lunedì 26 marzo 2018

DÜRER E IL RINASCIMENTO ITALIANO

Un viaggio tra Germania e Italia a Palazzo Reale





Cari lettori,
oggi, per la nostra rubrica “Consigli artistici”, vi racconto una mostra che ho recentemente visitato a Palazzo Reale, dal titolo Dürer e il Rinascimento italiano.

L’esposizione si concentra principalmente sul 1400-1500 tedesco ed italiano, e l’intento dei curatori è quello di dimostrare come il famoso pittore ed incisore tedesco Albrecht Dürer si sia più volte ispirato ai più importanti artisti rinascimentali italiani, che per lui erano colleghi ed amici.
Cerchiamo di capire insieme perché!



Il soggiorno a Venezia



Fin dalla prima sala, la mostra mette in luce quanto un lungo soggiorno veneziano sia stato importante per Dürer.

Gli artisti con i quali egli è entrato maggiormente in contatto (e con i quali ha, in un certo senso, collaborato) sono Giorgione e Tiziano.
Impossibile non riscontrare alcuni tratti compositivi dei colleghi italiani nella pala che ritrae la Sacra Famiglia, o nel grande quadro della Madonna del Rosario (che, tra l’altro, ritrae un oggetto di devozione tutto nostrano).

È però nell’opera Gesù Cristo tra i dottori che c’è una perfetta fusione tra ritrattistica italiana e tedesca. Se il giovane Cristo potrebbe sembrare dipinto da uno degli amici veneziani dell’artista, i vecchi dottori, dall’aspetto fortemente caricaturale, rimandano decisamente all’arte nordica. La tela è dunque un perfetto esempio delle “due anime” di Dürer.



Le geometrie e l’anatomia



Un aspetto del Rinascimento che l’artista fa sicuramente suo è l’attenzione per le scienze, dalla geometria all’architettura, dalla biologia alla medicina.

Per questo motivo non sorprende l’accostamento di alcune piccole tele di Dürer, che ritraggono uomini in età avanzata, al celebre San Girolamo di Leonardo da Vinci, un’opera incompiuta ma comunque molto famosa.
Entrambi gli artisti, infatti, dedicano una speciale attenzione al corpo umano ed alla sua conformazione, riproducendo con esattezza muscoli, espressioni facciali ed altri dettagli.


La mostra espone anche dei codici illustrati di architettura e tecniche artistiche, da Vitruvio a Leon Battista Alberti, ai quali sicuramente Dürer si è ispirato.



La natura, tra soggetti sacri e pagani



L’osservazione dal vero della natura e la sua riproduzione nei dettagli è un’altra importante caratteristica della pittura rinascimentale.

La mostra dedica una sala anche a questo aspetto, sottolineando come spesso, in alcune tele di questo periodo, il paesaggio sembri prevalere sulla figura umana, che non è più protagonista, ma diventa uno dei tanti elementi di un’armonica composizione.

Davvero notevole, in questo senso, un quadro di Tiziano che ritrae Orfeo ed Euridice, ed altre tele che rappresentano fauni, ninfee ed altri soggetti mitologici all’interno di paesaggi boschivi.




Se in Italia, però, l’attenzione per la natura va spesso a braccetto con l’interesse per i personaggi della tradizione classica, non è certo così per Dürer, che preferisce ritrarre San Girolamo (un santo, come si evince, molto amato in periodo rinascimentale) immerso nella natura insieme al suo fedele leone.
La tela è molto piccola, ma l’attenzione per i particolari naturalistici è incredibile.



La ritrattistica


Uno dei ritratti più famosi di Dürer è quello di una bella e ricca nobildonna, con un vestito dall’elegante scollatura ed una collana molto preziosa.

Il dipinto risale al periodo veneziano dell’artista, ma presenta già molte delle caratteristiche di Dürer ritrattista, come la tendenza a dipingere busti a tre quarti, l’attenzione per i particolari del viso, la delicatezza dei colori.


Oltre ai già citati Tiziano e Giorgione, un altro modello italiano per questo ed altri ritratti può essere Lorenzo Lotto.
La mostra, infatti, ospita un ritratto di fanciulla di questo artista che sicuramente Dürer conosceva, ed al quale ha forse reso omaggio dipingendo a sua volta un’opera simile.



Le incisioni, tra Passione ed Apocalisse


Dürer ha dedicato gli ultimi anni della sua attività artistica a quelle tra le sue opere che, forse, hanno maggiormente contribuito alla sua fama: le incisioni in bianco e nero.


Due sono i cicli monumentali che ospita la mostra: la Passione di Cristo, dal tradimento di Giuda alla Resurrezione, e l’Apocalisse di San Giovanni.

Del primo ciclo colpiscono la forza espressiva ed il pathos sui volti, che, considerato il soggetto, costituiscono una vera e propria novità per il tempo.




L’Apocalisse, invece, è notevole perché, nonostante la complessa simbologia dell’opera scritta, le immagini riescono ad essere, ad un tempo, analitiche e sintetiche, coniugando la chiarezza del messaggio ai tanti particolari rappresentati.


Dürer, scrivendo a proposito della sua attività nella pittura e nell’incisione, quasi si pente di non essersi dedicato quasi esclusivamente alla seconda, perché sente di riuscire ad esprimersi meglio. Personalmente, non credo che un tale risultato sarebbe stato possibile senza lo studio pittorico ed i contatti con gli artisti italiani.

L’esposizione, dunque, si rivela un vero e proprio viaggio alla scoperta di un artista che non ha avuto paura di mettersi in gioco e di reinventarsi, anche grazie allo spirito di conoscenza e condivisione che ha caratterizzato il Rinascimento.




È il momento dei vostri commenti!
Conoscete questo artista? Avete altre mostre sul Rinascimento da consigliarmi?
Verrete a fare un giro a Milano?
La mostra resterà a Palazzo Reale fino al 24 giugno!




Con un po' di ritardo, ringrazio la mia amica Francesca/Ariel del blog "L'angolo di Ariel" per la nomina "Blog fantasiosi"!

Le regole del gioco prevedono che io nomini a mia volta 5 blog, così ecco le mie scelte:

Al paradiso dei libri

Daily Connor

Nel dì di Demetra e delle Muse

Volevo essere Jo March

Furbizia e tanti libri


Grazie per la lettura, al prossimo post :-)

4 commenti :

  1. Cara Silvia, questo post è veramente interessante, per la storia e cultura, non passo che ringraziarti di cuore che lo ai condiviso con tutti noi.
    Ciao e buona settimana santa con un forte abbraccio, e provo a sorridere:-)
    Tomaso

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    1. Ciao Tomaso! Sono contenta che il post ti piaccia! :-) Ti faccio i miei migliori auguri per la settimana pasquale!

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  2. Cara Silvia mi associo a Tomaso per dirti un grazie di cuore per le belle cose che ci hai raccontato, la mostra deve essere davvero bella e corposa, insomma da visitare, intanto tu ci hai offerto una ricca introduzione. Buona serata e grazie.
    sinforosa

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    1. Ciao Sinforosa! Spero di averti dato un'idea di com'è la mostra :-) Buona serata anche a te!

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