Leggi anche: piccole manie di chi è o è stato insegnante
Cari lettori,
il mio insegnante di ballo latino americano definisce “l'impulso” una sorta di spinta da effettuare con i piedi, che ti aiuta a girare rapidamente quando balli in coppia ed hai poco tempo.
il mio insegnante di ballo latino americano definisce “l'impulso” una sorta di spinta da effettuare con i piedi, che ti aiuta a girare rapidamente quando balli in coppia ed hai poco tempo.
Ogni
volta che lui lo nomina, a me vien da ridere, perché a me la parola
“impulso” ricorda qualcos'altro.
In
particolare, io credo che chiunque sia o sia stato insegnante, in
qualunque forma e contesto, abbia degli speciali “impulsi” da
controllare. Si tratta di piccole manie, quasi delle sciocchezze, che
però spesso diventano quasi automatiche per molti di noi. Il
problema, ahimé, è che più si lavora nel mondo dell'istruzione e
più queste fissazioni aumentano e diventano parte di te.
In
questo post cercherò di individuarne qualcuna, partendo, ovviamente,
da quelle che affliggono me. Alcune sono tipiche della prof di
lettere (per ovvi motivi), altre sono dedicate più che altro ai
docenti della scuola primaria (ho lavorato anche lì), ma credo che la quasi totalità di esse sia venuta in mente alla maggior parte degli
insegnanti, di qualunque tipo essi siano.
Veniamo
a noi. Caro/a collega, ti puoi considerare afflitto/a da “impulso”
se:
- Quando in metro ti si siede vicino un adolescente con un libro, cerchi di sbirciare il titolo e ti fai domande tipo: “Ma lo sta leggendo per suo piacere o per la scuola? Perché non lo conosco? Potrebbe essere una buona opzione per il prossimo mese?”
- Quando vedi gruppetti di ragazzini che fanno gli stupidi, avresti già pronto un bel discorsetto (del tipo: “Non mi sembra una grande idea spingersi in quel modo!”).
- Ogni volta che qualcuno si dondola sulla sedia, vorresti urlargli: “Basta fare così con la sedia! Cadi a terra! È pericoloso!” Anche se il tizio in questione ha l'età di tuo padre.
- Se senti parolacce, ti volti all'istante con un principio di sguardo omicida, pronto/a a sfoderare il tuo classico: “Non voglio sentire parolacce qua dentro! Che non si ripeta!” E ti ritrovi a fissare uno sconosciuto che probabilmente si sta chiedendo che diavolo tu voglia.
- Quando, durante la bella stagione, prendi un po' di sole in giardino o al parco, hai dei momenti in cui ti risvegli dall'abbiocco e quasi salti dalla sedia, pensando: “dove sono? Che faccio? E devo per caso controllare dei bambini/ragazzi?” Poi ti ricordi che è sabato pomeriggio e che sei solo/a. Quindi ti riaddormenti più tranquillo/a e rilassato/a.
- Andando a fare shopping, ti capita di sbirciare in determinati negozi perché hai sentito i tuoi studenti/esse che all'intervallo parlavano di una promozione o dei saldi.
- Sempre mentre sei a spasso per negozi, l'occhio ti cade sulle magliette di Violetta, degli One Direction, di Frozen, e ti dici: “Ah, ecco dove l'ha comprata Tizia/Caio!”
- Se a volte ti sembra di non avere molta fame, ti basta pensare: “Potrebbe andare peggio. Potrei fare il turno mensa in una primaria.” E magicamente avrai voglia di sederti a tavola con calma, di mangiare tutto quello che ti capita sotto il naso e di guardare il tg senza altri rumori di sottofondo.
- Ogni volta che un insetto si intrufola in casa tua ti sorprendi di non sentire il familiare: “Aaaah! Proooooof! Una ciiimiceeee/aaapeeee!”
- Se sei a casa per via dell'inevitabile precariato ed il telefono ti suona la mattina presto, vieni colto/a da attacchi di tachicardia e pensi: “In che parte dell'hinterland verrò schiaffato/a stavolta? Hanno bisogno di me già oggi? Devo cominciare a connettermi a Google Maps?”. A volte è così davvero. Molte altre volte però è qualche call center.
- Vorresti correggere la forma dei messaggi che ti inviano su Whatsapp.
- Ti è capitato di trovarti con una matita o una penna rossa in mano e poi accorgerti che stavi solo leggendo la lettera di un amico o un lungo biglietto per una ricorrenza.
- Se non hai proprio niente da fare, entri sui social network e guardi profili di adolescenti a caso, quelli con l'icona di Justin Bieber, per intenderci. Giusto per capire la loro testa, ecco. Speri di imbatterti in frasi tipo: “Oggi il prof di italiano ci ha spiegato Il barone rampante di Calvino dondolandosi su un albero, è stato illuminante!”. Purtroppo per te, non sempre succede.
- Sempre girando su Twitter, se trovi frasi tipo “Se mi dessero un tema su questo/quello, sono sicura che prenderei 10!” te lo annoti subito. (Mi è successo, davvero.)
- Inizi a pensare che certi libri, certe canzoni e certi film per minorenni non siano poi male, dopotutto. (E comunque, Colpa delle Stelle mi ha commosso. Sul serio!)
- Se hai nelle vicinanze un bambino, inizi a sbirciare con la coda dell'occhio che cosa combina e se potrebbe farsi male. Pure in presenza della madre.
- Inizi a far scorta di caramelle per la gola. Sono diventate un bene primario!Cari lettori, queste sono le mie piccole e grandi fissazioni.Ora... tocca a voi!Se siete insegnanti ve ne vengono in mente altre, sentitevi liberi di scriverle nello spazio sottostante.Se non lo siete... spero almeno di avervi strappato un sorriso! E comunque, sentitevi liberi di scrivere quello che vi pare nello spazio sottostante.Grazie di cuore a tutti coloro che mi stanno leggendo. Al prossimo post :-)
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