Tre romance dedicati al cambiamento
Cari lettori,
per la nostra rubrica “Letture…a tema”, ritorniamo a parlare di romance, ed in modo particolare di quelli in cui i protagonisti decidono di mettere in discussione tutto ciò che sono e di cambiare vita. Oggi vi consiglio tre ebook piuttosto diversi tra loro, ma accomunati dal romanticismo e dal desiderio di rinnovamento dei protagonisti.
Vediamoli meglio insieme!
Non fa più rumore, di Elisa Gioia
La protagonista di questo romanzo, Beatrice, non è nuova ai lettori più affezionati dell’autrice. È la migliore amica di Gioia, già protagonista del romanzo So che ci sei insieme al suo fidanzato Christian Kelly. Io, tuttavia, ho letto questo libro per primo senza riscontrare alcuna difficoltà, perché entrambi i romanzi, anche se legati tra loro, sono autoconclusivi.
Beatrice è una ragazza di ventisei anni che ha subito gravi traumi infantili a causa del padre, alcoolizzato e violento, che è scomparso dalla sua vita quando era ancora una bambina, ma che ha lasciato segni profondi nella sua anima. Ella ha un ottimo rapporto con la madre, che l’ha cresciuta da sola con grande coraggio e determinazione, ma da mesi la donna si è ammalata di SLA e Beatrice, di giorno in giorno, si sente sempre più sola e sconfortata.
Per superare il dolore e la paura si dedica il più possibile al suo lavoro in un’agenzia viaggi, ai suoi amici del cuore Gioia e Marco, alle amiche Ludovica e Melissa (che si fanno vedere un po’ meno perché hanno famiglia ma che continuano ad essere presenti) ed agli incontri casuali con uomini di una notte, che però stanno iniziando a stufarla.
Una sera Beatrice decide di trascinare Marco ad una serata di speed-date, ma nessuno dei candidati sembra piacerle. Ella, al contrario, rimane molto colpita dal barista, che le dice di chiamarsi Shake. Non preoccupandosi del vero nome del ragazzo, Beatrice lo accompagna a casa sua e, dopo la solita avventura fugace, scappa via in taxi.
Quell’incontro, però, l’ha colpita molto più di quello che lei stessa vorrebbe ammettere, ed ha suscitato in lei molte domande a proposito del suo rapporto difficile con l’altro sesso. Dopo qualche tentennamento, accetta la proposta di aiuto delle sue amiche, che le fissano un appuntamento con uno psicologo del quale hanno sentito parlare bene. Quando arriva il momento della seduta, però, Beatrice ha un’incredibile sorpresa: lo psicologo, Filippo, è… il barista, Shake, che fa un secondo lavoro serale per arrotondare.
Beatrice vorrebbe nuovamente scappare, ma si sente trattenuta dalla grande sensibilità ed arguzia di Filippo, che in una sola sera al bar l’ha compresa molto più di quanto abbiano fatto persino i suoi amici. Decide di non iniziare una vera e propria terapia con lui, ma di accettare alcuni suoi consigli e di rivederlo come semplice amico. E la vicenda non finirà qua…
Non fa più rumore è la storia di una ragazza che, un po’ suo malgrado, impara a mettere a tacere i suoi demoni interiori, le sue paure e la sua insicurezza. Beatrice, all’inizio del romanzo, è molto abile a dissimulare, per mezzo di tanta ironia e di un atteggiamento spavaldo, ma in realtà è pietrificata dal dolore che c’è nel suo passato e dall’incognita che sembra essere il suo futuro. Mi è stato facile comprenderla quando ha paura di perdere la sua famiglia e le sue amiche più care, un po’ meno quando continua a respingere Filippo ed a fuggire da lui… ma ho trovato comunque emozionante il percorso di avvicinamento dei protagonisti che ha creato l’autrice. Filippo è il “principe azzurro” giusto per Beatrice, perché, come lei, nasconde la sua sensibilità al di sotto di una corazza di sicurezza e di ironia.
L’unica caratteristica che purtroppo non ho gradito molto di questo romanzo è la diversità di registri linguistici, un po’ troppo altalenante tra il romance e l’erotico. I discorsi scherzosi tra amici in stile Sex and the city sono sempre ben accetti, ma alcune “basse” affermazioni e riflessioni, specie se la frase precedente era romantica ed idealista, mi sono sembrate, per contrasto, un po’ volgari e fuori luogo.
Al di là di queste osservazioni, comunque, consiglio il romanzo a tutti gli appassionati di romance e chick-lit, che di sicuro non resteranno delusi.
Un amore come il nostro, di Sophie Love
Keira è una ragazza di ventotto anni che vive a New York e tiene moltissimo alla sua carriera. Ella convive da anni con il fidanzato Zachary, ma la sua storia è ormai tiepida e non è nemmeno in buoni rapporti con la famiglia di lui. Il vero fulcro della sua esistenza è la rivista di viaggi Viatorum, dove lavora come giornalista. È ancora l’ultima ruota del carro ed il suo capo, Joshua, è un incubo in carne ed ossa che si diverte ad umiliare e licenziare, il che rende l’ambiente lavorativo davvero pesante da gestire.
