L'amaro ricordo di un'estate lontana nel romanzo di Massimo Donati
Cari
lettori,
nuovo
appuntamento con la nostra rubrica “Letture… consigli in primo
piano” (dopo quelli dedicati ai nuovi romanzi di Marco Erba e Chiara Parenti).
Anche
oggi vorrei parlare di un giovane scrittore, Massimo Donati,
professore di Fisica ed autore di varie sceneggiature. Già autore
del thriller Diario di spezie, quest’anno ha pubblicato con
Feltrinelli Giochi cattivi.
Vediamo
insieme personaggi e tematiche di questa storia!
L’estate
dell’81
La
prima parte della storia è ambientata in montagna, tra Avio e
Rovereto.
È il luglio del 1981 e il dodicenne Roberto Beltrami, come
sempre, è a bordo dell’automobile del padre Carlo, proprietario di
una piccola casa editrice, insieme alla nonna Lia, con la quale
trascorrerà venti giorni di vacanza.
Ogni
anno, Roberto attende con gioia che sia il momento di partire e di
raggiungere l’albergo Alle Alpi, che per lui è una sorta di
seconda casa.
Lì lo aspettano Rosa, la proprietaria, una figura
materna e rassicurante, e suo figlio Mario, un ragazzino con il quale
egli ha stretto un’indissolubile amicizia.
Roberto
e Mario stanno vivendo il difficile momento della preadolescenza e
cercano disperatamente di far comprendere a tutti che non sono più
bambini.
I
giochi, i pensieri, le gesta dei due bambini sono segnate su un
Quaderno, che però ad un certo punto si interrompe bruscamente,
lasciando intendere al lettore che l’estate dell’81 è stata
l’ultima che Roberto e Mario hanno condiviso.
Il
ritorno di Roberto
Più
di trent’anni dopo, uno spaesato Roberto si ritrova al funerale del
padre Carlo, morto in circostanze ancora da chiarire.
Egli non ha più
avuto contatti con la sua famiglia dall’estate dell’81: prima ha
terminato gli studi in collegio, poi è andato in Svizzera a lavorare
nel campo della storia dell’arte.
All’improvviso,
egli è di nuovo nella villa di famiglia, tra un archivio gigantesco,
custodito con cura dall’assistente personale del padre, ed il
roseto della madre Anna, morta di malattia molto tempo prima.
Al
momento dell’apertura del testamento, egli scopre che Carlo ha
vincolato una parte dei suoi beni a Rosa, la madre di Mario, che si è
resa irreperibile da anni.
Roberto
vorrebbe fuggire a Zurigo e riprendere la sua ormai consolidata
routine con la compagna Elena, ma non può ignorare le ultime volontà
del padre, che hanno provocato in lui la riapertura di una vecchia
ferita.
Egli
decide così di tornare sulle montagne della sua infanzia e di dare
un senso a quello che è accaduto molti anni prima…
I
“giochi cattivi”
Il
titolo del romanzo pone in primo piano i passatempi davvero singolari
(ed un po’ inquietanti) che Roberto e Mario escogitano nel corso
della loro vacanza in montagna.
Essi
sono rimasti fortemente colpiti da un recente avvenimento di cronaca:
un bambino caduto in un pozzo artesiano è morto soffocato dopo
qualche giorno.
Questa
tragedia fa riflettere i due ragazzi, che per la prima volta si
rendono conto del sottile confine che separa la vita dalla morte, che
loro chiamano alternanza.
È
per meglio comprendere che cosa significhi davvero avvicinarsi alla
morte e sopravvivere che i due iniziano a compiere una serie di
“giochi”, che all’inizio sembrano innocenti bravate e poi
diventano sempre più pericolosi.
Alla
fine di ogni loro impresa Roberto e Mario si sentono sempre più
non-bambini, ovvero dodicenni pronti all’età adulta, ben
diversi da quelli che loro chiamano bambini-bambini, che sanno
solo piangere e fare i capricci.
L’amicizia
che racconta questo romanzo assume le sfumature di un’alleanza
quasi indistruttibile, almeno fino a quando il destino non stravolge
tutto.
Due
famiglie ed i loro segreti
Giochi
cattivi non è soltanto la
storia di Roberto e Mario, ma anche quella delle rispettive famiglie.
Da
una parte ci sono i Beltrami, proprietari di una casa editrice dalle
dimensioni ridotte ed a conduzione familiare.
All’albergo
Alle Alpi tutti conoscono l’estroverso padre Carlo e la riservata
nonna Lia, ma resta il mistero sulla misteriosa assenza di Anna, la
madre di Roberto. Si racconta di una malattia di suo padre, l’altro
nonno del ragazzo, ma le notizie sono poche e confuse.
Dall’altra
ci sono gli Slomp, padroni dell’albergo e di altre attività che
gestisce il padre di Mario, Leo, un uomo dal carattere ombroso e dai
violenti scatti d’ira. Egli
non piace affatto a Roberto, che cerca di tenersi alla larga il più
possibile da lui e da Paolino, il fratello minore di Mario.
In
definitiva, entrambe le famiglie nascondono dei segreti, dei quali i
ragazzi sono all’oscuro, e che, a loro insaputa, segneranno i loro
destini.
Fatemi
sapere che cosa ne pensate!
Conoscete
l’autore? Avete letto questo romanzo?
Vi
è piaciuto?
Grazie
per la lettura, al prossimo post :-)
Forse perché anche il mio ultimo romanzo che ho scritto è ambientato sulle cime, questo libro mi intriga e poi la tua spiegazione lo rende ancora più interessante. Grazie Silvia e buona continuazione di giornata.
RispondiEliminasinforosa
Ciao Sinforosa! Non sapevo che tu avessi scritto un romanzo… complimenti, davvero!! :-) Spero che questo libro ti piacerà, buona giornata anche a te!
EliminaCara Silvia, veramente interessante questo romanzo, dovrei leggerlo.
RispondiEliminaCiao e buona serata con un forte abbraccio e un sorriso:-)
Tomaso
Caro Tomaso, credo che questo bel romanzo ambientato sui monti sia una bella lettura per un alpino come Te!
EliminaCiao Silvia, non conoscevo il romanzo, ma sembra davvero una bella lettura :-)
RispondiEliminaCiao! Anche a me è piaciuto! 😀
EliminaTitolo interessante, grazie per la "dritta" ;-)
RispondiEliminaI segreti mi attirano sempre
Ciao Angela! Questa storia è sicuramente basata su un importante segreto 😀
Eliminanon lo conoscevo sai? Mi hai incuriosita
RispondiEliminaCiao Chiara! è un giovane autore...sono contenta di avertelo fatto conoscere!! :-)
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