lunedì 18 maggio 2015

SALONE DEL LIBRO DI TORINO 2015

Tutto quello che ho apprezzato

 



Cari lettori,
sabato scorso sono stata con delle amiche al Salone del Libro di Torino. Potete non credermi – ed io stessa un po' me ne vergogno – ma in 25 anni, due lauree in Lettere e infinite letture non ero mai riuscita a visitarlo. Maggio è sempre stato un mese un po' complicato per me, quindi sono felice di aver potuto finalmente passare una giornata intera dedicandomi a questo grande evento.

Quella che segue è una lista dettagliata di tutto quello che mi è piaciuto, che mi ha colpito o incuriosito. Spero che la mia testimonianza contribuirà ad interessare sempre più persone a questa manifestazione, anche se essa, come vedrete, è già di ampia risonanza.

Ecco quello che ho apprezzato del Salone del Libro 2015:




- Il fatto che i biglietti si possano facilmente prenotare su Internet. 

Niente fa passare la voglia di andare ad una mostra o ad un evento come la prospettiva di ore di coda sotto il sole di maggio, specie per quelle persone che hanno tempo libero solo il sabato o la domenica. Con un velocissimo acquisto via Internet, si può stampare un foglio che consente di entrare subito. Consiglio a tutti questa operazione!



- Il prezzo

Certo, ci piacerebbe che la cultura fosse sempre e comunque gratis, per motivi sia ideologici che più prosaici (è tipico del lettore accanito, specie di quello giovane, non avere mai abbastanza denaro per comprare le novità dei suoi autori preferiti). Tuttavia, 10 euro per rimanere quanto si vuole, andare dove ci piace, incontrare gli scrittori, presenziare a conferenze interessanti e conoscere le novità della stragrande maggioranza delle case editrici… non sono poi un prezzo orribile, no?



- Lo spazio tra gli stand. 

Non appena sono entrata al Salone, ho avuto paura di ritrovarmi in una situazione del tipo “fiera di paese”: poco spazio tra gli stand, persone che si accalcano per raggiungere le bancarelle, ambiente un po' claustrofobico. Ho trovato invece piacevole la camminata tra gli stand, ed agevole il passaggio. Non così fortunate le aree di ristoro, purtroppo, che avrebbero necessitato di qualche sedia in più e di un'organizzazione un po' più pronta durante l'ora di punta.



- La presenza di piccolissime case editrici, che nemmeno tre “addette ai lavori” come me e le mie due amiche avevano mai sentito nominare. 

È bello che le case indipendenti abbiano un loro spazio. Molte di esse, tra l'altro, propongono delle edizioni di classici in forma tascabile ed a prezzi davvero accessibili a tutti!



- I firmacopie! 

Non c'è niente che attiri di più gli accaniti lettori dell'idea di vedere “dal vivo” i loro scrittori preferiti, e gli organizzatori del Salone ne sono ben consapevoli. Sabato io ho incontrato Roberto Saviano, Camilla Lackberg e Marco Malvaldi, e, al di là di quanto sia stato divertente fare “vip watching” con le mie amiche, devo dire che è davvero un'emozione conoscere le persone che hanno dato vita a romanzi che hai letto e riletto.



- La coda mostruosa davanti alla Sala Gialla durante l'evento di sabato pomeriggio, che vedeva la presenza di Roberto Saviano come moderatore. 

Ho già affermato e confermo che, come tutti, odio restare in coda; tuttavia, vedere così tante persone desiderose di ascoltare lui mi ha fatto piacere. Senza scendere in dettagli di attualità e politica, ho spesso paura che Saviano ed altri personaggi che hanno una storia simile possano venire facilmente isolati ed esclusi in Italia. Vedere che questo non è accaduto al Salone del Libro mi ha reso felice.



- L'atmosfera di “culto del libro” che si respira: oltre agli stand delle case editrici, infatti, sono presenti anche alcune bancarelle di hobbisti. 

Si trovano segnalibri di carta crespa, block notes decorati con fiori e conchiglie, borse di tela porta-libri con le frasi più curiose. Quello che però mi ha veramente sorpreso è stato un grande banco con stampini di legno ed inchiostri colorati: davvero una cosa “d'altri tempi”!



- L'attenzione dedicata a chi è prof, maestra o dà anche solo ripetizioni: 

un buon numero di stand presentava cartelli come “aiuto per lo studio”, “consigli per la scuola primaria” o “supporti per docenti”. Ho trovato queste sezioni ben organizzate ed intelligenti.



- La parte di stand dedicata a bambini e ragazzi: 

la sezione dedicata alla “Libreria dei ragazzi”, nel Padiglione 5, è stata divertente e piacevole da visitare anche per noi tre. Saggia, inoltre, l'idea di metterla in posizione isolata, in modo da lasciare che bambini e ragazzi si esprimano e si godano la loro visita senza che gli adulti meno abituati alla loro presenza se ne possano lamentare.



- Il grande numero di visitatori della manifestazione. 

So di essere di parte, perché sto parlando di un evento dedicato ad una delle mie più grandi passioni, ma è davvero importante, a mio parere, che ci siano ancora così tante persone interessate a trovare nuovi libri da leggere, ad accompagnare i figli a conoscere meglio il mondo della lettura, ad incontrare gli scrittori. Sono uscita dal Salone con un senso di speranza.






Ora tocca a voi! Chi ha visitato il Salone? Quali scrittori avete incontrato? Che cosa vi è piaciuto? Avete qualche critica da fare?

Un grazie di cuore a tutti coloro che mi leggono, mettono “mi piace” su Facebook e mi retwittano su Twitter.
Al prossimo post :-)

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