Un giorno, però, il karma colpisce inesorabile: Joshua scivola su una macchia di caffè e si rompe la gamba a due passi dal direttore, Elliott, che lo spedisce via in ambulanza e convoca una riunione straordinaria. L’infortunato, infatti, avrebbe dovuto prendere un aereo diretto per l’Irlanda il giorno successivo. Keira intuisce che si tratta della sua grande occasione e riesce a convincere il direttore a scegliere lei come sostituta.
Così, la mattina dopo, Keira, dopo aver discusso per l’ennesima volta con Zachary (che non riesce a credere che ella starà via per un mese e che diserterà il matrimonio di sua sorella), si ritrova prima su un volo intercontinentale e poi su una vecchia macchina a noleggio, diretta verso il Festival dell’Amore di Lisdoonvarna, una sorta di gigantesca sagra di paese organizzata da un sensale di matrimoni, frequentata da persone in cerca dell’anima gemella. Le indicazioni dei suoi capi sono molto chiare: ella deve scrivere un lungo articolo sulla manifestazione… ma mettendola in ridicolo e presentandola come un discutibile retaggio di una nazione tradizionalista.
Keira è una ragazza piuttosto sarcastica ed un po’ snob e, quando si trova a guidare in mezzo alle pecore, a bere birra scura in un pub vecchio stile ed a dormire in una camera con tappezzeria anni ‘60, pensa che sarà facilissimo completare l’articolo.
Non ha però fatto i conti con Shane, la sua guida turistica, l’uomo che per un mese dovrà farle compagnia sia durante il giorno (per le esplorazioni in zona) sia di sera (mentre lei intervista i partecipanti al Festival). L’incontro con lui, con il sensale di matrimoni William e con Orin, il burbero ma paterno gestore del suo bed and breakfast, cambierà di molto il suo modo di vedere la vita e l’amore.
Un amore come il nostro non è semplicemente la storia di una newyorchese DOC che si innamora dell’Irlanda. Sicuramente l’ambientazione è una delle caratteristiche di questo romanzo che preferisco: le selvagge scogliere, il mare d’inverno, le manifestazioni di paese, i locali alla buona ed il verde entroterra mi hanno piacevolmente ricordato la mia Liguria in bassa stagione (anche se in tanti mi hanno detto che l’Irlanda è un paese da visitare e che è difficile immaginare questi paesaggi senza averli visti).
Keira, però, non ha soltanto un magico incontro con l’Irlanda (e con Shane, ovviamente), ma, giorno dopo giorno, impara a riscoprire se stessa, e questo è particolarmente evidente nel mutamento del suo stile di scrittura. Ella, infatti, si rende conto ben presto di non riuscire più a mantenere il tono dissacrante dei suoi soliti articoli: in altre parole, la sua penna non è più la stessa perché sono cambiati anche i suoi occhi. Ammetto che l’idea di un Festival dell’amore e di un sensale di matrimoni all’inizio aveva fatto ridere anche me, ma, proprio come Keira, sono rimasta colpita dalla quantità di messaggi incoraggianti e positivi che questo romanzo trasmette. Se si lascia perdere per un attimo lo scetticismo, questo libro fa davvero bene al cuore!
Anche Shane, il protagonista maschile, mi ha colpito per alcune sue caratteristiche al di là dei cliché: è belloccio ma per niente playboy, sa essere leggero e divertente ma non superficiale, è orgoglioso delle sue origini e dei suoi affetti e non lo nasconde.
Ho visto che questo romanzo è il primo di una trilogia… voi avete letto gli altri due capitoli? Che ne pensate? Fatemi sapere!
A second life: quando la neve si scioglie, di Alice Elle
Questo sorprendente romance ha inizio in Ucraina, nel 1986. Nana, una bambina come tante, sta giocando in strada con i suoi amichetti quando essi vengono sorpresi da un’insolita pioggia calda. Ignara di essere a poca distanza da Chernobyl, Nana torna a casa con un insopportabile prurito. Poche ore dopo, lei ed i suoi genitori sono obbligati a lasciare il villaggio, insieme a tanti altri sfollati che ignorano il loro futuro.
Ventiquattro anni dopo, nell’estate 2010, Elena Grandi arriva a Minsk, capitale bielorussa, dopo aver deciso precipitosamente di lasciare l’Italia. La sua unica certezza, il suo matrimonio, non c’è più, ed ella si sente a pezzi. Dopo settimane di disperazione, ha deciso di partire per fare un’esperienza di volontariato lunga sei mesi, e viene accolta in un centro che si occupa di bambini bielorussi che hanno subito gli effetti delle nubi tossiche provenienti da Chernobyl. Elena non ha studiato in ambito sanitario, quindi svolge mansioni di tipo assistenziale, soprattutto con i bambini dai quattro ai sei anni.
La sua dolcezza e la sua capacità di affezionarsi facilmente ai piccoli incontrano ben presto la disapprovazione di Mikhail, il medico della struttura, un uomo piuttosto duro e chiuso in se stesso. Egli, in realtà, si è fin da subito sentito molto attratto da Elena, ma nega persino a se stesso questo sentimento a causa della difficile storia che si porta dietro. Nonostante la ritrosia di lui e le brutte esperienze passate di lei, i due si innamoreranno… e costruiranno insieme un futuro per il centro e per i bambini abbandonati.
