lunedì 24 ottobre 2022

PERCY JACKSON: LA BATTAGLIA DEL LABIRINTO E LO SCONTRO FINALE

 Due romanzi di Rick Riordan




Cari lettori,

iniziamo l’ultima settimana di ottobre… quella che ci porterà ad Halloween!

Lunedì prossimo sarà il giorno della zucca, ma essendo anche l’ultimo giorno del mese avremo i consueti preferiti. Così ho pensato di proporvi qualche contenuto un po’ “spooky” tra oggi e giovedì!


Oggi iniziamo con un po’ di mostri mitologici! Se ben ricordate, in primavera, per la seconda tappa della challenge “La donna verde”, avevo cominciato – con un certo ritardo ma molto entusiasmo – la serie fantasy/mitologica di Percy Jackson. Il primo capitolo della serie, Il ladro di fulmini, mi era piaciuto così tanto (qui trovate la recensione ) che prima delle vacanze estive avevo letto anche il secondo ed il terzo romanzo, Il mare dei mostri e La maledizione del Titano (a questo link i miei pensieri).


In settembre sono riuscita a completare la prima serie, quella degli Dei dell’Olimpo, con gli ultimi due volumi, ed ho pensato di parlarvene proprio oggi!


Il mio bilancio è assolutamente, totalmente, super positivo! Per la serie “ma che mi ero persa”… non posso credere di avere rimandato più volte la lettura di questa serie perché si tratta di un middle grade, target 10-14, e mi sentivo troppo vecchia! Credo che questa esperienza mi abbia insegnato, una volta di più, a non avere pregiudizi in materia di letture. Inoltre, il mix di elementi mitologici e fantasy mi spaventava un po’, temevo troppe “americanate”: devo dire che ho trovato solo una fervida fantasia, grande originalità e tanti messaggi positivi, non solo per gli adolescenti.


Vediamo meglio insieme i singoli romanzi!



La battaglia del labirinto


Avevamo lasciato Percy e Annabeth sull’Olimpo, in mezzo a dèi non proprio amichevoli, preoccupati dal fatto che loro due e gli altri eroi si sarebbero rivoltati contro di loro o, peggio, alleati ai Titani.


Sei mesi dopo la situazione non è propriamente migliorata: Poseidone ed Atena, genitori divini dei due eroi, sono convinti della bontà dei loro figli, e con essi buona parte dell’Olimpo, ma non tutti i semidei sono nella medesima situazione. Luke, l’ex amico di Percy che li ha traditi, è miracolosamente sopravvissuto allo scontro a San Francisco nel quale aveva rischiato di morire, e sta reclutando in maniera massiccia semidei che sono stati feriti e delusi dal loro genitore divino, dèi minori che desidererebbero essere presi maggiormente in considerazione e qualsiasi genere di mostri. L’esercito dei Titani si sta ingrossando sempre più e al Campo Mezzosangue, la residenza estiva dove Percy e gli altri passano le estati sotto la guida del centauro Chirone, ci sono sempre meno semidei. C’è un nuovo addestratore, Quintus, specializzato in combattimenti e con tanto di segugio infernale al seguito, e l’atmosfera è estremamente tesa.


L’esercito degli eroi fedeli agli dei potrebbe avere una risorsa, ma è difficile da ottenere: la collaborazione di Dedalo, il più grande architetto mai esistito. Il suo leggendario labirinto, costruito secoli fa in Grecia, si è spostato (così come l’Olimpo e tutti i luoghi della mitologia) negli Stati Uniti, ed ormai è così esteso che copre tutto il sottosuolo della nazione, con moltissimi ingressi, uno dei quali è proprio nella foresta appena fuori del Campo. Purtroppo però Dedalo ha avuto una vita difficile, potrebbe essere adirato con gli dei e soprattutto è di fatto introvabile all’interno del labirinto.


Percy e Annabeth, insieme al satiro Grover ed al fratellastro ciclope di Percy, Tyson, si offrono di calarsi nel labirinto, dando il via ad un altro dei loro tanti viaggi “on the road” per l’America mitologica. Questa volta, però, è molto più complicato: non tutto è come sembra nel labirinto, che alterna muri di foggia greco-romana ad affreschi rinascimentali a fondamenta contemporanee senza un ordine apparente; ad ogni crocevia, e ad ogni punto per attraversare il quale i protagonisti sono costretti a risalire sulla terraferma, ci sono mostri riformatisi anche dopo secoli, o dèi minori pronti a tendere un tranello; Percy coltiva anche il buon proposito di ritrovare Nico, il giovanissimo semidio fuggito dal campo dopo aver scoperto di essere figlio di Ade.


