Una passeggiata alla fiera degli editori indipendenti
Cari
lettori,
per
la nostra rubrica “Eventi culturali”, mi fa molto piacere potervi
parlare nuovamente di una fiera.
Come sapete, mi è capitato in passato di andare un paio di volte al Salone del Libro di Torino e due anni fa ho partecipato alla prima edizione di Tempo di Libri a Milano, in zona Rho Fiera.
Come sapete, mi è capitato in passato di andare un paio di volte al Salone del Libro di Torino e due anni fa ho partecipato alla prima edizione di Tempo di Libri a Milano, in zona Rho Fiera.
Nel
complesso, il bilancio di queste esperienze è sempre stato
fortemente positivo: mi è piaciuta l’organizzazione degli stand,
ho apprezzato la considerevole dimensione di alcuni di essi (un vero
paradiso per gli amanti dei libri) e, quando possibile, mi sono
fermata ad ascoltare alcuni degli incontri e delle conferenze, anche
se si tratta, come immaginerete, di eventi davvero molto frequentati.
Dovendo
però anche sottolineare qualche aspetto negativo, qualche volta mi è
dispiaciuto constatare come le protagoniste di queste fiere restino
sempre e comunque le grandi Case Editrici, alle quali vengono
concessi spazi enormi e che tendono a monopolizzare il programma
degli incontri e delle conferenze. Sia a Torino che a Rho non avevo
potuto fare a meno di notare il ruolo piuttosto subordinato delle
realtà più piccole, che, a differenza delle grandi, hanno queste e
poche altre occasioni per farsi realmente conoscere.
Proprio
per questo motivo ho visitato volentieri il “Book Pride 2019”,
ovvero la Fiera degli Editori indipendenti, che si è tenuta tra il
15 ed il 17 marzo alla Fabbrica del Vapore di Milano (vicino alla
fermata della metro Cenisio, per i lettori milanesi).
Tanti
sono gli stand che ho osservato e visitato, ma ho scelto di parlarvi,
oltre che della fiera in generale, di tre interessanti scoperte che
abbiamo fatto io e l’amica che mi ha accompagnato, sbizzarrendoci
un po’ con gli acquisti.
Credo
che organizzare una fiera di questo tipo alla Fabbrica del Vapore sia
stata davvero un’ottima idea.
Per quanto grandi spazi come il Lingotto di Torino o Rho fiera si rivelino utilissimi per manifestazioni di questo tipo, non posso fare a meno di pensare che siano un po’ impersonali e che sia davvero un peccato starsene sempre al chiuso, dal momento che sia il Salone del Libro che Tempo di libri hanno luogo abitualmente in primavera.
Per quanto grandi spazi come il Lingotto di Torino o Rho fiera si rivelino utilissimi per manifestazioni di questo tipo, non posso fare a meno di pensare che siano un po’ impersonali e che sia davvero un peccato starsene sempre al chiuso, dal momento che sia il Salone del Libro che Tempo di libri hanno luogo abitualmente in primavera.
La
Fabbrica del Vapore, invece, è costituita da tanti edifici
abbastanza piccoli intorno ad un unico cortile. Questo porta il
visitatore ad entrare ed uscire costantemente, godendosi anche un po’
di aria aperta, il che, in una giornata bellissima come quella di
sabato 16, non guasta affatto.
Due
edifici, uno più grande e su un unico piano, un altro più piccolo e
suddiviso in due piani, sono stati allestiti per la fiera vera e
propria, con i piccoli e grandi stand di tante Case Editrici.
Un altro edificio, in fondo sulla destra rispetto all’ingresso, ha ospitato tante conferenze, alle quali però devo ammettere che non ho partecipato.
Un altro edificio, in fondo sulla destra rispetto all’ingresso, ha ospitato tante conferenze, alle quali però devo ammettere che non ho partecipato.
Ultimo
ma non meno importante, al centro del cortile è stata allestita una
sorta di area picnic, con panchine e tavoli per rilassarsi o
mangiare, sia un pranzo portato da casa che le prelibatezze proposte
da un paio di chioschi di street food.
Il
primo dei miei acquisti riguarda una collana denominata Alla
carta. Si tratta di una serie di libretti, scritti da autori più
o meno noti, dal tono piuttosto umoristico, ma anche didascalico.
Ogni
autore che partecipa alla collana, infatti, ha scelto una sua “città
del cuore” da raccontare da un punto di vista ormai sempre più
richiesto dai viaggiatori: quello eno-gastronomico.
Da
amante dei gialli della Sellerio quale sono, non potevo non scegliere La
famiglia Tortilla di
Malvaldi, l’autore dei sempre più famosi “delitti del BarLume”.
In poco più di 100 pagine, lo scrittore racconta una sua vacanza a Barcellona insieme alla moglie Samantha ed al piccolo Leonardo.
In poco più di 100 pagine, lo scrittore racconta una sua vacanza a Barcellona insieme alla moglie Samantha ed al piccolo Leonardo.
Come
già detto, però, egli non si sofferma su chiese, musei e monumenti,
bensì su ciò che è più opportuno mangiare e bere: la paella con
ricetta originale di Valencia, le ciambelle fritte che vengono
servite sulla Rambla, i frullati di frutta che vendono nel mercato
più importante della città, le immancabili tapas…
Ho
visitato (purtroppo un po’ brevemente) la città nel 2011 ed ho
riconosciuto alcuni dei luoghi menzionati, ma devo riconoscere che
Malvaldi si rivela un esperto sia di Barcellona che di tante
questioni eno-gastronomiche, anche piuttosto tecniche.
