brevi da portare in viaggio con voi
… mancano undici giorni all’estate!
Cari lettori,
so che faticherete a crederci, perché insomma, tra un diluvio e l’altro non è che questa primavera si sia fatta vedere molto… ma sta arrivando l’estate!
Proprio come facciamo prima di Natale, anche nel mese di giugno il blog attiva un countdown per il 21 giugno, in attesa dell’inizio ufficiale della stagione estiva!
Per questo ed altri tre post vi farò compagnia con consigli di lettura, eventi culturali estivi ed altro ancora. Oggi ho pensato di consigliarvi dei libri un po’ diversi dal solito. In primavera, infatti, ho trovato sulle bancarelle dei raccontini gialli che qualche anno fa erano stati venduti come inserto per La Repubblica. Qualcuno di questi racconti mi era già noto perché inserito in delle più ampie raccolte di racconti gialli targate Einaudi o Mondadori, qualcun altro no.
Ho pensato comunque di parlarvene perché, anche se con ogni probabilità non si tratta di storie rivendibili singolarmente in libreria, potreste trovarle anche voi in biblioteca oppure, come me, sulle bancarelle, che nelle località di villeggiatura sono un po’ ovunque. Inoltre, il loro formato è davvero comodissimo per un viaggio in treno o un pomeriggio in spiaggia. Trattandosi di racconti, scriverò solo qualche breve pensiero, non una recensione come farei nel caso di veri e propri romanzi… non voglio certo spoilerare tutto!
Febbre, di Maurizio De Giovanni
Nella Napoli degli anni ‘30, un periodo difficile per tutta Italia, il commissario di pubblica sicurezza Luigi Alfredo Ricciardi è più solo che mai a causa della sua condanna: quella di vedere le anime di chi ha perduto la vita in modo violento, e di ascoltarli sempre ripetere l’ultima frase che hanno pronunciato.
La sua carriera è stata per lui l’unica scelta possibile per poter spegnere, almeno per un po’, le voci dei suoi demoni. Da quando lui e la fedele tata Rosa sono arrivati a Napoli dal Cilento, l’affetto di una squadra fedele e l’amore che prova segretamente per la vicina Enrica hanno iniziato a dare un senso alla sua vita.
Questa volta la persona uccisa è Gaspare O’ Cecato: in teoria un povero mendicante cieco, in pratica un’istituzione del quartiere per la sua cosiddetta abilità nel parlare alle anime del Purgatorio, le più propense a fornire i numeri del lotto. Gaspare, non proprio casualmente, viveva al piano superiore di una ricevitoria, eppure nessuno sembra aver visto passare il suo assassino.
Chi conosce almeno un po’ questo blog sa quanto mi abbia appassionato la serie di Ricciardi (in questo post ho presentato i primi volumi) e quanto mi sia “mancato” quando la serie sembrava finita. Non potrei essere più felice del fatto che Maurizio de Giovanni l’abbia ripresa in mano, sia con i romanzi che con i racconti… bastano davvero poche pagine per immergersi nel suo mondo, struggente e meraviglioso.
Filinona di fine estate, di Cristina Cassar Scalia
Vanina Guarrasi è un giovane vicequestore siciliano che, dopo tanti anni di onorato servizio all’Antimafia di Palermo, ha deciso di cambiare vita. Aver visto quasi morire l’uomo che ama – uno stimato magistrato – le ha risvegliato il trauma della tragica morte del padre, e fuggire è sembrata l’unica soluzione possibile. Da qualche tempo ella coordina la squadra omicidi a Catania ed è più serena di quanto avrebbe immaginato.
In una bella giornata di fine estate, sono proprio alcuni componenti della sua squadra ad imbattersi in un brutto scenario. Passando vicino alla proprietà agricola di Gianbattista Tommasello, essi trovano proprio il titolare addormentato vicino ad un tavolo da pranzo all’aperto, come se egli si fosse ritrovato a fare una pennichella dopo aver mangiato. Purtroppo, però, l’uomo non sta dormendo, ma è morto, e le molteplici eruzioni cutanee fanno pensare ad un crudele avvelenamento.