A second life: quando la neve si scioglie, come dice il titolo stesso, è un romanzo sulla possibilità di ricominciare dopo eventi traumatici come lutti, separazioni, scelte dolorose. Ciò che lo rende diverso rispetto a molti altri romance, e sicuramente originale, è il contesto: la tragedia di Chernobyl potrebbe sembrare ormai lontana nel tempo, ma tante famiglie e tanti bambini soffrono ancora moltissimo per le conseguenze delle radiazioni. Riuscire a proporre un convincente intreccio romance all’interno di una vicenda così drammatica è sicuramente il più grande punto di forza di questo romanzo.
Quanto ai protagonisti, Elena, che riesce a conservare la sua bontà d’animo e la sua determinazione nonostante quello che le è successo, mi ha convinto di più, Mikhail, che ogni tanto fa la parte del classico “finto duro”, un po’ meno, anche se ammetto che con la storia che ha alle spalle un carattere chiuso è il minimo. Ho anche trovato dolcissimi Leonid e Nicolaj, il bambino ed il ragazzino che entrano maggiormente nel cuore dei protagonisti.
Una storia che sorprende e commuove, ideale per chi è in cerca di qualcosa un po’ drammatico, ma anche molto romantico.
Ho letto questi tre romanzi quasi per caso, approfittando delle promozioni relative all’iniziativa “Io leggo a casa”, ma mi sono trovata decisamente soddisfatta.
Voi che cosa ne dite? Conoscete questi romanzi? Che cosa ne pensate? Vi sono piaciuti? Ne avete letti altri delle medesime autrici? Attendo il vostro parere!
Grazie per la lettura, al prossimo post :-)
Ciao Silvia, non conosco questi romanzi ma mi sembrano delle letture piacevoli, mi incuriosisce soprattutto il primo! :-)
RispondiEliminaCiao! Non fa più rumore è una storia che potrebbe piacerti :-) Come anche le altre!
EliminaCiao Silvia! Non ne conosco nessuno, ma Elisa Gioia è da tanto che vorrei leggerla! Ho in Wishlist alcuni titoli! :)
RispondiEliminaCiao Sara! Se ti interessa Elisa Gioia, ti consiglio di seguire il suo curatissimo profilo Instagram... è anche una brava fotografa! Se non sbaglio ha scritto 6/7 libri, io per ora ho letto solo questo, ma ce ne sono altri che mi ispirano :-)
EliminaNon conosco questi libri; tra essi il terzo è quello che mi attira di più!!
RispondiEliminaCiao Angela! L'elemento più interessante del romanzo di Alice Elle secondo me è proprio l'ambientazione, che rende anche originali i personaggi :-) è una storia commovente!
EliminaCiao Silvia! :)
RispondiEliminaI primi due libri - per protagonisti e ambientazione - mi hanno ricordato un altro libro e un altro film: il primo mi ha ricordato Alice punto e a capo di Carol Marinelli, un libro con una protagonista che nasconde traumi e problemi dietro sarcasmo e alcol e che mi ha fatto piangere una valle di lacrime e dove il romance è tutt'altro che scontato; il secondo invece, per il setting in Irlanda, mi ha ricordato il film Una proposta per dire sì con Amy Adams.
Con queste somiglianze mi incuriosiscono entrambi! :)
Ciao Alice! Non conosco "Alice punto e a capo", ma la protagonista di cui parli, in effetti, sembra richiamare un po' Bea; "Una proposta per dire sì" sembra simpatico! :-)
EliminaBelli questi romanzi, tra cui come Ariel preferisco il primo.
RispondiEliminaE sono felice che sia autoconclusivo.
Ciao Claudia! "Non fa più rumore" è un autoconclusivo perché una "costola" della duologia composta da So che ci sei e Il mio lieto fine sei tu, due libri che hanno per protagonista Gioia, la migliore amica di Bea. Comunque te lo consiglio!
EliminaHo letto solo l'ultimo e mi è piaciuto molto perchè originale e diverso dai soliti
RispondiEliminaCiao Susy! Contesto ed ambientazione dell'ultimo sono sicuramente originali: è più facile creare una storia romantica in locali glamour e città ricche. In mezzo a tante difficoltà, invece... comunque, l'autrice riesce bene nel suo intento!
Eliminaciao, ho letto solo Alice Elle e mi è piaciuto molto, mi segno gli altri
RispondiEliminaCiao Chiara! Spero che anche gli altri ti piaceranno :-)
EliminaCiao Silvia, ho trovato solo ora la tua recensione.
RispondiEliminaGrazie mille per le tue parole. Sono contentissima che tu abbia apprezzato l'ambientazione, ammetto che è stata abbastanza impegnativa da gestire. :)
Grazie ancora per la tua recensione. ♥
Ciao Alice! Grazie a te per aver creato un romanzo così interessante e coinvolgente! Alla prossima 🤗
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