Il
mio secondo acquisto è stato Alice
nel Paese delle Meraviglie,
di Lewis Carroll. Ultimamente sono piuttosto affascinata
dall’immortale storia della fanciulla e del Bianconiglio per via di
un progetto che stiamo preparando a scuola di danza.
Non
ero sicura che avrei letto anche il romanzo, ma mi sono convinta nel
momento in cui ho visto allo stand della casa editrice Alter Ego una
interessante raccolta di classici super tascabili a meno di tre euro, Gli Eletti.
Il
formato di questi romanzi è davvero maneggevole: non si adatta
soltanto alle classiche grandi borse da giorno, ma anche a quelle più
piccole, che, durante la bella stagione, mi ritrovo ad utilizzare con
sempre maggiore frequenza.
Oltre
ad Alice nel Paese delle Meraviglie, ho notato moltissimi titoli che
hanno ispirato film d’animazione e classici Disney, come Peter
Pan
o La
Sirenetta,
ma anche classici di altro genere, come Lo
strano caso del Dottor Jekyll e Mr Hyde.
Vi
segnalo con piacere anche lo stand della casa editrice Verba Volant,
dal quale sia io che la mia amica siamo rimaste affascinate (lei ha
fatto anche qualche acquisto).
Le
sue proposte, infatti, sono davvero creative, tra bellissimi
acquerelli, segnalibri illustrati e formati molto originali.
Forse
quello che ci ha colpito di più sono i cosiddetti “libri da
parati”.
Si tratta di racconti illustrati che sono scritti da un lato di un grande poster, piegato in molte parti. Essi vengono letti aprendo in due a poco a poco il poster, che diventa sempre più grande, fino a venire svolto completamente.
A questo punto il lettore può anche vedere l’altro lato del poster, che è un bellissimo disegno ad acquerelli.
Si tratta di racconti illustrati che sono scritti da un lato di un grande poster, piegato in molte parti. Essi vengono letti aprendo in due a poco a poco il poster, che diventa sempre più grande, fino a venire svolto completamente.
A questo punto il lettore può anche vedere l’altro lato del poster, che è un bellissimo disegno ad acquerelli.
Ci
sono “libri da parati” di vario genere: romantici,
adolescenziali, poetici, mitologici… davvero l’imbarazzo della
scelta!
Sono
curiosa di sapere se qualcuno di voi è stato al Book Pride!
Ci
siete andati? In quale giorno? Che acquisti avete fatto?
Siete
riusciti a partecipare a qualche conferenza?
Conoscete
le collane di cui vi ho parlato?
Fatemi
sapere!
Grazie
per la lettura, al prossimo post :-)
Cara Silvia, è sempre molto interessante ciò che tu ci comunichi sempre, grazie.
RispondiEliminaCiao e buon inizio della settimana con un forte abbraccio e un sorriso:-)
Tomaso
Ciao Tomaso! Sono contenta che ti faccia piacere leggere quello che scrivo! Buona settimana anche a te :-)
EliminaTutto davvero molto interessante, creativo e soprattutto da vedere dal vivo. Grazie per questo post che apre un mondo. Buona giornata.
RispondiEliminasinforosa
Ciao Sinforosa! Hai ragione, le piccole case editrici sono spesso un mondo meno conosciuto rispetto ad altre realtà più grandi. Visitare questa fiera è stata una bella esperienza! Buona serata!
EliminaIo di Marco Malvaldi sto leggendo "La misura dell'uomo", un giallo con protagonista Leonardo Da Vinci che deve indagare su un omicidio. È un bel romanzo, te lo consiglio! 😊 Di "Alice nel paese delle meraviglie" ho letto al liceo il libro in versione ridotta e in inglese. Non sono mai andata al Book Pride, da quanto leggo in questo post è una manifestazione molto interessante! :)
RispondiEliminaCiao Vanessa! Grazie per il consiglio su Malvaldi. La fiera ha sorpreso anche me!
EliminaCiao Silvia, molto spesso tra le case editrici meno conosciute si nascondono chicche davvero interessanti, creative e di qualità!
RispondiEliminaCiao! Spero che una prossima volta potremo andare insieme 😀😀
EliminaCiao Silvia, che bella esperienza! Non sono stata al book pride ma in futuro mi piacerebbe andarci! Bellissime le edizioni tascabili *-*
RispondiEliminaCiao Jess! Spero che prima o poi riuscirai a visitare anche tu un'edizione del Book Pride o qualcosa di simile!
EliminaFai sempre bellissime esperienze tu Silvia, complimenti
RispondiEliminaCiao Susy! Si cerca di fare il possibile :-)
Eliminache bello questo post e si vede che è stata un'esperienza bellissima
RispondiEliminaCiao Chiara! Per me è stata una bella sorpresa!
EliminaCiao :) io non sono mai riuscita a fare un salto al Book Pride perché abito lontano, ma spero di riuscirci prima o poi!
RispondiEliminaCiao Gaia! Spero che ci sarà qualche evento simile anche dove abiti tu, prima o poi!
EliminaTi ho nominato per un tag, ecco il link ➡ http://gattaracinefila.blogspot.com/2019/03/tag-conosciamoci-meglio.html 😊
RispondiEliminaCiao Vanessa! Vado a vedere!
Elimina