Ad aiutare i protagonisti ci saranno dèi che finora non abbiamo conosciuto ancora bene, come Era ed Efesto, la simpaticissima Signora O’ Leary (così Quintus ha chiamato il suo segugio infernale) e l’amica mortale di Percy, Rachel Elizabeth Dare, che riesce ad avere la stessa vista speciale dei semidei.



La battaglia del labirinto è il quarto e penultimo volume della serie degli dèi dell’Olimpo. L’universo fantasy- mitologico è già stato ampliato molto nel terzo volume della serie, ma in questo romanzo diventa ancora più esteso… al di sotto e al di sopra del labirinto. Non vi nascondo che io stessa, pur avendo studiato molto la materia mitologica, ho dovuto cercare alcuni dei personaggi presentati, la cui rielaborazione di Rick Riordan mi ha sorpreso per il mix di coerenza ed originalità (il gigante Anteo che gestisce un’arena di combattimenti, il dio Giano bifronte agli incroci dei labirinti…).


Se Il mare dei mostri era di fatto un omaggio all’Odissea e La maledizione del Titano ripercorreva le dodici fatiche di Eracle (anche se le stalle da ripulire sono in questo volume…), qui al centro della storia c’è il mito di Dedalo, tra la straziante vicenda di Icaro, le insidie di Minosse, il Minotauro che è già stato nei peggiori incubi di Percy, Arianna e le altre mortali dotate di Vista, il delitto di cui si è macchiato il grande architetto una volta uscito dal Labirinto.


Tra i personaggi che ho più apprezzato ci sono sicuramente Efesto, un dio perso nel suo mondo di lavoratore ma – forse per questo – molto più vicino agli umani di altri, la ninfa Calipso, in versione contemporanea ma fedele all’originale, e Rachel Elizabeth Dare, una perfetta figura ponte tra il mondo degli umani e quello degli eroi. Ci sono anche delle pagine interessantissime relative alla ricerca del dio Pan, cruccio sempiterno del satiro Grover e di tutti quelli della sua razza: in questo volume la vicenda giunge finalmente a compimento.


Come avevo già detto scrivendo le altre recensioni, l’unica caratteristica su cui all’inizio mi sentivo un po’ campanilista è il cosiddetto “trasferimento” degli dèi dall’Europa all’America, però devo riconoscere che è funzionale alla narrazione e che mi ha permesso di scoprire luoghi degli Stati Uniti meno famosi dal punto di vista turistico.


In linea con le altre serie fantasy, i personaggi crescono e con loro le difficoltà che dovranno affrontare, tra lutti e perdite, primi amori e separazioni, nebulose profezie e prove da superare. Le ultime pagine fanno venire voglia di passare subito all’ultimo volume!



Lo scontro finale


La guerra tra dèi e Titani è alle porte: Crono si è re-incarnato nel corpo di Luke, con grande sconcerto del suo ex amico Percy, e con infinita tristezza di Annabeth, che da ragazzina aveva provato dei sentimenti per lui. Molti Titani sono riusciti a liberarsi dal loro stato di prigionia, compreso Tifone, un pericolosissimo gigante che ha fatto esplodere il vulcano in cui era imprigionato ed ora si sta dirigendo verso New York, provocando moltissime tempeste in tutti gli Stati Uniti.


Percy Jackson, però, è del tutto all’oscuro di quello che sta succedendo. Da alcuni giorni è in vacanza nel suo “posto speciale” in riva al mare insieme alla madre, al patrigno Paul ed a Rachel Elizabeth Dare, per la quale prova sentimenti confusi (dal momento che nel suo cuore, finora, c’è sempre stata Annabeth). È un amico del Campo Mezzosangue a portarlo via da un giorno all’altro, chiedendogli di affiancarlo in una missione sulla nave da crociera sulla quale si rifugia da tempo Luke (ora Crono). Percy accetta, ma torna dalla missione solo, e più triste che mai.


Anche se suo malgrado, egli capisce che è giunto il momento che ha più e più volte rimandato: quello di ascoltare la profezia che è certo riguardi lui, a proposito del sedicesimo compleanno di uno degli eroi. La profezia non è benevola: ci sarà un grande scontro, e l’eroe in questione dovrà sacrificarsi. Percy è distrutto all’idea che questa fosca previsione possa riguardare lui, ma non c’è molto da illudersi: è altamente probabile che la profezia riguardi uno dei figli dei tre Cronidi, egli è l’unico figlio semi-divino di Poseidone, Talia (figlia di Zeus) ha bloccato la sua crescita unendosi alle cacciatrici di Artemide e Nico (figlio di Ade) è ancora troppo giovane, considerato che per la guerra è questione di giorni.