La serie di Vanina Guarrasi è stata una protagonista importante delle mie letture dell’autunno e inverno 2022-2023 (qui presento i primi due volumi), e sono contenta di avere recuperato anche questo racconto. Ero un po’ scettica sulla serie tv, ma tutto sommato mi ha sorpreso in positivo!
Medusa, di Giancarlo De Cataldo
La protagonista di questo racconto è Emma Blasi, una professoressa di Lettere Classiche in pensione che vive nel Salento e non è mai stata la più apprezzata o popolare insegnante della scuola, per via del suo carattere difficile e del suo atteggiamento selettivo nei confronti degli allievi.
Anche da pensionata, ella conduce una vita abbastanza ritirata ed uno dei suoi pochi amici è il barone Stefano Mallarmé, un anziano nobile che ha dissipato le sue ricchezze e con lei si diverte giocando a carte.
La morte violenta di Stefano è un duro colpo per lei. Gli inquirenti la attribuiscono ad uno dei tanti giovani amanti dell’uomo, forse un ladruncolo. Emma, però, mettendo insieme alcuni indizi, inizia a vedere l’ombra della criminalità organizzata.
Ho letto tanti romanzi di De Cataldo, alcuni anche appartenenti a delle serie. Il personaggio di Emma Blasi è per me nuovo. Non proprio una simpaticona, ma l’intreccio giallo è comunque uno di quelli tipici dell’autore, e merita.
A girl like you, di Carlo Lucarelli
Grazia e Simone sono una coppia in attesa, pronti per l’ecografia. Due futuri genitori come tanti, salvo un particolare: Grazia lavora in polizia e, per evitare spiacevoli conseguenze, le è appena stato chiesto di mettersi in maternità anticipata. Ella tentenna; poi, però, considerato che il suo lavoro è pericoloso e che anche a casa Simone, essendo non vedente, potrebbe non riuscire ad aiutarla in caso di bisogno, decide di mettersi del tutto a riposo.
Un evento imprevisto, però, rischia di bloccare il suo congedo di maternità: Franchino, il figlio meno promettente di una famiglia criminale, ha fatto saltare in aria se stesso ed altri parenti con una bomba a mano.
Questo sconvolgente atto kamikaze sembra essere collegato ad altri eventi criminosi, tutti conclusi con la morte – per suicidio o omicidio – di un personaggio illustre, subito dopo l’incontro della vittima con una misteriosa ragazza… irriconoscibile, se non per il tatuaggio a forma di stella sul piede.
Forse qualcuno di voi conosce Carlo Lucarelli anche come autore televisivo. Io lo conosco poco come scrittore, però devo dire che questa storia di grande crudezza richiama molto il true crime.
Il giaciglio d’acciaio, di Ben Pastor
Il protagonista del racconto è un nobile per metà scozzese e per metà tedesco, Martin Heinz Von Bora, nato nel 1913 e destinato a vedere due guerre mondiali ed a prendere parte ad una di esse. Ufficiale della Wermacht ed agente dei Servizi Segreti, egli è il personaggio principale di molti dei romanzi dell’autrice.
Il giaciglio d’acciaio non è un vero e proprio giallo, bensì un diario di guerra scritto da Stalingrado: Martin ripercorre la storia dei suoi legami familiari, l’incontro con la donna che ama, tanti momenti in cui ha potuto godere delle sue passioni per l’arte e per la musica. Lo fa per estraniarsi, per non pensare alla terribile realtà della guerra, che comunque non può evitare di raccontare.
Devo dire che, tra tutti i libretti, questo è quello che mi ha convinto di meno. È venduto come un giallo, ma credo che i gialli siano i romanzi che lo vedono protagonista. Questo è più che altro uno spaccato di approfondimento. Può essere una chicca per chi conosce già bene l’autrice, non discuto. Io, però, mi sarei aspettata qualcosa di più oltre alle riflessioni ed ai ricordi.
Questi sono i miei consigli per i racconti da leggere sotto l’ombrellone!
Fatemi sapere che ne pensate… se avete letto qualcosa di questi autori, se vi è piaciuto, se c’è qualcosa che vi incuriosisce… ditemi un po’!
Grazie per la lettura, al prossimo post :-)
Nessun commento :
Posta un commento