Proprio Nico, però, ha avuto mesi prima un’idea che potrebbe risolvere alcuni dei problemi di Percy: un piano folle, che potrebbe però renderlo incolume e pronto ad affrontare qualunque genere di mostro o di Titano. Giusto il tempo di partire per un’ultima missione, lui, Nico e un Grover più stressato che mai – tutto preso a reclutare gli spiriti della Natura contro i Titani – e subito il Campo richiede il loro ritorno.


I Titani, insieme all’esercito di Luke/Crono, stanno per attaccare l’Empire State Building, attuale sede dell’Olimpo. Purtroppo lì è rimasta solo Estia, la dea-bambina custode del fuoco e della famiglia: quasi tutte le divinità sono occupate contro Tifone, e finora sono solo riuscite a rallentarlo. Assenti illustri sono Poseidone, il padre di Percy, purtroppo bloccato nel suo regno da una serie di attacchi del Titano Oceano, e Ade, che si è rinchiuso nell’Aldilà insieme a Demetra e Persefone e non vuole aiutare i fratelli, che gli hanno fatto un torto grave in passato.


L’Olimpo può essere difeso solo e soltanto dagli eroi, guidati dall’inossidabile Chirone. Le perdite sono già state tante, il morale è molto basso, la casa di Ares (composta da formidabili guerrieri) è offesa ed in lite con quella di Apollo e corre voce che al Campo ci sia una spia, ma non c’è altra scelta. E così, dopo che il dio Morfeo ha fatto addormentare tutti i mortali di New York, lo scontro finale ha inizio…



...siamo arrivati alla fine, e, come ogni conclusione di serie fantasy, Lo scontro finale pone al centro della storia la lotta tra il bene e il male. Quest’ultimo capitolo è forse meno scorrevole dei precedenti, più denso di avvenimenti e di scene d’azione che descrivono le battaglie. L’ambientazione è molto più ridotta rispetto ai capitoli precedenti: prima l’Oltretomba, poi il Regno di Poseidone, infine New York e l’Empire State Building/Olimpo… le tre sedi dei Cronidi che non si decidono a riappacificarsi tra loro in nome della pace e della comune salvezza. In questo senso, vi stupirete, in questo romanzo, di trovare un Percy Jackson molto saggio, che – anche se cautamente – inchioda gli dèi dell’Olimpo alle loro responsabilità ed individua le falle nel sistema che hanno portato a questa rovinosa guerra.


I colpi di scena sono tantissimi, sia in amore che in guerra, e vi avviso: non mancheranno le lacrime. C’è anche un omaggio evidente all’Iliade, che non rivelo perché è lo spoiler degli spoiler, e perfino un richiamo al Romeo e Giulietta shakespeariano.


In questo romanzo vediamo Percy, Annabeth, Grover ed i suoi amici lasciare (forse un po’ prematuramente) i turbamenti dell’adolescenza e diventare dei giovani adulti risoluti, decisi a porre la parola “fine” ad un drammatico scontro che adulti, divini e non, hanno troppo a lungo sottovalutato, e talvolta persino alimentato con i loro litigi e capricci.


Se penso che Rick Riordan ha concepito questa serie con l’intento di far sentire un piccolo supereroe il figlio, che stava vivendo le difficoltà dovute alla dislessia, personalmente credo che l’intento della serie sia del tutto riuscito.





E così abbiamo completato la serie degli Dèi dell’Olimpo!

Se vi ho anche solo un po’ incuriosito, provate a recuperarla, anche pian piano. Sono libri scorrevoli e non ve ne pentirete affatto!

So che Rick Riordan ha scritto anche delle altre serie, tra le quali quella degli Eroi che sembra una continuazione naturale di questa (e gli ultimissimi capitoli dello Scontro finale) ne pongono le basi). Sicuramente gli Eroi sono in wishlist, anche perché mi sembra di capire che il parere dei fan della serie è molto positivo, ma non penso che li leggerò proprio presto: l’autunno è un po’ pieno di impegni, vorrei portare su questi schermi anche un po’ di teatro/mostre/eventi culturali, e mi hanno anche regalato dei libri di altro genere. Comunque non è escluso che la mia curiosità mi porti in biblioteca prima del previsto…

Ho anche visto che è in produzione una serie tv che porrà riparo ai due film fatti un decennio fa, secondo me simpatici e con un cast valido ma davvero troppo poco fedeli ai libri, specie il secondo. I tempi sono lunghi, ma staremo a vedere!

Nel frattempo, fatemi sapere il vostro parere su questi due romanzi!

Grazie per la lettura, al prossimo post :-)


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